In vari paesi del mondo centri di ricerca, istituti, università, accademie, associazioni, società scientifiche, riviste sono in sciopero per esprimere “lutto e rabbia”, solidarietà con i manifestanti, riflettere sul proprio razzismo e su come contrastarlo. Rispondono all’appello di Chanda Prescod-Weinstein, teorica delle particelle e del femminismo all’università del New Hampshire, e Brian Nord, fisico-cosmologo al Fermilab e all’università di Chicago, e di altre fisiche e scienziat* di colore:
- Researchers around the world prepare to #ShutDownSTEM and ‘Strike For Black Lives’, Sophia Chen, Science
- Thousands of scientists worldwide to go on strike for Black lives, Niddhi Subbaraman, Nature
Non era mai successo, magari questa volta chissà…
Non cambierà nulla nella comunità bio-med, temo, la più vasta e potente, finanziata innanzitutto dal governo, da multinazionali e da fondazioni statunitensi. Continua a promuovere e premiare bianchi razzisti anche quando le loro pubblicazioni sono dubbie, e a espellere o emarginare chi protesta.
Numericamente e per quantità di pubblicazioni, adesso prevalgono i ricercatori cinesi, agli ordini di un regime che propaganda la superiorità genetica degli Han e l’inferiorità di tutte le altre etnie.
By the way
In tutta l’Unione Europea, a cominciare dalla Francia, la polizia gode di “qualified immunity” per omicidi e violenze razziste o meno, anche se non legalmente come negli USA. Il razzismo è altrettanto “istituzionale” in Italia. Non c’è stata nessuna giustizia per i morti di Rosarno – un esempio fra troppi – e la maggioranza del Senato ha concesso l’immunità a Matteo Salvini, per il sequestro di richiedenti asilo e la violazione di trattati internazionali.
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La superiorità della medicina tradizionale cinese non potrà più contare sull’efficacia delle scaglie di pangolino. Due mesi fa, il CC del PCC aveva confermato che erano indispensabili alla salute nazionale e quindi mondiale, ma ha appena cambiato idea.
È difficile confutare il razzismo se non si capisce quanto profondamente sia annidato nella cultura europea….Io vorrei avere poco a che fare con il mio Stato, la mia Società ….per quanto mi riguarda il mondo finisce alla porta della mia casa-pardon – della mia corte rinascimentale nel centro di Milano. Ci sono i miei libri,i miei scacchi, la mia musica, i miei quadri,il mio Pensiero. Condivido ciò con mio figlio e con il mio gatto. Del resto non mi interessa più nulla, lo maledico, lo disconosco, non mi riguarda.
M’arrazzo,
per quanto mi riguarda il mondo finisce alla porta della mia casa
sarebbe vero se abitasse su un’isola deserta. A Milano il mondo e il razzismo le entrano in casa con ogni cosa che compra, a cominciare dai pomodori.