Ripetere, ripetere, ripetere…

Trovo immorale tenere segreti i risultati di un esperimento clinico – negativi, presumo, altrimenti la segretezza non si spiega, scrivevo ieri. Mario commenta

Lo stesso giudizio di immoralità (nella non pubblicazione di risultati negativi) dovrebbe applicarsi ai risultati della farmacovigilanza sui vaccini, quelli che l’AIFA non pubblica più da tre anni a questa parte. O no?

Così ripetono (ter) i rei di procurato allarme contro i vaccini, Codacons in testa secondo il quale “segnalazioni di sospette reazioni avverse” significa “danni comprovati”. Per ovvi motivi, ribaditi da Hydra viridis, i rapporti dell’AIFA non escono a date prestabilite:

E dal 2015 a oggi sono passati “più di tre anni”…

Ieri l’ANSA spiegava lo scopo dell’aritmetica alternativa:

Il Codacons ha denunciato il ministro della Salute Lorenzin e l’Agenzia per il farmaco per abuso d’ufficio, omesso controllo e favoreggiamento delle case farmaceutiche interessate alla somministrazione dei vaccini, in relazione alla morte di cinque neonati. L’associazione contesta a Lorenzin di non aver informato in Cdm gli altri ministri al momento dell’approvazione del dl sui vaccini “di un documento dell’Aifa sulle reazioni avverse”. […]

Il documento a cui ha fatto riferimento il Codacons nel corso di una conferenza stampa, è stato chiesto all’Agenzia del farmaco dal Pm di Torino nell’ambito di un’inchiesta avviata in seguito ad una denuncia della stessa associazione dei consumatori.

I cinque neonati, sarebbero morti di SIDS per colpa del vaccino esavalente tra gennaio 2014 e dicembre 2016. In realtà, il Codacons sa dal “documento” che l’AIFA ha trasmesso alla procura il 10 maggio che tre erano nati prematuri e sono morti per altre cause, un caso non era correlato a una vaccinazione, e malgrado i solleciti, per un caso del 2016  l’esito dell’autopsia “non era ancora pervenuto” dalla Regione Piemonte. (Dalla fine del 2014, gli esami post-mortem sono più approfonditi e le ASR devono rispettare “rilevazioni omogenee”.)

Poco dopo l’AIFA ha annunciato un’azione legale contro il Codacons.

L’ANSA cita un documento in bella vista sul sito dell’AIFA:

non esiste alcuna relazione causale tra l’esposizione ai vaccini e la sindrome di morte improvvisa del lattante (Sids) e l’incidenza di quest’ultima è la stessa sia in presenza che in assenza di vaccinazione. Il fatto che una Sids si possa verificare a breve distanza dalla vaccinazione non implica quindi alcun rapporto di causa-effetto.

Rimanda al documento di Epicentro (pp. 20-21). Sintesi: tutti gli studi dimostrano che la Sids non è una “reazione avversa” ai vaccini, anche se rientra in quelle “sospette” raccolte dall’AIFA.

Per dirla con l’ATM:

Un consiglio: Codacons e il suo presidente dovrebbero informarsi prima di lanciare quelle che nella realtà sono solo accuse infondate.

Il 15 maggio, Antonio Scalari (molto bravo, come tutti a Valigia blu) rivelava la fonte “scientifica” sul quale il Codacons ha basato il suo esposto:

un articolo di Stefano Montanari e Antonietta Gatti, pubblicato quest’anno su International Journal of Vaccine and Vaccination.

A chi s’è perso le puntate precedenti di “Hilarity ensues” consiglio di leggere tutto l’articolo.

*

Saranno contenti Wakefield e i suoi propagandisti: all’Aia una donna con problemi mentali è stata condannata a 4 anni con la condizionale per aver tentato di uccidere il medico che ha vaccinato suo figlio “causandogli l’autismo”.

*

Combinazione, l’altro ieri su Biogeochemistry Simon Donner dell’università della British Columbia tornava sul dilemma etico – esplicitato da Stephen Schneider – nel quale si trovano gli scienziati quando cercano di comunicare i risultati delle ricerche sul clima

The people fighting against science consistently repeat the same core message. Scientists can learn a lesson about message discipline from Republican political consultant Frank Luntz [nota], best known for a 2003 memo advising Republican candidates to intentionally stress uncertainties in climate science in order to combat efforts to address climate change:

There’s a simple rule: You say it again, and you say it again, and you say it again, and you say it again, and you say it again, and then again and again and again and again, and about the time that you’re absolutely sick of saying it is about the time that your target audience has heard it for the first time.

Così la propaganda menzognera emerge chiara dal lieve brusio dell’informazione scientifica. Ottimista, Donner conclude.

