Per tentativi e orrori

Sempre premuroso con le signore di una certa età, Leonid Schneider cerca di farmi venire una crisi isterica mandandomi gli articoli peggiori che riesce a trovare su coronavirus e covid.

Al suo posto, scriverei un best-seller mondiale su piccoli trucchi, illusioni megalomani, basse piaggerie, incorreggibili disonestà, sete insaziabile di potere, premi e soldi (omissis) nella ricerca biomed, detta “la Scienza” da suoi addetti.

Nemmeno i miliardi di finanziamenti per la “guerra contro il cancro” o per farmaci e vaccini contro l’Aids erano riusciti a produrre una simile montagna di pattume. Seguono esempi comici o forse tragici perché non è detto che “la Scienza” ne guarisca.

Su Aging Clinical and Experimental Research diretta da Stefania Maggi del CNR con l’aiuto di numerosi colleghi italiani, Petre Cristian Ilie, Simina Stefanescu e Lee Smith dell’Anglia Ruskin University, famosa per la vicinanza geografica all’università di Cambridge, associano statistiche superate sulla mortalità da covid e il minor livello di vitamina D misurate nel sangue della popolazione anziana, in primis nelle ultrasettantenni alla fine dell’inverno, in Italia, Spagna e Svizzera rispetto alle popolazioni dei “paesi nordici”.

La vitamina D protegge dalle infezioni polmonari, per cui gli europei del Nord che si espongono ai raggi UVB per produrne in abbondanza non si sono mai ammalati di tubercolosi, immagino. Invece i “meridionali europei” non solo hanno la pelle scura che i raggi UVB faticano ad attraversare, ma stanno sempre all’ombra – e sono tutti vegetariani (immagino).

La correlazione è “grezza”, ammettono i tre studiosi dello sport e dell’esercizio fisico, comunque la loro ipotesi va esplorata con “studi progettati in modo robusto”. Dateci dei soldi e ci pensiamo noi, insomma.

*

E, devo dire, anche il gorgonzola

Al dott. Rob Janssen dell’ospedale Canisius Wilhelmina di Nimega, non è sfuggita la correlazione tra una carenza di vitamine K e gli esiti peggiori della covid. Nelle regioni del Giappone con il maggior consumo di natto (un mezzo di distanziamento sociale più efficace dell’aglio), gli ha detto una conoscente giapponese, non c’è stata neppure una vittima. A tutti quelli che non assumono anticoagulanti, consiglia gli integratori a base di vitamine K

  • Anche se non aiutano contro una Covid-19 grave, giovano ai vasi sanguigni, alle ossa e probabilmente anche ai polmoni. Anche se le vitamine K1 e K2 si trovano in ogni tipo di frutta e verdura, la K2 è meglio assorbita dal corpo. E’ presente nei formaggi olandesi, devo dire, e anche francesi.

Mentre esplora l’ipotesi con “studi progettati in modo robusto”, la francese ringrazia e segnala che la K2 è presente in tutti i formaggi a muffa blu.

*

Pillola blu

In uno studio “osservativo”, 10 pazienti cinesi malati di covid-19 saranno curati con una pillola di Viagra al giorno per due settimane.

Sempre in Cina, 18 pazienti riceveranno cellule staminali derivate da sangue mestruale, 10 la terapia imprecisata di un fegato artificiale, e i 25 dei rispettivi gruppi di controllo una “terapia convenzionale” (di solito è sinonimo di medicina tradizionale cinese).

*

Dosaggio colposo

France-Soir ha chiesto al prof. Martin Landray, che dirige il trial Recovery con l’idrossiclorochina che si svolge in Gran Bretagna, quale dose ha somministrato ai pazienti. Risposta, sei volte quella massima alla settimana il primo giorno e per i nove giorni successivi soltanto due volte:

  • 2400 mg nelle prime 24 ore e di 800 mg dal secondo al decimo giorno. Sono dosi assai elevate per accertare che il tasso di -HCQ nel sangue sia così elevato da aver una chance di uccidere il virus…

… insieme al paziente. Qualche dubbio viene anche per via del com stampa di Recovery-Britain intitolato

***

Nonostante le previsioni di Giulio Tarro, pluricandidato al Nobel per non aver partecipato alla scoperta del vaccino Sabin coltro la polio, e di altri secondo i quali il coronavirus sarebbe scomparso con il caldo, i decessi continuano ad aumentare in Russia, Pakistan, India, Bangladesh, Caraibi e America centrale dove le temperature di maggio sono state le più calde mai registrate.

Aumentano anche in Amazzonia, ma lì ci sono 30 °C tutto l’anno e comunque Bolsanero ha deciso di censurare i dati per tutto il Brasile.

54 commenti

  1. Scomparso è una parola un po’ grossa, ma che un virus possa essere sensibile alla temperatura è un dato di fatto. Sta nel ripiegamento delle proteine : i ponti disolfuro e ancora di più quelli a idrogeno sono spesso parecchio sensibili a un cambiamento di 20 gradi.Ed è quindi probabile che l’escursione termica (oltre ovviamente alle misure di contenimento) abbia giocato un suo ruolo ,almeno qui in Italia, secondo me. Sai quando una cosa non si conosce, oltre al metodo degli studi “peer review” anche una disposizione alla logica, al ragionamento astratto e all’esperienza precedente, non guasta.
    Poi guarda sylvie che questo giochetto di fare affermazioni apodittiche su un virus di cui si sa poco, e che è comunque stato gestito In Italia complessivamente male, è abbastanza penoso. Mi pare che anche questi attacchi “clamorosi” a Tarro (che non sarà Einstein, ma nemmmeni l’ultimo deficiente) rispondano molto più a logiche personalistiche che non ad altro. In questo frangente di questi mesi salvo solo zangrillo , non l’ho mai sentito proferire cazzate, ed è uno dei pochi che (guarda caso) ha avuto un contatto clinico diretto con i pazienti Covid. Bravo anche Burioni e alla sua ricerca sul Plaquenil.
    Via, dopo questo casino possiamo tranquillamente considerare morto e sepolto il sistema delle pubblicazioni “peer review” : solo paginate di apodittiche cazzate senza senso. E non avevamo dubbi, sapendo come vengono fatte nelle università: dati falsi, baroni dalle carriere improbabili, studenti analfabeti….è la grande rivincita di chi lavora davvero sul campo (zangrillo) su chi non riesce a ragionare in termini induttivi, ipotetici, sperimentali (il che è l’essenza vera dell’attività scientifica , altro che le conte statistiche “peer review” fatte alla cazzo nelle università ).

