Da James – inteso come Journal of Advances in Modeling Earth Systems e da non confondere con Janes che è una rivista di armi per la distruzione dei sistemi terrestri – Keith Williams e altri due ricercatori del Met Office rispondono ai criticoni.
Il modello climatico britannico risulta in una sensitività all’equilibrio esagerata per i loro gusti. Tra un paio di secoli, quando il clima si sarà abituato al raddoppio prossimo venturo della concentrazione atmosferica di gas serra rispetto a quella del primo Ottocento, la temperatura globale si assesterebbe a circa 4° C in più di quella odierna che già fa abbastanza danni così com’è.
Con un modello identico a quello sgradito e dati meteo – temperatura, umidità specifica, vento zonale e meridionale – Williams et al. sono riusciti a
- migliorare le tendenze iniziali nelle variabili del modello [meteo] di stato per le prime sei ore della previsione, prima che retroazioni dinamiche significative siano probabili. La riduzione della deriva del modello sembra dovuta a un aumento dell’acqua liquida nelle nuvole [al posto dei cristalli di ghiaccio], la quale porta a un raffreddamento radiativo maggiore dalla loro cima… Questi cambiamenti migliorano anche le previsioni a 5 giorni.
Hanno fatto 4 previsioni meteo al giorno per tre mesi – certa gente ha potenza di calcolo che avanza… – con 4 tipi di rappresentazione delle nubi e degli aerosol. Ogni esperimento aveva
- una risoluzione orizzontale di N320 (40 km nelle medie latitudini)
ma “nella loro esperienza” – sottinteso le previsioni meteo del Met Office sono fra le migliori del mondo – funziona anche a una risoluzione minore.
Il risultato non è perfetto, scrivono, ci sono ancora alcuni parametri da sistemare. Però una sensitività di circa +5,5 °C perfeziona le previsioni meteo odierne perché descrive meglio il ciclo idrologico locale in regime di riscaldamento globale.
Su Nature Tim Palmer – il meteo-climatologo di Oxford che aveva suggerito una miglioria per le nubi, quella per gli aerosol è di Michael Mann – avrebbe preferito una sensitività meno preoccupante. D’altronde alcuni modelli del sistema Terra arrivano addirittura a una doppia, meglio così.
Però non vede come si possa usare questo metodo per “convalidare” un modello climatico che non nasca già gemellato con uno meteo, come al Met Office
- il modello per una previsione meteo accurata a 6 ore è possibile soltanto con le condizioni iniziali accurate provenienti dalle osservazioni, un procedimento noto come assimilazione dei dati. E’ un problema di ottimizzazione complesso ed esigente dal punto di vista computazionale, e molti centri di ricerca sul clima non hanno questa capacità.
La soluzione, scrive, è una collaborazione mondiale che mette insieme
- le risorse umane e di calcolo per produrre modelli meteo-climatici unificati ad alta risoluzione.
E gli altri si buttano via?
Coincidenza, la NASA pubblica la prima immagine di aerosol ottenuta dal piccolo CubeSat il 16 aprile, quando sull’Italia non ce n’erano!
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James Hansen ha pubblicato la bozza del capitolo 10 di Sophie’s World, con più scienza che nei precedenti e la solita richiesta di correggere gli errori.
Hai visto questo paper?
https://advances.sciencemag.org/content/6/22/eaba0768
Mi piacerebbe avere il parere di Steph…
L’ho messo nel post di oggi, Paolo.