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Certi conoscenti hanno delle belle pretese. Cosa penso del vaccino Sputnik V che sarebbe efficace contro il covid? Niente.
– Ma Putin dice che funziona, ne hanno parlato anche in televisione. 
– Sì, ma la prima parte di due studi preliminari è finita solo l’altro ieri, si concluderanno in dicembre. I risultati completi non sono ancora pubblicati.
– I russi li hanno, li tengono segreti.
Se intendono venderlo negli Stati Uniti come sembra – hanno registrato gli studi con la FDA, l’agenzia dei farmaci americana – dovranno pubblicarli per forza.
– Però stanno già vaccinando il personale sanitario.
Ne dubito perché il Ministero della sanità russo ne autorizza l’uso dal prossimo gennaio.

Sono studi piccoli, solo per capire se è pericoloso o meno e se induce una risposta immunitaria. Ciascuno aveva 38 partecipanti in ottima salute, suddivisi in tre gruppi: quelli che hanno ricevuto un placebo, quelli che hanno ricevuto la prima dose e di questi, alcuni che hanno ricevuto la seconda dose 20 giorni dopo.

Adesso i vaccinati restano sotto osservazione fino a dicembre, per vedere se il livello degli anticorpi nel sangue cala e se non hanno effetti collaterali.

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Il coronavirus viaggia davvero nelle goccioline e nell’aria espirata dai contagiati. In un ospedale universitario della Florida è stato isolato nell’aria nella stanza in cui stavano due pazienti ricoverati per altre patologie, entrambi positivi al tampone. Era “vivo e vegeto” nel senso che ha infettato cellule in vitro. Viaggia per via aerea, come un aerosol
La mascherina da chirurgo trattiene le goccioline, le altre filtrano meglio l’aria (Dopo le prime venti, ho perso il conto delle ricerche che ne confermano l’efficacia.)

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La chiamano “infezione lieve” e a volte “covid di lungo corso”. Su Nature, Nisreen Alwan – prof. associata di sanità pubblica all’università di Southampton, con due bambini piccoli, mai ricoverata, sta male da marzo:

  • Mi consola sapere che non sono sola. Molti altri non hanno ritrovato la salute precedente mesi dopo i sintomi iniziali. Tra loro, sintomi fluttuanti come i miei sono comuni. 

Fra i giovani soprattutto.

  • Anche se clinici e ricercatori hanno un’idea di chi è a maggior rischio di morire di Covid, non sappiamo che resterà a lungo in cattiva salute dopo un’infezione sintomatica, e perfino asintomatica. L’idea di accettare certi livelli d’infezione nella società, mentre si proteggono i vulnerabili, diventa priva di senso se non si considera la salute e la produttività che l’accompagna.

Il covid è “come un’influenza” nel senso che le sequele somigliano sempre di più a quelle della spagnola?

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Se non siete ancora stufi delle contraffazioni in serie pubblicate su riviste senza scrupoli da importanti ricercatori cinesi, ne trovate 100 da Leonid Schneider a cura di Smut Clyde e Tiger BB8, e 9 da Elisabeth Bik.

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Se a proposito di Kamala Harris vi capita di incontrare “strateghi, analisti” come Enrico Verga e seguaci, mandateli da Snopes. (I neri giamaicani, come il padre della senatrice, discendono dagli schiavi portati dall’Africa per lavorare nelle piantagioni, mica erano turisti…)