    1. i ponti disolfuro e ancora di più quelli a idrogeno sono spesso parecchio sensibili a un cambiamento di 20 gradi
      Nei paesi dove il Sars Cov-2 si sta diffondendo in questo periodo capita spesso che la differenza tra temperature minime e massime sia di 20 °C.
      Tarro (che non sarà Einstein, ma nemmmeni l’ultimo deficiente
      Retrodatare a dicembre 2019 un testo che cita dati e scritti del marzo 2020 è l’ultima di molte deficienze che meritano risate “clamorose”
      zangrillo… è uno dei pochi che (guarda caso) ha avuto un contatto clinico diretto con i pazienti Covid
      migliaia di medici e infermieri hanno avuto un contatto diretto con i pazienti Covid e non hanno mai fatto “affermazioni apodittiche su un virus di cui si sa poco”

  2. bello l’articolo sui “risks féctors” che ho letto il mese scorso : ci sono proprio tutti i fattori : ipertensione, Diabetes, ipercolesterolemia, fumo (e come no, non poteva mancare) ,malattie cardiovascolari, neurologiche, carenza di omega 3 (ah ah scherzo), i diabetici, gli asmatici, gli apoplettici, io so-no Dul-ca-ma-raaa
    https://www.ars.toscana.it/2-articoli/4323-malattie-croniche-rischio-covid-19-risultati-preliminari-studio-caso-controllo-toscana-sars-cov-2-nuovo-coronavirus.html
    e non e’ che sia colpa loro, e’ che da questa roba siamo stati letteralmente travolti…..mentre ci cambiavano ogni ora per tener dietro al disastro totale dei nostri ospedali.
    scemenze a parte, qualsiasi medico o infermiere abbia messo piede in un reparto covid (uno dei tanti famigerati inutili lazzaretti creati negli ospedali di tutto il mondo) non poteva che notare una cosa : i malati erano tutti o quasi Maschi, sui 50 anni, e assomigliavano tutti a Poldo. Perché’ ? Forse (e’ il primo pensiero che mi e’ venuto, a me che parlo solo il francese (male), il dialetto mantovano (meglio) e un po’ di italiano ) la “tempesta citochinica” necessitava di un substrato lipidico (acido arachidonico) per estrinsecarsi nella produzione di leucotrieni, ecc ecc. Forse la “via preferenziale” estrogenica del colesterolo ha protetto le donne, relativamente…..
    ah, e poi chiudo, anche prima che arrivasse ,a dicembre, chi lavora parlava gia’ di affrontare questa cosa con plasma e ozono. Bastava che qualcuno dei luminari pagati 15mila euro al mese che abbiamo visto avvicendarsi in tv facesse la pensata di mandare qualcuno in cina a vedere, aiutare, tornare a riferire quello che stava succedendo.
    Per il resto come ho detto qui in italia ci sono stati due studi veri : quello di burioni e quello dei reumatologi che hanno verificato una straordinariamente bassa incidenza di casi gravi tra chi prendeva per altri motivi l’idrossiclorochina. il resto e’ stata tutta, per quanto ne so, pura merda.
    Alla prossima ondata sara’ meglio fare come a wuhan : coprifuoco totale, ospedali chiusi e sbarrati, esce solo l’ambulanza per emergenze salvavita sotto i 40 o i 35 anni. Visto che anche i sassi hanno capito che stando nei luoghi chiusi e reinalando continuamente il virus l’outcome peggiora drasticamente, sarà’ meglio fare cosi. chi dovrà’ morire lo farà’ a casa sua, proprio come ai vecchi tempi. Lucrezio, Boccaccio, Defoe…chi non conosce questi autori che ci spiegarono cos’e’ un’epidemia, e non ispira pedissequamente ad essi la sua opera, e’ meglio che sparisca. altro che lenset…

  3. perche’ ricordati che questa battaglia qui in italia non l’abbiamo persa quest’anno ma l’estate scorsa. quando abbiamo disimparato a risolvere i problemi lasciando 50 persone al largo della costa per un mese, perche’ facevano schifo e noi siamo meglio, e quando abbiamo visto gettare il latte per strada perché’ costava troppo poco, e sarebbe stato fondamentale averne di scorta da distribuire se avessimo dovuto fare un coprifuoco totale.
    E’ tutta li, l’epidemia Covid.

  4. @ M’arrazzo
    In questo frangente di questi mesi salvo solo zangrillo , non l’ho mai sentito proferire cazzate
    Davvero?
    Non e’ Zangrillo che ha scritto (27 febbraio) “le mascherine per strada non servono”.
    Vogliamo parlare di altre sue interviste dove spargeva ottimismo ad ampio spettro (nei momenti in cui un zinzinino di panico avrebbe potuto avere la sua utilita’ pratica) e sembrava principalmente interessato a difendere la bonta’ del sistema sanitario lombardo?
    ed è uno dei pochi che (guarda caso) ha avuto un contatto clinico diretto con i pazienti Covid
    Non credo siano stati tanto pochi ma… anche fosse?
    Via, dopo questo casino possiamo tranquillamente considerare morto e sepolto il sistema delle pubblicazioni “peer review” : solo paginate di apodittiche cazzate senza senso. E non avevamo dubbi, sapendo come vengono fatte nelle università: dati falsi, baroni dalle carriere improbabili, studenti analfabeti….è la grande rivincita di chi lavora davvero sul campo (zangrillo)
    Un po’ come dire: dal momento che la presenza dei freni sugli autoveicoli non riesce a impedire tutti gli incidenti, aboliamo i freni e affidiamoci al talento degli autisti.
    Ovvio che il sistema della revisione paritaria non e’ perfetto. Ma prima di dichiararlo defunto mi assicurerei di disporre di un sistema migliore.
    La rivincita di chi lavora sul campo?
    Quindi torniamo a fidarci dell’osservazione individuale?
    E al diavolo le analisi statistiche?
    Affidarci a “chi lavora davvero sul campo” e’ proprio quello che chiedevano i sostenitori di Di Bella e di Vannoni.
    No, grazie.
    Chi lavora sul campo e’ certamente benemerito — perche’ salva le persone, a volte sacrificando la propria e quasi sempre sfruttato peggio di un mulo da soma — ed e’ certamente utile per fornire i dati e suggerire ipotesi da approfondire.
    Ma ci vuole distacco per tirare le conclusioni.

  5. perfetto, cuccatevi la capua allora.
    nel frattempo fatevi pure prendere per il culo sul plaquenil che “non funziona” (certo, non funziona quando uno ha i polmoni sfasciati, tante grazie, per allora ci vuole un trapianto) e seguite pure le linee guida OMS che prescrivono di curarvi con Tachipirina 1 gr x 2. Occhio pero’ perche’ quando tocca a voi o ai vostri figli, un po’ di incazzatura vi viene credetemi.
    Non sono di destra, ne’ berlusconiano ma Zangrillo e’ una gran clinico, pioniere dell’ecmo, sempre lavorato direttamente sul paziente e sempre traendo lavori e conclusioni intelligenti. Gli altri, i cosiddetti “muli” per la prossima ondata si saranno rotti i coglioni,non dubitate. Anche di vedere gente che esibisce centinaia di pubblicazioni (pensare che Einstein ha cambiato la storia con una misera decina) e “quozienti H” e che alla prova dei fatti non e’ nemmeno in grado di parlare in italiano.
    ah ah ah…..il giochetto e’ finito, “lenset”..senza Lucrezio non si va proprio da nessuna parte…:)

  6. Sulla storia dei 20 gradi non mi dilungo, ho capito quello che hai scritto su quello che credi di sapere in India e nel Belize. Bene, qui in Italia un crollo dei casi gravi di questo genere fa pensare, stante il fatto che il “lockdown” e’ stato condotto in maniera del tutto irregolare e cialtronesca, e pura ammessa una notevole efficacia delle misure di contenimento su questo virus, caratteristica questa tipica di ogni enterovirus, che comunque un fattore importante ambientale sia intervenuto. E personalmente sono tra quelli che non escludono che possa trattarsi della temperatura. Esatto, quella che intervieene psantemente sul ripiegamento proteico determinato dai ponti disolfuro e da quelli a idrogeno. E non ci sara’ studio del cazzo che riesca a me e a molti altri a far cambiare idea, per ora.Va bene ?

  7. Sempre con questa cazzata degli “studi multicentrici”. Ma cosa sai della realtà’ russa ? ci sei stata ? E se nei paesi in cui “si sta diffondendo” ci fossero variabili che a noi in italia sfuggono ? per esempio terapie completamente sbagliate, lockdown inesistente o di fatto completamente inefficace…
    ma che ridere il mondo descritto da dei numeretti…ma che bel mondicino semplice semplice….ma senza Lucrezio e Boccaccio non vai da nessuna parte….povera Sylvie….

