Cari orecchietti di radiopop,
vi ripetiamo da una vita che nelle scienze della vita la maggior parte dei risultati pubblicati sono falsi. Come lo sappiamo? Perché ci sono ricercatori che nel tempo libero correggono errori e denunciano contraffazioni ignorate durante la revisione dei pari (“peer-review”).
Enrico Bucci è fra i più noti da quando ha denunciato le immagini manipolate da Alfredo Fusco e colleghi del CNR e dell’università Federico II di Napoli – che avevano ricevuto decine di milioni dall’UE, dall’ISS e dall’AIRC per le loro ricerche sul cancro.
Ha fiuto per i dati spuri, i metodi inappropriati, le statistiche aggiustate, il photoshopping e altri “problemi” che contribuiscono alla “crisi di riproducibilità” lamentata da un decennio. Fanno sprecare tempo, denaro, mettono in pericolo i pazienti, favoriscono la carriera di chi dovrebbe semmai tornare a studiare, e tolgono risorse a ricercatori onesti e competenti.
Professore associato all’università Temple di Philadelphia, specializzato in analisi dei dati biomedici, creatore di software anti-frode, Bucci ha anche un’agenzia un po’ come quella di Philip Marlowe nei gialli di Raymond Chandler. Ha raccontato le sue indagini nel libro “Cattivi scienziati” e poi sul blog omonimo.
Ne ha conclusa una l’altro ieri. Era iniziata come quelle di Marlowe, ma con il Quotidiano sanità al posto del Los Angeles Examiner:
- Il 20 Settembre 2018 la dottoressa M. Luisa Agneni scriveva: “Fa riflettere che un articolo così importante a favore dell’efficacia dell’Omeopatia pubblicato su Nature una settimana fa a tutt’oggi sia stato sottaciuto e non abbia avuto una immediata eco sui media del nostro paese come avrebbe meritato”
Gli chiediamo di riassumere il seguito. E chi glielo fa fare. Se è facile reclutare altri volontari. Se a volte gli viene da rinunciare. Se servono competenze particolari. Suggerirebbe ad altri, per esempio ai post-doc e ai precari del nostro comitato scientifico, di fare la sua stessa scelta?
E all’oca s.?
Avrei un interesse privato in atti d’ufficio. Sto leggendo le pubblicazioni dell’omeopata romano (ma cura i pazienti anche con altri “paradigmi”) Massimo Fioranelli, “professore” e direttore scientifico del Centro Studi Scienze della vita all’università telematica G. Marconi di Roma.
Con il fisico-telepatico iraniano Alireza Sepehri, da alcuni anni Fioranelli fa una scoperta rivoluzionaria via l’altra: i BIoni neri, il sesso femminile e maschile di elettroni, virus, molecole d’acqua o di DNA e le rispettive emissioni di onde acustiche femminili e maschili. Con queste, riesce a vedere il sesso di un embrione concepito da poco, attaccando cavi elettrici alla gestante e collegandoli a un computer (una tecnica di imaging che Sepehri intende lanciare sul mercato tra poco).
L’anno scorso, ha pure scoperto differenze – quantistiche, l’aggettivo è garanzia di scientificità – dell’acqua nelle donne, negli ovuli e negli spermatozoi, le cui onde rendono gli spermatozoi del tutto superflui:
- Come quelle della terra e del Sole, quelle onde sono utili alle piante e per la trascrizione e la traslazione del DNA nelle cellule. Quando interagiscono con l’acqua, estraggono il DNA dalla sua struttura, lo teletrasportano in ulteriori dimensioni e creano la vita.
Sarà un genio della scienza o del cabaret? Per finire, rassegna delle news scientifiche per davvero.
poscritto: Enrico Bucci vi ha suggerito di diventare, se ne avete voglia, un/a citizen scientist della collaborazione Cochrane.
Le news non ci stavano, sigh… niente magnete superconduttore da 45,5 Tesla.
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