6 commenti

  1. Grazie per i preziosi aggiornamenti nel mare delle cavolate/imprecisioni/anti quà e anti là che girano sul web.
    Tra l’altro adesso, come sottolinea, si rende “accettabile” che i giovani, in quanto portatori sani e con prognosi largamente favorevoli, possano ammalarsi..senza considerare che hanno ovviamente una famiglia, un posto di lavoro, una comunità in cui possono incidere negativamente spargendo l’infezione..
    E comunque giovani o anziani non si capisce perchè ci si debba ammalare..e non capisco nemmeno (ma sono ignorante lo ammetto..) perchè si debbano fare, in questo periodo, viaggi all’estero..con nave, treno, aereo a fungere da ottimi veicoli per il virus stesso, il quale non ha le gambe ma tante possibilità, date dalla nostra società ultra-consumista, di replicarsi.
    Ho letto di paesi crollati in profonda povertà, sopratutto per l’aumento del prezzo del cibo e per la scarsità di produzione autoctona..in particolar modo emergono, oltre alle solite zone sub-sahariane anche “insospettabili” come Pakistan e Colombia.
    Spero che il virus ci insegni quanto sia preziosa l’agricoltura e la produzione interna e quanto siamo vulnerabili in situazioni simili, in cui l’interdipendenza è un’arma a doppio taglio.
    Si continuano a perdere km2 di territorio anche in Italia cementificando..beh certo se non avremo pane mangeremo catrame..
    Un cordiale saluto e un sereno Ferragosto.
    s.

  2. le goccioline in sospensione ? ma dai ? e non ti ricordi quando nelle fasi acute qualcuno che lavorava sul campo ti faceva presente che il primo fattore di letalità’ era proprio l’ospedalizzazione ? magari prendendo dell’incompente perche’ parlava di ciò che osservava direttamente e non si fidava della cazzata peer review “ultimo grido”
    qui lo dico e lo ripeto : se arriva la seconda ondata gli ospedali vanno chiusi, salvo per emergenze ostetriche o traumatologiche su giovani. gli altri, a casa a morire o a sopravvivere con i mezzi disponibili : ginnastica respiratoria, ossigeno a basso litraggio, farmaci innocui di dubbia efficacia (cortisone, plaquenil, eparina).

    1. magari prendendo dell’incompente
      in effetti… Correlation is NOT causation, puntata 1.234
      Il preprint né peer reviewed né di ultimo grido, è solo la conferma di come si trasmette il Sars Cov-2 e che negli ambienti chiusi bisogna mettersi la mascherina e tenere le distanze. Dice che un paziente infetto con sintomi di covid può contagiarne un altro senza sintomi ricoverato nella stessa stanza. NON dice che entrambi muoiono di covid insieme al personale che se ne occupa.
      l’ospedalizzazione non è il primo fattore di letalità; la stragrande maggioranza dei ricoverati per covid sono stati contagiati in altri ambienti e non muoiono di covid (nemmeno durante il “picco” in Europa); “emergenze ostetriche o traumatologiche su giovani” non sono le uniche a richiedere cure ospedaliere immediate ecc.

  3. ma tu capisci quello che scrivo ? a parte il fatto che i sanitari morti si contano a centinaia, l’outcome peggiore dei malati ricoverati era notato da tutti quelli che se ne occupavano, comprese le cosiddette “forme severe”. Sulla barzelletta poi dei “malati morti con covid” meglio non soffermarsi nemmeno…
    Ovviamente le emergenze che ho indicato sono le uniche che dovrebbero essere “garantite” nel caso di un secondo lockdown, stavolta a ospedali chiusi.
    Poi qui mi fermo perche’ parlare con chi sventola carta straccia senza sapere nemmeno di che parla, e’ un’utopia.

    1. Forse dovrebbe provare a capire che cosa scrive lei, m’arrazzo, non crede?
      – – –
      passanti eventualmente interessati,
      in Italia gli operatori sanitari – ospedalieri e non – morti di covid sono 172 su 30 mila contagiati, rispetto a 35 mila su 223 mila per il resto della popolazione; come sanno “tutti quelli che se ne occupavano”, parenti e amici inclusi, i ricoverati erano solo i “casi severi e gravi”; ci sono molte altre emergenze da garantire durante un lock-down ecc.
      Secondo il rapporto Istat (p. 2) i decessi “con covid” sono circa il 10%, vedete voi se è “una barzelletta”.

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