La dichiarazione di appoggio alle mobilitazioni giovanili uscita in aprile su Science e quella di Scientists 4 Future sono firmate da oltre 26.800 mila ricercatori che studiano qualche aspetto del clima (1). Questa settimana è uscita quella dei lobbisti per conto delle fonti di energia inquinanti.
Tre settimane fa raccontavo che i fautori della Chieti-Pescara Petition avevano aderito alla Pan-European Petition la quale doveva essere presentata in conferenze stampa a Bruxelles, Oslo e Roma entro il 22 settembre, in tempo per influire sul vertice dell’ONU che si sta concludendo a New York.
Le conferenze stampa non sono avvenute nemmeno per lanciare la versione definitiva e più concisa, intitolata “European Climate Declaration” sebbene comprenda Australia, Canada, Cina, Russia, Nuova Zelanda, USA et al.. Il lancio è stato gestito dai firmatari nei singoli paesi, e nel mondo dalla Climate Intelligence [sic] Foundation, una lobby olandese creata appositamente in aprile da Guus Berkhout e dal miliardario Niek Sandmann, un immobiliarista.
Contando i 113 firmatari italiani, sarebbero “500 scienziati” (2) i più illustri dei quali se ne sono autoproclamati gli “ambasciatori” e l’hanno indirizzata al segretario generale dell’Onu e alla segretaria esecutiva della Convenzione dell’Onu sui cambiamenti climatici:
- Professor Guus Berkhout – Paesi Bassi. 79 anni, ex dirigente della Shell, ex professore di geofisica e uomo politico
- Professor Richard Lindzen – USA. Unico scienziato del gruppuscolo che si sia occupato di clima. Quando faceva ricerca al MIT con finanziamenti delle industrie del carbone, si era inventato “l’ipotesi iris” – un raffreddamento globale dovuto alla diminuzione, causata dal riscaldamento globale (!), dei cirri fra i Tropici – rapidamente demolita dai dati.
- Professor Reynald Du Berger – Canada. 80enne, pensionato, ex professore di sismologia, con un blog dove incita all’odio contro gli ambientalisti
- Professor Ingemar Nordin – Svezia. Settantenne, pensionato, ex professore di filosofia, secondo il quale i climatologi truccano i dati per compiacere i politici
- Terry Dunleavy – Nuova Zelanda. Opinionista, fondatore della sezione locale dello Heartland Big Oil & Coal Institute, la NZ Climate Science Coalition impegolata in processi e fallimenti
- Jim O’Brien – Irlanda. Fondatore di una mini-lobby pro energie sporche, laureato in ingegneria elettrica
- Viv Forbes – Australia. Ingegnere minerario (carbone) in pensione, presidente della Carbon Sense Coalition
- Professor Alberto Prestininzi – Italia. Ingegnere, rif. Chieti-Pescara Petition n. 3
- Professor Jeffrey Foss – Canada. Professore di filosofia della scienza in pensione, autore di pamphlet contro l’ambientalismo
- Professor Benoît Rittaud – Francia. Matematico, autore di Le mythe climatique, una compilazione di bufale pseudo-epistemologiche, tra cui l’inesistenza della temperatura media globale
- Morten Jødal – Norvegia. Biologo in pensione, ambientalista, un tempo ricercatore per il WWF-Norvegia, consulente dello Heartland Big Oil & Coal Institute
- Professor Fritz Vahrenholt – Germania. Prof. onorario, chimico, ex dirigente della Shell e di altri produttori di energia, politico del SPD, truccatore maldestro di grafici, credente nel “Sole freddo” e nel raffreddamento globale imminente (pare rimandato al 2030-2035)
- Rob Lemeire – Belgio. Ingegnere civile, sedicente ambientalista pentito che mi ricorda un altro “consulente per l’energia” (rif. prossimo post).
And last but not least, il potty peer dalla rosa saracinesca, prima produttore di camicie da uomo e di recente di pillole che curano istantaneamente dall’AIDS al raffreddore:
Scrivono al segretario generale dell’Onu e alla segretaria esecutiva dell’UNFCCC di non fidarsi dei modelli climatici e li invitano
- a organizzare con noi all’inizio del 2020 n incontro ad alto livello con scienziati di fama mondiale per i due lati del dibatto. [Gli sciachimisti sono esclusi per motivi non specificati.] L’incontro realizzerà l’antico e sano principio non solo della scienza sana ma anche della giustizia naturale secondo il quale entrambe le parti vanno ascoltate pienamente ed equamente. Audiatur et altera pars! [il latino è il contributo del potty peer, ndr]. Per favore, fateci conoscere il vostro pensiero su tale incontro.
(1) 26.800 solo per Scientists 4 Future, quelli di Science mi sembrano un po’ meno e ho visto che ci sono parecchi nomi in comune.
(2) Così dicono le cronache negaiole, ma le firme non sono pubblicate sul sito della CIF che dovrebbe averle raccolte. Desmog UK ha pubblicato quelle ottenute prima del 10 settembre con alcuni commenti e il Guardian rivelava ieri che si erano aggiunti 75 imprenditori e lobbisti australiani. Agg. 3/10 – sono state pubblicate.
Articolo di Bressanini su Greta, l’hai letto?
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/09/27/di-greta-thunberg-voli-aerei-e-concerti-in-central-park/
Vole segnalare un piccolo conflitto di interesse.
Il dominio climalteranti.it appartiene alla società TerrAria s.r.l.
Il cui ambito di attività è fornire strumenti informatici e progetti
per l’ambiente e l’energia, come ben pubblicizzato sul sito
http://www.terraria.com.
Saluti
Riccardo
Riccardo F.
Chi avrebbe un conflitto d’interesse e quale sarebbe?