Contraddizioni in seno al vertice

Si sa, da gennaio 2017 Trump elimina uno dopo l’altro i provvedimenti del governo Obama che tutelavano un po’ di più la salute dei cittadini meno abbienti e li sostituisce con altri che tutelano i profitti dei suoi familiari e donatori, e gli interessi gruppi di cristiani fondamentalisti.
Poi succede che i profitti e gli interessi entrino in conflitto.

Un anno fa, aveva vietato ai ricercatori dei National Institutes of Health (NIH) di usare tessuti fetali provenienti da aborti “elettivi” posteriori al 1972. In aprile ha ordinato ai ricercatori degli NIH di accelerare le ricerche di eventuali vaccini contro il Sars Cov-2. Poi ha deciso di finanziarne cinque di cui tre prodotti – come quasi tutti gli altri – con cellule discendenti da quelle estratte prima del 1973 da tessuti fetali.

(Aborti poco “elettivi”. All’epoca erano legali solo per salvare la vita della madre. Dubito che tessuti fetali fossero comprati al mercato nero insieme alla cartella clinica della madre e ai risultati dell’autopsia del feto senza i quali quei tessuti erano inutilizzabili…).

Il risultato è raccontato da Meredith Wadman su Science,

  • “è di importanza cruciale che gli americani abbiano accesso a un vaccino prodotto eticamente: nessun americano dev’essere costretto a scegliere tra essere vaccinato contro questo virus potenzialmente letale e violare la propria coscienza”, hanno scritto in aprile membri della Conferenza dei vescovi cattolici e di altre venti organizzazioni religiose, mediche e politiche contrarie all’aborto a Stephen Hahn, il commissario della Food and Drug Administration (FDA).

Per non essere da meno, il 21 maggio il presidente della Conferenza canadese dei vescovi cattolici e altre 17 organizzazioni religiose, mediche e politiche contrarie all’aborto, hanno scritto al  primo ministro Trudeau di non costringere i canadesi a una scelta simile

  • “La … manifattura di vaccini usando linee cellulari umane eticamente corrotte  dimostra una profonda assenza di rispetto per la dignità della persona umana”.

Si attende tuttora la risposta dei destinatari. Meredith Wadman, autrice di The Vaccine Race: Science, Politics and the Human Costs of Defeating Disease, ricorda che dopo pretese analoghe, nel 2005 e di nuovo nel 2017 l’Accademia pontificia per la vita aveva dichiarato che i cattolici “possono ricevere in buona coscienza vaccini fatti con cellule fetali umane ‘storiche'”.

Sul perché l’alternativa delle cellule HeLa caldeggiata dai fondamentalisti americani è “collegata a procedure” che ritengono moralmente ripugnanti nel caso di feti abortiti, rif. Angela Rasmunssen.

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Oltre al LancetGate, c’è un Angewandte Chemie-Gate per via di un articolo falso e razzista, sviluppi da Leonid Schneider. (Nella “comunità scientifica”, ci sono altre ripercussioni dell’assassinio di George Floyd, sembra quasi l’inizio di una consapevolezza…)

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Sempre su Science, segnalo l’articolo di Ann Gibbons sull’archeologo Gary Urton, messo in “congedo retribuito” da Harvard soltanto dopo che il Crimson, il giornale degli studenti, aveva rivelato che da anni l’università sapeva delle sue molestie sessuali e di quelle di due suoi colleghi:

  • L’articolo del Crimson, del promettente junior James Bikales, ha causato un terremoto nel dipartimento di antropologia, a lungo dominata da un piccolo gruppo di uomini senior.

In effetti gli articoli sono tre e risultano da una lunga inchiesta.
Studente di scienze politiche e giornalista, il “junior” James Bikales è anche l’autore dell’inchiesta sui legami non solo economici di famosi professori di Harvard con Jeffrey Epstein che ha portato alla messa in “congedo” di alcuni di loro – ultimo dei quali Martin Nowak. 

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Nature ha appena anticipato on line due paper peer-reviewed sulle misure di contenimento che dovrebbero far discutere parecchio. Uno clinico-epidemiologico

boh…, e uno socio-economico che riguarda Italia, Francia, Iran, Corea del Sud, Cina e Stati Uniti, ed è molto più “granulare” come dicono i ggiovani:

A proposito di etica, il secondo è di un gruppo coordinato da Solomon Hsiang, all’UC-Berkeley, un ricercatore di cui raccomando spesso i paper alle Ong, perché normalmente si occupa delle conseguenze dei cambiamenti climatici e di “climate justice”.
Per noi dummies scrive che in Italia

  • In assenza [di intervento], il tasso di crescita [dei casi] di COVID era del 45%, o un raddoppio ogni 1,9 giorni. 
  • Senza alcuna misura di contenimento, quel tasso di crescita avrebbe portato a 2,1 milioni di casi in più entro il 6 aprile. Invece il 6 aprile i casi confermati erano 132.547. 
  • Le misure con gli impatti maggiori sono stati i divieti di viaggiare, sospendere il transito pubblico nelle regioni colpite e chiudere le attività commerciali e le scuole.

Sono i punti-chiave, conviene leggere tutta la spiega cominciando dall’appendice.