C'è posta per te, Alessio

Prof. Guglielmi (c.c. anche all’oca s.)

purtroppo sono estremamente impegnato nella mia attività sperimentale. * Sono costretto, quindi, a rispondere in maniera pressoché telegrafica, alle sua lunghissima lettera, come di seguito:
A) Se ritiene che la Rivista in cui è comparso il Nostro (vecchio) lavoro non sia di qualità adeguata, la invito a scrivere una lettera ufficiale all’Editore. * Ribadisco la mia scelta “ETICA” riguardo la validità della politica dell’OPEN ACCESS. Se non la ritiene corretta, la invito a fare le sue rimostranze all’UNESCO.
B) Ho avuto la “ventura”, circa 8 anni fà, di imbattermi in una “endeless” discussione con il Professore Camillo Franchini, già alto Dirigente del CAMEN (Centro Applicazioni Militari Energia Nucleare) di S. Piero a Grado (vicino Pisa). Motivo del contendere è stato, tra l’altro, un esperimento riguardante la “Compressione Elettrochimica dell’Idrogeno (e/o) Deuterio) in un catodo cavo di Palladio”.
Tale esperimento è stato effettuato, per la prima volta su vasta scala, dal Prof. Yoshiaki Arata (Università di Osaka, Giappone), nel lontano 1958. Obiettivo era la produzione di Deuterio, per esperimenti di Fusione Calda, nonostante i gravosi limiti (di tipo Scientifico, Tecnologico, Commerciale) imposti dagli USA alla Popolazione del Giappone.
L’esperimento di Fusione Calda ebbe pieno successo e fu il primo di tale tipo al mondo: il Governo USA (e non solo) fu estremamente sorpreso, se non “irritato”, per tale risultato. Nel Dicembre del 2005 Il Prof. Yoshiaki Arata, per i suoi meriti Scientifici e Tecnologi volti a  migliorare la qualità della vita della Popolazione in Giappone (e non solo), ha ottenuto il prestigiosissimo “Empereor Prize”. Tale premio, in Giappone, è di fatto considerato, per alcuni aspetti, addirittura più “importante” rispetto al premio Nobel.
* Nonostante abbia dimostrato SPERIMENTALMENTE che tale fenomeno era possibile, e realizzato addirittura nel Nostro Laboratorio di Frascati, il Prof. Franchini si è SEMPRE RIFIUTATO di osservare la realtà dei fatti poiché in contrasto con le sue “conoscenze teoriche”. Per porre termine alla sterile discussione il Direttore dei Laboratori, Prof. Mario Calvetti (tra l’altro “braccio destro” del Nobel in Fisica Carlo Rubbia), si è offerto di ospitarlo e pagargli le spese di trasporto ed alloggio. Risultato: tutto inutile!
* Le allego copia della relazione Scientifica riguardo la “Compressione elettrochimica” su citata. Tale relazione è stata anche presentata al Congresso Annuale della Società Italiana di Fisica. Inutile ricordare che ha provocato sconcerto ed “ilarità” sul comportamento ANTIGALILEIANO di tale Professore (e, purtroppo, parte dei suoi “seguaci”…).
C) Quindi, per farla breve, in TOTO: “HO GIA’ DATO”. Non intendo ripetere l’errore di perdere tempo in sterili discussioni.
Dott. Francesco CELANI
Vice-President  “International Society of Condensed Matter Nuclear Science”

Sic. Pregasi contenere l’ilarità. (Punt. prec. da Oggi Scienza)