As a community, we must be honest about the noise in our data and understanding. We also need to recognize the greater social dynamics at play and consistently repeat the consensus understanding of the subject. On this, we can follow the science: research actually shows that emphasizing scientific consensus is effective at increasing public understanding of various scientific subjects, including the safety of vaccines (van der Linden et al. 2015) and the human role in climate change (Cook 2016)

Grassetto mio, ho anche messo il link diretto ai paper.

*

Nota: Luntz aveva convinto i repubblicani a sostituire “riscaldamento globale” con “cambiamento climatico”, evento vago e “sempre successo” anche senza le nostre emissioni di gas serra, relegate a una coincidenza temporale…

***

Quante volte, figliolo? cont.

Non è soltanto un’abitudine del prof. Carpinteri. Giuseppe Derosa dell’università di Pavia e i suoi collaboratori hanno collezionato la decima ritrattazione, scrive Retraction Watch:

Derosa has a habit of reusing clinical trial data in multiple papers. He received his first four retractions in 2015 for publishing the same clinical trial results six times—two of those papers were retracted over the summer and two more several months later. By 2016, a fifth from the bunch was retracted (one of the six still stands). Derosa received another retraction, citing duplication (which we covered here and which was not related to the six clinical trials).

La toppa era peggiore del buco:

Derosa has argued that, even though the data came from a single clinical trial, each of the six papers involved “different endpoints and different parameters.” And, he explained, “it was impossible” to combine all the different aspects of the trial into one paper.

Reazione: “È allarmante che nel difendere questo comportamento, l’autore principale non veda nulla di male in questa grave violazione dell’etica della pubblicazione.” E che non abbia fatto riferimento agli articoli precedenti, sperando che nessuno s’accorgesse che i dati e i trials erano sempre gli stessi.

Derosa and his co-authors also issued three additional retractions in 2016; we covered one for a 2010 paper, in which the authors published the same data in a 2011 paper. We’ve just uncovered the other two, which are detailed below (12).

Quiz

Nel cv,  Giuseppe Derosa dice di far parte del comitato editoriale di

  • American Journal of Pharmacology and Toxicology (IF 1.24)
  • Current Clinical Pharmacology (indexata)
  • The Open Hypertension Journal (open access)
  • British Journal of Medicine and Medical Research (open access)

Quante appartengono  a editori spennapolli?

8 commenti

  1. Dr Gatti comments over at Respectful Insolence:
    http://scienceblogs.com/insolence/2017/05/31/the-annals-of-im-not-antivaccine-part-25-were-not-antivaccine-we-just-publish-posts-about-stopping-the-vaccine-holocaust/comment-page-1/#comment-465202
    your review of my article on vaccine nanocontamination had a great effect in Italy and some bloggers who have little imagination and little time to spare translated that into Italian, sometimes adding some mistakes or meaning to summarize wrote blunders.
    She is perhaps referring to you, or to Antonio Scalari, or both.

    1. Smut Clyde,
      thanks for the update. Antonio and I didn’t translate Orac’s post, he linked it and I quoted it verbatim. It surely had a great effect – she’s still throwing a tantrum – but so did the ANSM assessment and her tutorial/video on how to contaminate samples

      Mauro,
      At least two people proposed to replicate the analyses.
      They have already been replicated. Until she shows the differences she found between tungsten and wolframium, why do it again?
      p.s. I’m surprised she goes on lying even though she knows we read Orac’s blog.

  2. Smut Clyde: “There was a discussion among common people and some supposed to be scientists, but none 9f them accepted to repeat the analyses. Great fear !”
    At least two people (one from that discussion, and another elsewhere) proposed to replicate the analyses. So far, Gatti never answered to those proposals.
    “Great Scott!” – Dr. Emmett L. Brown

  3. “p.s. I’m surprised she goes on lying even though she knows we read Orac’s blog.”
    Maybe it’s just cognitive dissonance; probably, she is not even aware of it.
    p.s.: some months ago (end of 2016), there was another proposal to replicate Gatti’s analyses from a user who claimed to be an expert microscopist; unfortunately, I don’t remember where that conversation happened, most probably was on Locati’s blog. There is too much BS to dig in that blog that I can’t find that conversation any more, sigh.

  4. Letto ora il post di Silvestri; divulgativo e scritto in modo semplice e chiaro. Ergo, pure Silvestri verrà querelato per aver osato portare i sacri scritti dei nano-scienziati al volgo 😀

    1. Mauro,
      ha iniziato a denigrare Elia Marin anziché rispondere nel merito alle domande poste.
      le sarà piaciuta la figuraccia fatta con Orac e ci sta riprovando.

I commenti sono chiusi.