Gli affari del prof. Pio Conti detto "& C."

L’eroica Elisabeth Bik ha alcune perplessità sul Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents, fieramente diretta e gestita da Pio Conti, l’illustre professore di immunologia all’università di Chieti-Pescara, e affiliate professor (titolo di “cortesia”) all’università Tufts di Boston, con l’aiuto di un comitato redazionale di defunti e/o irrintracciabili.

La redazione “fantasma” spiega come mai Pio Conti abbia commissionato alla troupe Massimo Fioranelli, Torello Lotti, Alireza Sepehri et al. – dell’università telematica Guglielmo Marconi – uno degli editoriali più deliranti usciti finora sul Sars Cov-2, e l’abbia cancellato non appena ricevuta una mail da Elia Marin…

L’intrepida leader dei nettascienza si chiede come faccia un comitato editoriale fantasma a controllare le “transazioni finanziarie” tra gli autori e il direttore, si stupisce dell’assenza di un tariffario e sospetta che Biolife sia uno spennapolli.

Elisabeth, dear, let me explain
Il Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents fa parte delle 4 testate biomed, a pagamento sia per gli autori che per i lettori, della Biolife s.a.s. di Silvi Marina in provincia di Teramo, insieme a

Sebbene sul sito gestito da Pio Conti ci sia scritto che “Biolife è stata fondata nel 1987” e la prima rivista nel 1988, nel registro delle imprese la ditta esiste dal 2010. Appartiene a Melanie Habighorst “& C.”. La prima è un’artista tedesca

  • che ha studiato pittura a Berlino perfezionandosi poi alla Boston School of the Museum of Fine Arts.

Il socio “& C.”
Il 7 febbraio 2014 sul Secolo XIX, Francesco Margiocco rivelava l’identità di “& C.” dopo che alcune testate Biolife avevano insospettito la Thomson Reuters la quale all’epoca assegnava l’impact factor:

  • IL PROFESSOR Pio Conti, medico e ordinario di immunologia all’università di Chieti e Pescara, ha avuto un colpo di genio. Un sistema semplice per guadagnare, fare carriera, e fare contenti anche colleghi e amici del suo ateneo. Finché qualcuno non se n’è accorto e ha interrotto il giochino. Il colosso Thomson Reuters … ha radiato da quell’elenco per un anno, con possibilità di reintegro l’anno prossimo, tre pubblicazioni mediche il cui prestigio è solo apparente.

Quelle di Pio Conti e della pittrice,

  • entrambi residenti a Silvi, allo stesso indirizzo della società… L’attività della Biolife è a dir poco varia: “La società ha per oggetto -si legge nei patti sociali AR depositati in Camera di commercio – la stampa e la pubblicazione (sic) di giornali, riviste, libri scientifici e non” oltre al “commercio all’ingrosso ed al minuto con e senza deposito di prodotti biologici e farmaceutici in generale…integratori dietetici…cosmetici e parafarmaceutici”.

Oltre a commerciare in prodotti naturali,

  • Pio Conti è un raro caso di professore-editore-direttore-autore di riviste. La Biolife ne stampa e distribuisce in tutto sei. Le tre finite nel mirino di Thomson Reuters sono lo European Journal of Inflammation, il Journal of Biological Regulations, e l’International Journal of Immunopathology [and Pharmacology]. Thomson Reuters si è accorta che la prima cita la seconda, che a sua volta cita la prima e si autocita 225 volte, citando 639 volte la terza da cui è ricambiata con 752 citazioni. Numeri fuori dalla norma, che hanno fatto esplodere l’impact factor delle tre pubblicazioni sorelle.

Aggiorn. 16/9 – Scrivono il prof. Conti e il suo avvocato Tommaso Marchese:

  • le riviste di cui il Prof. Conti è “Editor Chief” furono riammesse tempestivamente nell’elenco stilato dalla Thomson Reuters, la quale ammise di fatto l’errore in cui era incorsa.

Ho cercato di verificare in vari modi questa informazione, ma due delle tre riviste dell’editore Biolife citate da Francesco Margiocco sono diventate irreperibili on-line. La ritengo probabilmente corretta – e ho cancellato i riferimenti successivi – perché lo European Journal of Inflammation, poi dell’editore Sage, risulta senza impact factor soltanto nel 2012.
Non ho trovato le altre scorrettezze che avremmo scritto io, Elisabeth Bik e Francesco Margiocco.

*

R.I.P.
Dal sito della ditta scomparvero in due insieme ai loro contenuti

  • European Journal of Inflammation, nato nel 2003
  • Journal of Biological Regulations, sostituito nel 2014 dal Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents

mentre l’International Journal of Immunopathology and Pharmacology è stato rilevato dall’editore Sage nel 2015, e sembra avere un altro direttore e un comitato editoriale reperibile.
Tariffa per i polli nel 2014: “97 euro per le prime cinque pagine – si legge nel sito di Biolife – e 25 per le successive”, scriveva Margiocco.

Con lo sconto? Nel 2016 il prof. Francesco Carinci di Milano-Bicocca pagava 1000 euro ad articolo, da versare sul conto corrente della Biolife a Pescara.

  • Chi vuole leggerle, deve pagare prezzi salati: la sola Università di Firenze, per esempio, per abbonarsi ai giornali scientifici editi da Pio Conti – attratta evidentemente dal loro impact factor – ha speso l’anno scorso oltre 2 mila euro.

Poi c’è stata l’inflazione.

  • Denaro pubblico che finisce dritto nelle tasche di Pio Conti e Melanie Habighorst. Espulse da Thomson Reuters, quelle riviste continuano ad avere enorme peso in Italia. I loro autori più prolifici, tutti di Chieti e Pescara, sono stati promossi di grado nell’ultima tornata di abilitazioni universitarie. L’Anvur, l’agenzia nazionale che controlla le università, tiene conto anche dell’impact factor per valutare la qualità della ricerca. E nella classifica Anvur l’università di Chieti e Pescara è prima in Italia nelle scienze tecniche di medicina di laboratorio, il settore di Pio Conti.