  8. perche’ il mondo resta complicato , contraddittorio, paradossale, incomprensibile, sfuggente. Anche quello dei virus. E si, il sistema peer review e’ morto sotto tonnellate di carta straccia, cari miei tachipirina 1 gr x 2. Ma quando mai s’e’ vista una rivista come lenset ritirare una ricerca dopo 3 giorni ? ma per favore….ma andate a vedere come funzionano queste cose, ma per favore….

    1. m’arrazzo
      forse le converrebbe leggere il post che commenta invece di inventarsi cose che non ho scritto, e se non vuol essere preso per uno di destra nel senso di suprematista bianco e misogino, forse le converrebbe evitare certe “affermazioni apodittiche”.

  9. e circa le “mascherine” adesso io non so in che frangente Zangrillo l’abbia detto pero’ vedete, provando a interpretare, in un certo senso la presenza di per se’ delle “mascherine” (quali ?) che “non servono” (a cosa ? a controllare il contagio? di chi ?) , e mi riferisco a quelle che si dovrebbero portare per strada e all’aria aperta,non appaiono a posteriori come un fattore cosi determinante.Non piu’ del distanziamento, per lo meno. Questo non significa che non sia giusto comunque imporle, secondo me, tragedia per tragedia si deve provare tutto. Ma se Zangrillo si fosse riferito al fatto che i veri centri di contagio, mascherine o no, erano gli ospedali stessi, avrebbe avuto secondo me probabilmente ragione. Mascherine o no, perche’ se sei un “mulo”, un povero deficiente che lavora come lui o come me 14 ore al giorno in un ambiente ricco di aerosol prima o poi la mascherina te la togli. E prima o poi il virus lo prendi, e lo trasmetti. E tra l’altro anche in forme sempre più’ gravi, dato che pare che il virus nella sua fase “immunologica” si comporti come un allergene che stimola una risposta iperimmune ecc. ecc.
    Per cui no, la risposta definitiva non viene nemmeno secondo me dalle “mascherine”. Semmai dal distanziamento, dal lavaggio delle mani e dalla drastica riduzione delle ospedalizzazioni che non c’e’ stata.

  10. Comunque continuate a portarla, per carità’, per quanto se ne sa, tragedia per tragedia, piu’ di tanto male non fa. Zangrillo per me ha altri meriti oltre che aver detto nella fretta qualche frase piu’ o meno male interpretata.

  11. non ho capito cosa mi sarei inventato . non sono ne’ suprematista, ne’ bianco (sono ebreo) e solo un po’ misogino nel senso mozartiano del termine.

  12. forse era un’altra quella che escludeva a priori un influsso della temperatura sull’andamento dell’epidemia, dato che sa tutto di ciò’ che accade in cina , in india, in russia-e in altro lo-co.

  13. cioè’ pardon suprematista nel senso di Skriabin forse ? ahssi- si cer-to

  14. @ M’arrazzo
    Gli altri, i cosiddetti “muli” per la prossima ondata si saranno rotti i coglioni,non dubitate
    Non ne dubito e so per certo che ci sono ottimi motivi per la frattura.
    Non per questo considerero’ le loro osservazioni come verita’ indiscutibili.
    il giochetto e’ finito, “lenset”..senza Lucrezio non si va proprio da nessuna parte…:)
    Invece, senza la revisione paritaria, dove si illude di arrivare?
    E personalmente sono tra quelli che non escludono che possa trattarsi della temperatura
    E chi lo esclude?
    L’importante e’ non darlo per definitivamente accertato sulla base delle pure e semplici osservazioni di singole persone.
    E non ci sara’ studio del cazzo che riesca a me e a molti altri a far cambiare idea, per ora.Va bene ?
    Siamo abituati ai sostenitori delle pseudo-scienze che pensano di sapere tutto meglio di tutti gli altri.
    Esagitato piu’, esagitato meno…
    perche’ il mondo resta complicato , contraddittorio, paradossale, incomprensibile, sfuggente.
    Se lei rinuncia a usare i numeri, qualunque cosa le risultera’, sempre e comunque, sfuggente.
    Usando quei “numeretti” che lei disprezza tanto, qualcuno riesce a estrarre qualcosa di utile da quel mondo che a lei risultera’ sempre incomprensibile.
    E si, il sistema peer review e’ morto sotto tonnellate di carta straccia, cari miei tachipirina 1 gr x 2. Ma quando mai s’e’ vista una rivista come lenset ritirare una ricerca dopo 3 giorni ?
    Quello che le sfugge e’ proprio l’importanza del fatto che Lancet abbia ritirato la ricerca.
    Il sistema basato sulla revisione paritaria, pur con molti difetti, a volte riesce anche ad auto-correggersi.
    Il fatto che sia avvenuto in poco tempo e’ incoraggiante.
    Al contrario, i sostenitori delle pseudoscienze, molti dei quali sono persone che pretendono di capire tutto dalle osservazioni personali, tendono non ammettere mai i propri errori.
    Di Bella e’ morto sostenendo (e probabilmente anche credendo) di aver guarito il 100% dei propri pazienti.
    Lei si illuda pure, ma il sistema basato sulla peer review, pur con tutti i suoi limiti, e’ un sistema enormemente migliore, per estrarre qualcosa di utile da quel mondo che a lei risulta incomprensibile, di qualunque sistema che lei sara’ mai in grado di immaginare.
    ma per favore….ma andate a vedere come funzionano queste cose, ma per favore….
    Ma per favore… valuti l’ipotesi di auto-prescriversi un tranquillante… che sta platealmente dimostrando di averne bisogno… ma per favore…
    circa le “mascherine” adesso io non so in che frangente Zangrillo l’abbia detto
    Le ho proposto il link, bastava seguirlo.
    Alla faccia delle capacita’ di osservazione.
    pero’ vedete, provando a interpretare
    Ah, bravo.
    Lei ha deciso che Zangrillo e’ in gamba e quindi prova a interpretare.
    Ottimo sistema.
    Eccome.
    Gli altri sono cretini in base a quello che dicono, Zangrillo va interpretato.
    Ma se Zangrillo si fosse riferito al fatto che i veri centri di contagio, mascherine o no, erano gli ospedali stessi, avrebbe avuto secondo me probabilmente ragione
    Mi sa che e’ proprio fuori strada.
    Zangrillo ha strenuamente difeso l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario lombardo.
    Legga, ad esempio, questa intervista del 9 marzo a Il Sole 24 Ore e mi dica se trova anche solo un accenno al fatto che erano gli ospedali lombardi i centri di contagio.
    Al contrario, io leggo cose come:
    Zangrillo assicura che i materiali come i presidi di protezione per gli operatori sono presenti e la Regione si sta adoperando perché siano garantiti fino a quando ce ne sarà bisogno.
    Il sistema sanitario lombardo sta reggendo
    L’intera intervista mi sembra, principalmente, una difesa d’ufficio *politica* del sistema sanitario lombardo.
    Davvero crede che dovremmo fidarci delle capacita’ di osservazione di Zangrillo e prendere quello che dice come oro colato?
    O non sarebbe meglio mantenere una base di scetticismo anche ascoltando le sue parole?

    1. m’arrazzo
      e i miei commenti ?
      Dimostra di nuovo di non leggere quello che scrivo.
      Ripeto comunque: ogni commento da IP nuovo e nel suo caso da un indirizzo mail nuovo viene sospeso automaticamente.
      Aggiungo che non sono al suo servizio 24 ore su 24 per liberarli manualmente.

