Concentrazioni del biossido d’azoto, dati Copernicus Sentinel-5P, immagini dell’Agenzia spaziale europea.
A Milano la differenza si vede con gli occhi e si sente con il naso. O forse ci illudiamo che il peggio sia passato.
La settimana scorsa l’Istituto di ricerca sulla popolazione e le politiche sociali del CNR ha pubblicato i risultati preliminari (non un paper su rivista peer-reviewed, intendo) di un’indagine sociologica via internet, con l’aiuto dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e la Fondazione Movimento Bambino Onlus.
Forse per il maggior tempo libero, le risposte e quindi dati sono tanti e articolati. Ha i suoi limiti, un 6% della popolazione non ha né uno smartphone né accesso a internet, ma le differenze nel modo di vivere un’esperienza collettiva sono chiare.
Non riesco a scegliere un paio di grafici da riprodurre. Comunicano più emozioni – mi sento ridicola nel dirlo di un sondaggio! – quando restano nel contesto, mi sembra. Ci devo ancora pensare, intanto vorrei proprio che diventasse una lettura collettiva – con in mente il 6% di irraggiungibili dalle politiche sociali che non può nemmeno partecipare alla conversazione comune. Né fidarsi delle “istituzioni – rif. F. Sabatini e commenti.
A proposito, anche Amnesty International cerca di aiutare i senza dimora.
Ad Action Aid con altre Ong e iniziative locali – ne trovate molte su covid19italia.help – cerchiamo di rimediare alle situazioni disperate degli “invisibili” che svolgono attività indispensabili ai “visibili”, come badanti e braccianti tenuti nell’illegalità dai loro padroni. In questo rapporto, trovate le informazioni raccolte con un gruppo di economisti della Bicocca e Open Polis.
Stiamo anche raccogliendo 60 mila euro “mirati” – targeted nel gergo Onu. Di solito le donazioni sostengono progetti pluriennali e nelle settimane delle emergenze spendiamo le riserve previste per tutte le Ong internazionali, in attesa degli aiuti pubblici. (In Italia le emergenze sono frequenti, abbiamo riserve maggiori, ma gli aiuti pubblici non arrivano.). Servono ai volontari per continuare ad assistere 90 famiglie di Milano e Napoli per sei mesi circa. Sappiamo di chiedere molto, ma con 20 euro riuscite a garantire cibo e farmaci per una settimana a una persona senza più risorse.
Su Change org potete leggere e, se siete d’accordo, firmare l’appello a “Commissariare la sanità lombarda” di Milano 2030. Così aiutereste Medicina democratica et al. a rendere il sistema sanitario più equo e preventivo per tutti anche se meno redditizio per alcuni.
Ai destinatari, manderei anche il promemoria dei medici dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, pubblicato sul NEJM: “Gli unici esperti di crisi umanitarie ed epidemie sono le Ong…”
Da Climalteranti, Simone Casadei ricorda che gli inquinanti come i gas serra danneggiano la salute, l’ambiente e il clima e spiega perché i rinvii dei vertici sul clima causati dalla pandemia in corso potrebbero facilitare un accordo su impegni meno fumosi invece di ostacolarlo.
Fa piacere ritrovare le idee di Primavera silenziosa, Our common future, Rio 1992, One world one health, Climate Justice (omissis) e Action Aid nella lettera aperta di Scienza al voto e Reality Unites a proposito dello sviluppo economico e sociale dopo la pandemia.
Su Nature, Andrew Silver e David Cyranoski confermano che dall’inizio marzo, in Cina gli articoli scientifici sulla Covid-19 sono sottoposti alla censura preventiva del governo; alcuni censori sostengono che sia solo per controllarne la qualità. Ne dubito perché continuano a uscire improbabili miracoli della medicina tradizionale come ordinato dal sommo Leader.
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Nei paper, forse… forse… c’è un’importante scoperta sui leptoni (neutrini) e sulla violazione di simmetria che sarebbe la differenza fondamentale tra materia e antimateria. Dall’editoriale al commento è tutto al condizionale in attesa di conferma.
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Altri si sforzano di dare il peggio di sé. Per esempio Giuseppe Remuzzi dell’Istituto Mario Negri ricopia tesi razziste dei suprematisti bianchi in un articolo sul Corriere della Sera – h/t T.M., A-M. F., rif. anche Angelo Boccato.
Leonid Schneider ha trovato parecchi “scienziati” che spacciano staminali miracolose anche contro la covid-19. L’ultimo è titolare di Pluristem, una ditta israeliana le cui staminali placentali sono state iniettate soltanto nei glutei di pazienti ricoverati per motivi ignoti all’ospedale La Charité di Berlino. Con risultati ignoti, così come quelli degli altri esperimenti clinici che Pluristem avrebbe svolto dal 2004 in poi.