Anvur sta per Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, sigh…

  • L’Università di Chieti e Pescara è prima anche nel settore delle malattie odontostomatologiche, dove lavorano alcune tra le più assidue firme delle riviste di Conti. E grazie al suo alto posizionamento in queste classifiche – dovuto anche, se non soprattutto, alle citazioni incrociate di Pio Conti – l’università di Chieti e Pescara è un’università virtuosa per il ministero dell’istruzione, che quest’anno la premierà con una dose aggiuntiva di finanziamenti pubblici.

E i polli che finiscono spennati siamo sempre noi contribuenti.

***

Scientific Reports, again

Biolife è un raggiro di provincia rispetto a Scientific Reports, la meno cara e la più redditizia delle riviste open access del gruppo Nature. L’indomita Elisabeth raccontava l’altro ieri come ha riciclato una ventina di volte il pattume prodotto da un paperificio cinese.

And again…
Senza alcun pudore (o sì?) oggi l’ufficio stampa del CNR vanta., in un comunicato per giornalisti creduloni, la junk psychology comprata da Eugenia Polizzi di Sorrentino (con i nostri soldi) secondo la quale le donne obese mentono più degli obesi e dei magri di ambo i sessi…
Meno male, il com. stampa è arrivato anche a radioprozac, da lì la notizia ha cominciato a fare il giro del mondo e Queen Elisabeth ne ha già fatto polpette.  (Agg. anche Health Nerd) La redazione di Scientific Reports si sveglierà o farà finta di niente in attesa della demolizione in regola sotto il titolo “correlation is not causation”?

And again… (agg. 07/07)

*

Tiramisù
Viene finalmente ritirato (h/t E.K.Hornbeck) l’articolo in violazione di ogni codice etico e dei diritti umani prodotto da ginecolog* razzist* e guardon* dell’Università statale di Milano e dell’ospedale San Raffaele di cui parlavo un anno fa quando Leonid me lo aveva segnalato.
Ci sono voluti sette anni di proteste durante i quali gli autori hanno difeso l’eticità del loro concorso “Miss Endometriosi”.
Cmq complimenti al prof. Paolo Vercellini della Statale, l’ideatore del concorso fra le proprie pazienti: si parla di lui perfino sul Guardian.

20 commenti

  1. Sai, sono fuggito da quel mondo molti anni fa….davvero non credevo che l’università e la ricerca italiana potessero scendere così in basso…pazzesco
    Girano troppi soldi intorno alla ginecologia….troppi Lea….

  2. Io ho sempre avuto il sospetto che siano stati i ginecologi a introdurre le partoanalgesie nei Lea….sai è facile irretire le donne nei loro studioli di merda con la promessa “venga poi a partorire nel mio ospedale (pubblico)”….certo che anche voi in questi anni ci siete cascate in pieno eh ?

  3. comunque questo e’ il sesso cattolico, “senza darwin” (ossia senza l’importanza fondamentale del trasporto sentimentale, del piacere,del dolore, della passione animalesca) : e’ il mondo arido, freddo e bigotto delle femministe di destra “anti stalker” e delle carriere in cielle…il seno si giudica, si palpeggia, si misura, si tocca. le parole d’ordine sono “appagamento”…”attrazione”…”correttezza”….e si sbaglierebbe a pensare che e’ una forma di ipocrisia : loro sono davvero cosi, “diversi”.
    diversi da me, da tutta la grande cultura occidentale….diversi dagli anacoluti ormai quasi decadenti della musica organistica di Franck…diversi da Proust…diversi dal sesso straziato e incestuoso dei film di Fassbinder….diversi da (ricordi ?) Catullo….diversi da Modigliani….
    Loro sono quelli della Mandragola, del recupero della casistica scolastica di Machiavelli…..loro sono quella roba li….e io non li voglio vicino a me…non voglio che ne’ io, ne’ il mio gatto, ne’ mio figlio abbiano a sporcarsi con la loro immondizia…capisci ?
    Qui se c’e’ un razzista, quello sono io credimi.

  4. Ciao oca,
    oggi volevo scrivere di questa cosa ma la Bik ha fatto già un ottimo lavoro dal mio punto di vista. In più mi sentivo veramente abbattuto a ragionare su tutte le fallacie logiche contenute in quel documento.
    Prima tra tutte: come si può giudicare disonesto moralmente qualcuno che bara ad un gioco-test organizzato? Ci sono infinite interpretazioni della morale e non può essere questa banalità di test in queste pessime condizioni di controllo a giudicare la persona.

  5. Provo a fare una scommessa…
    In “Viene finalmente l’articolo in violazione di ogni codice etico ” manca un “ritirato” ?

    1. L’ha vinta, E.K.Hornbeck…
      Ciao Elio,
      la Bik ha fatto già un ottimo lavoro
      Refrain! Anche Health Nerd va detto.
      In più mi sentivo veramente abbattuto
      Il colpo finale, per me, è stata la foto scelta dal CNR per il lancio su Twitter.

  6. Da notare come il redattore (o traduttore) del comunicato stampa universitario su Pio Conti parli di “mast cellule”, come se fosse completamente ignaro del fatto che qui si chiamino “mastociti”.
    Spero non sia stato lo stesso Conti a scriverlo, ché farebbe ridere (di piú).

  7. Comunque questa ricerca va letta subito dopo aver finito “Thinking Fast and Slow”, giusto per fare capire che anche se glielo spieghi bene la gente continua a vedere correlazioni ovunque le vada comodo.