  15. hai tirato fuori 100 argomenti …da figlio di un fisico nucleare non posso disprezzare “i numeri” ..chi l’ha mai fatto….semplicemente da raffinato umanista quale sono do’ ad essi il peso che meritano. Se puo’ consolarti ho piu’ volte preso posizione a favore di Rameau nella sua polemica con Rousseau. Detto questo non ho espresso nulla di apodittico sulla temperatura, semplicemente ho detto quella che e’ la mia (e di tanti altri) opinione. Poi resto convinto che il 99,99 % delle pubblicazioni di cui si fregia certa gente sia emerita carta straccia, posso tenermi questa opinione visto che sulla carta saremmo un paese “avanzato” mentre nella realta’ abbiamo dimostrato un quarto mondo morale, sanitario, politico e civile.
    Zangrillo politicamente si e’ scagliato contro l’ospedale della fiera, dopo di che’ io apprezzo certe altre sue opinioni su questioni piu’ approfonditamente sanitarie, ma non mi va di andare avanti.
    Di Bella e Vannoni non c’entrano niente : sul primo fu imbastito un grosso equivoco sin da subito, l’altro invece godette inizialmente di protezioni politiche e fu sostanzialmente accettato dal contesto dell’ospedale bresciano, che di fatto si presto’. Lasciamo perdere va’.

  16. sei ingenuo, ma veramente ingenuo. dovresti venire a qualche congresso di medicina…sono diventati quasi tutti da almeno 20 anni a questa parte delle “piazzate” sensazionalistiche dove il fenomeno di turno fa di tutto per smentire abitudini piu’ o meno assodate….spesso proponendo risultati davvero ridicoli. Intere carriere si sono costruite cosi….io non discuto “i numeri ” : in fondo tutto e’ numero come diceva Leibniz….ma attenzione, divinarli, questi numeri, e’ tutta un’altra cosa. Te l’ho detto dove abbiamo perso questa battaglia : nell’estate del Papeete, con i 50 naufraghi lasciati al largo e con il latte gettato per strada. Non c’e’ “peer review” che tenga guarda : e’ stata persa li e, per ora, e’ costata 30 mila morti.

  17. Poi la cosa un po’ ridicola e’ che mi citi Vannoni …scusa ma hai idea di quanti si sono per cosi dire-ehm-adattati per convenienza politica all’imposizione delle sue terapie nel contesto dell’ospedale pubblico ? ma tu credi che uno come me potrebbe prestarsi a prescrivere farmaci in cui non crede ? Perche’ non vai a vedere i curricula di quella gente che -malvolentieri- certo, ma di fatto lo ha tollerato e accettato, inizialmente ? guarda che sono pieni di “pubblicazioni”….vai vai a vedere
    il caso di bella e’ tutta un’altra cosa : e’ ovvio che non puo’ “guarire” il 100 percento dei tumori, dai. pero’ attenzione, in questi anni ci sono stati tanti passi in avanti in tema di libertà’ di cura, di comprensione dei motivi, a volte anche fondati, che possono portare alla desistenza terapeutica nelle fasi avanzate del cancro. Non e’ detto che le terapie “ufficiali” comportino sempre e per tutti un prolungamento della vita e della sua qualità’.. e’ un discorso complesso. In ogni caso io oggi inquadro la terapia Di Bella nel novero delle terapie compassionevoli e palliative, e riconosco che nel bene e nel male quell’episodio ormai lontano contributi ad avviare una riflessione con risvolti anche assai importanti.
    Veramente, sono anni che leggo questo blog e con questa polemica mi sono convinto : avete scambiato per scienza quella che in realta’ e’ una sua lontana e distorta propaggine (il sistema delle pubblicazioni e la lotta politica dissennata che c’e’ dietro ). Ma la scienza e’ un’altra cosa : e’ induzione, ipotesi, sperimentazione in vivo….cultura…Cultura in senso lato proprio….Puoi pubblicare finche’ vuoi, hornbeck, ma per dimostrare il principio d’inerzia ti ci vuole un piano inclinato….e una palla che ci scorre sopra….e tanta tanta sensibilità’ e intelligenza. Altrimenti andiamo pure avanti altri 2000 anni a pubblicare Aristotele…

  18. comunque mancano un casino di commenti miei.

    Nel caso lei legga almeno i propri commenti
    Ripeto comunque: ogni commento da IP nuovo e nel suo caso da un indirizzo mail nuovo viene sospeso automaticamente, l’oca s.

  19. io ho scritto citando Lucrezio perche’ penso che l’essenza della scienza siano la cautela e la prudenza. Non e’ prudente lasciare al largo 50 disperati perche’ se ci si disinteressa dei problemi degli altri, non si riesce a risolvere i propri, poi. Non e’ prudente gettare il cibo per strada perche’ potrebbe servire, oggi a qualcun altro, domani a noi stessi. non e’ prudente certificare di avere raggiunto chiesa’ quali conclusioni su un virus di cui non si sa praticamente nulla e accodarsi il giorno dopo come ha fatto l’aifa, suscitando lo sconcerto di centinaia di medici di base che spesso con successo stanno prescrivendo il plaquenil a migliaia e migliaia di italiani. Non e’ prudente pensare che il contenimento sia bastato perche’ potrebbe esserci qualche altro fattore che spiega il momentaneo ripiegamento dell’epidemia (per esempio la temperatura). Questa e’ “la scienza”, il resto e’ carta da cesso.

  20. ma che un virus possa essere sensibile alla temperatura è un dato di fatto.
    *Questo* non sembra proprio, per quanto se ne sa al momento (e ricordo che il cuginetto della Mers “adorava” i climi caldi e con forte escursione termica). Se proprio si vuole trovare un qualche elemento di sensibilità ambientale, forse è più all’umidità che si deve guardare, pur se si tratta di un effetto debole e riscontrabile solo nell’analisi univariata e non in quella multivariata:
    https://www.cmaj.ca/content/192/21/E566
    Ergo: no, la temperatura non c’entra un razzo.

  21. https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3556998 toh questi la pensano diversamente ,pensa sig. “non c’entra un razzo”. ma che c’entri o no, visto che non lo sa nessuno con certezza, nemmeno tu, mi spieghi cosa c’entra con il fatto che non ti rendi conto che uno “studio coorte” preteso su 300mila persone su un virus di cui non si capiscono appieno comportamento clinico patogenicita’, contagiosità’, fatto in contesti disparati …ma capisci che questo non e’ uno strumento adeguato per affrontare il problema ? veramente, lo dico seriamente….

    1. m’arrazzo,
      lei non ha letto nemmeno l’abstract del paper che cita, infatti conclude così
      Our results in no way suggest that 2019-nCoV would not spread in warm humid regions
      Gli autori scrivono il 17 marzo che si basano su dati insufficienti. Con il doppio di dati, gli autori del paper citato da Steph confermano che il virus si è diffuso anche nelle regioni calde e umide.

  22. ma “non c’entra un razzo” ….ma dov’e’ il senso critico ? dov’e’ l’intelligenza ?ma veramente credi che la scienza sia questa roba ? ma poverino….veramente, non poteva giungere post migliore di questo a dimostrazione dei danni che fa questo modo di procedere.

  23. @ M’arrazzo
    Mi sembra evidente che gli autori dell’articolo che cita *non* la pensano come lei.
    Scrivono infatti
    Current data, although limited, suggests that it is extremely unlikely that the spread of 2019-nCoV would slow down in the USA or Europe, due to environmental factors, because a large number of cases have already been reported in the range of AH and T experienced by these regions for most part of the year
    Certo: con lo schifo di dati che ci ritroviamo, non mi sentirei di scommettere neppure un cent sul fatto che lei ha torto.
    Ma se vuole sostenere una tesi, deve imparare a fare cherry picking con piu’ attenzione.