C’è posta per lei, Dott. Celani

Caro Dr. Celani,
Le avevo fatto notare che la rivista che avete scelto non sembra garantire alcuna peer review, contrariamente a quello che dichiarate, e che l’open access non è una ragione valida per scegliere quella rivista. Infatti l’open access è già praticato da quasi tutti i fisici in modi che garantiscono la rigorosa revisione dei loro lavori.
Lei ha eluso le mie semplici domande in modo pretestuoso e inconsistente. Infatti non avrebbe senso fare rimostranze alla rivista e all’Unesco per scelte che avete fatto voi autori dell’articolo. Le rimostranze non possono essere fatte che a voi. Inoltre io non ho nemmeno accennato al merito scientifico del vostro lavoro, per cui non c’è il rischio di finire in una sterile polemica: mi sono limitato a chiedere spiegazioni su come sia giustificabile che ben 11 affiliati di un ente prestigioso, l’INFN, abbiano pubblicato su una rivista che è finita sulla lista di Beall. È una questione di metodo, non di merito.
Prendo atto che Lei non può o non vuole rispondere, e mi rammarico per la mancanza di trasparenza. Infatti sarebbe stato per Lei possibile, nel caso le avesse, esibire delle revisioni rigorose.
In quanto vice-presidente dell’International Society of Condensed Matter Nuclear Science, non Le sfuggirà che l’accettazione dei vostri esperimenti da parte della comunità dei pari sia cruciale per il progresso e per garantirvi fondi secondo i canali normali della ricerca. È quindi sconcertante che proprio Lei, esponente di punta della Sua disciplina, con responsabilità internazionali, rifiuti un confronto pubblico e trasparente sul cardine del metodo scientifico:

la revisione dei pari.

Come sempre invito chiunque sia interessato a pubblicare questa corrispondenza, spedita per conoscenza a tutti i destinatari della mia prima lettera al Dr. Celani.
Cordialmente, Alessio Guglielmi

***

To whom it may concern

Ho controllato. La “politica dell’open access” dell’Unesco consiste nel promuovere la Dichiarazione di Berlino del 2003. A tale scopo concede “l’egida” non a riviste acchiappa-polli, bensì alle Berlin Conferences organizzate dalle istituzioni firmatarie, le quali si impegnano, non a finanziare predatory publishers, bensì a

  • a sviluppare mezzi e modi per valutare i contributi open access e le riviste on-line al fine di mantenere gli standard di garanzia di qualità e della buona pratica scientifica.

L’INFN ha firmato solo nel 2008 (bella presentazione, prof), ma è vero che le Ong umanitarie hanno cercato di convincere prima gli enti di ricerca in medicina, biologia e agronomia  (grazie prof, mica dimentico).
L’oca s. di Action Aid e Presidente del Drosophila melanogaster‘s Genetics & Neuroscience Fan Club, non mais…

12 commenti

  1. Su consiglio dei miei avvocati, contengo l’ ilarità.
    Sono molto tentato di passare al puro dileggio, ma Sua Signoria desidera che noi lacchè manteniamo l’ aplomb adeguato al nostro alto incarico.
    Purtroppo stando compresso nella botte per circa dodici secoli, tra spettacoli meravigliosi e rischi inauditi tra cui quello di rimanere impigliato nei crini della Testa di Cavallo e di farmi sbranare dai Cani da Caccia, ho perso un po’ la trebisonda, eventualmente mi appellerò alla seminfermità mentale.
    A presto risentirci.
    Nasty

  2. Molte riviste ben più serie pubblicano open access a pagamento. L’european physics letters, ad esempio, lo fa per 1200 euro. Capisco che la cifra è alta, ma per una scelta etica così importante e condivisibile i ricercatori dei paesi ricchi potrebbero fare lo sforzo.

  3. @Riccardo
    Quasi sempre università e centri di ricerca dei paesi poveri pagano la metà o un terzo e perfino Springer che non è una charity fa tariffe speciali.
    In una rivista seria quel “(vecchio) lavoro” non passava e Celani lo sa, altrimenti non usava un tono così insultante.

