Il ritorno dello yogurt

Su suggerimento dell’università di Bath, Oggi Scienza segnala al dott. Passerini un genio in parte ancora incompreso nel proprio Paese e meritevole della sua attenzione poiché, come il dott. Calamita a lui tanto caro, debella innumerevoli patologie con una singola molecola.

Sommario
Sebbene il sito auto-promozionale al quale Marco Ruggiero, medico chirurgo specialista in radiologia, professore ordinario di biologia molecolare presso il Dipartimento di Patologia e Oncologia Sperimentali, rimanda dalla sua pagina all’Università di Firenze sia tuttora irriconoscibile, fonti aziendali informano sui progressi della sua carriera e delle sue terapie.

Riassunto puntprec.
La cura contro l’AIDS del prof. Ruggiero è uno “yogurt probiotico” arricchito con l’enzima GcMAF che rafforza – o forse no – il sistema immunitario.  Dopo la prima puntata, il prof. Ruggiero affermava urbiorbi et youtubi che l’HIV non causa l’AIDS mentre negava di averlo mai detto e raccoglieva sotto una “petizione mondiale” oltre 500 firme di amici, parenti e ignoti a conferma della propria integrità scientifica.

La confermiamo anche noi. A conclusione di un’indagine sicuramente approfondita, il Magnifico Rettore Alberto Tesi non aveva trovato nelle attività del prof. Ruggiero elementi di responsabilità meritevoli di sanzione. Al contrario esprimono un’etica scientifica esemplare, precisiamo in quanto il prof. Ruggiero ha minacciato di procedere per vie legali contro chi la mette in dubbio.

Invece di raccattare in rete sieropositivi ai quali vendere lo yogurt a scopo di esperimento clinico, ha deciso di far a meno sia dell’autorizzazione che dell’esperimento. Strategia vincente. Assistito da un giovane collega di Firenze e dal dott.  Siniscalco dell’Università Federico II di Napoli, il prof. Ruggiero presenta risultati via via più eccezionali negli incontri a pagamento, sponsorizzati dalla ditta latteo-casearia Immuno Biotech Ltd (1) di cui è diventato nel frattempo diventerà Direttore e consulente scientifico il 1. novembre (grazie, Dora), e che produce sia lo yogurt che le sue declinazioni.

Sul sito aziendale, alla pagina “Published patient trials” (1) ci sono solo pubblicazioni riguardanti esperimenti in vitroin topi grazie ai quali la panacea viene venduta in confezione da 660 euro (2), come supplemento dietetico alle persone in salute e come terapia e/o terapia integrativa a quelle affette da AIDS, alitosi, Alzheimer, autismo (link a fonte non aziendale), diabete, obesità, tumori (link a fonte non aziendale), morbo di Lyme, linfoma di Hodgkin, fibromialgia, Parkinson, osteoporosi, sindrome da fatica cronica dovuta a virus murino (link a fonte non aziendale) ecc.

Rimpiangiamo di aver saputo troppo tardi della presentazione della panacea,

  • sullo storicamente famoso Campidoglio di Roma, sotto il Patrocinio del Comune della Capitale d’Italia, Roma, e dei Comuni di Civitavecchia, Montalto di Castro e Capalbio,

e dell’associazione M.A.R.Afautrice anche dell’argento colloidale contro batteri, parassiti, funghi e virus. Dagli applausi finali ai quali avremmo volentieri aggiunti i nostri, è evidente che l’immensa sala era gremita. Ne siamo felici per il prof. Ruggiero, per il glorioso Ateneo cui il suo successo ridà lustro e per la ditta della quale  è Direttore e consulente scientifico.

(1) Con sede nelle case del titolare David Noakes in Belgio e in un paradiso fiscale, web-marketingpubblicità nei social media.
(2) Nessuno risulta registrato in USAaltrove. Gli articoli di Nobuto Yamamoto descrivono i casi di pochi pazienti nei quali ha misurato un solo marcatore la cui rilevanza è nota solo a lui.
(3) In confezione da 2.000 euro in realtà, perché dall’anno scorso la ditta fa sapere che

  • non sarà in grado di fornire quantità minori per alcuni mesi.

9 commenti

  1. Un solo principio attivo? Spilorcio.
    Che gli costava aggiungere anche il Bifidus ActiRegularis così curava pure la stitichezza e si conquistava pure le simpatie di una gran fetta della popolazione femminile. Problemi di brevetti detenuti dalla nota marca francese?

  2. @Alessio L.
    Tocca un punto che non ho capito bene. Uno yogurt probiotico contiene batteri vivi, ma al super della piazza mi hanno detto che non si può conservare a lungo. Non vorrei che arrivasse dal Belgio o da Guernsey già scaduto.
    Vedo di informarmi, nel frattempo conviene ripiegare sul collutorio per dentisti. O sull’odontoiatria tachionica.

  3. Cara Silvia
    volevo solo rimarcare che per 660 euro poteva tranquillamente aggiungere anche i batteri contro la stitichezza e, crepi l’avarizia, quelli che tengono a bada il colesterolo cattivo! 3 piccioni con una fava (anche se costosetta),

  4. Che lo yogurt fa bene lo sanno tutti, non capisco perché non vogliate ammetterlo.
    Anche nei Fiori di Bach ho piena fiducia; cento grammi tre volte al dì. Costoso, certamente, ma chi ha provato lo può dire: l’ estratto alcolico di FdB è la migliore grappa che esista al mondo.
    G

  5. Anche quella di rose non è male. Piacerebbe anche a me che mi prescrivessereo grappa 3 volte al di. Anche se non di vinaccia di Bassano, mi va bene anche quella dei fiori di bach, Il mio medico però da quest’orecchio non ci sente proprio.

  6. [i]Anche nei Fiori di Bach ho piena fiducia; cento grammi tre volte al dì…..[/i]
    Ma che razza di cose state a dire?
    Curare l’AIDS con i fiori di Bach!!!!!
    Oppure solo con lo yogurt interropendo le terapie antiretrovirali.
    Magari possono aiutare, ma forse qui sfugge il magnitudo del problema.
    E le encefalopatie epatiche si curano solo con la vitamina C e le setticemie con il propoli?
    Mah
    Mah.

  7. Oltre a non esserci alcuno studio scientifico serio che dimostri l’efficacia di questo yoghurt miracoloso, qui si appalesa pure un conflitto di interessi grande come una casa, visto che il summenzionato Professore ora collabora e lavora direttamente con la ditta produttrice dello yoghurt medesimo venduto caro come l’oro.

  8. Che articolo penoso. Si gioca e si insiste sul prezzo della terapia. Mi dica, ‘illustre’ Coyaud, quanto costa (allo stato, in Italia, e allo sventurato paziente in paesi privi di welfare pubblico) un ciclo di chemioterapia? E qual’è il costo biologico per il paziente, oltre a quello economico?

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