Sotto il segno di Aracne

Riprendo le letture tenute da parte per far posto ai documenti per l’assemblea di ActionAid, e tutte mi fanno venire in mente l’immagine della tessitrice.

Da Le regole del contagio, un saggio tempestivo di Adam Kurcharski appena pubblicato da Marsilio (in una traduzione fluida e accurata di Irene Annone e Francesco Peri, complimenti) agli articoli dell’Economist su “Il potere della protesta” una e mille, da certe schedeussignùr… – del piano Colao a poche righe di Luisa Muraro che rimandano all’indimenticabile Immagina che il lavoro, passando dagli editoriali delle riviste scientifiche, è tutto un intrecciare legami, ricordi, genealogie intellettuali, pensiero, domande su quali salvare del prima e portare nel dopo.

Succede dopo ogni catastrofe, poi arrivano le forze dell’ordine costituito a strappare la tela, ma se questa volta fosse diverso? Se trovassimo la formula dell’eadem mutata resurgo tanto per togliermi dalla testa l’altra metafora?

Nelle letture in ritardo, segnalo due bei post su Climalteranti: uno di storia della scienza di Gianluca Lentini, una new entry, su Guy Callendar e uno Gabriele Messori sugli studi di attribuzione degli eventi meteo estremi.

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Oh really?

Poi c’è l’infodemia Covid, una curva che non si appiattisce neanche un po’. Da un desolante paper sui PNAS, ultima firma il grande chimico dell’atmosfera Mario Molina:

  • By analyzing the trend and mitigation measures in Wuhan, China, Italy, and New York City, from January 23 to May 9, 2020, we illustrate that the impacts of mitigation measures are discernable from the trends of the pandemic. Our analysis reveals that the difference with and without mandated face covering represents the determinant in shaping the pandemic trends in the three epicenters.

Troppo facile…

Molina non è un epidemiologo, ma John Brownstein insegna epidemiologia alla Scuola di medicina di Harvard. Poteva spiegare come si stabilisce una correlazione ai suoi studenti prima di assegnare loro questa bizzarra ricerca.

Anche se nel parcheggio di un ospedale di Wuhan per donne incinte e bambine, la quantità di macchine fosse stata aumentata in agosto 2019 rispetto a un anno prima, la differenza mostrata da immagini satellitarie non basta per affermare che

  • L’analisi del traffico ospedaliero e i dati di un motore di ricerca [Google Trends] indicano un’attività iniziale della malattia nell’autunno 2019.

Nemmeno il traffico per le strade e su Google è contagioso e ai bambini capita di avere “sintomi di diarrea”, “febbre” e “tosse” anche d’estate… (Rif. anche BBC e probabilmente Twitter dove i nettascienza hanno avuto un aumento esponenziale o sbaglio?)

Per ora le sequenze dei genomi indicano il contrario, ma non è impossibile. Dopotutto la SARS è stata una breve pandemia estiva. E nel suo libro, Adam Kurchansky riproduce un grafico sulla pandemia da influenza suina del 2009. Nel Regno Unito, il picco di luglio è seguito da un brusco calo durante le vacanze scolastiche e da un’impennata quando le scuole riaprono.

Cimpy ha ragione…

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Nella rassegna stampa di Action Aid, trovo un articolo di Ilvo Diamanti, “L’immigrato non ci fa più paura

  • oggi l’ampiezza della popolazione che vede negli immigrati un pericolo è intorno a un terzo (dati Demos). Molto. Ma molto meno di due anni fa, tra l’inverno 2017 e la primavera del 2018, quando la preoccupazione per gli immigrati ha raggiunto il livello più elevato dell’ultimo decennio: 41%.

Coincide con l’andamento dell’ostilità contro le Ong, criminalizzate dai decreti sicurezza. Ma se è così, perché non c’è nessuna legge sulla cittadinanza in vista?

2 commenti

  1. Segnalo piccolo typo (o meglio una inversione di posto)
    “hanno un avuto aumento esponenziale”

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