    1. Elia, anche perché la gente non sa a cosa serve un valore P e lo usa per spremere dai dati quello che le fa comodo…

      Nessuno,
      Vista la frase
      Il lavoro e’ stato presentato per la pubblicazione dalla Prof.ssa Susan Leeman, dell’Universita’ di Boston, una esperta e nota ricercatrice (gia’ candicata al Premio Nobel)
      propendo per il prof. Conti. “Scoperta” contestata, tra l’altro e ancora da replicare…

  8. La risposta del Prof. Pio Conti (BIOLIFE) alla fake news apparsa su “Ocasapiens blog” (5 Agosto 2020)
    Alcune settimane fa il nostro giornale internazionale “Journal Biological Regulators” ha ricevuto in redazione un articolo scientifico per la pubblicazione, come di prassi l’articolo è stato inviato a due referees (scienziati addetti all’approvazione della pubblicazione) che hanno dato parere favorevole alla pubblicazione. Pubblicato l’articolo, ci siamo accorti che questo era scientificamente errato pertanto l’articolo è stato da noi ritirato immediatamente dal web, e ci scusiamo per l’accaduto. Ritirare un articolo errato pubblicato su giornali scientifici internazionali è un fatto che avviene abbastanza spesso (vedi Nature, Lancet, etc.).
    A seguito di tutto ciò, il 5 Agosto scorso Sylvie Coyaud su Ocasapiens (blog) riporta un articolo infamante e mistificatore che danneggia l’immagine del sottoscritto e la reputazione della nostra casa editrice Biolife (editoria italiana) che opera con successo in campo internazionale da oltre 30 anni. Le assurde accuse, sono una vera e propria persecuzione che vanno 1) dall’incolpevole articolo errato (da noi ritirato), 2) al costo della pubblicazione (che nel nostro caso è di 97 euro a pagina, molto al disotto degli altri giornali scientifici internazionali), 3) al numero di copie del giornale a stampa (che secondo i diffamatori sono solo sei volumi a stampa “printed copy”, non avendo capito che il giornale è elettronico e non a stampa), 4) all’attacco al nostro giornale sul comitato redazionale di persone decedute (“…tutti defunti…”) che è assolutamente falso e strumentale (visto che solo alcuni sono deceduti a causa dell’età e di cui non abbiamo avuto notizia ed ora sono stati rimpiazzati).
    E’ noto che circa il 90% delle riviste internazionali recensite, per la pubblicazione di un articolo applicano il “page charge” o “publication fee” (spese di pubblicazione) e noi ci teniamo a ribadire che le tariffe della nostra casa editrice si posizionano ben al disotto della media internazionale. In aggiunta su 3 nostri giornali internazionali la pubblicazione è gratuita (free of charge)
    Altro errore. Riguardo all’ANVUR (agenzia nazionale di valutazione università e ricerca) la giornalista Sylvie Coyaud di Oca non è ben informata e non sa che gli articoli su giornali a basso impact factor (1.5) come il nostro, non può influire più di tanto sul giudizio dell’ANVUR, ma quello che più conta sono gli articoli ad alto impact factor (es. 9.5, nostro PNAS) che il sottoscritto ha recentemente pubblicato con successo. La valenza dei nostri articoli pubblicati sul nostro Journal Biological Regulators (JBR) è dimostrata dal’alto numero di citazioni ricevute da autori internazionali. Recentemente un nostro articolo (Induction of pro-inflammatory cytokines (IL-1 and IL-6) and lung inflammation by Coronavirus-19 (COVI-19 or SARS-CoV-2): anti-inflammatory strategies P Conti, G Ronconi, AL Caraffa, CE Gallenga, R Ross, I Frydas, SK Kritas J Biol Regul Homeost Agents 34 (2), 1) in pochi mesi dalla data di pubblicazione ha ricevuto oltre 310 citazioni internazionali, piazzandosi in Italia ai primi posti per numero di citazioni sull’argomento. Questo dimostra che è falso e strumentale parlare di autocitazioni (vedi Google Scholar) e la giornalista è poco informata.
    Inoltre, l’articolo di Sylvie Coyaud riprende una vecchia notizia di oltre sei anni fa anch’essa infamante e ritirata dal web dopo un nostro inizio di azione legale.
    Nell’articolo pubblicato su “Ocasapiens”, dove la mistificazione impera, le falsità descritte vengono intercalate da alcune brevi frasi in inglese (elementare) per enfatizzarne il contenuto e far “colpo” sul lettore, è ovvio che la scrittrice si è impegnata molto per gettare fango su di noi, dietro suggerimento della “eroica” dr.ssa Bik, ma peccato che le informazioni riportate sono errate e diffamanti, prive di ogni fondamenta. Un caso montato a proposito.
    L’articolo su Oca inizia con “l’eroica Elisabeth Bik…” la ricercatrice che sembra aver suggerito la fake news alla giornalista italiana, anzi, francese. Ma chi è Elisabeth Bik ? Una non più giovane ricercatrice che durante la sua lunga carriera ha pubblicato solo 42 articoli internazionali (Pubmed) e un H-index 27 (valenza del ricercatore). Il sottoscritto ne ha pubblicati più di 400, con H-index 54. Ma la dottoressa Bik aveva ben altro da fare! Una “predatrice” che si occupa principalmente delle disgrazie altrui. Ella si definisce indipendente ricercatrice ma recentemente ha pubblicato un articolo sul giornale Plos One dove dichiara (no conflict of interest) ma si evince che lei e gli altri autori sono dipendenti attuali o passati di uBiome, Inc. (compagnia interessata all’articolo). In questo articolo si dichiara che gli autori hanno ricevuto stock option nonché altri compensi (conflitto di interesse ?). Tra l’altro, la pubblicazione sul giornale Plos One non è gratuita ma va da un minimo di $ 1695 a un massimo di $ 3000 per aticolo. Chi ha pagato? E poi Oca ci riprende sulle nostre tariffe (che servono essenzialmente alla retribuzione mensile dei nostri impiegati) ? L’articolo su Plos One, dove la dr.ssa Bik è primo nome, risulta firmato da altri 38 autori (cosa abbastanza inusuale), tutti appartenenti (attuali o passati) alla ditta uBiome, Inc. Ci chiediamo? Tutti i 39 autori hanno contribuito alla ricerca pubblicata? Come? Da quale pulpito viene la predica !
    La signora giornalista Sylvie Coyaud, sul suo blog, si dovrebbe occupare di argomenti di cui è competente in modo da ridurre al minimo il margine di errore, specie quando si intende infangare qualcuno (cosa riprovevole).
    E’ molto difficile costruire qualcosa nel nostro Paese ! Quando ci si prova si va incontro quasi sempre ad invidie e falsità, come è dimostrato in questo caso.
    E’ ovvio che le fake news non solo screditano il giornalismo italiano e prendono in giro i lettori, ma offendono anche l’editoria italiana che soffre ogni giorno di più. Il giornalismo dovrebbe dare suggerimenti di come migliorare le piccole imprese e non come distruggerle, visto che queste pagano tasse salate per contribuire anche alle spese giornalistiche ed editoriali.

