Che mangino tartufi

Signore mie, da capodanno è ufficiale. Il governo ha classificato i tartufi fra i beni di prima necessità, con IVA del 5% se freschi e del 10% se conservati. Rimangono nella categoria dei beni di lusso gli assorbenti e i pannolini con IVA del 22%.

Entrano per la prima volta nei beni di lusso i servizi sociali – normalmente a carico dello stato – erogati dalle associazioni non profit, con un’Imposta sul reddito delle società (Ires) del 23%. Sul reddito, non sui profitti che devono reinvestire negli stessi servizi (perciò si chiamano “non profit”).

(Media filogovernativi riferiscono che “l’Europa” ha chiesto al governo quel 23%, ma non è vero. Gli chiede di creare il registro unico nazionale, previsto dal Codice del terzo settore, delle imprese “non commerciali“. Sul reddito determinato in modo forfettario, l’imposta è del 1% per il volontariato, e del 3% per l’associazionismo sociale. In altri paesi UE, le non profit sono esenti.)

I partiti della maggioranza hanno approvato le decisioni con gioioso entusiasmo. Poi un vice presidente del Consiglio ha capito che circa due milioni di volontari hanno il diritto di voto: ha subito promesso di “modificare” la “tassa sulla bontà” non appena sarà possibile.

Le elettrici faranno capire a Giovanni Tria, c.c. Giuseppe Conte e Grazia Grillo, di essere più numerose dei tartufivendoli?

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Il sindaco di Palermo ha capito che l’articolo 13 del decreto Salvini è illegale perché

stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’anagrafe e quindi avere la residenza

insieme ai diritti e ai doveri che la residenza comporta.

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Nel contempo, i governanti della UE si sono alleati per abbandonare in mare i volontari delle navi Sea Eye e Sea Watch  e le persone che avevano salvato dall’annegamento. Divisi sul futuro della UE e altre cose, ma terrorizzati da 49 superstiti, sono uniti nel violare la propria Carta dei diritti umani.

I diritti umani sono beni talmente di lusso che soltanto 30 città tedesche se li possono permettere?

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Oggi con il suo primo decreto, il presidente brasiliano Bolsonaro mantiene una promessa elettorale. Affida le foreste pubbliche e i territori di circa 900 mila indigeni a Tereza Cristina Dias, la ministra dell’agricoltura che difende gli interessi dei latifondisti. Tra i commenti costernati sotto l’articolo del Fatto Q:

Siete ridicoli, ma vi pare che 207 milioni di brasiliani devono rimanere ostaggi di una minoranza sparuta che non conta manco 1000 individui? Continuate a sparare kzzate a casa vostra fate una figura migliore.

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Ho trovato una buona notizia del 2019: Nature festeggia i suoi 150 anni. Dall’editoriale:

To look at the history of Nature is to trace how science, the political context within which it operates, and its communication have evolved over the past 150 years. And so, during the course of the year, we will gradually examine the progress of scientific endeavour across many disciplines, and consider how science’s role in broader society has changed.

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Via radioprozac, leggo l’articolo sul Foglio di Gilberto Corbellini, “Non è così difficile riconoscere una pseudoscienza. Ecco un decalogo. Da stamina ai vaccini, dieci caratteristiche comuni per orientarsi nel confuso quadro delle scienze che non lo sono”, segnalato così da Tony Scalari 

  • Per esempio, decalogo di Corbellini alla mano, si potrebbero smontare le tesi contenute in questo articolo pubblicato su Il Foglio. [L’urgenza climatica è una truffa. Parola di François Gervais]

Per una volta non sono d’accordo con Tony Scalari (uno dei pilastri di Valigia blu). Per capire che il povero Gervais dice cavolate, basta confrontare 400 e 270. In questo caso si tratta di ppm di CO2 atmosferica, ma vanno bene anche gli euro. Dubito che un lettore creda che la differenza sia dello 0,01%.

D’altronde trovo il decalogo di Corbellini discutibile dalla prima all’ultima riga.

  • In Italia pseudoscienziati e pseudoscienze trovano un terreno culturale fertilissimo. 

Come dappertutto.

  •  In parte perché oltre la metà dei cittadini paga un grave ritardo cognitivo

(Grassetto mio e di Tony) Citation please o non ci crede nessuno.

  • e in parte perché nessuno spiega come riconoscerli, soprattutto a chi magari è anche colto, ma non ha dimestichezza con le differenze tra scienza e pseudoscienza.

Centinaia di scienziati, divulgatori, cronisti e volontari spiegano come riconoscerli.

  • lo pseudoscienziato … è uno che si tiene in disparte dal mondo scientifico e talvolta è o è stato una figura marginale e un po’ anomala come scienziato e non è riuscito a fare carriera per capacità limitate.

Peter Duesberg, Kary Mullis, Luc Montagnier, James Watson (omissis), poverini, tutti così marginali. Passo al decalogo vero e proprio, grassetto nell’originale:

  • Le teorie pseudoscientifiche non sono mai controllabili, cioè falsificabili

Ah sì? Nessuno ha mai controllato che un vaccino contenesse davvero degli antigeni? (Btw, la teiera di Russell era “a china teapot”, non cinese bensì di porcellana…).

  • Una pseudoscienza è fondata su idee stabili, cioè su ideologie o dogmi che non cambiano e non possono/devono essere cambiati.

I dogmi sulla causa del cancro, e sui suoi rimedi, continuano a cambiare e a volte si sommano.

  • La ricerca degli pseudoscienziati non prevede le revisioni tra pari

Le riviste di Elsevier, Springer-Nature, Wiley, Frontiers ecc. forniscono ogni giorno esempi che dimostrano il contrario.

  • Gli pseudoscienziati non usano i canali di comunicazione tradizionali di scienziati e medici.

Li usano eccome. Trovano revisori inetti o compiacenti anche nei canali tradizionali.

  • Gli pseudoscienziati tengono segreti i metodi che usano. 

No, no, dicono di usare urina di capra, candeggina, bicarbonato di calcio, integratori alimentari, acqua alcalina, acqua o zucchero con la memoria (omissis) e spiegano pure come e perché curano e prevengono le malattie.

  • Diversamente dalla scienza, le pseudoscienze rivendicano una diffusa utilità pratica

Sta scherzando, vero?

  • Gli pseudoscienziati sono vittimisti

Questo sì, almeno finché non diventano milionari. Ma sapesse certi scienziati quando non ricevono un grant o una promozione…

Gli pseudoscenziati fanno uso di terminologie simil-scientifiche.

Gli pseudoscienziati fanno uso regolarmente dei ragionamenti post-hoc, del tutto fallaci.

Generalizzazioni smentite da molti esempi.

Gli pseudoscienziati cercano di suscitare emozioni, a scapito dallo logica

Anche gli scienziati.

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