(Fonte e nota 1)
Al bar, un altro perché quello sotto casa riapre lunedì, si parla del sequestro di latte alla melammina. Mamma li cinesi, seconda potenza mondiale, chissà domani.
– Per fortuna, in Europa ci sono più controlli, dice il fruttivendolo di solito ostile a “quelli di Bruxelles”.
– Bisogna fare come gli americani, vietare le importazioni dalla Cina, dice il barista
– Ma l’America non le ha vietate, oggi sul Sole-24 Ore… , dico io.
– No, mio fratello sta nell’Oregon, io lo so. E gli americani fanno dei controlli che qui ce li sogniamo.
Mentre bevo il cappuccino, qualcuno deve aver deviato la conversazione sull’obesità e i vantaggi della dieta mediterranea, così esco con il fruttivendolo convinto pure lui che “in America fanno sul serio”. Sto zitta e torno a casa con due meloni al prezzo di uno.
Non so da dove venga il mito, fra i paesi sviluppati gli Usa battono ogni record di contaminazione. Giusto l’altro ieri, la Food & Drug Administration ha ripubblicato un comunicato stampa della Wright County Egg. Era a uso interno, presumo: solo da ieri i media avvisano gli abitanti di diciassette stati che dal 13 agosto l’azienda sta ritirando dal commercio 380 milioni di uova, grosse e belle, dal guscio scuro e “potenzialmente contaminate” da Salmonella enteritis.
Potenzialmente si fa per dire, dal 1. maggio al 17 luglio ci sono stati 1.300 casi di salmonellosi in più della media.
L’azienda appartiene a “Jack” DeCoster, detto Teflon e “delinquente recidivo“. In cambio di piccole multe e grandi contributi alle campagne elettorali degli amministratori pubblici peri ignorare le proteste dei cittadini sotto vento delle sue “lagune” piene fino all’orlo di liquami prodotti dai suoi allevamenti di maiali, sempre nell’Iowa.
Da sopra traboccano quando piove e da sotto perdono e inquinano fiumi e falde, qualunque tempo faccia (nota 2). E’ vero che una volta ha patteggiato 1,5 milioni di dollari, ma per violazione di diritti umani: alla Wright County Egg, teneva prigionieri dei lavoratori emigrati. Da bere avevano solo acqua contaminata, come cibo solo galline troppo malate per il macello, e come alloggio vecchie roulotte infestate da topi e blatte. Almeno Jack De Corter sevizia allo stesso modo tutte le specie.
Same Topic
Il melone in più l’ho dato alla mia dirimpettaia. Accudisce gatti randagi nel vicolo dietro la Telecom e nel quartiere dicono che ama più gli animali degli umani. In realtà è solo timida perché parla con difficoltà, colpa di un aneurisma da giovane. Così ho pensato a Brunella, la mia caporedattrice a D, rientrata dal Salento con un cane “adottato a distanza” e per ora affidato a un comportamentista che lo riabitua a vivere in società. Cerca un padrone, “meno bastardo di chi l’ha abbandonato,” dice.
Se mi manda una foto, la metto qui anche se non è un blog specializzato. Con lei, ci chiedevamo quanti, fra chi abbandona un animale, sono gli uomini che poi abbandonano anche i figli o altri parenti.
Noi donne siamo perfette, ovvio, ma per ogni Teflon DeCorter c’è un Safran Foer, animalista e vegetariano semplicemente perché un giorno s’è preoccupato per la salute della moglie incinta e del figlio. O un J.M. Coetzee, animalista e vegetariano che ha raccolto e curato fino alla morte il padre rimasto invalido, che l’aveva maltrattato, da ragazzino.
1. Dodici uova per 1,50 euro, cosa si può pretendere? Risponde Michael Pollan sulla New York Review of Books.
2. Lo so, secondo C. Costa
i liquami sono concimi rinnovabili che dovrebbero essere gli unici ammessi per un’agricoltura sostenibile.
Secondo l’EPA, quelli da allevamenti industriali sono inquinanti e dannosi per la salute umana. Negli Usa si coltivano soprattutto soia, colza, mais e cotone transgenico, e per contratto con i sementifici gli agricoltori devono usare solo fertilizzanti conformi alle norme dell’EPA.