    1. Prof. Conti,
      Lei ha ragione, le fake news screditano l’editoria italiana che le diffonde, tanto più durante una pandemia e a spese di noi contribuenti.
      La ringrazio di aver preso il tempo di
      – diffamare Elisabeth Bik sostenendo che in un articolo sottoposto il 3 maggio 2018 a PLoS ONE avrebbe “dichiarato (no conflict of interest)” e che alcuni dei suoi 38 autori sarebbero abusivi. Come tutti possono vedere, il contributo di ciascuno è precisato e il loro conflitto d’interesse dichiarato ben due volte.
      Elisabeth Bik ha lasciato uBiome Inc. nel dicembre 2018 per difendere la ricerca dai predatori e dai falsari, prima come volontaria non retribuita e dal marzo 2019 come consulente.
      – confermare quanto scritto da Francesco Margiocco e quanto riportato da me sugli affari della sua azienda. Nel 2016, le ricordo, ha fatturato all’università di Milano Bicocca 3000 euro per tre articoli di 10 pagine cad. su un supplemento del Dentistry Journal (poi del gruppo MDPI)
      – accusarmi di aver scritto “tutti defunti” quando chiunque può vedere che ho scritto “un comitato redazionale di defunti e/o irrintracciabili
      – ripetere che due revisori avrebbero ritenuto scientificamente fondate le fantasie di Fioranelli et al., e dimostrare di nuovo che da direttore responsabile della rivista, non si ritiene responsabile del suo contenuto e non lo legge prima di approvarne la pubblicazione;
      – presumere che io e chi mi legge siamo così sprovveduti da non vedere che il lavoro redazionale e informatico aggiunto a ogni articolo dalla redazione di PLoS ONE – o del Dentistry Journal ora che è del gruppo MDPI – è totalmente assente dalle riviste Biolife che si limitano a mettere online il titolo, gli autori e un abstract quando capita.
      – diffondere fake news sulle tariffe di PLoS ONE che, nella realtà, vanno da un minimo di US$ 750 a un massimo di US$ 1675 per gli autori affiliati a enti di ricerca dei paesi ricchi.
      Oltre a questo fact-checking, il suo commento suscita alcune domande. Le numero per sua comodità nel caso volesse rispondere:
      1. Può citare le falsità che avrei scritto, per favore?
      2. Il testo di Fioranelli et al. è uscito come “Editorial” – cioè come l’opinione della rivista sugli effetti del 5G – per decisione di chi?
      3. Se vuol essere creduto sull’esistenza di due revisori perché non ne pubblica i pareri?
      4. Perché non ha motivato la ritrattazione ai lettori come usano fare le riviste non predatorie, per es. PLoS ONE invece di accusare degli ignoti di aver “manipolato la revisione”?
      5. Perché sarebbe invidiabile pubblicare il testo di Fioranelli et al. su una rivista non di satira?

