Come da tradizione, Nature sceglie le 10 persone importanti per la scienza nel 2019. L’elenco comprende l’ecologa Sandra Dìaz – co-presidente dell’Intergovernmental Science–Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services – e altri scienziati, e si conclude a sorpresa con “Greta Thunberg: climate catalyst”. Quirin Schirmeier cita il parere di Angela Ledford Anderson del programma per il clima e l’energia dell’Union of Concerned Scientists e di Sonia Serevitrane, la mitica climatologa dell’ETH di Zurigo, così Steph sarà contento:
- As scientists, we normally don’t dare to express the truth in such heartfelt simplicity.
Non so se qualcuno intende calcolare la riduzione nelle emissioni di CO2 dovute all'”effetto Greta”, ma dall’inizio dell’anno in Svezia il numero di passeggeri delle linee aeree cala rispetto al 2018 (fonte Swedavia) e c’è stato un boom per le ferrovie tedesche, austriache e svizzere (fonte: Time).
La NOAA ha pubblicato gli indici climatici per il mese scorso, per un pelo non ha battuto il record di caldo del novembre 2015
*
Tout se tient
A proposito di ecosistemi, Paolo C. raccomanda “Human impacts on planetary boundaries amplified by Earth system interactions” sull’ultimo numero di Nature Sustainability (lettura gratuita). Aggiorna e complica il modello creato dal gruppo coordinato da Johan Rockström del PIK e dello Stockholm Resilience Centre, per identificare le interazioni e gli effetti a cascata sugli altri “limiti” quando ne superiamo uno. Per esempio:
- Da un lato, le interazioni tra l’attività agricola e le emissioni di carbonio significano che è impossibile mantenerle entrambe a un alto livello. Dall’altro questi scambi (baratti? trade-offs) ci lasciano liberi di scegliere come navigare in uno spazio operativo sicuro.
Ranking
A pagamento, peccato, Léopold Biardeau et al. dello Haas Energy Institute all’UC-Berkeley, usano le temperature quotidiane di 14.500 stazioni meteo per classificare 219 paesi e 1.682 città in base all’esposizione al caldo e alla domanda di “raffreddamento per grado/giorno” (Cooling per Degree per Day – CDD) che ne consegue, moltiplicata per il numero di abitanti.
Top Ten:
Stimano anche la variazione dei consumi potenziali di aria condizionata dal 2005 al 2017 (la peer-review è durata più di un anno) legata all’aumento del reddito pro capite e dell’urbanizzazione, rapidi entrambi nei paesi “emergenti” come Cina, India e Brasile.
Refrain, il riscaldamento globale colpisce innanzitutto i poveri. Mumbai da sola rappresenta il 25% della domanda mondiale di raffreddamento. L’India ha quattro volte la popolazione ma 14 volte l’esposizione ai CDD degli Stati Uniti,
- un paese che ogni anno usa 400 terawatt-ora di elettricità per l’aria condizionata.
***
Ranting
Ero scettica sul sistema dell’Ocean Cleanup, la lussuosa non profit di Boyan Slat, per rimuovere la plastica dalla grande zuppa di pattume nel Pacifico (Great Pacific Garbage Patch). Nasturzio nella veste di UWRA lo era ancora di più, ma che credo sia off-line.
Se qualcuno lo sente, per favore gli dice che Ocean Cleanup ha compiuto la sua prima missione? Durata più di un anno e costata svariati milioni, ha recuperato l’equivalente di 60 sacchi della spazzatura (60 m3). David Shiffman is not impressed either…
Ogni anno buttiamo in mare circa 8 milioni di tonnellate di plastica.
*
In tutto il mondo per via della febbre suina, sono morti o sono stati uccisi circa il 25% dei maiali di allevamento (225 milioni) perché l’anno scorso il governo cinese ha rimandato per mesi le misure di contenimento e di “controllo”. Domani esce l’aggiornamento della FAO, ma dall’ultima segnalazione arrivata a Promedmail il “controllo” continua a latitare.
Coincidentalmente, il Breakthrough Institute – apologeta del libero mercato – si occupa dei benefici climatici di un maggior consumo di carni bianche, maiale incluso quindi:
- se in quattro pasti su dieci, ogni americano sostituisse il manzo con del pollo o del maiale, le emissioni dell’agricoltura statunitensi si ridurrebbe di circa il 20%.
Gli allevatori di bovini si oppongono, perché oggi la questione sarebbe diventata politicamente e socialmente delicata.
Forse, ma anche nel grafico del Breakthrough in USA i consumi di manzo calano dalla metà degli anni Settanta, ben prima che esistessero “attivisti del clima”. La produzione ha continuato lo stesso ad aumentare grazie ai sussidi federali per i mangimi e le esportazioni. Soluzione ideale, secondo i liberisti del Breakthrough, è di continuare così:
- Se gli USA trovassero il modo di aumentare le esportazioni nei paesi dove la produzione ha una maggior intensità di emissioni di gas serra, le emissioni nette diminuirebbero.
Chissà perché non potrebbero diminuire in Corea del sud e negli altri paesi importatori.
*
Enlightment Now, il saggio di Steven Pinker, ha una nuova ammiratrice: Jessica Rifkin – la quale ha una nuova ammiratrice: l’oca s. Avevo qualche problema anch’io con i grafici di Our World in Data, fonte dell’ottimismo di Pinker e del suo bizzarro “Illuminismo”. (Il libro è uscito in gennaio, ma per comprarlo sto ancora cercando una recensione positiva.)