Acqua calda

Sempre con un gigantesco margine di errore, però ‘sta volta i tetraquark sembrano proprio esserci. Detto questo, Matthias Liess dello Helmholtz et al. hanno analizzato

the effects of pesticides on the regional taxa richness of stream invertebrates in Europe (Germany and France) and Australia (southern Victoria),
scoprendo che in 74 ruscelli e torrenti, in Germania e Francia quelli molto contaminati avevano perso il 42% delle specie e in Australia il 27%.
Furthermore, the effects in Europe were detected at concentrations that current legislation considers environmentally protective.
Quindi
the current ecological risk assessment of pesticides falls short of protecting biodiversity, and new approaches linking ecology and ecotoxicology are needed.

pascuorum

Dave Goulson dell’univ. di Stirling (che ha creato il santuario dei bombi) passa in rassegna i rischi dei neonicotinoidi:
Reported levels in soils, waterways, field margin plants and floral resources overlap substantially with concentrations that are sufficient to control pests in crops, and commonly exceed the LC50 (the concentration which kills 50% of individuals) for beneficial organisms. … Although vertebrates are less susceptible than arthropods, consumption of small numbers of dressed seeds offers a route to direct mortality in birds and mammals.
Ne risentono soprattutto le pernici che mangiano i vermetti nel suolo.  (h/t Nature).

*

Su Nature Climate Change, Thomas Wernberg, Dan Smale et al. scoprono gli effetti dell’acqua calda:

In early 2011, the marine ecosystems along the west coast of Australia… experienced the highest-magnitude warming event on record. Sea temperatures soared to unprecedented levels and warming anomalies of 2–4?°C persisted for more than ten weeks along >2,000?km of coastline. We show that biodiversity patterns of temperate seaweeds, sessile invertebrates and demersal fish were significantly different after the warming event, which led to a reduction in the abundance of habitat-forming seaweeds and a subsequent shift in community structure towards a depauperate state and a tropicalization of fish communities.

E l’estate 2010-2011 era stata una passeggiata, rispetto a quella scorsa.

Un battaglione internazionale di agronomi ed esperti di sicurezza alimentare si lamenta perché ha trovato incertezze nei modelli di previsione – ma va? – dell’impatto dei camb. clim. sulle rese del frumento

A greater proportion of the uncertainty… was due to variations among crop models than to variations among downscaled general circulation models (and) increased with CO2 concentrations and associated warming.

Se hanno bisogno di fare degli esperimenti FACE, conosco uno specialista. Cmq il frumento cresce soprattutto nelle pianure alluvionali  e, guarda caso, ci sono incertezze nei modelli di previsione delle alluvioni, per cui

interannual variability of the exposure may imply the necessity of adaptation before significant warming.

*

+ CO2
Claudio Della Volpe descrive come cambia la composizione dell’atmosfera; Riccardo Reitano somministra un “sanity check” all’imminente era glaciale iniziata nel 1995,  1998 ecc.; lo spaccio di bufale è compatibile con lo statuto di “ente caritatevole” a scopo di educare le masse e relativa esenzione fiscale della GWP Big Oil (& Coal) Foundation? Inchiesta in corso, LOL.
Tre buone notizie per finire:
– Steph dice che nel post di ieri facevo male a dubitare del modello di Michael Ghil e ha sicuramente ragione;
– in Antartide è inverno e i ghiacci marini aumentano, sarà la piccola era glaciale;
sono aperte le scommesse sull’estensione minima dei ghiacci artici a settembre.

12 commenti

  1. In stile “la scoperta dell’acqua calda” le notizie sono le seguenti:
    – l’inquinamento fa male;
    – l’acqua troppo calda pure;
    – la troppa, ma anche troppo poca, acqua idem;
    Ma pare che i dati non siano abbastanza precisi per decidere una buona volta di intervenire. Ci pensaranno le prossime generazioni. Non ditegli che sapevamo se credete nell’efficacia delle maledizioni.
    Scommessa: 4 +/- 1.5 (criterio: banale statistica)
    N.B.: nessun record, mi auguro di non sbagliare.