  9. STUDIO LEGALE Tommaso MARCHESE
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    Pescara, lì 2 settembre 2020
    OGGETTO: articolo pubblicato su “Dblog”, pagina denominata “Ocasapiens di Sylvie Coyaud”,
    dal titolo: “Gli affari del prof. Pio Conti detto ‘& C.’”
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    Formulo la presente nell’interesse del Prof. Pio CONTI, il quale sottoscrive questa mia così ratificandone in toto il contenuto, onde rappresentare quanto segue.
    In data 5 agosto 2020, sulla pagina denominata “Ocasapiens di Sylvie Coyaud”, sita all’interno del blog denominato “Dblog”, è apparso l’articolo che allego in copia (scaturente dal seguente URL: https://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2020/08/05/gli-affari-del-prof-pio-conti-detto-c/), con il quale si evidenziava il pensiero della microbiologa olandese Elisabeth Margaretha Harbers-Bik in ordine alle attività della rivista denominata “Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents”, diretta dal mio Cliente.
    In particolare, nell’articolo in questione è stato affermato che:
    – il Prof. Conti gestirebbe la menzionata rivista “con l’aiuto di un comitato redazionale di defunti e/o irrintracciabili”;
    – dalla strutturazione di tale presunta “redazione ‘fantasma’”, si evincerebbe l’asserita ragione per cui “Pio Conti abbia commissionato alla troupe Massimo Fioranelli, Torello Lotti, Alireza Sepehri et al. – dell’università telematica Guglielmo Marconi – uno degli editoriali più deliranti usciti finora sul Sars Cov-2, e l’abbia cancellato non appena ricevuta una mail da Elia Marin…”;
    – la rivista che occupa sia un sospetto “spennapolli”;
    – in passato “alcune testate Biolife avevano insospettito la Thomson Reuters la quale all’epoca assegnava l’impact factor: IL PROFESSOR Pio Conti, medico e ordinario di immunologia all’università di Chieti e Pescara, ha avuto un colpo di genio. Un sistema semplice per guadagnare, fare carriera, e fare contenti anche colleghi e amici del suo ateneo. Finché qualcuno non se n’è accorto e ha interrotto il giochino. Il colosso Thomson Reuters … ha radiato da quell’elenco per un anno, con possibilità di reintegro l’anno prossimo, tre pubblicazioni mediche il cui prestigio è solo apparente”;
    – la “Tariffa per i polli nel 2014” sarebbe stata pari a “97 euro per le prime cinque pagine – si legge nel sito di Biolife – e 25 per le successive”;
    – in virtù delle attività riconducibili alla rivista in questione, “i polli che finiscono spennati siamo sempre noi contribuenti”.
    STUDIO LEGALE MARCHESE
    Il 23 agosto 2020, il Prof. Conti, con un post pubblicato in calce all’articolo in questione (v. allegato n. 2 alla presente missiva), ha debitamente replicato alle suddette (disonorevoli) accuse ma, nonostante ciò, con un ulteriore post in pari data (v. allegato n. 3), la Dott.ssa Sylvie Coyaud ha provveduto a rincarare la dose, peraltro additando il mio assistito di “diffondere fake news”!
    Con la presente, quindi, in nome e per conto del Prof. Pio Conti, si provvederà a riscontrare i quesiti posti dalla Dott.ssa Coyaud con tale ultimo post, così da non ingenerare nel visitatore della pagina virtuale eventuali dubbi in ordine alla legittimità delle attività riferibili al mio Cliente.
    In primis, si evidenzia, ancora una volta, che l’articolo in commento riporta una serie di inesattezze, poiché:
    – il comitato redazionale del “Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents” non è composto da “defunti e/o irrintracciabili”, in quanto soltanto alcuni membri dell’editorial board risultano deceduti, mentre la totalità degli assistent editors e degli editorial staff è, allo stato, professionalmente attiva;
    – l’articolo (poi ritenuto errato) a firma del Dott. Massimo Fioranelli era stato revisionato da ben due referees anonimi (c.d. “blind review”), i quali acconsentirono alla pubblicazione;
    – la ritrattazione è stata causata dall’erroneo contenuto dell’articolo a firma del Dott. Fioranelli e dall’inesattezza dei pareri resi dagli anonimi referees, non rispondendo al vero che “Biolife” abbia accusato “degli ignoti per aver ‘manipolato la revisione’”;
    – le tariffe di pubblicazione applicate dalla rivista “Plos One”, riportate nell’articolo in esame, sono totalmente inveritiere e, comunque, superiori a quelle di “Biolife”, motivo per cui le illazioni mosse nei confronti del Prof. Conti devono dirsi totalmente gratuite e menzognere;
    – nelle “Letter to the Editor”, come avviene di prassi nell’ambito di qualsivoglia rivista scientifica di carattere internazionale, vengono riportati soltanto il titolo e gli autori di un articolo, non di certo gli abstracts.
    Oltre a ciò, si rileva che le riviste di cui il Prof. Conti è “Editor Chief” furono riammesse tempestivamente nell’elenco stilato dalla Thomson Reuters, la quale ammise di fatto l’errore in cui era incorsa.
    Debitamente rilevato quanto sopra, occorre comunque evidenziare che nell’articolo pubblicato il 5 agosto 2020 sono state utilizzate espressioni di valenza denigratoria e lesiva della reputazione del mio rappresentato, ciò che integra sicuramente gli estremi della diffamazione, alla luce del carattere pubblico del contesto in cui sono state manifestate, della loro conoscenza da parte di più persone e dell’incontrollata diffusione tra i partecipanti alla conseguente “discussione” (diffusione, nel caso di specie, resa ancora più estesa dalla circostanza per cui l’articolo è comparso su una pagina virtuale riferibile ad uno dei più diffusi quotidiani italiani!).
    Lo specifico episodio integra il delitto di diffamazione, aggravato dall’avere arrecato l’offesa con un mezzo di pubblicità (fattispecie contemplata dal comma terzo dell’art. 595 c.p. ed equiparata, sotto il profilo sanzionatorio, alla diffamazione commessa con il mezzo della stampa).
    Peraltro, l’articolo ha irrimediabilmente leso la reputazione di un professionista di riconosciuto valore quale il Prof. Conti, immunologo, docente presso la Scuola di Specializzazione di Medicina dell’Università D’Annunzio Chieti-Pescara, nonché professore affiliato presso la “TUFTS University” di Boston (USA), con tutto ciò che ne consegue in termini di danno alla propria immagine.
    Per tali motivi, con la presente Vi invito e diffido a provvedere alla rimozione dell’articolo che occupa e dei correlati commenti, rilasciati dai visitatori della pagina, nonché del risultato scaturente dall’URL succitato, dandomene notizia entro e non oltre sette giorni dal ricevimento della presente.
    In difetto di quanto sopra provvederò a tutelare i diritti del mio rappresentato dinanzi alle competenti Autorità giudiziarie, avendone già ricevuto espresso incarico.
    Distinti saluti.
    Per ratifica: Avv. Tommaso Marchese
    Prof. Pio Conti