  24. Non ho detto che la pensano come ME ho detto che la pensano diversamente dagli ALTRI e state sicuri che il prossimo “studio randomizzato basato sull’analisi multivariata del software ANOVA” darà dati ancora diversi perché su questo tema ci sono troppe VARIABILI che SFUGGONO.
    E’ come, se posso fare un esempio, fare l’epidemiologia di yersinia pestis senza conoscere il ruolo delle pulci dei ratti! Non ha senso ! E questa non è scienza perche questa roba non prevede nell’analisi e nella raccolta dei dati l’intervento del neopallio umano, capite ? Sempre ammesso che abbia un senso, una raccolta dati così grossolana e brancolante nel buio più totale.

  25. Io non parlo di “temperatura “ perché tengo in casa un cristallografo a raggi X o un microscopio elettronico per studiare il virus, ma solo ed esclusivamente sulla base di ciò che (poco) si sa sugli altri enterovirus umani. Sono come elefanti : molto virulenti , non così contagiosi nei luoghi aperti, moltissimo nelle comunità chiuse ( asili, rsa ecc) . Piuttosto resistenti nell’ambiente esterno, fanno epidemie che assomigliano a incendi repentini nelle comunità chiuse e poi scompaiono rapidamente. Ora , anche ammessa la efficacia delle misure di contenimento, nondimanco la scomparsa di casi gravi in un modo così veloce può far pensare anche all’intervento di un fattore esterno ubiquitario, potente, non ancora ben compreso. Un miracolo di San Gennaro ? La temperatura? Non lo so, ma la mia impressione è che questo aspetto ci possa essere !

  26. Con tutti i commenti bloccati , sembra di essere sul sito di pennetta enzo
    Di che si lamenta? Ha deciso lei di cambiare continuamente indirizzo e-mail per farsi bloccare i commenti, l’oca s.

  27. @ M’arrazzo
    state sicuri che il prossimo “studio randomizzato basato sull’analisi multivariata del software ANOVA” darà dati ancora diversi perché su questo tema ci sono troppe VARIABILI che SFUGGONO.
    Se e’ per quello, c’e’ un problema molto peggiore: i dati — anche quelli basilari su numero di infetti, percentuali di asintomatici, numero di morti — di cui disponiamo fanno schifo.
    Per tanti motivi.
    Un po’ perche’ le dittature li distorcono, un po’ perche’ ogni paese ha sviluppato metodologie proprie (sul fare i tamponi, sul classificare i malati e i morti) un po’ perche’, dove il sistema sanitario collassa, persino capire il numero dei morti diventa un’impresa.
    Se lei mi viene a criticare studi che cercano di tirare conclusioni sull’analisi di dati estremamente disomogenei (vuole vedere uno studio fatto a capocchia sul ruolo della Vitamina D? O uno che non dice niente sul Virus e polveri sottili ma che e’ stato pubblicizzato dagli autori, in un’intervista, come rivoluzionario?) sono con lei.
    Ma non e’ (principalmente) un problema di incompetenza. E’ un problema di competizione.
    Il sistema attuale e’ drammaticamente competitivo e ci sono un mucchio di ricercatori che lottano disperatamente per emergere. Anche sgomitando. E’ il dramma del “publish or perish”.
    O, come sintetizzava qualche giorno fa Enrico Bucci, il problema e’ che ci sono un mucchio di “morti di fama”.
    Ma non si puo’ contenere questo problema pensando di abolire i numeri nelle ricerche. O abolendo la revisione paritaria.
    Anzi: la revisione deve essere rafforzata, non abolita.
    I numeri devono essere controllati meglio, non aboliti.
    E, sopratutto, bisogna smettere di citare un pre-print (che non ha passato la, o forse non e’ stato neppure sottoposto alla, revisione paritaria), come fa lei, per contrastare un articolo che la revisione l’ha passata.
    Facendo in questo modo, lei butta il bambino per conservare l’acqua sporca.
    Ora , anche ammessa la efficacia delle misure di contenimento, nondimanco la scomparsa di casi gravi in un modo così veloce può far pensare anche all’intervento di un fattore esterno ubiquitario, potente, non ancora ben compreso. Un miracolo di San Gennaro ? La temperatura? Non lo so, ma la mia impressione è che questo aspetto ci possa essere !
    C’e’ poco da scherzare su San Gennaro: ne conosco di medici che lavorano “davvero sul campo”, “a contatto clinico diretto con i pazienti Covid”, che credono seriamente nell’influenza di San Gennaro, di Sant’Antonio da Padova, di Padre Pio o della Madonna e che mi parlano, di tanto in tanto, di “miracoli”.
    Anche per questo non mi fido per niente delle impressioni dei singoli.
    Premesso che queste ipotesi (temperatura, umidita’, altre che potrebbero venirci in mente) meritano di essere indagate, questo potra’ essere fatto efficacemente, ragionando (con calma) su quei “numerini” che lei disprezza tanto, quando l’insieme i dati, che lei e tanti altri ci fornirete, saranno resi un po’ piu’ omogenei e, a livello globale, faranno un po’ meno schifo di adesso.
    Mi sembra pero’ che (nonostante l’accenno alle misure di contenimento) lei non prenda in considerazione l’ipotesi che mi sembra la piu’ ovvia: il fatto che l’ondata (la prima?) dello tsunami sia sostanzialmente passata.
    Nel momento del picco, il sistema sanitario era sull’orlo del collasso (in alcune zone anche oltre l’orlo) perche’ i malati erano tantissimi, quindi i casi gravi erano tanti poiche’ i casi erano un’enormita’.
    Nel momento del picco, negli ospedali vedevate solo i casi gravi e gravissimi poiche’ gli asintomatici e i casi lievi manco si presentavano all’ospedale. O si presentavano e venivano immediatamente mandati a casa.
    Ora che il numero di casi e’ diminuito enormemente, anche il numero di casi gravi (con la stessa proporzione? con una proporzione influenzata da fattori climatici? a causa di una o piu’ mutazioni che hanno reso il virus meno dannoso? col tempo i “numerini”, che lei tanto disprezza, ce lo diranno) e’ diminuito enormemente. E voi, negli ospedali, entrate finalmente in contatto anche con i casi lievi.
    E quindi avete l’impressione che il virus sia meno virulento.

