Il comitato del premio Nobel per la fisica non avrebbe fatto i compiti a casa prima di elencare i motivi del premio a Andrei Geim e Kostantin Novoselov per la pellicola di grafene a uno solo strato di atomi. Walter de Heer del politecnico della Georgia, che ha parecchi brevetti per applicazioni del grafene all’elettronica, ha mandato una lettera di protesta: il Comitato ha ignorato i lavori suoi e sminuiti quelli del gruppo di Philip Kim, dimenticato di citare le pubblicazioni di altri, poi aggiunte a posteriori e di soppiatto nella motivazione, la quale sarebbe stata copiata pari pari da lettere che proponevano la candidatura di Geim e Novoselov (le proposte vengono dai già premiati).
A Nature che di suo aveva notato alcuni errori e contattato il comitato, il suo presidente Ingemar Lundström ha detto che infatti ci sono inesattezze e verranno sistemate. Dubito che de Heer s’accontenti.
Bombo-gate
Certi entomologi non hanno ancora capito che i repubblicani hanno vinto le elezioni. Per farsi dare miliardi di dollari e comprarsi le Rolls, alla conferenza di Saint-Louis hanno annunciato una catastrofe per i bombi canadesi e statunitensi, anche se delle 50 specie locali, dal 1998 ne sarebbe scomparso appena un decimo. Sarina Jepsen della Xerces – fino al 30, dico a chi ha amici apicoltori, c’è lo sconto sul calendario 2011 – e Sidney Cameron hanno detto che metteranno tre specie nella Lista rossa dell’IUCN. Così dovranno essere tutelate dal Fish and Wildlife Service che magari vieta di spruzzare insetticidi dagli aerei vicino alle colture impollinate da bombi, come per le api.
Per fortuna, da gennaio tornano al potere i difensori del diritto d’inquinare e dei campi da golf senza bestiacce moleste.
Ancora catastrofismo
Dai calcoli di Richard Heinberg e David Fridley, il carbone di qualità conveniente scarseggerà prima del previsto; potrebbe essercene di riserva in Siberia, ma per trovarlo bisogna cercarlo e se si trova bisogna costruire un rete ferroviaria per trasportarlo dove serve. I due economisti prevedono che dal 2020 la domanda di carburanti fossili supererà l’offerta e quindi aumenterà il prezzo del carbone:
Come molti analisti hanno notato, la scala e il costo delle infrastrutture per il carbone pulito saranno enormi, e faranno salire il prezzo dell’elettricità. Lo schema potrebbe funzionare se i prezzi del carbone restassero bassi. Altrimenti costruire nuove centrali a carbone – convenzionale o pulito – economicamente non ha senso, salvo per sostituire vecchie infrastrutture inefficienti.
Che la Cina abbia fatto gli stessi calcoli?
Vedo gente
E’ uscito il nuovo Rock Stars of Science.
Da domani niente, sono a Roma. Dopodomani: tavola rotonda su “Idee per una carriera scientifica oggi” organizzata dalla Sapienza all’ospedale S. Andrea, nell’aula che porta il nome di Carlo Urbani; rientro a Milano, dalle 19 si parla di enciclopedia alla Libreria delle donne; domenica mattina Padova con il WWF si parla di clima e previsione dei rischi per la biodiversità e il territorio.