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    Pescara, lì 30 settembre 2020
    OGGETTO: Articolo pubblicato su “Dblog”, pagina denominata “Ocasapiens di Sylvie Coyaud”,
    dal titolo: “Gli affari del prof. Pio Conti detto ‘& C.’”
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    Alla cortese attenzione della
    Dott.ssa Sylvie COYAUD
    Con riferimento all’oggetto, formulo la presente nell’interesse del Prof. Pio CONTI, il quale mi riferisce che, successivamente alla ricezione della missiva a mia firma del 2 settembre u.s., l’articolo oggetto di controversia non è stato rimosso, così come i correlati commenti rilasciati dai visitatori della pagina e che, inoltre, accedendo ai motori di ricerca presenti sul web e (semplicemente) digitando il nominativo del mio rappresentato si ottiene, quale principale risultato della ricerca (!), la visualizzazione dell’incipit dell’articolo stesso, ciò che denota la gravità della contestata condotta diffamatoria.
    Inoltre, sempre a seguito della ricezione della citata missiva, all’interno dell’articolo sono state contrassegnate le seguenti frasi: “Espulse da Thomson Reuters, quelle riviste continuano ad avere enorme peso in Italia”; “dovuto anche (con riferimento al “posizionamento” “dell’Università di Chieti e Pescara” nella graduatoria relativa al “settore delle malattie odontostomatologiche”), se non soprattutto, alle citazioni incrociate di Pio Conti”, evidentemente al fine di espungerle dal testo (ciò che, a ben vedere, si assume come un’ammissione dell’avvenuta condotta illecita), ma con l’inverso risultato di averle rese maggiormente percepibili, con tutto ciò che ne consegue in ordine alla relativa visibilità da parte dei visitatori della pagina.
    Va da sé che trattasi di un modus operandi del tutto inidoneo ad attuare quanto richiesto con la mia del 5 agosto u.s., motivo per cui mi trovo costretto a diffidarVi, per l’ultima volta, ad adempiere a quanto richiesto con tale nota, oltre ad eliminare dai motori di ricerca qualsivoglia riferimento al mio rappresentato ed all’articolo in questione.
    Qualora ciò non avvenisse nel termine di tre giorni dal ricevimento della presente, provvederò senza ulteriore indugio a tutelare i diritti del mio rappresentato dinanzi alle competenti Autorità giudiziarie.
    Distinti saluti.
    Avv. Tommaso Marchese
    PG/pg
    SI RICEVE PER APPUNTAMENTO

  11. I have been puzzling about the publication model of Biolife, after encountering any number of papers by Dottori Lotti & Fioranelli that they supposedly published in Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents, but without any trace of those papers in the Journal’s website. In fact entire Special Issues and Supplements seem to have vanished completely – they are absent from the journal’s Supplements page, https://www.biolifesas.org/biolife/special-issue/
    .
    In other cases the papers seem to have progressed as far as acquiring DOIs, but the DOI link is just a “404 Page Not Found” error at the Biolife website. For instance, https://doi.org/10.23812/20-270-l-34
    It seems that the service provided by Biolife is to convert documents into PDFs. After that, it is the authors’ responsibility to host and distribute the PDF, e.g. through ResearchGate. This is a useful service, but I hesitate to call it “publishing”.

  12. “Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents Supplement is the perfect publication vehicle for the proceedings of a scientific symposium, commissioned thematic issues, or for disseminating a selection of invited articles.”

  13. Ah, but your “none at all” example is from a 2016 ‘Global Dermatology’ Special Issue of the journal, with 13 papers. All of them listed Lotti, Wollina & Tchernev as co-authors while Fioranelli is only co-author on 11, for there were two papers which fell outside his areas of expertise. And in this case, we should give the journal credit for hosting a copy of the Table of Contents, even if it doesn’t host the individual additions to Lotti’s CV.
    https://www.biolifesas.org/jbrha/contentsJBRHAvol30-2(S2).pdf

    1. Yes, S. Clyde, but if you paid 1000 euro for processing charges like the Milan State U. did for the “Dental” supplement, you’d expect something better than an abstract bundled with others in a pitiful pdf.
      And since your pay-walled report can’t even be accessed through PubMeb’s “full text links”, nobody reads it and the result is an acute case of self-citations.
      The Open Access Macedonian is much more convenient. Abstracts are linked to the papers, the APC is only 400 euro, and the retraction notice is published on the home page