  28. Poni (se posso darti del tu) diverse questioni interessanti. allora per quanto riguarda il sistema “peer review” e dei morti di fama, a me sta benissimo. tutto ciò’ che dico allora, tuttavia e’ che si dia a quel mondo il peso che ha, scientificamente parlando : quello degli omega 3 , delle pubblicità, della cialtroneria eretta a modello. Benone, non ho niente in contrario che quel mondo esista. Diverso e’ il discorso delle politiche e dei finanziamenti pubblici pagati con le nostre tasse, ossia meno soldi allo stato, meno soldi a chi esibisce curricula ipergalattici, piu’ spazio all’iniziativa privata e all’arte dell’arrangiarsi.
    il problema covid infatti, prima che sanitario e’ stato (continuo a ripeterlo) un problema sociale, umano, comportamentale. io avrei voluto vedere il lockdown totale, gli ospedali chiusi, il destino dei pazienti in mano ai medici di base, con ampio margine di discrezionalità’, interventi mirati per emergenze salvavita solo in persone giovani, ospedali praticamente chiusi. Si muore in casa ? come a Wuhan ? si, si muore in casa, e si reimpari a occuparsi delle salme. Quando persi mio nonno negli anni 80 per una patologia incurabile non arrivava a 60 anni e non chiamammo “il rianimatole”, il “118”….ma eravamo in grado di somministrare una morfina, di far morire una persona dignitosamente, di occuparci del suo corpo dopo morto.
    Invece la tua analisi di quanto e’ successo la reputo,almeno io per quanto ne so, molto sbagliata. vediamo.
    tu dici che nel momento del picco di marzo “i malati erano tantissimi”. No. per una patologia che non si conosceva ,e che potenzialmente poteva infettare, come sa fare l’influenza, il 50 o 60 % della popolazione i malati non sono mai stati tantissimi. persino oggi i “contagiati” si aggirano solamente intorno al 6 – 10 % della popolazione. Il che significa che potenzialmente, senza il lockdown, forse questo virus ha un potenziale infettivologico enorme, ed era questo che ci spaventava , e che in parte ci spaventa ancora.
    La cosa era abbastanza chiara osservando quanti positivi erano rilevati ogni giorno sulla base dei tamponi fatti : era un indizio, non una prova, ma stava nel fatto che la curva giornaliera si manteneva sempre sul valori tra il 10 e il 20 %, senza mai salire. Questo voleva dire, purtroppo, che il bacino era ancora molto ampio, e che quando colpiva, colpiva duro. Altro che il “90 percento” di asintomatici, come si diceva all’inizio. Non e’ mai stato piu’ del 50-60,e forse anche meno considerando quelli che saggiamente e in silenzio si curavano stando in casa. Poi c’era, nella quota di ospedalizzati, una percentuale mai vista di morti ,specialmente quelli in terapia intensiva . Perche’ ? perche’ il virus probabilmente si comportava come un “allergene” : piu’ veniva reinalato,e piu’ faceva danni, in assenza di terapie specifiche.
    Per cui, in soldoni, temo che lo “tsunami ” non sia passato, e abbia ancora un grosso bacino di contagio, avendo risentito, oggi, delle misure di lockdown e di qualcos’altro (temperatura ? calo del pm10 ? )
    Poi dici che i casi lievi manco si presentavano all’ospedale. non e’ vero, venivano eccome, e terrorizzati. il problema e’ che piu’ stavano li, e peggio andavano. Le cose sono cominciate ad andare meglio davvero quando i medici di base si sono messi a prescrivere in massa il plaquenil : allora si che tanti guarivano, stando in casa.
    adesso ? vediamo casi lievi ? certo, ma il punto e’ un altro. il punto e’ che non ci sono praticamente piu’ casi gravi. Perche’ ?questo e’ il punto.io penso che un virus che e’ in grado di spedire persone anziane all’altro mondo con percentuali che arrivano al 40 %, risenta per forza anche di un qualche tipo di fattore ambientale. pero’ con certezza, non lo so.

  29. e tornando a cio’ di cui si discuteva prima…l’impatto fideistico del sistema peer review..beh il confronto con quanto propongo io (il buon senso di sopravvivere : evitare di lasciare al largo dei disgraziati e di gettare il cibo per strada, per affrontare la prossima ondata) mi sembra un classico caso di opposizione tra cultura e fede, vi e potentia, forse anche tra vita e arte, tra agire e fare.
    Insomma, aliud est actio,aliud est effectio ,et aliud agere quod prudentiae et aliud facere quod est artis ! Ma questo non c’e’, su pubmed, vero ?

  30. @ M’arrazzo
    io avrei voluto vedere il lockdown totale, gli ospedali chiusi, il destino dei pazienti in mano ai medici di base, con ampio margine di discrezionalità’, interventi mirati per emergenze salvavita solo in persone giovani, ospedali praticamente chiusi
    Non sarebbe stata una soluzione un po’ drastica?
    Per “ospedali praticamente chiusi” intende mantenendo l’apertura dei reparti di terapia intensiva? O pensava di affidare i ventilatori polmonari ai medici di base? Magari col supporto di personale (infermieri? altri medici?) di provenienza ospedaliera?
    Comunque… se, negli ultimi anni, si fosse potenziato il sistema dei medici di base… coordinandoli tra loro e con gli ospedali… equipaggiandoli bene… chissa’…
    Ma per come li conosco, quelli concretamente in attivita’ oggi, non sarebbero stati in grado di affrontare, da soli, l’ondata.
    Sono pochi, troppo pochi. E, mediamente, decisamente anziani; il che non e’ un male in se’ (vuol anche dire esperienza) ma li rende piu’ vulnerabili e meno in grado di sopportare il carico di lavoro aggiuntivo che avrebbero dovuto sostenere.
    Sono sotto stress in condizioni normali, se lasciati soli sarebbero crollati.
    Pensando al mio medico di base… dopo le prime 48 ore avrebbe sbroccato e dato fuoco al proprio telefono cellulare (dopo averlo preso a martellate).
    tu dici che nel momento del picco di marzo “i malati erano tantissimi”. No. per una patologia che non si conosceva ,e che potenzialmente poteva infettare, come sa fare l’influenza, il 50 o 60 % della popolazione i malati non sono mai stati tantissimi.
    D’accordo: non tantissimi in proporzione alla popolazione nel suo complesso. Certamente non l’enormita’ che avrebbero potuto essere se non avessimo adottato un rigido lookdown.
    Ma erano comunque tantissimi rispetto ad adesso e, che e’ poi quello che conta, tantissimi rispetto alle capacita’ recettive degli ospedali.
    Per lo meno, in Lombardia e nelle altre aree piu’ colpite (che, se non capisco male, sono proprio quelle che segnalano che il virus avrebbe perso forza).
    persino oggi i “contagiati” si aggirano solamente intorno al 6 – 10 % della popolazione.
    Magari sapessimo davvero quanti sono i contagiati.
    Questo (ma anche i successivi che ci riporta) e’ proprio uno di quei dati che fanno schifo (nel senso: che sono inaffidabili e disomogenei) a cui mi riferivo.
    Poi c’era, nella quota di ospedalizzati, una percentuale mai vista di morti ,specialmente quelli in terapia intensiva . Perche’ ? perche’ il virus probabilmente si comportava come un “allergene” : piu’ veniva reinalato,e piu’ faceva danni, in assenza di terapie specifiche.
    Anche l’ipotesi dell'”allergene” mi sembra degna di indagine (e mi sembra venga effettivamente indagata).
    Ma rimane il fatto che quello che lei ha visto sono stati gli ospedalizzati.
    Che era una frazione dei contagiati, una frazione degli ammalati e, nelle zone piu’ colpite, anche una frazione degli ammalati gravi.
    Poi dici che i casi lievi manco si presentavano all’ospedale. non e’ vero, venivano eccome, e terrorizzati. il problema e’ che piu’ stavano li, e peggio andavano.
    Be’… *alcuni* casi lievi si presentavano negli ospedali.
    Non tutti.
    E credo neppure tanti, in percentuale.
    Le istruzioni della protezione civile erano di *non* presentarsi in ospedale ma di telefonare al medico di base o la guardia medica.
    Quindi quelli che si presentavano in ospedale, a meno che non fossero inviati dal medico di base (o quello che era), erano (im)pazienti che *non* rispettavano le indicazioni.
    Certo: siamo un popolo tendenzialmente, allegramente e orgogliosamente indisciplinato e la cosa non mi stupisce per niente.
    Ma mi aspetto che alcuni dei casi lievi (penso anche molti, percentualmente) non abbiano neppure chiamato il medico. Un po’ perche’ i sintomi potevano essere tanto lievi (o diversi da quelli pubblicizzati) da non far pensare che potesse essere il Covid-19. Un po’ perche’ potevano aver paura che — contagiati o meno — sarebbero stati messi in quarantena e “liberati” chissa’ quando.
    Se vogliamo essere onesti dobbiamo ammettere che (purtroppo, perche’ sarebbe molto utile per i nostri decisori politici) non disponiamo di una stima affidabile su quanti italiani sono stati contagiati, su quanti siano stati i casi lievi e su tante altre cose.
    Persino il numero dei morti… alcuni presumono che, in Italia, sia sottostimato di ventimila unita’. Quasi tutti in Lombardia.
    adesso ? vediamo casi lievi ? certo, ma il punto e’ un altro. il punto e’ che non ci sono praticamente piu’ casi gravi.
    Ma se non sappiamo (se mai sapremo) quanti erano i casi gravi rispetto i casi totali (nel momento del picco dell’ondata), come possiamo escludere che la percentuale di casi gravi sia rimasta immutata?
    Comunque: l’ipotesi che le proponevo mi sembra che sia un’ovvieta’; come mi sembra un’ovvieta’ che abbia un peso notevole relativamente a quello che state osservando.
    Il problema e’ capire se ci sono *anche* altre cause e quale puo’ essere il loro peso.
    In realta’, io mi aspetterei anche un’altra causa.
    Se ho ragione (ma non necessariamente ho ragione se mi conferma che quello che ipotizzo e’ corretto) ora dovreste osservare, tra i ricoverati, molti meno anziani (diciamo… oltre i 70 anni) e molti piu’ pazienti di eta’ intermedia (grosso modo… 40-70).
    La causa che ipotizzo e’, anche in questo caso, un’ovvieta’: nella fase iniziale, gli anziani sono stati colpiti in maniera massiccia perche’ nelle RSA non sono stati protetti in tempo. Forse esagero ma presumo che, all’inizio dell’ondata, le residenze per anziani fossero tra i luoghi piu’ pericolosi del pianeta. E, in alcune, ci sono state autentiche stragi (con morti non sempre attribuite al Covid-19).
    Ora la situazione e’ diversa: le RSA si sono organizzate (se non gestite da criminali) e gli anziani sono molto piu’ protetti. Quelli che sono rimasti.
    E gli anziani che vivono da soli, in casa propria? All’inizio dell’epidemia erano spesso fuori casa (ignari del pericolo) e venivano contagiati facilmente. Ora, consapevoli del pericolo e non avendo gli impegni lavorativi dei piu’ giovani (i 40-70 di cui sopra), sono molto piu’ prudenti e presumo che molti di loro stiano chiusi in casa il piu’ possibile.
    Quindi, magari sbaglio, ma mi aspetto che ora gli anziani (quelli piu’ a rischio) vengano contagiati molto meno di prima.
    E che la ripresa delle attivita’ produttive comporti un incremento dei contagiati principalmente tra coloro che sono in eta’ lavorativa.
    Anche questo dovrebbe dare un discreto contributo alla riduzione dei casi gravi.
    Sbaglio sulla variazione anagrafica dei casi?
    e tornando a cio’ di cui si discuteva prima…l’impatto fideistico del sistema peer review..beh il confronto con quanto propongo io (il buon senso di sopravvivere : evitare di lasciare al largo dei disgraziati e di gettare il cibo per strada, per affrontare la prossima ondata) mi sembra un classico caso di opposizione tra cultura e fede, vi e potentia, forse anche tra vita e arte, tra agire e fare.
    Francamente non capisco.
    Mi rendo conto di essere uno scientista con poca fantasia ma proprio non riesco a vedere una contrapposizione tra etica e peer review.
    Forse che rinunciando a uno strumento che ci permette di far progredire meglio la conoscenza, riusciremmo a salvare piu’ vite?
    O non e’ vero il contrario? A me sembra evidente che, rinunciando alla revisione paritaria, la scienza ne soffrirebbe. E molto. E, in campo medico, i ciarlatani prospererebbero (ancor di piu’ di adesso) e molti medici ben motivati si convincerebbero, in perfetta buona fede, della validita’ di terapie errate e forse anche pericolose.

