Il giorno del trifide

Prima parlavo di Michael Pollan, ma un altro che scrive molto sul cibo è Peter Pringle, cognome sul quale avevo scherzato quand’era uscita la sua biografia del grande solanologo Vavilov, proprio nel 2008 anno mondiale della patata.

Oltre a Food, Inc. sugli Ogm, un paio di anni fa Pringle aveva pubblicato Day of the Dandelion. Il protagonista Arthur Hemmings, botanico di Kew Gardens nonché simil-James Bond al servizio segreto di Sua Maestà (purtroppo è scritto seriamente) indaga su sementi rubate a un fitogenetista di Oxford.

Quale delle losche organizzazioni cinesi, russe, americane come la CIA  o multinazionali come la Panrustica, s’è impossessata del suo gene dell’apomissia, la quale consente alle piante femmine o maschie di autofecondarsi e clonarsi come il tarassaco, in inglese dandelion?

E il fitogenetista è assassinato perché voleva che il suo gene fosse open access invece che brevettato o perché…?

Oggi sulla rivista open access PLoS Biology, Isabelle d’Erfurth, Sylvie Jolivet, Nicole Froger et al. dell’Inra di Versailles, spiegano come ribaltare la meiosi in mitosi nell’Arabidopsis thaliana che sta alla genetica vegetale come la Drosophila melanogaster a quella animale. Bisogna ricombinare tre geni di cui uno identificato dagli autori, dopodiché l’A. thaliana fa da sola per generazioni. Conclusione:

la sostituzione della meiosi con la mitosi, un aspetto chiave dell’apomissia (…), ha applicazioni potenzialmente rivoluzionarie nel miglioramento delle colture.

E qualche rischio potenziale se il trigene passasse a male piante tipo trifidi che poi diventerebbero invasive quanto gli apomissicissimi rovi? Glissons. Spiegazioni per non addetti di Robin Meadows (sic) e Heidi Ledford, dopodiché al posto di Isabelle, Sylvie, Nicole et al. prenderei lezioni di karatè.