Poi ci sono gli spacciatori di test sierologici “affidabili” per una ripresa economica senza nemmeno un cordoncino sanitario finché gli >60 restano agli arresti domiciliari. Mentono in Italia e nel resto del mondo. Se amici, parenti e conoscenti continuano ad abboccare, dite loro di leggere Valigia blu.
‘tenti al rimmel
Stamattina a radiopop (30′ circa) ha telefonato Armando – quello dell’auto tachionica, della covid-19 che è un’influenza batterica ecc. presumo >60 pure lui – per lamentarsi della censura. Perfino radiopop avrebbe abolito “il contraddittorio con la moglie di Montanari, Giulietto Chiesa viene tacitato… Ci chiudono in casa per nasconderci qualcosa.”
Per esempio?
– 800 mila soldati, i 4 mila morti di polmonite anno, che nel 2018 erano ricoverati in 18 mila negli ospedali. Queste sono cifre… Nessuno ha mai detto la differenza tra un batterio e un virus… Io invece m’informo, ho passato 60 ore su internet, non riesco più a far nient’altro…
Ci nascondono che cosa?
– La questione del 5G, troppa gente farebbe casino…
Test sierologici.
Di certo non abbastanza affidabili per dare il via libera. Però per avere un’idea più precisa della diffusione del virus rispetto ai conteggi fatti con un numero di tamponi che, per cause fisiche, sarà sempre insufficiente (e con risultati sempre in ritardo, o col conteggio dei pazienti gravi che arrivano in ospedale, forse sì. E con ciò, fornirebbe un quadro più preciso a chi oggi guidi il paese coi numeri della cabala che ci vengono detti ogni giorno.
Poi certo, resterebbe il problema di chi sentendosi al sicuro al 95%, finirebbe per girare noncurante, diffondendo di nuovo il contagio nel 5% dei casi (e tanto basterebbe al virus per ripartire di slancio).
Intanto i test (almeno quelli italiani) che fino al 28 di marzo si potevano comprare online, da quella data possono essere acquistati solo da persone nel circuito della sanità. È perché sono inaffidabili i test, e quindi possono comprali i medici per buttarli via, o perché, come per le mascherine (anche se per motivi diversi), non ce ne sarebbero abbastanza per tutti, e quindi si deve partire seguendo delle priorità?
E’ sempre questione di incertezza e di probabilità, Cimpy, puoi usare la seconda dopo che hai ridotto il più possibile la prima. Dovevo spiegare meglio perché è complicato, ma solo Giovanni e P. Magrassi erano interessati. Poi provo a farlo, intanto scusa se semplifico.
Con un virus di cui si sa poco, il più possibile vuol dire provarlo il test su un campione rappresentativo di contagiati, ricoverati e guariti per età, sesso, occupazione, abitudini, co-morbidità ecc., almeno 50 mila persone.
Così puoi calcolare da un lato l’effetto gregge (95% sarebbe un ottimo risultato), e dall’altro l’affidabilità e specificità di test “certificati” da laboratori indipendenti.
Per farlo, serve uno standard di riferimento come per qualunque strumento di misura. Un piccolo campione nel quale – idealmente, ma il teorema di Bayes aiuta – il livello dei virioni (tamponi) e degli anticorpi (analisi del sangue) è stato misurato con gli stessi metodi e strumenti. Tipo 100 pazienti di uno stesso ospedale testati a ripetizione per 8 settimane.
Così hai una media di quando è misurabile il livello degli anticorpi e di quanto cala, provi i test sui pazienti dismessi e vedi se danno lo stesso risultato di quello hai trovato. E’ quello che stanno facendo in Germania, nei Paesi Bassi e (? non mi ricordo) con un progetto UE prioritario.
Sono contento di sapere che ci stanno provando (ma era ovvio che qualcuno di più imteressato alla salute che a riaprire le aziende a prescindere ci stesse lavorando. Voglio essere ottimista: magari lo si sta facendo anche in Italia)
Un saluto dalla Spagna cara Oca, spero tutto bene.
Leggendo di complottismo e del “ci nascondono qualcosa” ho scoperto la verità (seppur non trascorrendo 60 ore in internet). In questa intervista, ricca di fonti bibliografiche, ci viene dato a sapere che non è di COVID19 che si muore, ma di nanoparticelle dovute alle vaccinazioni.
http://www.vitalmicroscopio.net/2020/04/16/nuova-collaborazione-con-lospedale-giovanni-xxiii-per-il-covid-19/
Alcuni passaggi sono particolarmente interessanti, per chi del soggetto è già a conoscenza, e si scopre che i) il Montanari è esperto in autopsie (anzi no, dice che non lo è ma suggerisce che secondo lui, insomma dai…); ii) i “vecchi” (così li chiama il giovanotto) sono i più colpiti perché vaccinati per influenza e antimenigococcico (ma non erano i bimbi quelli bombardati dalle vaccinazioni???); iii) che probabilmente è l’unico “ricercatore” che non ha applicato a nessuna delle varie call europee e nazionali per la ricerca sul Covid (ma questo non dovrebbe stupirci perché i fondi per la sua ricerca lui i trova tramite collette); iv) che nel vaccino anti-COVID i governi inseriranno “qualcosa” che permetta loro di controllori (ma lui non è complottista).
