Fuori e dentro il mercato

Ieri, flop dell’asta – molto reclamizzata – per i due dinosauri  forse stetti in una morsa letale, trovati messi in vendita da Clayton Phipps, un cacciatore “commerciale” di fossili del Montana. Dal 2007 cerca di vendere la coppia di fossili per 7 – 9 milioni di dollari, ma il prezzo ha raggiunto “solo”  5,5 milioni, raccontano Heather Pringle (Science) e Matt Kaplan (Nature).

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fonte

Il movimento DIYbio

I patiti della biologia fai da te, detti biohackers, sono sospettati di terrorismo, o come minimo di ingegnerizzare in segreto batteri per distruggere il mondo o dedicarsi ad altre trame da film horror. Ora uno studio del Woodrow Wilson International Center for Scholars – che ospita il progetto “Biologia sintetica” – sfata i “sette miti” più propagati da media.

Raggruppa  “biopunks” e “biohackers” sotto il termine “DIYers”, cioè faidateisti che non funziona già dalle prime pagine: non sono Frankenstein solitari, ma circa tremila nel mondo, con un aumento del 33% nel 2012. Lavorano in gruppo e collaborano spesso con enti di ricerca, scuole, college. Come altri militanti dell’open source e della citizen science, pubblicano i propri risultati e ne discutono anche gli aspetti etici.

Tuttavia l’ostilità dei media pro-business si capisce: da un lato, i biohackers fanno educazione pubblica e gratuita mentre in USA c’è una potente lobby che la vuol privatizzare; dall’altro migliorano la tecnologia esistente o ne abbassano il costo. Per esempio:

DIYers have succeeded in producing inexpensive alternatives to expensive biotechnology equipment. A professional PCR machine, for example, a lab staple used to copy DNA, costs more than $2,000. DIYers developed their own kit version that only costs $600.  Called the OpenPCR, the schematics are openly available online (link aggiunto).

Rispetto alla concorrenza, il design della macchina lascia un po’ a desiderare, ma un liceo se la può permettere e gli studenti ripararla da soli.

DIYers have also attracted private capital. In 2012, three Dutch DIYers won $52,000 in a design competition for developing a handheld malaria diagnostics device intended for the developing world. The team now has a startup company called Amplino (link aggiunto)
Per ora le diagnosi sono negative, ma i test sono stati fatti in città e aeroporti olandesi dove le  zanzare portatrici del plasmodio sono piuttosto rare.

Tra i miti, c’è quello che i biohackers sarebbero libertari puri e duri, contrari a ogni regolamentazione, non sembra perché il rapporto del WW Center fa queste raccomandazioni :

  • incoraggiarne il ruolo educativo e la complementarità rispetto alla ricerca accademica e industriale;
  • stabilire “benchmarks” oltre i quali è necessaria la supervisione di esperti e “orizzonti temporali” nel discutere e valutare i rischi;
  • finanziare con fondi pubblici i loro lab e creare opportunità di interazioni con il governo.

Dovrebbero essere condivise dal movimento, o almeno da quel 12% che ha risposto al questionario.

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Un mito, per i biohackers, è Ilaria Capua, militante dell’open access per i dati sui patogeni delle zoonosi. Un altro è il suo opposto: Craig Venter che, dopo un tentativo fallito di privatizzare le informazioni del genoma umano, ha perso il posto di CEO della Celera, ed è tornato alla ricerca di base, soprattutto se fattibile a bordo del suo Sorcerer II, e alla trasparenza, almeno per quanto riguarda il suo istituto – rif. a il libro di Alessandro Delfanti pubblicato in una versione aggiornata da Eléuthera.

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Per le bufale, oggi rimando a Mazzetta che ha raccolto i deliri dello scia-chimista Roberto Marcianò – recente vittima dello Stato assassino – e altri “avvoltoi” del disastro in Sardegna (h/t Ugo Bardi).

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Kathleen Kokolus et al. scrivono sui PNAS che la temperatura ambiente da regolamento – 20-26 °C – per i topi di laboratorio ne abbassa le difese immunitarie che rallentano la crescita dei tumori, mentre sono attive a 30 °C, la temperatura preferita dai topi.  Se confermato, sarà rivedere una quantità gigantesca di studi…

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A una riunione della Royal Society l’altro ieri, dice Ewen Callaway, sono stati presentati nuove analisi del DNA di H. neanderthalis, sapiens, denisova e  X. Questa volta la “qualità dei genomi” è (quasi) pari a quella degli umani vivi. Sembra che tra 50 e 30 mila anni fa i Denisova abbiano avuto rapporti intimi con parecchie varietà di Homo.

