Danni cerebrali da SARS Cov-2

A corto di disinformazioni vagamente collegabili al mondo reale, oggi il “Team iLMeteo.it” scopiazza dal Corriere dello Sport e spara questo titolo:

  • CORONAVIRUS: OMS lancia l’ALLARME, c’è un nuovo VIRUS molto più PERICOLOSO del COVID-19.

Seguito da (grassetto nell’originale)

  • Stiamo solo ora cercando di dimenticare quanto il coronavirus ci abbia fatto soffrire ed ecco che compare il Nipah. Il COVID-19 è nato in Cina, il NIPAH in India.

Nato in India nel senso di identificato in Bangladesh.

  • Spaventa il nuovo allarme lanciato dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Di cosa si tratta? Un nuovo virus, chiamato Nipah, potenzialmente molto più mortale del coronavirus.

Nuovo nel senso di identificato per la prima volta nel 1998 in Bangladesh, poi in Malesia e a Singapore:

  • L’OMS ha riferito della scoperta di un focolaio in India. Il NiV (il nuovo virus) è stato identificato per la prima volta nel 1998/1999 durante un’epidemia fra gli allevatori di suini in Malesia Singapore.

L’OMS non ha riferito nulla, ma sarebbe il “NUOVO VIRUS che fa tremare IL MONDO” perché

  • sintomi presentati dalle persone infette sarebbero, da una parte l’influenza e dall’altra alcuni dolori muscolari che potrebbero portare addirittura a danni cerebrali…

Le epidemie di Nipah (la malattia causata dal NiV che sta per Nipah Virus) ricorrono da vent’anni all’interno degli stessi paesi del sud-est asiatico, per la stessa assenza di misure igieniche e sanitarie. Restano circoscritte perché il contagio avviene per contatto diretto con fluidi infetti. L’OMS non ha lanciato alcun allarme. L’ultimo caso di una persona probabilmente infetta che ha segnalato risale al 4 giugno 2019.

  • Il New York Times ha scritto che se questo nuovo virus dovesse espandersi al di fuori dell’India, avrebbe Dubai come prima destinazione per la nutrita presenza di lavoratori indù.

L’articolo del New York Times è uscito due anni fa, durante un’epidemia breve ma letale nel Kerala. Cita un modello di diffusione attraverso i viaggi aerei che per il Dubai parlava di lavoratori “indiani”, ovviamente…
Complimenti al Team di “10 tra meteorologi, fisici, ingegneri ed esperti di comunicazione”, è difficile rendersi così ridicoli in poche righe.

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Cose serie.
Su Nature, Heidi Ledford riferisce i risultati di un trial “Recovery” (protocolli OMS sezione 10, p. 10) con il desametasone – un corticosteroide anti-infiammatorio fuori brevetto da decenni, prescritto per i reumatismi, l’asma, le allergie ecc. sotto nomi diversi – iniziato in marzo in 175 ospedali britannici. Ai pazienti gravemente ammalati (ventilazione forzata) di Covid-19 è stato iniettato a “bassa dose” – vuol dire meno tossica di quelle provate contro la Sars? – una volta al giorno per 8 giorni. Dopo quattro settimane, i decessi erano inferiori di un terzo rispetto a quelli fra i pazienti che ricevevano solo le cure standard. Ed erano ancora più bassi per quelli in grado di respirare ossigeno senza ventilatore.
Se è così, per ora c’è solo un comunicato, è la prima riduzione chiara e accertata della mortalità. Invece “non è stata trovata evidenza di benefici per i pazienti che non ricevevano ossigeno.”

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In Svizzera, Silvia Stringhini et al. hanno fatto il test sierologico a 2.700 persone dai 5 anni in su:

  • only one out of the 123 children aged 5–9 tested positive, although 21 of them lived with someone who had COVID-19 antibodies. Of 369 participants aged 65 or older, 11 lived with another person with COVID-19 antibodies and 15 tested positive.

I bambini sembrano meno suscettibili e i nonni meno esposti al contagio.

