Raccomandata, tragi-comica

Lettera aperta al Ministro Maria Chiara Carrozza sulla questione della Qualità dell’Università
Posted by Giovanni Salmeri on 19 giugno 2013 at 10:40
Roma, 8 giugno 2013.

Gent.ma signora Ministro
accettare un incarico di governo ha una spiacevolissima conseguenza: quella di ritrovarsi improvvisamente responsabili di una situazione che deriva da decisioni e orientamenti precedenti, sulla quale solo parzialmente si può intervenire, e spesso non in tempi brevi. Lo stato dell’Università italiana è molto difficile e già altri, e molto più autorevolmente di me, hanno preso la parola per mettere in evidenza i problemi sui quali tutti speriamo che Lei possa intervenire. Da parte mia vorrei solo aggiungere un tassello, apparentemente marginale ma in realtà (come spero di dimostrare) decisivo: la degenerazione burocratica che il nostro lavoro negli ultimi anni ha subìto. Per non restare nel vago, voglio soffermarmi su un caso specifico e recentissimo. Come certamente saprà, in questi giorni tutte le sedi universitarie italiane sono alle prese con le prime scadenze del sistema AVA (Autovalutazione, Valutazione periodica e Accreditamento). Le finalità dichiarate sono lodevoli: chi potrebbe ragionevolmente opporsi allo scopo del miglioramento dei corsi di studio e al controllo sul possesso di requisiti minimi per un insegnamento serio e di qualità? Il problema sta ovviamente nei mezzi adottati.
Segue qui

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Per tirarsi su, un paper più comico che tragico e uno sul quale non mi pronuncio…

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Da seguire

Francesco Stellacci: fulgida carriera dal PoliMi al MIT al Politecnico di Losanna, azienda a Trento creata nel 2006  (tutto fermo dal 2010?). Nel frattempo, la controversia sulle sue particelle d’oro a (presuntestrisce per molecole terapeutiche continua dal 2004.

2 commenti

  1. Analisi precisa e condivisibile. Nel caso della Facoltà di Medicina, mi chiedo a quali risultati possa portare la Responsabile di Qualità di Dipartimento, il Nucleo di Valutazione di Ateneo, il Presidio di Qualità, e quant’altro se in Italia non si conoscono i progressi, riferiti in celebri peer-reviews, compiuti – per esempio – nella Prevenzione Pre-Primaria e Primaria della CVD, DM tipo 2 e Cancro, oggi epidemie in aumento.

  2. “Il nostro lavoro è studiare, scrivere, fare lezione, seguire tesi di laurea, dialogare con i nostri studenti, creare occasioni di discussione: non occupare settimane a decifrare leggi fumose e contraddittorie, a partecipare ad interminabili riunioni di indottrinamento amministrotivo, a compilare moduli, a dare la caccia alle FAQ dell’ANVUR, a combattere con il sito della SUA. Quando siamo in un’aula, noi cerchiamo di «insegnare», non di «erogare didattica». ”
    Questa andrebbe sotto la voce “la scoperta dell’acqua calda”, ovviamente non a demerito del buon Salmeri ma dell’ANVUR che sembra ancora non esserci riuscita.

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