Titolo acchiappaclick

Tess Meuleman e Kitty Bloemenkamp, assistite da otto colleghi e colleghe. hanno pubblicato “Oral sex is associated with reduced incidence of recurrent miscarriage” sul Journal of Reproductive Immunology, un altro motivo per boicottare Elsevier.
In italiano:

  • Un team di ricerca dei Paesi Bassi coordinato da scienziati dell’Università di Leida ha dimostrato che il sesso orale potrebbe proteggere le donne dal rischio di aborti spontanei ricorrenti.

Complimenti per il condizionale, peccato lo “scienziati” al posto di “scienziate” (h/t M-C, D.B. e S.A. via Leonid Schneider).

L’associazione è plausibile, l’esposizione orale o vaginale allo sperma paterno magari blocca la reazione immunitaria materna contro gli antigeni paterni del feto – una fra le molte cause possibili di un aborto.

In realtà, il team ha “dimostrato” una correlazione molto debole (“CI 0.25-0.97”) e che i benedetti valori p sono al limite della significatività statistica. La protezione probabile nel 50% dei casi scompare una volta stimate oltre metà delle risposte (51,7%) sul comportamento sessuale che mancavano nei questionari raccolti (“CI 0.36-1.24“).
“In conclusione”, scrivono Tess Meuleman et al.

  • questo studio suggerisce un possibile ruolo protettivo del sesso orale nell’incidenza di aborti ricorrenti in una proporzione dei casi. 

Meno acchiappaclick del titolo e altrettanto ingannevole. A differenza del gruppo di controllo con ogni gravidanza portata a termine, oltre metà del gruppo “studiato” ha tra 31 e 39 anni. Lo studio si limita a “suggerire” che superata una certa età, gli aborti spontanei aumentano – un fatto noto da millenni…

Kathy Lindemann ha raccolto altri strafalcioni e lo stupore di alcune ricercatrici nel vedere che un simile pattume aveva superato la peer-review. Sconsiglio di leggere i commenti sotto la critica di Alex Berezov.

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Piove sul bagnato. Gretchen Vogel di Science spiega perché è contestata la conclusione del paper uscito nel 2017 su PLoS Biology, secondo la quale un algoritmo che analizzava il flusso sanguigno nel cervello di pazienti locked-in consentiva di capire se rispondevano con un sì o con un no a una domanda.

La critica di metodo pubblicata l’altro ieri su PLoS Biology è l’ultima di una serie, rif. anche la risposta, e l’università di Tubinga dove lavorano i principali autori ha in corso un’indagine sugli aspetti etici dell’esperimento.

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Nella giornata dell’acqua fresca, medici, odontoiatri e veterinari omeopatici reclutano clienti per Guna, Boiron et al. con la una prima visita gratuita.

Dopo generose donazioni del governo cinese per circa un decennio, l’Organizzazione mondiale della sanità ha deciso di includere nel prossimo International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD) rimedi tradizionali grazie ai quali a metà Novecento i cinesi avevano la stessa aspettativa di vita (46 anni) degli italiani un secolo prima.

Scientific American fa presente che il mandato dell’OMS sarebbe di stabilire norme e standard per le cure mediche e di esplicitare “opzioni etiche e basate sull’evidenza” per le politiche sanitarie. L’evidenza finora suggerisce che quando non fa danni l’agopuntura  ha solo un effetto placebo e che gli intrugli tradizionali sono pericolosi.
Rif. per esempio i risultati delle analisi sui rimedi prescritti a 404 pazienti, fatte da ricercatori di Hong Kong e uscite due anni fa sul British Journal of Clinical Pharmacology:

  • A total of 404 cases involving the use of 487 adulterated pCMs or health products with a total of 1234 adulterants were identified. The adulterants consisted of approved drugs, banned drugs, drug analogues and animal thyroid tissue. The six most common categories of adulterants detected were nonsteroidal anti-inflammatory drugs (17.7%), anorectics (15.3%), corticosteroids (13.8%), diuretics and laxatives (11.4%), oral antidiabetic agents (10.0%) and erectile dysfunction drugs (6.0%). Sibutramine was the most common adulterant (n = 155). The reported sources of these illicit products included over-the-counter drug stores, the internet and Chinese medicine practitioners. A significant proportion of patients (65.1%) had adverse effects attributable to these illicit products, including 14 severe and two fatal cases. Psychosis, iatrogenic Cushing syndrome and hypoglycaemia were the three most frequently encountered adverse effects.

Per non parlare degli ingredienti inefficaci ma più redditizi estratti da specie animali in via di estinzione, e di un’amministrazione pubblica restia a reprimere le frodi e le contraffazioni.
D’altronde, finché il mercato internazionale tira…

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The Strumion. And on. And on.

Alessandro Strumia ha trovato un difensore, segnala Philipp Ball, in un articolo colto, intelligente, ironico:

  • Other of Strumia’s assertions are sheer facepalm stuff. “It’s not as if they build walls to keep out the women [from physics],” he said, trowel in hand. 

(scrive sempre benissimo, ma negli articoli su Prospect ha più spazio che su Nature), spiega quanto siano ottuse e offensive le bufale ripetute dal bullo a un credulone del Sunday Times. 

  • All the same, it is somewhat heartening that Strumia’s claims have found so little traction among scientists. Of course, some will agree with him that this merely shows how science, like the rest of academia, is irredeemably “woke”—that, as Strumia claims, “it is about excessive political correctness.” He joins the list of columnists and commentators who fulminate regularly to a huge audience about how “there are ideas that are wrong but nobody is allowed to say it.” 

Ai tempi di Richard Feynman, nessuno protestava, la misoginia allait de soi.

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Prima foto
Degli articoli sulle Astrophysical Journal Letters di oggi, questo principalmente, di come per dieci giorni limpidissimi del 2017 un complotto tra 8 radiotelescopi e oltre 200 ricercatori ha catturato l’immagine (le radiazioni emesse da un alone di gas, in realtà, detto “anello di fuoco” fuori dall’orizzonte degli eventi) del buco nero super-massiccio, largo 5 miliardi e rotti di km e dalla massa di circa 6.6 miliardi volte quella del Sole, nel centro della galassia M87 a 55 milioni di anni-luce da qui, nell’ammasso della Vergine… fine dei complementi di spazio e tempo… si parla a radiopop verso le 18 30 (credo).

Il prossimo a essere fotografato sarà Sagittarius A* un buchino dalla massa appena 4 milioni di volte quella del Sole, nel centro della Via Lattea.

Immagine, video e com. stampa ESO; idem INFN.

1 commento

  1. Ormai questi titoli acchiappalink fanno parte della quotidianità, bisogna essere bravi a selezionare le news.

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