The new Denisovan genome indicates that this enigmatic population got around: (David) Reich said at the meeting that they interbred with Neanderthals and with the ancestors of human populations that now live in China and other parts of East Asia, in addition to Oceanic populations, as his team previously reported. Most surprisingly, Reich said, the new genomes indicate that Denisovans interbred with another extinct population of archaic humans that lived in Asia more than 30,000 years ago, which is neither human nor Neanderthal.
The meeting was abuzz with conjecture about the identity of this potentially new population of humans.

Più che un genere, a volte Homo sembra un’unica specie…

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Nei nuovi dati OCSE sulla sanità, l’Italia spende meno della media, con risultati migliori in termini di longevità, obesità ecc.  nonostante un 20% di fumatori;  nel resto del mondo c’è un boom degli anti-depressivi, un risultato del marketing insistente presso i medici, dice Tim Kendal al Guardian, perché il tasso di depressione non aumenta.

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Sempre il Guardian segnala un paper di Richard Heede, di Climate Mitigation Services, in uscita su Climate Change, sui principali produttori di emissioni di gas serra:

Between them, the 90 companies on the list of top emitters produced 63% of the cumulative global emissions of industrial carbon dioxide and methane between 1751 to 2010, amounting to about 914 gigatonne CO2 emissions, according to the research. All but seven of the 90 were energy companies producing oil, gas and coal. The remaining seven were cement manufacturers.

Naomi Oreskes – co-autrice di Merchants of Doubt – nota una coincidenza (alla lettera)

“For me one of the most interesting things to think about was the overlap of large scale producers and the funding of disinformation campaigns, and how that has delayed action,” she said.
– I nomi! I nomi!
Eccoli.

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Tempesta morale

Finalmente se ne parla, per poco però. A Varsavia, i paesi G77 e il “blocco” della Cina – 132 paesi poveri o in via di sviluppo – abbandonano la COP19 perché i paesi ricchi rimandano al 2015  le trattative su se e quanto devono contribuire per “compensare” i danni da eventi estremi:

Harjeet Singh (a destra nella foto), ActionAid Internatonal’s spokesman on disaster risk, said: “The US, EU, Australia and Norway remain blind to the climate reality that’s hitting us all, and poor people and countries much harder. They continue to derail negotiations in Warsaw that can create a new system to deal with new types of loss and damage such as sea-level rise, loss of territory, biodiversity and other non-economic losses more systematically.”
Rif. anche il dossier di Action Aid – Care – WWF, e la “tempesta morale” del delizioso lagomorfo.

4 commenti

  1. Coinvolti nella “tempesta morale perfetta” che cita Eli Rabett siamo coinvolti tutti, compresi quelli che oggi hanno abbandonato la COP19. “By avoiding overtly selfish behaviour, earlier generations can take advantage of the future without the unpleasantness of admitting it – either to others, or, perhaps more importantly, to itself”
    Su una nota più leggera, “frugando” fra i siti degli “scia-chimisti” sono rimasto sbalordito. Ho trovato descritto come si calcola la velocità in metri al secondo, calcolo definito “abbastanza semplice” (e meno male …). Invece, sempre secondo il sito, si possono avere problemi se la si vuole esprimere in altre unità di misura, tipo la difficilissima Km/h. Siamo al primo capitolo di un qualunque libro di fisica per le scuole superiori …

  2. Signora Oca,
    perché proiettare sui dinosauri le nostre paranoie?
    Non potrebbe darsi che uno dei due “animali” stesse cercando di salvare l’ altro dalla frana che li stava sotterrando entrambi, invece di cercare di ammazzarlo per (eventualmente) mangiarselo?
    Sono passati non-si-sa-quanti milioni di anni da questo evento, magari i dinosauri erano creature gentili come noi, che sì, vabbè, ammazziamo le mucche, le pecore e i limuli e chiunque ci càpiti davanti, comprese le schifosissime meduse, per mangiarceli, ma in fondo siamo buoni.
    Ehm … almeno, giusti?
    Cioè … giustificati, diciamo
    Ecco … la necessità …
    Insomma …
    CC

  3. Dal Guardian:
    “Movements representing people from every corner of the Earth have decided that the best use of our time is to voluntarily withdraw from the Warsaw climate talks. This will be the first time ever that there has been a mass withdrawal from a COP,” said a WWF spokesman.
    Ecco, doveva succedere.

  4. Se c’è una cosa che mi piace di Connie Hedegaard è quando mette da parte lo stile diplomatico e dice pane al pane e vino al vino, come ha fatto ieri.

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