O's digest – in parte a richiesta

Quando si prepara uno sciopero per il clima, un tema ricorrente in radio e altrove è se sia giusto mettere sempre Greta Thunberg “in prima pagina”. Sì, perché la sua comunicazione è efficace; no, perché lei stessa ripete “ascoltate gli scienziati” e comunque va data visibilità al movimento locale (la scelta di Radio popolare). Ok, ma le celebrità attirano l’attenzione.

Dipende dagli interlocutori, nel suo articolo per Climalteranti per esempio, nel titolo Stefano Caserini ha omesso ogni riferimento a Greta Thunberg.

Però i media contribuiscono alla celebrità e altre ragazze si sono mobilitate, a volte anni prima, e ce l’hanno nel proprio paese. Non si potrebbero citare ogni tanto? In questo elenco ci sono pioniere come Brianna Fruean, Isole Samoa, che ha fondato la sezione locale di 350.org nel 2010, quando aveva 11 anni.

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Alla Statale parecchi studenti di Agraria si sono indignati perché il collaboratore di Climate Monitor Luigi Mariani aveva invitato lunedì scorso il climastrologo Nicola Scafetta a tenere una conferenza. Raga per dirla con Nasty, poteva andar peggio: il PoliMi ha addirittura ospitato il congresso dei fautori dell’agricoltura astrologico- steineriana.

E la prossima volta per favore, andateci. Così gli chiedete come mai la congiunzione tra Giove e Saturno influisce sul clima terrestre ma non su quello marziano, registrate la sua risposta e la mandiamo in onda un 1 aprile… O perché aggiusta i suoi grafici via via che la realtà li smentisce.

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A proposito di realtà
La fusione della banchisa artica “vecchia” e delle calotte glaciali fa parte dei tipping points che una volta superati innescano retroazioni non “reversibili” con la cattura del carbonio o tecniche di geoingegneria dette “gestione della radiazione solare”. Non solo la West Antarctic Ice Sheet perde pezzi, ma si assottiglia sempre più velocemente, scrivono Andrew Shepperd et al. sulle Geophysical Research Letters. Dalle osservazioni satellitari fra il 1992 e il 2017, salta fuori che

  • Thinning of the Pine Island and Thwaites glacier basins reaches 122 m in places, and their rates of ice loss are now five times greater than at the start of our survey. 

Com. stampa. Circa un quarto dell’innalzamento del livello del mare è stato compensato dalle nevicate sull’Antartide orientale.
In Groenlandia va anche peggio, scrivono Eric Rignot et al. sui PNAS (10 mesi per la revisione, ci vuol pazienza…) in open access:

  • The mass balance started to deviate from its natural range of variability in the 1980s. The mass loss has increased sixfold since the 1980s. Greenland has raised sea level by 13.7 mm since 1972, half during the last 8 years.

Eppure dopo vent’anni di squagliamento, dal 2016 il ghiacciaio Jakobshavn – se n’era staccato l’iceberg che ha affondato il Titanic – ricresce, a confermare che ce n’è sempre uno che fa il bastian contrario. Paper su Nature Geoscience, bell’articolo sul National Geographic.

Ai motivi per boicottare Elsevier, avevo aggiunto il paper Journal of Atmospheric and Solar-Terrestrial Physics di Costas Varotsos e M.N. Efstathiou dell’Università capodistriana di Atene, due fisici che vorrebbero tanto negare l’effetto serra dei gas serra e due secoli di fisica. Questa volta disegnano nell’atmosfera strati di “campi termici” non comunicanti (sic) e non trovano alcun aumento della temperatura globale tra il 1978 e il 2018 sia a bassa che ad alta quota.

Negli anni Novanta, Varotsos negava pure che i clorofluorocarburi distruggessero l’ozono in alta quota, plus ça change…

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Questa mattina al mercato, una cliente voleva una miscela di “insalate già pulite, ma bio”. Sono piene di batteri pericolosi, obiettava il commesso, poi la gente muore. Lo smentiscono gli esperimenti raccontati oggi dall’Economist e pubblicati sul Journal of Applied Ecology (Elsevier, sigh…) in open access per un mese.

Nell’agricoltura industriale, l’abbattimento delle siepi dovrebbe impedire la contaminazione con feci di uccelli e mammiferi che ci vivono, oltre a richiedere insetticidi per uccidere le bestiole delle quali si nutrono tra cui gli insetti che interrano il concime. Rispetto ai 15 campi “convenzionali” di broccoli, nei suoli dei 18 campi organici c’erano molti più scarabei stercorari e il microbiota dei suoli riduceva molto di più la quantità di E. coli patogene. Rif. anche l’Editor’s choice.

Non sapevo che nel Washington mangiassero i broccoli crudi.

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Care università di Cagliari e Verona,
in marzo la prof. Carla Cannas e il prof. Nicola Daldosso hanno comprato non soltanto una crociera di quattro giorni sul Baltico dal truffatore Ashutosh Tiwari, mascherata da “convegno scientifico”, ma perfino una medaglia della ditta Tiwari e signora, mascherata da “International Association for Advanced Materials”.
Un anno prima Daldosso aveva comprato la partecipazione a una conferenza del truffatore OMICS in Australia…
Con quali fondi? (h/t L. S.)

6 commenti

  1. >>due fisici che vorrebbero tanto l’effetto serra dei gas serra e due secoli di fisica.
    Manca un verbo dopo “tanto”?
    P. S. citavi Greta e le prime pagine perché hai visto la copertina di TIME?

  2. “Quando si prepara uno sciopero per il clima”
    Ops, si è dimenticata studenti e venerdì.

  3. >>scarpe da ginnastica
    Be’, immagino sia dovuto alla filosofia vegana, che aborre indumenti di origine animale.

    1. Paolo, sì, ma ci sono molti tipi di scarpe senza cuoio, anche da sera in resina e shantung.

      AleD,
      Ops, si è dimenticata studenti e venerdì
      al contrario, non mi sono dimentica che partecipano anche insegnanti, genitori, cittadini con le occupazioni più varie e non solo di venerdì: in Australia e in Nuova Zelanda, per esempio, è di sabato.

  4. >> ci sono molti tipi di scarpe senza cuoio, anche da sera in resina e shantung.
    Magari non ci si trova bene, o è perché, come dice spesso, evita le spese superflue. 😀

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