  4. “… una “endeless” discussione con il Professore Camillo Franchini …”
    Da SPERARE* che A) si “parlino” in italiano, “altrimenti” B) NON si capiranno (mai)*.
    * Le allego copia della relazione Scientifica riguardo la “Compressione elettrochimica” su citata.
    Sto diventando incontinente: se sghignazzo vo in galera, o me la cavo con “una” sanzione* AMMINISTRATIVA? Beh almeno POSSO “ridacchiare” (OPPURE”sogghignare”)?;
    ————————————————-
    “Empereor Prize”
    ahhh questo lo conosco, è taleqquale ne ha ricevuto uno Sua Signoria, dalle sue proprie MANI di Sua Altezza Imperiale la Regina Bianca sotto il mio “sguardo”* attònito, mi ricordo beniisimo, era quasi sera sulle Pleiadi, ritornavamo con la HMSS L’Inaffondabile II° da una crociera tra le scogliere di Algernon, avevamo scampato mille pericoli tra cui un attacco dei Pirati Pastafariani sventato con gli “idranti” caricati a birra rancida, non si rivelà un buono stratagemma perché li esarcebò oltre ogni dire, ma il molto diplomatico modo di fare di Sua Signoria li convinse a desistere, prima che Egli gli lanciasse contro un’ altra salva di 30 missili ICBM, ha visto la potenza dei doiscorsi sballati alle volte?
    Beh non mi diluingherò con particolari insignificanti, insomma rientravamo con la nave tutta sforacchiata dalle T-arme*, a bordo non c’era più né un goccio di Beaujolais né un pezzetto di salòsiccia piccante, in quewste ristretytezze Sua Signoria diventa veramente intrattabile, per tenerlo calmo lo abbiamo allagat la cabina di kerosene che l’ effluvio alle volte gli allevia le umane sofferenze, e dovevamo fare i filtri delle canne* con mattoni tritati, condizioni veramente eroiche, insomma rientravamo a tutta forza in questo accidente di porto spaziale quamndo, vuoi per distyrazione del timoniere che si era ritirato nella ritirata perché era compèletaMENTE UBRIACO, vuoi perché avevamo i retrorazzi scarichi che la pèolvere da sparo se l’ era fumata tutta Sua Signioria durante il “lungo” viAGGIO arrotolandola nelle carte spazionautiche così che non sapevamo nemmeno di preciso dove eravamo, insomma si è rotta la cordicella che ingrana la marcia indietro, cvapirà che una nave di quattro “milioni” di tonnellate lanxciata a velocità sub-critica prima di fermarsi fa un bel po’ di danni, oltre a DISTRUGGERSI PER Sé.
    Insomma L?”Empereaoress” o “Emperoaress” o quel che l’ è ha salvato la pelle, e questo è bastato affinché buttasse alle ortiche (che poi di ortyiche l’i non cie nerano, le abbiamo dovute bioingegnerizzare in gran fertta e non sono venute benissimo ma non c’ era niente di meglio) scettro corona mantello scarpette e stava condinuando quando Sua Signoria ha alzato una mano imponendo il silenzio, poi le ha rivolto il suo sguardo assassinod è stato un vero colpo di fulmine con neutroni etutto il resto, seguito da un incendio che ha devastato trentaseimila chilometri quadrati di territorio.
    Praticamente la Regina Imperatrice ha coperto d’ oro e altre sostanze Sua Signoria perché si allontanasse al più presto, purtroppo la targa ricordo di questo premio pesava quattrocento tonnellate e non abbiamo potiuto portarla con NOI.
    Quanto sopra è vero se non sbaglio, è pubblicato a norma di scienza e reviewed dalla mia maetra delle elementari, completamente cieca purtroppo e fuori di senno, ha detto che è senz’ altro così, tiri lunghi e camminare.
    Chiedo scusa per refusi e altre errorie che non mis ono ancora ben ripreso dalle teribile esperienza.
    ———————————————————
    * “le allego copia”: non pervenuta, o non la vedo io, obnubilato idiotroll?
    * T-arme: tarme, ma fa più figo.
    altri asterischi: significato a piacere.
    Nasturzio, a.k.a. “Fedele lacché”

  5. Quardi che per ateguarsi alla prosa scientifica ilarità fa scrtitta con le virgolertte. una prima e una dopo, senza spazio, nemmeno deformato (cfr F. Celani, comunicazione privata, 8 aprile 2013, VIII° capoferso, riga seconda, verso destra quasi in fondo, ed. O.S. – luogo inprecisato): “ilarità”.
    N

