Procrastinazione

Capisco che altri rimandino le decisioni spiacevoli, sono una specialista, ma per 40 anni? Il vertice sul clima che inizia lunedì a Madrid riguarderà molto le procedure, i sistemi di rendicontazione e altri aspetti tecnici perché prepara quello delle decisioni. Nel 2020 i paesi firmatari dell’Accordo di Parigi dovranno presentare impegni aggiornati che limitino l’aumento della temperatura media globale a +2 °C entro il 2100.

Per restare entro i 1,5° C servirebbe un miracolo o una catastrofe tipo le eruzioni vulcaniche a catena nelle Deccan Traps, rif. la recensione del rapporto UNEP su Carbon Brief, con grafici più efficaci (trovo):

  • Se le emissioni avessero iniziato a declinare dopo il 2000, sarebbe stato più facile raggiungere l’obiettivo di 1,5° C, richiedeva riduzioni di soltanto 3% all’anno. Invece se cominciamo adesso, senza emissioni nette negative, richiede un taglio 15% all’anno fino al 2040. 

Un trilione di alberi ci contribuirebbe se stesse già crescendo.

In attesa della mobilitazione mondiale per piantarli, le emissioni nette negative richiedono di dispiegare su tutto il pianeta impianti che catturano la CO2 dall’aria. Mettiamo che entro fine anno se ne inventi uno miniaturizzato, superefficiente, silenzioso, che non consuma acqua potabile ecc., la costruzione sarà pagata dalle aziende che intendono fare profitti sulla vendita della CO2 e derivati? Dai contribuenti anche se preferiscono comprare energia pulita e sistemi per consumarne meno?
Da Babbo Natale?

Entro l’anno prossimo vanno decisi anche investimenti quinquennali nella ricerca UE, negli Scopi dello sviluppo sostenibile di singoli paesi, agenzie dell’Onu e banche internazionali per lo sviluppo, in mitigazione dei e adattamento ai cambiamenti climatici, e altri ancora.
Così sulle riviste scientifiche escono promemoria, proposte e proteste contro la procrastinazione.

C’è ancora tempo per scegliere il tipo di serra
Su Nature, sei famosi climatologi europei e uno australiano passano in rassegna i rischi di “tipping points”, cambiamenti bruschi e irreversibili su scala storica la cui probabilità è stata sottovalutata da “politici, economisti e perfino da alcuni scienziati naturali”. Ad uso e consumo di questi ultimi ci sono le incertezze da ridurre.

Nel loro programma di ricerca c’è: dinamica dei ghiacciai antartici, conseguenze della deforestazione fra i Tropici, riscaldamento dovuto alle nuvole basse con la maggior evaporazione degli oceani ecc. e sul loro effetto a cascata. Tanto per capire il periodo che separa l’effetto dei gas serra in una serra (greenhouse) scaldata soltanto dal sole da quello in una serra con riscaldamento aggiunto (hothouse), insomma.

Il “tempo di intervento” per prevenire i tipping points ormai tende a zero, mentre il “tempo di reazione” per ridurre le emissioni nette a zero è al massimo di trent’anni:

  • A saving grace is that the rate at which damage accumulates from tipping — and hence the risk posed — could still be under our control to some extent.

Non hanno fatto in tempo a parlare dell’Oscillazione Madden-Julian (MJO) che “modula” l’ENSO, i cicloni tropicali e i monsoni perché il paper esce sullo stesso numero.

  • il rapido riscaldamento sugli oceani tropicali nel 1981–2018 ha cambiato il ciclo di vita della MJO: il suo tempo di residenza sull’oceano Indiano è diminuito di 3-4 giorni e sul Continente marittimo indo-pacifico è aumentato di 5–6 giorni. 

Spiegherebbe – è il primo che leggo sul tema, condizionale d’obbligo – l’aumento delle precipitazioni estreme nell’Asia del sud-est, l’Australia settentrionale, l’Africa del sud-ovest e l’Amazzonia, e della siccità in California e in Ecuador.

Non mi sembra tanto una “saving grace”, comunque Wu et al. spiegano come, in acqua, la ftalocianina di cobalto spalmata su nanotubi di carbonio catalizzi la conversione della CO2 in CO e metanolo per 12 ore quando ci aggiungono un ligante (NH2) e scaricano un bel voltaggione nella loro cella elettrochimica. Commento.

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Il Parlamento europeo ha dichiarato l’emergenza climatica con 429 voti a favore, 225 contrari e 19 astensioni, e ha adottato la risoluzione che sarà presentata dalla Commissione alla COP 25 con 430 a favore, 190 contrari e 34 astensioni. La doppia decisione comporta l’obbligo di impegnare risorse per raggiungere gli obiettivi (Green Deal) approvati dal Parlamento, nonostante l’opposizione di Polonia, Cechia e Ungheria. Intervista a Frans Timmermans su Repubblica.

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Alcuni giorni fa, Diego suggeriva

  • di spostare gli investimenti personali (se se ne hanno, ovvio), dalle fossili alle rinnovabili.

Le rinnovabili sono molto più convenienti, stando al grafico postato da Gavin Schmidt a proposito dei disinvestimenti istituzionali:

5-Year Performance of ExxonMobil vs S&P 500

fonte

Poi ognuno è libero di sprecare i propri risparmi.

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Effetti della procrastinazione coatta
La compagna mondiale di vaccinazioni doveva eliminare il virus della polio nel 1980, 1990, 2000…  Dove c’erano conflitti armati, è stata continuamente rimandata, così il ceppo attenuato usato nel vaccino orale monodose, rilasciato dai bambini vaccinati, è mutato, diventando di nuovo patogeno. Aggiornamenti da The Scientist.
Per i novax che “ai miei tempi prendevamo il morbillo e non moriva nessuno”, “la difterite non esiste più” ecc.

4 commenti

  1. Perché qualche mese fa, quando spiegavo l’improcrastinabile necessità di virare verso la cattura diretta per ridurre l’incertezza, mi spiegava che, per ora, la cattura diretta della CO2 è fantascienza.
    Delle scuse sarebbero gradite.

    1. E. Mariutti,
      Siccome non ho mai usato la parola fantascienza, delle scuse sarebbero gradite.
      Invece spiego tuttora che per il momento non esiste una tecnologia in grado di ridurre alcunché. Lo spiegano meglio su Carbon Brief che cito sopra. O nel post di oggi – https://archivio.ocasapiens.org/wp-admin/post.php?post=35160&action=edit- i tre articoli di Corinne Le Quéré e altri di Global Carbon Project su altrettante riviste scientifiche, che riassumo. Su Nature Climate Change, per esempio, scrivono che
      i piani per sviluppare CCS che potrebbero limitare gli impatti climatici tardano e restano tuttora allo stadio di dimostrazioni su piccola scala.

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