  31. ma che un virus possa essere sensibile alla temperatura è un dato di fatto.
    Infatti l’evidenza mostra che in piena ondata di caldo , in Israele il virus sta tornando alla grande!
    Vuoi vedere che l’allentamento delle misure di sanità pubblica (social distancing, chiusura scuole, restrizioni dei raduni di massa) verificatosi in quel paese non riesce neppure a competere con il caldo estremo nella ripresa del virus?:-D
    “altro studio che non vale un cazzo.
    Forte. Qualifichi qui – manco fossi nella tua palestra personale di sfogo da frustrato – gli studi che non ti aggradano con epiteti di bassa lega e poi sei talmente pavido da non riuscire a scrivere non dico un rebuttal ma neppure un commento ad uno degli autori a caso dello studio in questione. Gli zebedei, m’arrazzo del razzo, dove li tieni?

  32. “Anche l’ipotesi dell'”allergene” mi sembra degna di indagine (e mi sembra venga effettivamente indagata).”
    Scusate, ma che cosa intendete per allergene? In immunologia per allergene si intende qualsiasi antigene che induca produzione e secrezione di IgE.
    https://www.humanitas.it/enciclopedia/glossario-immunologia/allergene
    Allo stato attuale dei fatti, digitando su pubmed covid-19 AND IgE, non si trova nulla che indichi che le IgE possano influire su patogenesi/prognosi della malattia.

  33. senti steph,io “gli zebedei” lo ho avuti curando la gente come te quando arrivava disperata, per cui vedi di non rompermi i coglioni. per quanto mi riguarda uno studio che non tiene conto di nulla, preteso su scala mondiale, non vale niente. in israele non so cosa stia succedendo, non me ne frega assolutamente nulla, e mi pare che le misure di lockdown non spieghino il fenomeno che vedo ora. Punto. non rompermi i coglioni, posta pure le tue cazzate ma non rivolgerle a me.
    per quanto riguarda Hornbeck : no, per me non era drastica, era l’unica cosa da fare. ventilatorini domiciliari si potevano trovare, per una regione che destina milioni e milioni in protesi d’anca e altre cazzate pseudosanitarie completamente inutili. non ce ne sono ? pazienza, non e’ che perche’ uno e’ ammalato allora va a impestare altre centinaia di persone. si chiama solidarietà’ e senso del limite, quello che questo paese sembra avere smarrito. ripeto : lockdown totale e assoluto per due settimane, distribuzione di latte a domicilio, ricovero in tendoni solo per emergenze salvavita (cesarei, traumi su giovani). Coprifuoco assoluto e totale.
    i contagiati mi sembrano pochi, e lo dico sulla base dei tamponi e dei test sierologici. saranno poco affidabili, ma un’idea la danno e mi sembra molto poco rassicurante : il bacino di contagio potenziale sembra essere ancora molto ampio.
    i famosi “casi lievi” ..qui c’e’ un equivoco. arrivava gente con “sintomi lievi” (sempre ammesso che una franca dispnea lo sia ) ma con quadri radiologici spaventosi (che non vediamo quasi piu’) e una volta ricoverati tanti andavano male, male ,malissimo, si trasformavano in casi gravi e finivano in terapia intensiva con mortalità mai viste, intorno al 50 %. gli stessi quadri, anche in 90enni, andavano meglio a casa , con quello che a casa si poteva fare. perche’ ? probabilmente non reinalavano e non erano sottoposti ad aerosol di altri,probabilmente in qualche modo il plaquenil funziona. e’ stando a casa che i sintomi “restavano lievi” (ma chissà’ quante polmoniti e quante microembolie polmonari….). Questo famoso plaquenil, sostanzialemente innocuo, conosciuto da 70 anni, che ha prodotto “aritmie mortali” solo in casi aneddotici. Basta lo studio dei reumatologi, come e’ bastato, per giustificarne l’uso di massa. e bene hanno fatto i medici di base a prescriverlo a tutti.