  6. Dopo tanto tempo che non rivedevo la mia Maestra delle elementari, Gwendolin Strumpfelstretten, ho compreso che avrei potuto alleggerire la sua situazione umana mantenendola in contatto con il mondo, e quindi ho cominciato a leggerle ad alta voce qualche notizia di attualità, cominciando dalle ricerche più avanzate nel campo più difficile del mondo, l’ avvistamento degli asini volanti.
    Questo era stato un suo grande interesse ai bei tempi che Berta filava, aveva ottenuto diversi successi in quanto l’ aula si trovava al quarto piano, e gli asini non mancavano di sicuro
    Nasturzio, le era rimasto un pezzo incollato, l’oca s.

  7. e gli asini non mancavano di sicuro, purtroppo venne fuori che aveva un po’ diciamo aiutato la ricerca, producendo lei stessa gli asini volanti, o meglio, gli asini venivano prodotti dalle loro mamme, e diventavano volanti solamente in seguito a un intervento diretto della nostra amata Signora Maestra.
    Lei ci insegnò tantissime cose, e se son qui a raccontarle è perché intesi precocemente e appieno il senso profondo della sua indicazione a non farsi prendere per nessuna ragione.
    Insomma mi era rimasta nel cuore, e ritrovandola così derelitta e malferma in salute, ho sentito come mio dovere umano restituirle parte di ciò che ci aveva dato; purtroppo l’ agricoltura nel nostro Paese è un po’ degenerata, e non è più così facile trovare quelle belle bacchette di salice di una volta.
    Perciò, come lei ci leggeva le Vite dei Santi, le ho letto il seguente brano, dalle opere di S. Francesco da Frascati:
    “purtroppo sono estremamente impegnato nella mia attività sperimentale. * Sono costretto, quindi, a rispondere in maniera pressoché telegrafica, alle sua lunghissima lettera, come di seguito …”.
    La anziana donna, felice di poter di nuovo esprimere la sua profonda cultura e amore per il prossimo, ha esclamato, con voce inaspettatamente squillante e giovanile: ” “alle” e “sua lunghissima lettera” non sono in accordo per quanto riguarda il numero”; aggiungendo con voce diversa, flebile e tremante: “e quell’ asterisco in mezzo al niente, poveretto!”.
    Purtroppo queste sono state le sue ultime parole perché, muovendosi con la rapidità che le conoscevo circa settanta anni fa, qualità che le permetteva di dimostrare l’ esistenza dei ciuchi volanti in modo perfettamente ripetibile (salvo che nel mio caso, ovviamente), insomma ha fatto una mezza piroetta come ad afferrare la canna di bambù che usava di solito nei casi gravi, poi ha scosso la testa, ha mormorato “Quanto orrore hanno visto questi miei occhi ormai spenti, quanta energia ho prodigato, nei miei anni migliori e anche dopo, per far risaltare la verità, lampante a chi si beve qualunque panzana ma nascosta ai tetragoni di ogni latitudine, che vita vuota e senza senso, inutile, tutto inutile, non ce la faremo mai”, poi è andata avanti ancora un pezzo con questa sua odiosa abitudine di divagare e tirarla in lungo che mi sono ben guardato dal fare mia, infine ha cominciato a respirare con fatica e poi ha strabuzzato gli occhi ed è spirata. E’ andata avanti così tanto perché ho avuto difficoltà a trovare una corda adatta e quindi l’ ho dovuta strangolare con le mani.
    Naturalmente, ho chiesto a Sua Signoria come comportarmi per non subire complicazioni legali: nonostante si trattasse chiaramente di un caso di morte naturale temo la legge occhiuta e insensibile e i suoi indefettiili scherani, e dopo aver sommariamente saccheggiato l’ appartamento ho seguito il suo saggio consiglio di farne a pezzi il cadavere e buttarli in un cassonetto.
    Non sono sicuro di avere agito benissimo, perché le ho lasciato la catenina d’ oro che fin da bimbo le avevo visto portare.
    Nasturzio.

