Il 4 ottobre scorso, l’American Institute for Economic Research – AIER, un gruppo iperliberista statunitense finanziato da Charles Koch – pubblicava un documento che preconizzava di “riaprire la società” invece di martoriarla con misure di contenimento delle pandemia.
Per accelerare il raggiungimento “naturale” dell’immunità di gregge, occorreva segregare anziani e malati mentre la popolazione giovane e sana si beccava il coronavirus e lo diffondeva senza intralciare le attività economiche poiché aveva un rischio trascurabile di ammalarsi di covid.
Scritto e promosso soprattutto da Jay Bhattacharya, Martin Kulldorff, Sunetra Gupta, Michael Levitt, Karol Sikora e Scott Atlas (il micidiale consulente di Trump), non ha ottenuto il successo politico sperato.
All’epoca mi era sfuggito che sei mesi prima alcuni membri dell’AIER e firmatari della Dichiarazione avevano fondato in Sudafrica la Pandemic Data & Analytics detta Panda. Nel comitato scientifico figurano… Scott Atlas, Jay Bhattacharya, Sunetra Gupta, Martin Kulldorff, Michael Levitt e Karol Sikora. Il prodotto principale da presentare in editoriali e conferenze ben retribuite è un “protocollo per riaprire la società”, molto simile alla Dichiarazione.
In attesa che il Sudafrica lo adotti, il “team Panda” fa disinformazione sui social e pubblica “rapporti” e post – la differenza a volte non è chiara – spesso anonimi o pseudonimi, per sostenere che le mascherine sono inutili, la letalità del Sars-Cov-2 risibile e i decessi da covid molto meno numerosi di quelli registrati. Gli anziani e malati muoiono d’altro e comunque l’influenza è più letale.
Forse nostalgici del Trump antivax, nel post “Avete chiesto, abbiamo risposto” alla domanda “Vi fareste vaccinare?” gli “scienziati” di Panda rispondevano il 22 febbraio che una volta stabilita la sicurezza e l’efficacia dei vaccini in generale,
- con l’aiuto del proprio medico gli individui dovrebbero fare un’analisi rischio-beneficio basato sul loro profilo individuale, l’età e lo stato di salute per determinare se la vaccinazione sarebbe più benefica di un’infezione naturale.
Ma nel caso del covid
- Attualmente non esiste nessuno per cui il beneficio supererebbe il rischio di quei vaccini – nemmeno per i pazienti più anziani e vulnerabili delle case di cura. Sia i test che i vaccini per il Covid-19 hanno ricevuto soltanto un’autorizzazione per uso emergenziale, quindi gli individui che si fanno vaccinare ora devono essere consapevoli di partecipare a un esperimento senza consenso informato.
Oggi un parapiglia è stato scatenato su Twitter dalla dottoranda Mallory Harris di Stanford – una lettrice di Mercanti di dubbi, alla quale la missione di Panda è parsa “familiare“. Interpellato da Carl Bergstrom per sapere se condivideva la prima versione, Michael Levitt rispondeva che lui e la mamma (105 anni) erano stati vaccinati senza effetti collaterali. Come per miracolo, per dirla con l’ex Potus, le ultime due frasi sono scomparse, sostituite da
- La vaccinazione dovrebbe essere del tutto volontaria, con consenso informato e senza alcuna forma di coercizione o restrizione.
Karol Sikora, promotore di medicine alternative e della Dichiarazione, consulente scientifico di Panda nonché falso professore all’Imperial College, si era dissociato ore prima senza alcun effetto.
(Agg. Risposta alla GBD nel Memorandum John Snow)
“con l’aiuto del proprio medico gli individui dovrebbero fare un’analisi rischio-beneficio basato sul loro profilo individuale, l’età e lo stato di salute per determinare se la vaccinazione sarebbe più benefica di un’infezione naturale”
Questo è un richiamo antivaccinista (un dog-whistle come ho imparato da Gorski) abbastanza sottile. Non sguaiato. Ma nemmeno troppo lontano da quanto va dicendo uno come Robert F. Kennedy Jr.
Questo è un richiamo antivaccinista
infatti non è stato cancellato. D’altronde ci vuol un minimo di coerenza, per mettere fine alla pandemia le star del comitato scientifico preconizzano l’infezione naturale…