Le Oche tra prima e dopo

Cari orecchietti di radiopop,
Con Elena torniamo in onda dopo l’abbonaggio e le feste, partiamo con un aggiornamento su quello che ci siamo perse e poi guardiamo nella palla di cristallo quello che non dovremmo perderci nel nuovo anno.

Ci eravamo lasciati in mezzo allo scandalo suscitato dall’esperimento di correzione del genoma con il quale, in Cina, He Jiankui, un fisico cinese, e Michael Deem, un biofisico americano, hanno fatto nascere due gemelle. A Deem per ora non è successo nulla, ma l’università Rice ha aperto un’inchiesta sul suo coinvolgimento. He Jiankui è agli arresti domiciliari nel campus dell’Università meridionale di Shenzhen, sorvegliato da una decina di poliziotti. Sembra probabile che sia indagato dalla magistratura.

Lo sapete già. E’ arrivata sana e salva su Marte la trivellatrice InSight mandata dalla NASA, e Yutu 2, il Coniglio di Giada, è sceso morbidamente in un cratere dalle parti del polo sud sull’altra faccia (rif. poscritto) della Luna, insieme a provviste in una piccola biosfera: verdure, colza, patata, A. thaliana, cotone, una moscerina della frutta, del lievito di birra. E’ anche una sfida alla supremazia spaziale degli Stati Uniti e alle ambizioni altrettanto spaziali dell’India.

La sonda New Horizons ha mandato immagini di Ultima Thule, un corpicino celeste nella Cinta di Kuyper, il più distante mai osservato. Se avete visto Brian May – l’astrofisco di Bohemian Rhapsody… –  presentarlo, sapete che è fatto a pupazzo di neve perché scienziati, tecnici e addetti stampa hanno lavorato gratuitamente – anche la NASA è vittima dello shutdown, il refrain di questa puntata.

Su Base Terra intanto…
A settembre, era partita da San Francisco l’operazione Ocean Cleanup. Doveva installare la pattumiera “Wilson” lunga seicento metri e iniziare a pulire la “grande macchia di immondizia” a galla sul Pacifico tra la California e le Hawaii. In ottobre la Wilson non riusciva a filtrare l’acqua per toglierne la plastica, in novembre reti da pesca ingorgavano i filtri, in dicembre la Wilson s’è rotta ed è stata rimorchiata in porto.
Esattamente come previsto dalle riviste scientifiche e gran parte delle associazioni ambientaliste.

Stacco musicale

Le riviste scientifiche hanno fatto previsioni su cosa accadrà nel 2019. Ne abbiamo scelte alcune e questa premessa tratta da Science del 3 gennaio:

In Europa e negli Stati Uniti gli scienziati sono di fronte a un panorama politico incerto che potrebbe inficiare finanziamenti e collaborazioni. La minaccia è più acuta in Gran Bretagna, che progetta di uscire dall’Unione Europea in marzo senza aver stabilito i termini dell’uscita. 

Lo shutdown sta già interrompendo le collaborazioni tra gli USA e gli altri paesi. Comunque ecco l’oroscopo:
– da febbraio partiranno missioni in mare e in terra (arriveranno anche i dati da due satelliti lanciati l’anno scorso), per capire meglio l’andamento dei ghiacciai costieri dell’Antartide. Sono resi un tantino traballanti dal riscaldamento globale e potrebbero contribuire più e prima di quanto stimato finora all’aumento del livello del mare;
– entro l’estate si svolgerà lo Stratospheric Controlled Perturbation Experiment (Scopex per gli amici), il primo esperimento di geoingegneria per simulare il solar dimming, un sole velato da polveri che ne riflettono parte della radiazione verso lo spazio esterno. Ve ne parliamo da tempo, ma questa volta a Harvard è tutto pronto: il pallone sonda che salirà in stratosfera e l’etto di carbonato di calcio da spargere per misurare di quanto faccia più fresco sotto la sua “scia chimica”;
– il grande collisore di adroni del CERN è in shutdown, non ne usciranno particelle nuove. Ma l’esperimento Muon g-2 al Fermilab di Chicago raccoglierà dati risolutivi sul magnetismo del muone – “un cugino più pesante e dalla vita più breve dell’elettrone”. Se fosse davvero più magnetico di quanto prevede la teoria, questa sarebbe da rivedere con grande gioia dei fisici delle particelle annoiati da decenni di conferme;
– ogni tanto vi raccontiamo del “gene drive” che potrebbe debellare la malaria e altre patologie portate dalle zanzare. L’idea è questa: milioni di zanzari geneticamente modificati per avere una prole sterile sono rilasciate nell’ambiente, s’accoppiano con quelle selvatiche e la popolazione locale si estingue. Tra poco nel Burkina Faso i ricercatori di Target Malaria, un consorzio internazionale, libereranno circa diecimila maschi dalla prole sterile per vedere dove vanno e soprattutto se sopravvivono in natura;
– mentre Target Malaria vuol estinguere specie di zanzare del genere Anopheles (spinte verso nord da riscaldamento globale), la Convenzione dell’Onu sulla biodiversità cerca di salvare specie in via di estinzione. Come la Convenzione sul clima e i rapporti dell’IPCC, quella sulla biodiversità deve pubblicare un rapporto dell’ISPPBE (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services) che valuta le ricerche pubblicate, l’affidabilità di modelli e scenari, e i dati forniti dai paesi firmatari. Il primo rapporto ISPPBE è uscito a puntate nel 2005, in maggio il secondo sarà presentato a Parigi, portarsi i Kleenex;
– lo scandalo delle gemelle cinesi avrà una ricaduta positiva? In Cina migliaia di genetisti, filosofi e autorità varie hanno chiesto al governo di aggiornare, chiarire e far rispettare la legge del 2003 sugli esperimenti con volontari umani;
a fine novembre 2018, due ricercatori nominati dal governo francese hanno proposto, e il governo ha accettato, che nei prossimi cinque anni i curatori dei musei francesi collaborino con i colleghi africani per restituire il “patrimonio artistico e culturale” rubato nelle ex-colonie che lo chiederanno.

Copertina del catalogo, mostra del 2007 al museo di Quai Branly

Sembra una questione etica, e facile da risolvere: i bronzi del Benin tornano nel Benin. Ma sono l’eccezione, la loro provenienza è documentata dal Cinquecento. I curatori dei musei brontolano, chissà perché. Potranno fare una serie mai vista di ricerche multidisciplinari per accertare qual è il paese d’origine, cioè quali sono e dove vivono oggi i discendenti di chi possedeva quel patrimonio.
E di solito quando si cerca una cosa se ne scoprono parecchie altre, vero orecchietti?

poscritto
Yutu 2 è sceso in un cratere dove batte il Sole, ma ridà una chance a un progetto di Claudio Maccone: piazzare un radiotelescopio nel cratere Daedalus (in parte sempre in ombra). Sarebbe al riparo delle interferenze dovute ad attività terrestri, nel posto ideale per catturare segnali emessi da civiltà aliene…

In onda al giovedì dalle 11.30 alle 12 sui 107,6 FM, in streaming e in podcast dopo. Per domande durante la trasmissione sms/Telegram n. 331.6214.013; dopo email oche at radiopopolare punto it