Per una scienza "nazionale"

Un mese fa, una petizione rimbalzava da una Società di geologia all’altra con la preghiera, vana sembra, di raccogliere firme. Prega i politici di non ridurre le emissioni antropiche di gas serra, i cambiamenti climatici essendo dovuti unicamente alla variabilità naturale, in particolare dell’Oscillazione Multidecennale Atlantica, del Sole e della Luna tant’è che la temperatura globale è stabile se non calante dal 2000.
I Climalteranti, che hanno appena recensito il capolavoro, sono

  • tutti quanti curiosi di conoscere quale sia la variabilità indotta dalla luna sull’andamento della temperatura globale.

Bastava che chiedessero a me. Ci ho una teoria anzi parecchie.

La prima non è del tutto naturale: gli specchi portati su dalle missioni Apollo e Lunokhod moltiplicano i fotoni solari e dei laser, prima di rifletterli verso gli osservatori astronomici che partecipano all’esperimento Lunar Laser Ranging, scaldandone i paraboloni e i termometri delle stazioni meteo annesse.

La seconda è che, insieme al Sole, la Luna esercita una forza mareale oscillante che abbassa e alza la colonnina di mercurio dei termometri terrestri a cicli di 9,1 anni. Devo ancora calcolare l’effetto marea su alcol denaturato, pentano, toluolo e sensori elettronici, appena ho tempo mi ci metto.

La terza tiene conto della deviazione delle rispettive orbite dovuta alla spinta dei razzi e ai botti degli allunaggi che a sua volta influisce sul baricentro scafettiano del sistema solare per cui dagli anni Sessanta la temp… ma digredisco.

La recensione en-tu-sia-sta dei Climalteranti ignora il fatto che l’ASTRI  – non Climate Monitor, Il Foglio, Libero o Il Giornale – ha deciso di pubblicare la petizione errabonda. In questo contesto, va detto a difesa dei Climateranti, l’acronimo evoca irresistibilmente l’astrologo Theodor Landscheidt i cui cicli zodiacali hanno consentito a un autore della petizione di prevedere che il raffreddamento globale era iniziato nel 2002.

Curva nera HadCrut4, animazione dell’impareggiabile Sou di Hot Whopper

Ignora, dicevo prima di digredire, sia la base di lancio che il bersaglio, l’intento originale e lo scopo ultimo. Ghe pensi mi.

ASTRI sta per Associazione Scienziati e Tecnologi per la Ricerca Italiana. Nata nel maggio 2018, è aperta a scienziati” e “tecnologi in senso lato e alle donazioni. Oltre agli euro, conta

  • 3 ingegneri nucleari, 1 edile e 1 tout court
  • 4 economisti dei quali un promotore delle petizione, 1 laureata in lettere, 3 psicologi, 1 psichiatra, 1 insegnante delle medie
  • 3 fusionisti freddi, 1 astrofisico in pensione, 1 fisico teorico
  • 2 persone indicate solo con nome e cognome

Li unisce il gusto per il nudo femminile rétro, l’amore per i combustibili fossili e la frustrazione perché l’Unione Europea non finanzia le ricerche da loro ritenute promettenti soprattutto in fisica nucleare e delle particelle – fra le quali la fusione fredda in tubo di vetro a temperatura ambiente, si deduce dalla prevalenza dei fisici interessati.

Condividono anche l’irrilevanza, ma dovrebbe rivelarsi transitoria.

L’acronimo tricolore, il sito chiamato “scienza italiana“, la data di fondazione e l’iniziativa politica insieme al deputato Diego Sozzani suggeriscono che l’ASTRI miri ai fondi pubblici per la ricerca sulla fusione fredda chiesti dal M5* (p. 10355, colonna di destra), nonché sugli effetti del raffreddamento globale in Padania e semmai sul resto della Penisola, chiesti dalla Lega e da Forza Italia – che hanno formato un governo nel maggio 2018.

4 commenti

  1. Che belle le iniziative per l’Italica scienza. Iniziassero a non far calare a picco il numero di professori assieme alla reputazione Italiana andrebbe meglio…

  2. Buongiorno Sylvie
    potrebbe gentilmente darmi un suo contatto per inviarle un invito?
    Grazie molte,
    Elena

I commenti sono chiusi.