  14. On.le PROCURA della REPUBBLICA
    presso il TRIBUNALE di MILANO
    Atto di denunzia-querela, ex art. 336 cod. proc. pen.
    Il Prof. Pio CONTI, nato il 2 ottobre 1944 a Montorio al Vomano (TE), residente in Silvi Marina (TE), alla Contrada Cerrano, n. 12, espone quanto segue.
    1. In data 5 agosto 2020, sulla pagina denominata “Ocasapiens di Sylvie Coyaud”, sita all’interno del blog denominato “Dblog”, è apparso l’articolo che si allega in copia (scaturente dal seguente URL: https://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2020/08/05/gli-affari-del-prof-pio-conti-detto-c/), con il quale si evidenziava il pensiero della microbiologa olandese Elisabeth Margaretha Harbers-Bik in ordine alle attività della rivista denominata “Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents”, diretta dall’esponente.
    In particolare, nell’articolo in questione veniva affermato che:
    – il sottoscritto gestirebbe la menzionata rivista “con l’aiuto di un comitato redazionale di defunti e/o irrintracciabili”;
    – dalla strutturazione di tale presunta “redazione ‘fantasma’”, si evincerebbe l’asserita ragione per cui lo scrivente “abbia commissionato alla troupe Massimo Fioranelli, Torello Lotti, Alireza Sepehri et al. – dell’università telematica Guglielmo Marconi – uno degli editoriali più deliranti usciti finora sul Sars Cov-2, e l’abbia cancellato non appena ricevuta una mail da Elia Marin…”;
    – la rivista che occupa sia un sospetto “spennapolli”;
    – in passato “alcune testate Biolife (la s.a.s. Biolife è la casa editrice del “Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents”, n.d.a.) avevano insospettito la Thomson Reuters la quale all’epoca assegnava l’impact factor: IL PROFESSOR Pio Conti, medico e ordinario di immunologia all’università di Chieti e Pescara, ha avuto un colpo di genio. Un sistema semplice per guadagnare, fare carriera, e fare contenti anche colleghi e amici del suo ateneo. Finché qualcuno non se n’è accorto e ha interrotto il giochino. Il colosso Thomson Reuters … ha radiato da quell’elenco per un anno, con possibilità di reintegro l’anno prossimo, tre pubblicazioni mediche il cui prestigio è solo apparente”;
    – la “Tariffa per i polli nel 2014” sarebbe stata pari a “97 euro per le prime cinque pagine – si legge nel sito di Biolife – e 25 per le successive”;
    – in virtù delle attività riconducibili alla rivista in questione, “i polli che finiscono spennati siamo sempre noi contribuenti”.
    2. Il 23 agosto 2020, il sottoscritto, con un post pubblicato in calce all’articolo in questione (v. allegato n. 2), replicava alle suddette (disonorevoli) accuse ma, nonostante ciò, con un ulteriore post in pari data (v. allegato n. 3), la Dott.ssa Sylvie Coyaud provvedeva a rincarare la dose, peraltro additando il sottoscritto di “diffondere fake news”!
    3. Con missiva del 2 settembre 2020, a firma dell’Avv. Tommaso Marchese, si provvedeva a riscontrare, nell’interesse del sottoscritto, i quesiti posti dalla Dott.ssa Coyaud con tale ultimo post.
    Segnatamente, si evidenziava che l’articolo in commento riportava una serie di inesattezze, poiché:
    – il comitato redazionale del “Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents” non è composto da “defunti e/o irrintracciabili”, in quanto soltanto alcuni membri dell’editorial board risultano deceduti, mentre la totalità degli assistent editors e degli editorial staff è, allo stato, professionalmente attiva;
    – l’articolo (poi ritenuto errato dalla Biolife) a firma del Dott. Massimo Fioranelli era stato revisionato, come da prassi, da ben due referees anonimi (c.d. “blind review”), i quali acconsentirono alla pubblicazione;
    – la ritrattazione (eseguita da Biolife) è stata causata dall’erroneo contenuto dell’articolo a firma del Dott. Fioranelli e dall’inesattezza dei pareri resi dagli anonimi referees, non rispondendo al vero che “Biolife” abbia accusato “degli ignoti per aver ‘manipolato la revisione’”;
    – le tariffe di pubblicazione applicate dalla rivista “Plos One”, riportate nell’articolo in esame, sono totalmente inveritiere e, comunque, superiori a quelle di “Biolife”;
    – nelle “Letter to the Editor”, come avviene di prassi nell’ambito di qualsivoglia rivista scientifica di carattere internazionale, vengono riportati soltanto il titolo e gli autori di un articolo, non di certo gli abstracts.
    Oltre a ciò, veniva sottolineato che le riviste di cui il sottoscritto è “Editor Chief” furono riammesse tempestivamente nell’elenco stilato dalla Thomson Reuters, la quale ammise di fatto l’errore in cui era incorsa.
    Si chiedeva, quindi, la rimozione dell’articolo e dei correlati commenti, rilasciati dai visitatori della pagina, nonché del risultato scaturente dal relativo URL.
    4. Pertanto, in data 15 settembre 2020 la Dott.ssa Coyaud provvedeva a modificare il testo dell’articolo, contrassegnando le seguenti frasi: “Espulse da Thomson Reuters, quelle riviste continuano ad avere enorme peso in Italia”; “dovuto anche (con riferimento al “posizionamento” “dell’Università di Chieti e Pescara” nella graduatoria relativa al “settore delle malattie odontostomatologiche”), se non soprattutto, alle citazioni incrociate di Pio Conti”, evidentemente al fine di espungerle dal testo, ma con l’inverso risultato di averle rese maggiormente percepibili per i visitatori della pagina.
    5. Con ulteriore nota del 30 settembre 2020 a firma dell’Avv. Marchese veniva quindi contestato quanto sopra, evidenziando altresì che, del tutto inopinatamente, l’articolo non era stato rimosso, così come i correlati commenti rilasciati dai visitatori della pagina e che, inoltre, accedendo ai motori di ricerca presenti sul web e (semplicemente) digitando il nominativo del sottoscritto si otteneva (e si ottiene!), quale principale risultato della ricerca, la visualizzazione dell’incipit dell’articolo stesso.
    Motivo per cui l’Avv. Marchese, nell’interesse del sottoscritto, diffidava la Dott.ssa Coyaud ad adempiere a quanto richiesto con la missiva del 2 settembre 2020, nonché ad eliminare dai motori di ricerca qualsivoglia riferimento allo scrivente ed all’articolo in questione.
    Nonostante ciò, allo stato attuale non risulta siano stati posti in essere gli interventi richiesti, con evidente nocumento a danno dell’esponente.
    **************