  34. @ ALB56
    Scusate, ma che cosa intendete per allergene? In immunologia per allergene si intende qualsiasi antigene che induca produzione e secrezione di IgE.
    Be’… l’abbiamo scritto entrambi tra virgolette, indicando che non era da intendersi in senso letterale.
    Non mi pronuncio su come, esattamente, lo intendesse M’arrazzo ma io l’ho interpretato nel senso che il decorso (e la gravita’) dell’infezione potesse dipendere dalla maggiore o minore esposizione al virus, nella fase iniziale.
    E ricordavo — molto, molto, vagamente — di aver letto un articolo che ipotizzava qualcosa di simile.
    Ho fatto un po’ fatica a ritrovarlo (non sono neppure sicuro di aver ritrovato quello giusto) ma credo che si trattasse di questo.
    O, visto che non ricordo l’impressione sgradevole che mi suscita la parola “holistic”, piu’ probabilmente si trattava della relativa versione preprint.
    Sul fatto che l’ipotesi sia o meno ragionevole e/o sulla validita’ dell’articolo… non mi azzardo a pronunciarmi.

    1. ALB56,
      ci sono anche ricerche sugli allergeni ambientali per capire se l’asma allergica è un fattore di rischio.

      M’arrazzo
      Senza Bach , senza Lucrezio , senza Boccaccio non si va da nessuna parte. Da nessuna.
      Quelli che non hanno letto né Lucrezio né Boccaccio e – The horror! The horror! – ascoltano solo musica jazz sono barbari che non capiscono niente di sanità pubblica. Per questo motivo, dalla Nuova Zelanda a Medellin passando da Taiwan e dal Vietnam, nessun posto di barbari al mondo ha contenuto l’epidemia con la stessa efficacia della Lombardia. <sarc off

  35. In realtà c’è una correlazione di questo con l’età forse…
    Cerco di spiegarmi ….
    Chi ha conosciuto questo virus per esperienza diretta vedendo molti casi ha cominciato a notare un andamento della malattia in due “fasi”. Una prima fase “virologica” in cui prevalgono i sintomi respiratori “ lievi “ in cui il fanno è conseguenza diretta dell’azione del virus : replicazione attiva, danno cellulare ecc. Ne segue, talvolta ma non troppo infrequentemente una seconda caratterizzata dalla “risposta iperimmune” in cui sembra che indipendentemente dalla carica virale il danno sia conseguenza della risposta del sistema immunitario : una risposta esagerata, incontrollata , controproducente. Infatti soprattutto in questa fase risultavano efficaci immuni soppressori ,cortisonici, immunomodulatori ecc e sembra essere questa la fase in cui la mortalità della malattia è particolarmente alta.
    Questo intendevo dire come comportamento da ”allergene” “ la risposta interleuchinica e anticorpale si presenta incontrollata, forse è stimolata (era un paragone) da ogni reinalazione e peggiora insesorabilmente, soprattutto in contesti ospedalieri o “chiusi” e di contatto con altri malati nonostante la somministrazione di antivirali.

  36. io personalmente ho l’impressione che ne esca meglio (qui c’entra l’età ) chi riesce a eliminare subito il virus con sistemi immunitari “arcaici” (sistema del complemento) rispetto a chi fa intervenire il sistema cellulo mediato, con produzione di anticorpi specifici ecc ecc. poi c’è chi dice (e personalmente tendo a credergli) che il virus ha una particolare resistenza anche nel lisosoma cellulare che dovrebbe distruggerlo, per cui a volte gli stessi anticorpi in realtà farebbero da “carrier” anziché proteggere….
    Segnalo che tra i tanti effetti del plaquenil c’è anche quello sul ph lisosomiale…infatti quel farmaco si è dimostrato molto efficace anche come antivirale in uno stretto parente del Covid….certo…non può fare più nulla quando il polmone è completamente sfasciato…

  37. Ora io non è che ce l’ho con il sistema peer review in quanto tale … per me il problema è quando questo diventa l’oro colato con cui fabbricare in tempo reale protocolli stringenti…Nel caso del plaquenil a raccomandarne l’uso preventivo e terapeutico bastava lo studio dei reumatologi che nemmeno nei giorni del picco vedevano finire i loro pazienti che li assumevano cronicamente finire in terapia intensiva. Poi perme la cura di un ammalato presuppone un contatto diretto, un intervento costante di competenze culturali in senso lato…Oltre a politici ciarlatani e ad epidemiologi che ripetevano lezioncine note dal xix secolo avrei voluto vedere gestire questa crisi anche da una schiera di latinisti, musicologi,storici dell’arte….questa battaglia non si vince in terapia intensiva , non si tratta del “numero di posti in terapia intensiva “ . Ma del resto è tutto un paese che mentre lascia al largo 50 disperati, relega la gran parte dei suoi problemi etici in terapia intensiva , forse perché noi rianimatori siamo l’ultimo anello della catena dello scaricabarile, tenuti per evitare denunce a mantenere quel minimo standard etico e clinico a cui tutti gli altri hanno da tempo abdicato.
    È tutto un Paese in terapia intensiva : dalle questioni di fine vita, alla gestione sanitaria degli ospedali….vedi caso Tafida….
    Ma la terapia intensiva è sempre l’eccezione, non può diventare la bussola di un paese allo sbando totale morale e sociale ….
    Senza Bach , senza Lucrezio , senza Boccaccio non si va da nessuna parte. Da nessuna.

  38. E ora perdonatemi, le astratte parole di cui la lingua usa naturalmente servirsi per portare una qualsiasi idea alla luce del giorno, mi si disfacevano in bocca come funghi marci
    (Von Hofmannstahl, sulla Quinta)

  39. Teoria del razzo: “”ma che un virus possa essere sensibile alla temperatura è un dato di fatto. (…) E non ci sara’ studio del cazzo che riesca a me e a molti altri a far cambiare idea, per ora”
    Fact checking .
    India e Pakistan: due paesi notoriamente piuttosto freddi, soprattutto in questo periodo, nel mondo fantasmagorico dei razzi.

  40. Sono anche due paesi che applicano con particolare rigore il lockdown, notoriamente. Prego, porte aperte per tutti all’università, avanti che c’è posto

  41. Vuoi dire che il rigore è stato allentato proprio adesso che lì è arrivato l’inverno? Può essere anche questo, in effetti, nel fantasmagorico mondo del razzo in cui il coronavirus scompare con il caldo…
    Vai a farti un giretto a vedere quali sono i paesi dove il numero totale di casi confermati raddoppia più velocemente. Poi torna pure a difendere l’indifendibile razzata del Tarro che il coronavirus scomparirebbe con il caldo.

  42. Riassumendo: non sappiamo se e fino a che punto il virus possa essere influenzato dal clima, ci sono varie possibili cause per la stagionalità dell’influenza e neppure questo è del tutto ben noto, tantomeno per un virus nuovo.
    https://ccdd.hsph.harvard.edu/will-covid-19-go-away-on-its-own-in-warmer-weather/
    For the novel coronavirus SARS-CoV-2, we have reason to expect that like other betacoronaviruses, it may transmit somewhat more efficiently in winter than summer, though we don’t know the mechanism(s) responsible. The size of the change is expected to be modest, and not enough to stop transmission on its own. Based on the analogy of pandemic flu, we expect that SARS-CoV-2, as a virus new to humans, will face less immunity and thus transmit more readily even outside of the winter season.

I commenti sono chiusi.