Sul finale però bisogna dargli ragione:
RD – E chi ha bisogno di voi che cosa farà?
SM – È evidente che nessuno ha bisogno.
Cimpy,
mi sembrava di no, dopo guardo se qualche paese s’è aggiunto in corso d’opera.
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Grazie Mattia, tutto bene fin qui, e da lei? E i ricci?
Be’ il nostro eroe s’è accorto che solo gli imbroglioni hanno bisogno di un imbroglione, è un progresso.
Però è ancora un po’ ingenuo. Ha portato un rottame all’ospedale Papa Giovanni, per levarselo di torno gli hanno detto che gli daranno un po’ di cellule delle biopsie e ci ha creduto.
“il Montanari è esperto in autopsie […]”
Giusto per sdrammatizzare un po’, e distrarsi dalla noia della quarantena, apro una parentesi divertente che riguarda gli ingenui.
Fun fact: in svariate conferenze che Montanari ha tenuto negli anni passati (e che si possono ancora trovare su YT), lui sostiene persino di essere stato contattato molte volte dagli ospedali Italiani in qualità di patologo. Come prova porta l’aneddoto di un ospedale di Modena, il cui primario lo avrebbe convocato ad un’autopsia per determinare la causa della morte di un neonato che alla nascita presentava lesioni cutanee anomale, causate (forse) da un sistema immunitario depresso, indebolimento causato a sua volta (forse) dalle nanopolveri presenti nel corpo della madre; a rafforzare ulteriormente la veridicità della storiella, e suscitare orrere e raccapriccio nel pubblico, viene mostrata un’immagine del cadavere del suddetto neonato con le varie lesioni.
Questa storiella è ubiquitaria nelle conferenze di Montanari, ed è la sua “smoking gun” che prova che è uno “stimato patologo internazionale” (sic), ma il regime lo vuole censurare impedendogli di fare ricerca.
La parte divertente di questo aneddoto è che quando ho verificato la fondatezza di tali affermazioni contattando sia l’ufficio PR dell’ospedale modenese, che il primario indicato nella storiella, entrambi hanno declinato che una partecipazione di Montanari (manco sapevano chi fosse) sia mai avvenuta e che documenti ufficiali di tale evento non esistono. Escludendo omissioni/errori plateali da parte di Montanari, od inciuci da parte del personale in forze a quell’ospedale, azzardo a dire che la foto del neonato molto probabilmente è presa da qualche testo accademico (o paper scientifico poco noto) e serve solo per spaventare i genitori no-vax preoccupati.
Uno di questi giorni cercherò la foto tra i vari database bio-med e scoprirò la fonte originale; fino ad allora lascio che Monty continui a sognare di essere “un patologo di fama internazionale” (sic). Dopo tutto i sogni e le illusioni non si negano a nessuno, e non sarò di certo io a spiegare agli assidui seguaci del ricercatore indipendente che Babbo Natale non esiste 😀
Mauro,
Ottima indagine, complimenti!
Senta, se non ha altro da fare per via della pandemia perché non scrive la biografia scientifica della coppia? Secondo me, con un titolo tipo “Sperma rovente a Faenza” diventa un best-seller non solo in Emilia-Romagna.
@ Mauro Toffanin
Per il titolo di un eventuale libro, sul microscopico duo, propongo “pensavo fosse tungsteno e invece era wolframio”.
Le è venuta una crisi di ottimismo, E.K.Hornbeck?
@ Oca Sapiens
Le è venuta una crisi di ottimismo, E.K.Hornbeck?
Spero proprio di no!
Per quella terribile malattia, non lo stanno neppure cercando un vaccino.
“Senta, se non ha altro da fare per via della pandemia perché non scrive la biografia scientifica della coppia? […]”
Veramente l’ho già fatta. L’ho iniziata nel 2017 e l’ho terminata 1 anno e mezzo dopo. In quei 18 mesi ho raccolto tutte le affermazioni / dichiarazioni pubbliche dei due modenesi, comprese interviste TV, radio, libri, conferenze e quant’altro abbiano prodotto dagli anni ’90 ad oggi; mi sono sbobinato tutto sto mappazzone di parole, tradotto il tutto in inglese, e poi ho fatto una colossale opera di fact-checking e verifica. Mi sono pure procurato lo stesso identico microscopio Quanta FEI 200 MkII usato dai due sòloni, l’ho smontato e analizzato in ogni dettaglio e persino consultato la Thermo Fisher Scientific per capire come fosse possibile sbagliare così platealmente.
