Terra sventurata

Se servono eroi siam messi male, diceva all’incirca Bertolt Brecht. Abbondano di questi tempi. Medici e infermieri applauditi durante il primo lockdown e non più; Aleksej Navalny che rientra in Russia; democratici arrestati a Hong Kong; volontari delle Ong nel Tigray e in mezzo mondo. Oggi Aung San Suu Kyi. Per non parlare di attivisti, testimoni e giornalisti uccisi, lamentavo ieri con un’amica francese.
“Ma con certi eroi siam messi meglio,” obiettava. Se dice Giovanna d’Arco, urlo. “Senza Ken Saro-Wiwa,” meno male, “la Shell non era condannata a risarcire i contadini e a bonificare il delta del Niger. Senza Greta Thunberg…”
Non è un’eroina! “Allora tu come la definisci?” Militante attivista portavoce… Ci devo pensare. “Vedi!” Però eroe è una parola degradata, galvaudée. Si usa per beatificare e rimpiangerlo al primo screzio o con sarcasmo.
“Con sarcasmo la usi tu.” Lei pure, tutti probabilmente.
Fino a pochi anni, la star del creazionismo ecumenico-brianzolo era il camerata Fabrizio Fratus.  Inveiva contro Darwin su radio Globeone dal retrobottega di una pasticceria, insieme alla star cattolica apostolica e romana Enzo Pennetta. E in conferenze internazionali, insieme al telepredicatore islamista turco Oktar Adnan detto Harun Yahyafamoso per palazzi da sultano, yacht di lusso, e un harem con – a suo dire – un migliaio di “micine”.
Dopo l’arresto di Oktar Adnan nell’estate del 2018, ogni tanto con l’amica avevamo scherzato sull’eroismo dell’ex portaborse della camerata Santanché. Avrebbe organizzato un sollevamento della Brianza o almeno un corteo a Barlassina. Da Talebano avrebbe denunciato la persecuzione del suo generoso ospite almeno en passant, mentre predicava una nuova destra salviniana bacia-rosario sulla 7 e su Byoblu, la televisione complottista anti-scienza preferita da Marcello Foa.
“Hai notizie del processo?” Sì. L’11 gennaio, Adnan Oktar è stato condannato a 1075 anni di carcere per frodi milionarie, torture, abuso sessuale di “micine” minorenni e per i reati politici usuali sotto il regime di Erdogan.

“Come le chiami le ‘micine’ che hanno avuto il coraggio di testimoniare e farsi insultare sui giornali? Eroine, scommetto.” Esito e se ne approfitta. “E i dissidenti incarcerati per reati politici? Le Pussy Riots? O le ragazzine cinesi arrestate perché erano andate sugli autobus con il cartello giù le mani, brutti porci?”

Vorrei un sinonimo meno bellicoso, meno omerico? “Adesso te lo cerco.” Nel suo sms c’è scritto “Surhomme”.