Sandy e il modello polder


Salvo i Big Oil & Coal funded, il Tea Party e Roger Pielke Jr., tutti collegano Sandy al riscaldamento globale, the pattern is hard to miss. Per una rassegna rif. Skeptical Science e Steph.
Jim Hansen diceva nel 1988 che fra venti o trent’anni dalla finestra del suo ufficio gli sarebbe capitato di vedere

the West Side Highway… under water.

‘n effetti… h/t la bagnaruola e  il lagomorfo (che ha anche un ottimo post sulla chimica dei solfati, intesi come aerosol.)
A Gavin Schmidt dà sui nervi quando i non addetti azzardano attribuzioni basate su serie brevi, ma quelle della Munich Re per gli Stati Uniti sono molto più lunghe di quelle sul grafico che secondo Pielke Jr. sarebbe falso. (tamino che di statistica ne capisce parecchio di più, non ci ha trovato nulla da ridire.)

A dispetto di quanto sembra credere Pielke Jr., le analisi di Munich Re tengono conto sia dell’aumento dei beni a rischio che della spesa pubblica e privata per proteggerli. Niente di nuovo, lo fanno governi e banche olandesi da oltre quattro secoli.

Il nuovo Four Freedoms Park sull’isola Roosevelt è un esempio di quel modello polder, anche per le appartenenze politiche diverse dei protagonisti. Lo aveva progettato Louis Kahn nei primi anni ’70, ma il sindaco Bloomberg ha destinato la zona a verde pubblico solo tre o quattro anni fa (quella dietro fino a metà dell’isola sarà il nuovo campus di Cornell).

La fondazione Roosevelt aveva deciso di rialzare il progetto originale di 35 cm perché i modelli idrogeologici e climatici prevedevano un innalzamento del mare. La costruzione è iniziata nel 2010, in coincidenza con la mostra “Rising Currents”  e ne incorporava le idee.

Aperto al pubblico dal 24 ottobre e chiuso lunedì per via di Sandy, il Four Freedoms non è allagato (il server sì), “ci sono solo rami rotti e li stanno portando via,” dice l’amico andato ieri a controllare.
La riprogettazione ha avuto un costo irrisorio paragonato a quello di un restauro. Il sindaco Bloomberg è uno dei grandi “donatori” del parco (come l’amico nel suo piccolo e l’oca nel suo minuscolo aggiunto al piccolo dell’amico). Forse dopo Irene e Sandy, anche il “Freedom from fear” di Roosevelt avrà contato nella sua scelta di votare Obama.

O come gli olandesi e altri sindaci, non gli piace buttar via i soldi pubblici e propri. Comunque è certo che per realizzare il modello polder, ha informazioni più credibili di quelle di Pielke Jr.

OT
Per le previsioni elettorali, l’Economist raccomanda Nat Silver – meno tecnico di Tamino, capisco quasi tutto.

5 commenti

  1. Una volta tanto un commento politico.
    Si dice che Obama sia risalito nei sondaggi per come ha gestito l’emergenza Sandy. Io credo invece che qualcuno abbia riflettuto un po’ meglio sulle proposte di governo, statale o federale che sia, in concentrazioni omeopatiche. Forse qualcuno si è anche ricordato della proposta di Romney di privatizzazione della FEMA, dei tagli al fondo per le emergenze e dei cambiamenti climatici come un non-problema.

  2. Steph deve ancora approfondire e – tempo permettendo – lo sta facendo, thanx!
    Ma per ora ribadisco un aspetto che mi preme (e che ripeto frequentemente) perché è quello che in generale la comunità scientifica assume e perché questo aspetto, invece, sembra che alcuni non vogliano proprio vederlo, forse perché è un primo importante esempio di “dittatura planetaria dei fatti” e per alcuni è certamente più comodo rimuoverli e negarli questi fatti, obv. Ma non so fino a quando sia ancora possibile farlo.

    1) lo stato dell’atmosfera e degli oceani è mutato, a causa degli squilibri nel bilancio dei flussi di energia;
    2) gli eventi meteorologici sono influenzati da un clima mutato perché le condizioni ambientali al contorno nei quali si manifestano sono diverse rispetto a prima, per es. più calde (atmosfera, oceani), più umide (atmosfera), con meno massa glaciale (zone artiche)…
    3) un singolo evento ovviamente non è una conseguenza del cambiamento climatico, ma condizioni climatiche mutate sono in grado di influenzare il modo in cui gli eventi estremi si manifestano.

  3. Cinquant’anni fa la fisica dell’atmosfera suggeriva che l’aumento di concentrazione dei gas serra avrebbe provocato un aumento di temperatura; ci volle qualche decennio per osservarlo emmergere dalla variabilità climatica ma fu confermato.
    Con gli eventi estremi siamo in una situazione analoga, non abbiamo ancora osservazioni sufficienti ma le leggi della fisica, ci insegnano, aiutano a ipotizzare scenari futuri. Meglio quindi prepararsi al peggio.
    P.S. Un’osservazione cattiva. Il messaggio degli scienziati è chiaro o a qualcuno sembra rassicurante? Non vorrei vedere fra un tot di anni i climatologi in tribunale …

  4. @steph
    condizioni mutate: sì, e aumentano anche l’ingiustizia. Negli Hamptons le ville dei ricchi sono già hurricane proof come il Four Freedoms, invece Sandy ha distrutto il poco che restava di Haiti, abbattuto le case misere nel Queens ecc.
    @Riccardo
    “prepararsi al peggio”: sul modello polder, ma ci vuole una long term view.
    “tribunale”: be’, per ora sono accusati di allarmismo.

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