Dopo di che ho rigirato il tutto ad un paio di giornalisti Svizzeri che sono soliti fare servizi d’inchiesta e che si sono prestati per ricontrollare e verificare tutto il mio lavoro, nonché stanno facendo controlli sul centro di “ricerca” di Ginevra dove i due Modenesi si esibiscono nel loro usuale cabaret. Poi è arrivato il COVID-19 ed il tutto si è un po’ fermato per ovvie ragioni. Eventualmente, a fine pandemia, pubblicherò i risultati sul mio sito web personale. Ma al momento è difficile fare una stima precisa per una data.
La versione TL;DR è che: gran poche affermazioni (una manciata proprio) fatte dai due Modenesi risultano veritiere, tantissime invece le fuffate raccontate in quasi 40 anni. La cosa non stupisce più di tanto ovviamente, ed il modus operandi è sempre lo stesso: la fandonia ha quasi sempre un piccolo fondo di verità che viene poi ingigantito per creare narrative piacenti.
Giusto per tenere l’umore alto, racconto un altro paio di aneddoti divertenti dalla mia collezione infinita. Occhio al rimmel.
Monty ha spesso sostenuto, nelle sue interviste, di insegnare patologia presso scuole prestigiose e la leggenda vuole che abbia insegnato addirittura alla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) con tanto di post gongolanti sul suo sito web e Facebook. In realtà ha insegnato patologia presso l’IFAO (French Institute for Oriental Archaeology in Cairo), un centro di ricerca Francese pressoché sconosciuto, e solo per un brevissimo periodo. Ma gli adoranti seguaci del duo Modenese non vanno di certo a verificare, quindi a Monty gli basta omettere una “i” ed è subito leggenda. Cosa ci azzecchi l’insegnamento di patologia con quello di archeologia è un mistero che lascio svelare alle generazioni future di psicologia.
Un’altra leggenda narra che Monty insegni nanotossicologia ad una prestigiosa scuola Svizzera, e che tra i suoi studenti ci siano i massimi luminari di medicina dove imparano a “curare” i bambini affetti da ASD grazie alle ricerche fatte dalla Nanodiagnostics nei decenni passati. La verità è che la scuola è il solito ben noto centro di cure farlocche di Ginevra (che non nomino per non dar loro ulteriore pubblicità), ed il corso “accademico” è in realtà un corso culinario dove Chef boccaloni pagano una cifra molto salata per imparare alcuni concetti (inutili) di patologia e nanotossicologia da usare per… wait for it… preparare brioches e cibario vario senza glutine. Brioches… ed ho detto tutto 😀 Il corso non se lo sta filando nessuno, ed i “luminari di medicina” hanno fatto la fine dei due leocorni della filastrocca per bambini.
Tra le altre, Monty dichiara di aver vinto, in una non precisata gioventù, una quindicina di maratone nazionali. Ai registri nazionali non compare nessuno con il suo nome, nemmeno nelle categorie più basse. Insomma, un po’ come Fantozzi che è stato campione di Azzurro.
Hornbeck: “Per il titolo di un eventuale libro, sul microscopico duo, propongo “pensavo fosse tungsteno e invece era wolframio”.”
Non posso usare quel titolo. Monty ha spiegato il perché di quel quid pro quo. Nell’infelice frase di quel paper, Wolframio doveva essere messo tra parentesi, accanto a Tungsteno, perché nella tabella riassuntiva compariva il simbolo chimico W. Poi però quelle parentesi si sono perse prima della pubblicazione. E’ quindi colpa di noi poveri mortali che non abbiamo colto la parentesi invisibile, non lui che ha fatto un pessimo lavoro di editing e, dopo oltre due anni, non ha ancora corretto l’errore.
Ilarità a parte, il titolo provvisorio è il seguente: https://imgur.com/a/MO6M720
Sono storie fantastiche, Mauro, perché aspetta la fine della pandemia per pubblicarle? Abbiamo bisogno di ridere un po’ e già così raggiungono lo scopo.
grazie a mauro, ammiro molto chi ha costanza e pazienza di affrontare la montagna di merda! Solo una precisazione, per evitare che vi si appiglino monty e i suoi epigoni (è la loro specialità guardare il dito e non la luna), patologia e archeologia in generale ci azzeccano parecchio
giovanni,
ammiro anch’io, tanto più che la montagna è molto pittoresca…