Tra poco si dovrebbe sapere se il tribunale della Virginia priva Michael Mann del diritto alla privacy. Il processo non è quello del procuratore Cuccinelli, ma il secondo, intentato dall’American Tradition Institute all’università della Virginia per dimostrare che da post-doc Mann aveva truccato i dati della mazza da hockey e rubato i soldi dei contribuenti per farsi la Rolls.
A conferma che sono gli scienziati “scettici” a essere perseguitati dagli scienziati stalinisti e a vivere in un “regime di paura”, come scriveva la premiata Allègre-Zichichi & Co. sul Wall Street Journal.
Il mese scorso, un direttore dell’ATI ha dichiarato in tribunale che nel suo libro Mann cita (scendere a pagina 78, h/t) delle mail di Edward Wegman (il copione/falsario del Wegman Report) ottenuti da un giornalista grazie al Freedom of Information Act. Per cui Mann non potrebbe opporsi alla consegna delle proprie mail a cani e porci.
(Nel libro non sono citate, ça va sans dire.)
Lo Heartland Institute, altro ente caritatevole di propaganda anti-scienza, ha citato una frase di Peter Gleick – che si era finto del suo CDA per farsi inviare documenti riservati – sulla necessità di un dibattito fra “le due parti” per invitare ricercatori pro-scienza alla sua Settima conferenza sul cambiamento clim.
– Grazie! Vengo anch’io, ha risposto il fisico Mark Boslough, celebre per aver dimostrato che il valore biblico di pi = 3.
– No, tu no, gli ha detto il direttore della comunicazione dello Heartland.
Memore del reato di lesa-Signoria dalla rosa saracinesca? Que nenni! L’anno scorso Boslough aveva osato segnalare un errore dell’astronauta repubblicano Harrison Schmitt che riteneva l’estensione dei ghiacci artici del 2009 pari a quella del 1989 confondendo 6 giorni con 365.
Realtà tout court
Nel 2000-2010, i ghiacciai groenlandesi son scivolati in mare a velocità più variabili di quanto previsto dai modelli, scrivono Moon et al. sotto il titolo provocatorio già dalle prime parole “Evoluzione nel 21mo secolo“. Poi si lamentano quando i creazionisti negano il cambio-clim.
Hanno preso le misure di 206 ghiacciai fino al 2005 e di 195 dopo: ognuno andava per i fatti suoi. Alcuni correvano come pazzi per paio d’anni e dopo stavano fermi, anche tra vicini erano asincroni, un disordine… In media però
i ghiacciai del nord-ovest acceleravano a tasso costante, c’era più variabilità in quelli del sud-est e altrove il flusso era abbastanza regolare.
Grazie all’interazione tra le diverse forzanti locali e regionali,
l’innalzamento del livello del mare dovuto alla Groenlandia potrebbe cadere parecchio al di sotto dei limiti superiori proposti (per la fine del secolo, ndt)
Sarebbe una buona notizia. Come contributo della Groenlandia, certi “limiti superiori” arrivavano fino 46 centimetri. I modelli più recenti “propongono” 4,5 centimetri, in linea con le osservazioni.
On line Science anticipa anche un bel lavoro degli svizzeri dell’ETHZ et al. Dalla composizione di stalagmiti hanno ricostruito il clima sul Pacifico tropicale ovest da 570 a 210 mila anni fa. Un altro tassello del puzzle.