The Peoples' Climate Vote

L’altro ieri, mi segnala R., Greta Thunberg interveniva al Forum economico mondiale di Davos, dedicato quest’anno all’emergenza climatica e ai rimedi possibili, con la solita assenza di peli sulla lingua:

  • sono qui per ricordarvi le promesse che avete fatto ai vostri figli e nipoti e per dirvi che non siamo disposti a compromessi sui livelli di sicurezza minimi che restano.

Ha ragione. Stando alla nona edizione di “Gli eventi estremi del 2019 spiegati nella prospettiva del clima“, la sicurezza è già scarsa dall’Alaska al Sudafrica. Rif. anche la recensione di Richard Betts su Nature.
Greta the Great – per dirla con R., rif. “The Greta Thunberg Effect” – parlava a nome della stragrande maggioranza dei suoi coetanei, si scopre ora che il Programma per lo Sviluppo dell’Onu ha pubblicato i risultati del sondaggio di 1,22 milioni di persone. E’ stato organizzato con sociologi dell’università di Oxford in 50 paesi con il 56% della popolazione mondiale di >14 anni (metodologia e limiti a pp. 63 -68).
Ai partecipanti, tra ottobre e dicembre è stato chiesto se esisteva o meno un’emergenza climatica e se era urgente affrontarla. E se sì, quali di 18 misure i rispettivi governi dovevano adottare in sei settori: energia, economia, trasporti, agricoltura e alimentazione, protezione delle persone, e natura (foreste, mari, risorse idriche ecc.).
Gli interventi per il clima più votati globalmente

  • Conservazione delle foreste e del suolo (54%);
  • Energia solare, eolica e rinnovabile (53%);
  • Tecniche agricole climate-friendly (52%);
  • Investimenti in imprese e posti di lavoro verdi (50%).

La popolarità degli interventi varia molto con la geografia e il reddito – ovviamente. In tutto il sondaggio, le differenze sono la parte più interessante, trovo, ma ci sono due costanti demografiche:

  • il consenso sull’emergenza (massimo in Italia e Gran Bretagna con l’81%) e sull’urgenza di rimediare (massimo in Italia con il 78%) aumenta con il livello di educazione dappertutto e in tutte le fasce di età;
  • quasi il 70% dei <18 anni ritengono i cambiamenti climatici un’emergenza rispetto al 65% della fascia 18-35, il 66% di quella 36-59 e il 58% degli >60.

La cosa straordinaria è che quasi mezzo milione di persone abbiano preso il tempo di rispondere a tutte le domande, ciascuna con tre opzioni complicate e tutte quante collegate.
Rif. anche The Guardian.

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