  2. @oca
    presto anche la mia prima scommessa stagionale.
    Ghil: beh, in realtà lo vorrei vedere in azione, questo modello. Sembra una sorta di panacea, perché in effetti collega e connette lâpproccio deterministico e lineare di Lorenz e quello stocastico e lineare di Hasselmann. E ne sortisce una sintesi affascinante, improntata sui sistemi dinamici random. Ma vorrei vederlo girare su modelli climatici non lineari e connotati da perturbazioni stocastiche e da attrattori non lineari, giusto il tempo per capire meglio l’interazione fra variabilità interna e forcing esterni. Per es. mi piacerebbe vederlo applicato per raffinare la stima della sensibilità climatica in condizioni di non equilibrio e in funzione della non linearità dei feedback.

  3. ecco, mi correggo anche io voleva essere +/- 0.15. Ma steph se ne è accorto da solo.

  4. @Steph
    attrattori: infatti ha detto che sono destinati a stimare la sensibilità, ma non se ci ha provato e con che cosa.
    In azione sulle SST sembrano quasi lineari, mi chiedo se è un caso – il ventennio di poca variabilità che hanno scelto – o se la panacea appiattisce.
    Scommessa: c’è molta variabiltà, da 3,5 +/-1,5 a 6 secchi (la PEG avanza!!)

  5. Caleb Shaw, quello del 6, scrive che la sua stima è “intution and educated guess”. L’ultima volta che è stato sopra il 6 era il 2004 e lui stesso ammettte negli anni precedenti “All my guesses have been too high”. Mi sa propio che anche questa volta l’errore sarà nello stesso verso, dal 2004 ad oggi sono successe un sacco di cose lassù a nord.

  6. @Riccardo
    Ok, preso nota.
    Shaw e Watts usano wishful thinking heuristics, a differenza del Canadian Ice Service. Mi sorprende il modello della Posey, che dovrebbe saperla lunga sul thin ice.

  7. sono per il record negativo..
    ormai da due anni il mare di Barents si congela a fatica in inverno e di questi periodi è già autostrada verso il Kara e il Laptev..in cui si sono già aperte voragini grandi come l’Italia..
    poi toccherà al lato siberiano..
    per ora regge Beaufort, ma alle prime condizioni meteo negative inizia a saltare anche lui..
    situazione di ghiaccio ancora nella Hudson bay ma durerà ancora qualche giorno..
    brutte anche le zone di mare nella baia di Baffin tra la Groenlandia e il Canada..
    salta tutto appena c’è un po d’aria calda a giro..lo spessore di tanta banchisa ormai è davvero poca roba..
    un saluto.
    s.

  8. stefano
    “c’è un po d’aria calda a giro” immagino sia un eufemismo, ha fatto più caldo in Alaska e in Siberia che in Sicilia e lo zero termico sul McKinley è arrivato quasi a 4500 m.

  9. Riccardo non era eufemismo..anche se in verità sapevo della calura ma non di una botta simile in Alaska..
    comunque il pack artico è messo così male (per spessore) che bastano pochi giorni con temperature anche leggermente sopra media..come è capitato spesso negli ultimi anni..
    è verissimo comunque che queste sono botte allucinanti per un malato come il ghiaccio artico.

  10. Più che i record a me lasciano di stucco le follie climatiche. La stazione meteo di McGrath in Alaska, che questo mese ha battuto il record di giugno con 34.5 °C, il mese scorso ha battuto il record della T minima con -10 °C e quello della T massima con +30 °C a distanza di 10 giorni. Sono le bizze della corrente a getto che ultimamente tende a prendersi una vacanza e andare su e giù per l’emisfero nord.

I commenti sono chiusi.