Coerenza interna

Pretese di scientificità in meno, l’ottimismo di Michael Shellenberger (nota 1) sul tempo a disposizione per ridurre le emissioni di gas serra somiglia a quello di Teodoro Georgiadis. Diversamente da Shellenberger, va detto, non cerca di censurare l’articolo di un giornale prima che sia pubblicato. L’altro ieri da Climalteranti, il ricercatore all’Istituto di bioeconomia del CNR scriveva che

  • la teoria AGW è l’unica coerente, quelle oppositive entrano solo in alcuni aspetti, e l’unica che offre una coerenza interna è quella solare.

Non è chiaro cosa intenda con “teoria”, perché nella sua TedX Talk di novembre descriveva l’effetto serra dei gas serra come

  • un meccanismo indiziario… 

L’indizio si troverebbe tra gli 8 e i 20 km sopra un certo punto del Pacifico, come previsto da un modello della circolazione atmosferica pubblicato da James Hansen et al. nel 2002:

  • la pistola fumante sarebbe un riscaldamento che noi dovremmo verificare in una zona della alta troposfera.

“Verificato” in misure satellitarie effettuate tra il 1987 e il 2003, quel riscaldamento – detto “Tropical hot spot” o UTW per “Upper-tropospheric warming” – viene confermato ogni anno, per es. nel 2017, nel 2018, nel 2019 e nel 2020.

Promemoria

Esistono parecchie “teorie solari” nel senso di ipotesi più o meno plausibili sul calo dell’attività della corona solare quale causa del riscaldamento iniziato negli anni ’60 e del raffreddamento globale iniziato nel 1990, conclamato nel 1999 e – stando ai globalcoolisti – in ogni anno successivo, durante i tre decenni più caldi mai registrati finora.

Georgiadis unifica le “teorie” internamente ed esternamente incoerenti – di Henrik Svensmark (riscaldamento), di Valentina Zharkova (era glaciale dal gennaio scorso) e senza nominarlo, Habibullo Abdussamatov di cui mostra (9′ 10”) la previsione di una piccola era glaciale a partire dal 2014, correggendole a voce per rinviarla al 2017.

A sorpresa degli spettatori, presumo, Georgiadis aggiunge:

  •  il bello di questa teoria è che si falsifica nel giro di pochi tempi… è una previsione che dovrebbe iniziare a dare luogo a degli effetti a partire praticamente dall’anno prossimo… durerebbe una trentina d’anni, 30-35 anni di raffreddamento.

Per coerenza interna, omette di dire che proprio Abdussamatov demolisce la “teoria” di Svensmark ogni volta che quest’ultimo la ripropone. Inoltre omette le previsioni di Nicola Scafetta che forse aggiusta i suoi grafici troppo spesso; di Don Easterbrook

di David Evans e Joanne Nova, che postulano la presenza tra il Sole e la Terra di una forza X,

e della coppia di “teorici” Fritz Vahrenholt e Sebastian Lüning. La loro previsione riportata sulla curva delle temperature reali da Stefan Rahmstorf nel 2016 (2):


In conclusione della sua TedX Talk, Georgiadis si rivolgeva ai giovani:

  • per cambiare il mondo è un cocktail che ha tre ingredienti: la responsabilità, la sobrietà e il sapere le cose. […] E come per l’angostura nel Manhattan, aggiungete anche due gocce di speranza che non fa mai male.

Qualche anima pietosa del CNR, per favore, potrebbe fargli sapere almeno due cose? Sono passati 30 anni dal 1990 e ne sono passati tre dal 2017. Forse così torna sobrio e smette di aspettare il 2018.

*

Note per chi non legge Il Foglio

1) Shellenberger sostiene che l’aggravamento degli eventi meteo estremi dovuto ai cambiamenti climatici si sentirà semmai tra cent’anni (3), e che per ridurre le emissioni di gas serra basta costruire nuove centrali nucleari. Ma si opporrebbe Greta Thunberg e con lei tutti gli ambientalisti. Com’è noto, lei ha invece spiegato (da 18′ 51”) che personalmente non è favorevole ma siccome l’IPCC ritiene che siano parte della soluzione, ogni paese dovrebbe decidere quali soluzioni adottare in funzione delle proprie risorse e del parere degli esperti…

Alcuni ambientalisti – a cominciare da James Hansen – sarebbero favorevoli a centrali di IV e V generazione, se esistessero, altri la pensano come Greta Thunberg. Fatto sta che ci vogliono decenni e decine di miliardi per costruire una nuova centrale e altrettanti miliardi per una rete sicura di distribuzione dell’energia elettrica – a prova di attacco informatico o meno, solar flares, eventi di Carrington ecc.
Secondo gli economisti e il mercato finanziario che non vuole proprio anticipare quei soldi, pare che non sia conveniente immobilizzare capitali in una tecnologia così “matura” mentre il costo di quelle recenti cala da vent’anni.

2) Per M-C et al. di Fridays4Future: i grafici si possono usare citandone la fonte. (3)

3) aggiorn. 07/07 – Debunking a regola d’arte su Climate Feedback

2 commenti

  1. “meccanismo indiziario”
    Che poi, a dirla proprio tutta, *quell’indizio* è una pistola ad acqua. Come tutti sanno compresi quelli che pretendono coerenza interna, *quell’indizio* non prova certo il fatto che la CO2 causi un riscaldamento dell’atmosfera, ovvero un fatto fisico. Nessun modello dell’atmosfera potrebbe provare o smentire un fatto che deriva dalle proprietà fisiche (elettromagnetiche) della molecola di CO2, ovvero dalla sua capacità di assorbire la radiazione infrarossa, una cosa nota da 160 anni e che si può misurare in laboratorio.
    La pistola ad acqua del “riscaldamento che noi dovremmo verificare in una zona della alta troposfera tropicale” – in realtà e come tutti sanno compresi quelli che pretendono coerenza interna – è la conseguenza di una caratteristica della dinamica dell’atmosfera tropicale, ovvero il fatto che i tropici non possono sostenere grandi gradienti di temperatura. Il campo di temperatura lungo tutta la troposfera tropicale segue più o meno l’adiabatica umida determinata dalla convezione sulle acque più calde.
    L’amplificazione troposferica delle anomalie termiche superficiali è quindi dovuta al rilascio di calore latente da parte dell’aria umida ascendente nelle regioni connotate da convezione profonda. In sostanza, è conseguenza della maggiore convezione tropicale all’aumentare della temperatura degli oceani, indipendentemente dalla causa .
    I modelli prevedono infatti una risposta termica relativa nell’alta troposfera tropicale in conseguenza di qualsiasi tipo di fattore che amplifica il riscaldamento troposferico tropicale.
    Roba già conosciuta e discussa da molti decenni. Non è che ripetere sempre le stesse erronee fisse mentali le fa diventare più giuste e coerenti.
    “l’unica che offre una coerenza interna è quella solare.
    Tutt’altro, come hai ben riassunto. Tra le tante recenti letture, anche questa è interessante come coerenza.

    1. Ciao Steph,
      grazie della spiegazione e anche del paper di Nat. Geoscience gratis per chi legge.
      Non è che ripetere sempre le stesse erronee fisse mentali le fa diventare più giuste e coerenti.
      no, ma è la tecnica dei mercanti di dubbio.

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