    1. Ai fini della valutazione relativa alla configurabilità del reato in contestazione, si rileva che nell’articolo pubblicato il 5 agosto 2020 sono state utilizzate espressioni di valenza denigratoria e lesiva della reputazione del sottoscritto, ciò che integra sicuramente gli estremi della diffamazione, alla luce del carattere pubblico del contesto in cui sono state manifestate, della loro conoscenza da parte di più persone e dell’incontrollata diffusione tra i partecipanti alla conseguente “discussione” (diffusione, nel caso di specie, resa ancora più estesa dalla circostanza per cui l’articolo è comparso su una pagina virtuale riferibile ad uno dei più diffusi quotidiani italiani!).
    Lo specifico episodio integra il delitto di diffamazione, aggravato dall’avere arrecato l’offesa con un mezzo di pubblicità (fattispecie contemplata dal comma terzo dell’art. 595 c.p. ed equiparata, sotto il profilo sanzionatorio, alla diffamazione commessa con il mezzo della stampa).
    Della diffamazione sussistono tutti gli estremi essenziali:
    – la precisa individuabilità del destinatario delle manifestazioni ingiuriose;
    – la comunicazione con più persone alla luce del cennato carattere “pubblico” dello spazio virtuale in cui si diffonde la manifestazione del pensiero del partecipante, che entra in relazione con un numero potenzialmente indeterminato di utenti;
    – la coscienza e volontà di usare espressioni oggettivamente idonee a recare offesa al decoro, all’onore ed alla reputazione del soggetto passivo.
    Si giunge dunque agevolmente a ritenere che, nel caso di specie, deve individuarsi la summenzionata ipotesi aggravata di cui all’art. 595, comma 3, c.p., poiché la particolare diffusività del mezzo usato per propagare il messaggio denigratorio rende l’agente meritevole di un più severo trattamento sanzionatorio.
    2. E’ palese che l’articolo in questione ha irrimediabilmente leso la reputazione di un professionista di riconosciuto valore internazionale quale il sottoscritto, immunologo, docente presso la Scuola di Specializzazione di Medicina dell’Università D’Annunzio Chieti-Pescara, nonché professore affiliato presso la “TUFTS University” di Boston (USA), con tutto ciò che ne consegue in termini di danno alla propria immagine, anche in considerazione del fatto che, come detto, accedendo ai motori di ricerca presenti sul web e digitando il nominativo dello scrivente si ottiene, quale principale risultato della ricerca, la visualizzazione dell’incipit dell’articolo stesso.
    3. Alla luce di quanto sin qui evidenziato, ognun vede che sussistono i requisiti per richiedere il sequestro preventivo della pagina denominata “Ocasapiens di Sylvie Coyaud” o, quantomeno, dell’articolo scaturente dall’URL: https://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2020/08/05/gli-affari-del-prof-pio-conti-detto-c/, con relativo oscuramento e rimozione del risultato scaturente da tale URL, soprattutto in considerazione del fatto che l’articolo risulta costantemente commentato dai visitatori, con conseguente protrazione del reato: da ciò discende la pericolosità della pagina e dell’articolo, derivante dal loro rapporto con il fatto di reato.
    Sussiste certamente il fumus commissi delicti, poiché la pagina e l’articolo sono incontestabilmente pertinenti ai fatti delittuosi, nonché il periculum in mora, in quanto la visibilità dell’articolo risulta oggettivamente collegata all’aggravarsi o, quantomeno, al protrarsi dell’illecito già realizzato.
    Per tali motivi, non essendo possibile, per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del Giudice competente, si chiede che il sequestro venga disposto con decreto motivato dal Pubblico Ministero, ai sensi e per gli effetti dell’art. 321, comma 3-bis, c.p.p..
    In virtù di quanto sinora esposto, il Prof. Pio CONTI, nato il 2 ottobre 1944 a Montorio al Vomano (TE), residente in Silvi Marina (TE), alla Contrada Cerrano, n. 12, avvalendosi del diritto di proporre querela, ex art. 336 e ss. c.p.p.,
    c h i e d e
    che l’On.le Procura della Repubblica intestata, previo sequestro preventivo della pagina denominata “Ocasapiens di Sylvie Coyaud” o, quantomeno, dell’articolo scaturente dall’URL: https://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2020/08/05/gli-affari-del-prof-pio-conti-detto-c/, da disporsi ai sensi dell’art. 321, comma 3-bis, c.p.p., voglia perseguire e punire la medesima Dott.ssa Sylvie Coyaud e/o qualsivoglia autore e/o compartecipe della condotta denunziata, in quanto integrante il delitto di diffamazione aggravata, contemplato dall’articolo 595, comma 3, c.p., nonché di qualsiasi ulteriore fattispecie di reato che codesta Autorità riterrà integrata dai fatti descritti ed all’esito delle attivande indagini.
    Con riserva di procedere alla costituzione di parte civile.
    Chiede altresì di essere informato, a norma dell’art. 408, comma 2, c.p.p., dell’eventuale richiesta di archiviazione, nonché dell’eventuale richiesta di proroga del termine per il compimento delle indagini preliminari, ai sensi degli artt. 406 e 553 c.p.p., come modificati dal D.Lgs. n. 161/1990, eleggendo a tal fine domicilio presso la propria residenza.
    Ai sensi dell’art. 459 c.p.p, dichiara formalmente sin d’ora di opporsi alla emissione del decreto penale di condanna per la definizione dei reati perseguibili a querela.
    Chiede, infine, che l’Autorità ricevente voglia rilasciare attestazione della ricezione della presente denunzia-querela e dei relativi allegati, ex art. 107 disp. att. C.p.p.
    Nomina difensore di fiducia l’Avv. Tommaso Marchese del Foro di Pescara, con Studio ivi, alla Piazza Ettore Troilo, n. 8. Si allegano:
    1) articolo pubblicato su “Dblog”, pagina denominata “Ocasapiens di Sylvie Coyaud”, dal titolo: “Gli affari del prof. Pio Conti detto ‘& C.’”; 2) post pubblicato dal Prof. Pio Conti in data 23 agosto 2020; 3) post pubblicato dalla Dott.ssa Sylvie Coyaud il 23 agosto 2020; 4) nota del 2 settembre 2020 a firma dell’Avv. Tommaso Marchese; 5) articolo aggiornato dalla Dott.ssa Sylvie Coyaud in data 15 settembre 2020; 6) missiva del 30 settembre 2020 a firma dell’Avv. Tommaso Marchese; 7) curriculum vitae del Prof. Pio Conti.
    Con ossequio.
    Silvi Marina, lì 28 ottobre 2020
    Prof. Pio Conti

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