A dispetto dei bavagli – vedi post di ieri – anche negli Stati Uniti ad alto tasso di creazionismo, qualcuno osa dire che l’abuso di antibiotici negli allevamenti porta all’evoluzione di una resistenza nei patogeni che condividiamo con altri animali. Così malattie umane diventano sempre più difficili da curare.
Bref, è uscito il rapporto dei Centers for Disease Control di Atlanta:
a snapshot of the complex problem of antibiotic resistance today and the potentially catastrophic consequences of inaction. The overriding purpose of this report is to increase awareness of the threat that antibiotic resistance poses and to encourage immediate action to address the threat. This document can serve as a reference for anyone looking for information about antibiotic resistance. It is specifically designed to be accessible to many audiences .
Fatto molto bene, anche graficamente. Si rivolge a tutti, quindi non parla di evoluzione, ma spesso di soldi:
The total economic cost of antibiotic resistance to the U.S. economy has been difficult to calculate. Estimates vary but have ranged as high as $20 billion in excess direct healthcare costs, with additional costs to society for lost productivity as high as $35 billion a year (2008 dollars) .
Su 23 mila morti all’anno, 14 mila sarebbero dovute alla Clostridium difficile, tantissime. Anche nella UE aumentano le infezioni da C. difficile, ma esiste un antibiotico efficace. E il divieto di usare antibiotici come promotori di crescita fa sì le infezioni da batteri resistenti siano limitate, e i costi sanitari un quarto di quelli americani, nonostante quasi il doppio di abitanti.
Un bel risparmio. L’anno scorso, la FDA aveva fatto un appello alla restrizione volontaria da parte di BigPharma & BigAgro, travestito da “misure per “tutelare la salute pubblica”. Non ci ha badato nessuno. Si moltiplicano le proteste sulle riviste scientifiche, per es.
– Nature luglio, Health officials are watching in horror as bacteria become resistant to powerful carbapenem antibiotics (detti di “ultimo ricorso”)
– Nature luglio, Microbiologists are trying to work out whether use of antibiotics on farms is fuelling the human epidemic of drug-resistant bacteria;
– Nature agosto, lamento sulla pochezza dei dati, i produttori non devono nemmeno dichiarare le vendite per settore;
Altre su JAMA, Plos Medicine ecc.
Resta il problema grave, qui come in USA, della sovra-prescrizione di antibiotici da parte dei medici, e quello minore dei pazienti che interrompono il trattamento appena spariscono i sintomi. In UK, ora esiste Antibiotic Action, ma un’iniziativa locale non basta nemmeno su un’isola.
Da un editoriale-predicozzo su Nature in marzo,
The next step must be to bring together all parties with a stake in the issue — researchers, health-care professionals and policy-makers, as well as representatives of the pharmaceutical and agricultural industries — to draw up a plan to tackle the crisis together. This will not be an easy process, and in addition to meaningful political will, it will probably require substantial funding. In the current global financial climate, this is likely to be a sticking point. But the potential financial and human cost of not tackling this crisis will almost certainly be much greater.
Il paradosso amaro è che nel mondo ricco si muore di diarrea per abuso di antibiotici, e nel mondo povero perché non ci sono.
Mentre i politici decidono se interferire o meno con il libero mercato, escono un paio di ricerche. La prima complica la situazione: su Science Express, Alison Mather e un gruppo britannico rintraccia nei genomi di vari ceppi resistenti di Salmonella typhimirium un passaggio poco frequente dai bovini scozzesi agli umani scozzesi (com. stampa del Sanger Institute). Morale: servono molte più ricerche simili prima di trovare il bersaglio giusto…
La seconda fa ben sperare. Joe Pogliano et al. descrivono sui PNAS un nuovo metodo, il “profilo batterio-citologico”, per identificare il farmaco giusto:
that provides a shortcut for understanding how antibiotics kill bacteria. This method can be used to sift through compounds to rapidly identify and characterize antibiotics that work against multidrug-resistant pathogens.
Per ora, lo hanno provato su ceppi di stafilococco aureo per selezionare tra vari spirotetronati quello che lo ammazza (com. stampa UC-San Diego).