Malasorte passerina, cont.

Dimostrato un’altra volta il teorema di Alessio Guglielmi.

Ieri un collaboratore della Kresenn Ltd, Francesco Celani, informava i “Colleghi” di 22 passi sul successo forse ottenuto con la propria versione della FF dal “Prof. Edmund Pell, USA”, un socio del club fondato da Celani nel 2004:

Vi ricordo che SEMBRA sia riuscito ad ottenere lo AUTOSOSTENTAMENTO, cioè SENZA IMMISSIONE DI POTENZA, da circa 80 ore alla temperatura apparente media, dentro il suo voluminoso reattore (circa 50 litri di Idrogeno), di 30°C con l’ambiente a circa 20°C.

Andrea Rampado ci credeva, gli altri no. Oggi Francesco Celani scrive

Cari Colleghi,
purtroppo, per motivi non ancora chiari, Il Prof. Edmund Pell ha trovato questa notte la termocoppia corazzata in SS dentro il suo reattore parzialmente danneggiata.
Quindi i risultati ottenuti NON sono affidabili. Ripeterà l’interessante esperimento a partire da oggi.

  • Il danneggiamento della termocoppia con guaina in SS è realmente un fenomeno raro, considerando che sono garantite dai vari costruttori fino ad oltre 1200°C.

Così raro da esser stato previsto dai “Colleghi“.

  • Vi prego di informare IMMEDIATAMENTE i lettori dei Vostri Blog dell’accaduto.

Grazie per l’attenzione. Vi terrò informati.

Li terrà informati su quanto (non) accade con la sua cella al Martin Fleischmann Memorial Project?

*

Se Passerini Rampado & Valenzi non reclamizzavano il prof. Carpinteri, a quest’ora l’ex-presidente dell’INRiM dirigeva finalmente riviste prestigiose?

“Ms. M.B. Mondal, PhD”, titolare dell’editore in open access ScienceDomain, ha infatti affidato a Dmitry Kuznetsov – dell’Istituto Semenov di Mosca, suo predecessore in Sindonologia creativa e dati improbabili – il British Journal of Medicine and Medical Research e l’International Research Journal of Pure and Applied Chemistry.

Science Domain è fra gli editori sconsigliati da Jeffrey Beale, ça va sans dire, ma consigliati a Carpinteri, Celani, Mastromattei et al. in quanto meno palesemente acchiappa-polli dei loro editori prediletti.

*

Cose serie

Il WMO pubblica The Global Climate 2001-2010: A decade of climate extremes con fonti dei dati, e sintesi (anche in altre lingue), e sintesi della sintesi nel com. stampa.

Repetita juvant:

The period 2001–2010 was the warmest decade on record since modern meteorological records began around the year 1850. The global average temperature of the air above the Earth’s surface over the 10-year period is estimated to have been 14.47°C ± 0.1°C. This is 0.47°C ± 0.1°C above the 1961–1990 global average of +14.0°C and +0.21 ± 0.1°C above the 1991–2000 global average. It is 0.88°C higher than the average temperature of the first decade of the 20th century (1901–1910).

Meno male che il risc. glob. si sarebbe fermato 15 anni fa. Semplificazione consigliata all’alt.uff. che privo di comprendonio scrive

sono più di dieci anni che le temperature non aumentano

Cambia data perché

a) da anni ripete che il global warming s’è fermato 15 anni fa e se l’è scordato;

b) ha perso gli occhiali e non vede che nel 2001-2010 le temperature sono aumentate di 0,21 °C rispetto al 1991-2000;

c) non è capace di sottrarre 2010 da 2013

?

0
Global temperature (°C)
13.68A
13.95
13.92AA 13.93 13.95
14.12
14.26
14.47
13.675
13.950
14.225
14.5

11 commenti

  1. Il Prof. Edmund Pell non si chiamma Edmund e non sembra sia un professore. E’ “apparso” solo pochi mesi fa nel giro LENR e subito riesce a fare quello che molti tentano inutilmente da anni, l’autosostentamento del reattore. Che alle “folle osannanti” non sorga il dubbio è un po’ un corollario.

  2. Oca: meno male. Il grafico delle morti per disastri naturali mostra una diminuzione nell’ultimo decennio per siccita’, tempeste e inondazioni. E un aumento delle morti per freddo. E poi c’e’ il dato, gigantesco, delle morti causate dalle ondate di calore.
    Incuriosito da quest’ultimo, sono andato alla fonte a prendere i dati originali. Dai quali risulta che i morti causati dalle due ondate di calore del 2003 e del 2010 in Europa sarebbero, da soli, l’80% di tutti i morti causati da ondate di calore in tutto il mondo negli ultimi 110 anni. Ovvero che ciascuna delle due ondate di calore del 2003 e del 2010 in Europa avrebbe da sola fatto piu’ vittime di tutte le altre ondate di calore del globo insieme in un periodo di 108 anni.
    Un po’ strano, non le pare?
    Le statistiche della mortalita’ in Europa sono molto accurate: ad esempio mettendo su un grafico il numero di decessi annui della Francia si vede molto bene l’impatto dell’ondata di calore del 2003 (e l’impatto speculare nel 2004, con 15-20000 decessi in meno rispetto a quelli attesi!). Quindi e’ molto facile attribuire al caldo un certo numero di decessi per via statistica. La cosa che insospettisce un po’ di piu’ e’ che, secondo la stessa fonte di dati, nel 1990 vi siano stati in Francia 5 morti a causa del caldo, ma zero nel 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2004, 2005, 2007, 2008, 2009 e 2010. Zero! Che so, neanche uno che si sia sentito male uscendo dalla chiesa a mezzogiorno, in spiaggia, o passeggiando sui Pirenei…
    Sempre secondo l’autorevole fonte, ad esempio, in Africa dal 1900 al 2010 sono morte di caldo… 154 persone. E gli effetti del riscaldamento globale si vedono, perche’ sempre secondo la fonte in Africa dal 1900 al 1995 nessuno, e dico nessuno, e’ mai morto di caldo. Poi to’, 54 morti fra 1995 e 1996, e 100 fra 2002 e 2003. Un incremento del 100%, in pochi anni, caspita!
    fonte: http://www.emdat.be/database

  3. @ Udik:
    ma non c’è niente da fare, non starci a perdere del tempo.
    LORO ci credono e basta, al GLOBAL WARMING.
    Non glielo togli mica dalla testa.
    I warming-believers stanno al riscaldamento globale, come
    i fusionisti freddi stanno all’E-CAT.
    Uguali uguali.
    E non se ne rendono conto, eh… non c’è nulla da fare.
    😉

  4. @Udik
    ha ragione, è proprio strano che previsioni, sistemi di allarme per alluvioni e tempeste migliorino in tutto il mondo e facciano meno vittime. Almeno fossero stati inventati satelliti e telefonini.

  5. @Oca: non vorra’ mica suggerire che tutta la CO2 emessa in atmosfera per inventare, produrre e lanciare (sul mercato e nello spazio) satelliti e telefonini, alla fine ha diminuito il numero di morti per catastrofi naturali? E chi l’avrebbe mai detto?

  6. Questi numeri sono destinati a scendere, tutti. Basta non tenere la testa sotto la sabbia per non voler vedere.

  7. @Riccardo
    “Questi numeri sono destinati a scendere”
    Non dirlo a Ubik che poi mi si dispera. Trova già che negli anni senza ondate di caldo i francesi uccisi da ondate di caldo sian troppo pochi

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