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Black lives matter, cont.
Anche se non conoscete il sindacalista, potete contribuire qui alla distribuzione di cibo, dispositivi di protezione, prodotti igienici ecc., che ha organizzato insieme a compagn* di sfruttamento per altri braccianti al nero (non solo stranieri). Oggi è in sciopero della fame davanti a Villa Pamphili per tentare di farsi ascoltare dal presidente del Consiglio (agg.: ce l’ha fatta). I suoi compagni di sfruttamento sono in sciopero tout court.

5 commenti

  1. I bambini sembrano meno suscettibili e i nonni meno esposti al contagio.
    Ho letto lo studio, non è al link evidenziato, bensì qui .
    Benché qualcuno lo possa considerare una razzata perché pubblicato sul lenset e perché la Stringhini non si chiama Lucrezio o Boccaccio :-D, in realtà lo studio è molto interessante: ad oggi – per quel che ne so – è uno dei più ampi studi epidemiologici finora realizzato per accertare la *reale* diffusione del SARS-CoV-2.
    Il lavoro svolto nel canton Ginevra fornisce alcuni elementi per capire come si è sviluppata l’epidemia e il suo impatto sulle varie fasce della popolazione. Ad esempio per quanto riguarda il tanto discusso contagio tra i più giovani: sui 123 bambini tra i 5 e i 9 anni sottoposti al test solo uno aveva subito il contagio. Ma non solo. I bambini sono stati esposti (il 17% di loro aveva in casa con un adulto positivo), ma non sono stati contagiati o hanno fatto la malattia in forma veramente lieve. Altro che virus che sarebbe contagioso ” moltissimo nelle comunità chiuse ( asili, rsa ecc)”. Negli asili non sembrerebbe proprio.
    Dati interessanti emergono anche per riguardo le persone di età superiore ai 65 anni che risultano due volte meno positive rispetto agli adulti fino ai 50 anni. Secondo la Stringhini, questo dato potrebbe essere un effetto dell’isolamento ma potrebbe anche essere un effetto dell’età, e cioè del fatto che la risposta immunitaria negli anziani sia più lieve e non rilevabile dai test.
    Lo studio non è però finito: accertati i dati sulla diffusione dei contagi tra la popolazione ginevrina, ora andrà avanti per accertare un aspetto determinante per stabilire le misure di lotta futura. Si tratta infatti di stabilire la durata di vita degli anticorpi e quanto possano davvero proteggere da un nuovo contatto con il virus.

    1. grazie Steph, corretto il link.
      Si tratta infatti di stabilire la durata di vita degli anticorpi
      già, e di stabilire se c’è una progressione verso l’effetto gregge

  2. Avendo letto Spillover da poco sono al corrente di Nipah e quando ho letto il post de ilMeteo.it, che ha una certa fama, Appena arrivato al nome di questo virus molto più pericoloso del COVID ma che è in giro da oltre 20 anni ho avuto l’ennesima conferma che si trattasse di un acchiappaclick cosa che non alimento perché in certi siti ho ADBlock attivi, anti traccianti e altro.
    Che i bambini fossero meno esposti lo si può anche vedere nelle tristi statistiche sui morti presentate dall’ISS giusto pochi giorni fa. Qui pare proprio che non l’abbiano neanche preso. Oppure gli anticorpi sono durati poco?
    Sugli over 65 avrei dei dubbi visto che si tratta della fascia a più alta mortalità e visto quanto accaduto nelle RSA ma ritengo che qui non abbia capito bene il significato. Può essere che nei bimbi e negli over65 gli anticorpi durino meno?

    1. zoomx,
      quel sito fa disinformazione anche sul clima.
      Sugli over 65 avrei dei dubbi
      “survivor bias”, sono tutte persone non ricoverate.
      Può essere che nei bimbi e negli over65 gli anticorpi durino meno?
      La ricerca si è svolta nell’arco di un mese, quindi è troppo poco per dirlo, penso. Per ora una reazione immunitaria “moderata” (pochi anticorpi neutralizzanti) sembra accomunare i contagiati con sintomi lievi, pochi o nessuno.

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