  8. Al quarto capoverso, la omissione di “sensate” tra “ultime parole” e “perché” rende il séguito incongruo.
    Stia attento, ché la tampino dappresso. Le faccio il contrappasso, le faccio.
    Si scusi immediatamente.
    Segue fattura.
    E. C.

  9. Mi scuso profondamente per l’ omissione della parola “sensate” tra “ultime parole” e “perché” nel quarto capoverso, in quanto questo grave fatto rende incongruo il seguito del discorso.
    Segue ricevuta di bonifico.
    N

  10. A lavorare? Io?
    Ma vorrà scherzare!
    A parte il fatto che lavoravo con piena soddisfazione professionale ed economica come palombaro e fochino di cui eravamo in sei in tutta Italia con le due specialità congiunte e nel ’75 venticinquenne già pigliavo un milione e mezzo al mese e fui falsamente accusato di furto e dopo sei mesi di carcere preventivo e milioni di spese avvocatizie mi fu ritirata la patente di fochino rovinandomi professionalmente ed economicamente e provocandomi per soprammercato gravi turbe psicologiche non ancora risolte, che se potessi pigliare lo schifosissimo giudice istruttore Giorgio Cocco di Cagliari che spiccò facoltativo mandato di cattura con sopra scritto “vista la personalità del reo” senza mai avermi rivolto la parola, al che seguirono due mesi in isolamento stretto con il vomitevole vitto dell’amministrazione, due mesi in compagnia di quattro feroci assassini, e altri due con cinque persone “normali” quali ladri e spacciatori e stupratori di femmine in quindici metri quadrati per ventidue ore al giorno, e altri mesi di soggiorno obbligato senza mezzi di sostentamento d’ inverno a Macomer, che poi dopo cinque anni senza passaporto e quindi senza possibilità di lavorare fui assolto in istruttoria “PER NON AVER COMMESSO IL FATTO” come fin dal primo giorno inascoltato dichiaravo, questo schifoso maiale se lo potessi pigliare lo chiuderei in uno sgabuzzino e gli piscerei in testa tutti i giorni ma penso che sia morto o moribondo e se invece è ancora vivo spero soffra tantissimo nel corpo e nella mente, come merita ampiamente per essere la schifosissima persona che si è dimostrato dichiarandosi “in ferie” alle mie reiterate richieste di essere sentito, col che mi convinsi che lavorare non ha senso, ma grazie al Presidente Pertini (in pace riposi) che gli scrissi una lettera raccontandogli con la concisione che ognuno mi riconosce le mie peripezie otteni udienza colà dove si puote e mi fu affidata la sinecura dalla quale oggi traggo il mio sostentamento alla faccia di chi mi volle male, detto questo, anche se andassi a lavorare crede lei che dovrei sfiancarmi talmente tanto da non trovare un minuto per esporre gli errori di italiano e le panzane che mi càpitano sotto gli occhi?
    Ai quali errori anche io sono soggetto ma come avrà notato non ho difficoltà ad ammetterli e farne ammenda, specie sotto minaccia di contrappasso da parte di El Corregidor.
    Di quanto sopra dichiarato mi faccio formalmente responsabile di fronte a qualunque consesso, dichiaro il signor (si fa per dire) Giorgio Cocco giudice a Cagliari nel 1980, vivo o morto che sia, persona schifosa e maiale infamissimo , e spero che muoia o che sia morto tra atroci sofferenze, delle quali sofferenze che spero lunghe e terribili non mi son fatto né intendo farmi artefice, non per pietà umana né per timore dei rigori della Legge dei quali non mi importa un fico, bensì in ottemperanza ai dettami della mia amorevole religione Pastafariana.
    Se potessi fargli del male, gliene farei con gioiosa consapevolezza, a differenza sua che me ne fece per pura ignavia, ignoranza e carrierismo.
    N

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