Un bosone normale

Su Nature Physics, i ricercatori del CMS, uno dei rilevatori sul collisoroni di adroni del CERN, al momento chiuso per manutenzione, pubblicano altri dati sul decadimento dell’Higgs da 125 GeV. Confermano quelli di ATLAS e del CMS usciti l’anno scorso: tutto regolare, finisce a quark bottom e leptoni tau come previsto (be’, quasi) dal modello standard. Dire che la sua scoperta

heralded a new era in understanding the nature of electroweak symmetry breaking
per il momento è un tantino esagerato, mentre

possibly completing the standard model of particle physics

sembra più plausibile. Per capire il modello, e divertirsi, è  indispensabile il libro di Marco Delmastro, Particelle familiari.

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Non sono le onde, sì, sono le onde
Appena il tempo di pubblicare un paper di James Screen che, per quanto riguarda l’autunno, smentisce la tesi del risc. glob che modifica il “vortice polare” e ne ferma le onde planetarie sull’emisfero nord accrescendo la durata degli eventi estremi, trac, sempre su Nature Climate Change ne esce uno di James Screen e Ian Simmonds che la conferma per tutto l’anno…

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Da Camillo Franchini, sandro75k vorrebbe un post sui discrete breathers menzionati su blog di Andrea Rossi e in un articolo sottoposto a un bollettino di fusionisti freddi. Sarà dura perché dipendono dalle equazioni usate per configurarli, comunque il nome è stupendo. Sono delle onde stazionarie come il solitone di Peregrine (immagini scientifiche qui). Previste da oltre mezzo secolo, da vent’anni si creano stuzzicando col laser dei condensati di Bose-Einstein meglio se portati a temperatura negativa (assoluta).

(Ne approfitto per far la réclame al libro di un altro amico. Si trova su Amazon)

A quanto ne so, in 20 e passa anni, non s’è mai vista una fusione tra atomi in gas ultrafreddi. I deep breathers sono una specialità dei fotonisti del LENS e dell’Istituto di Nazionale di Ottica. Combinazione, proprio oggi Marco Bellini et al. pubblicano una prima mondiale su Nature Photonics: un gatto di Schroedinger con al posto dell’atomo che decade o meno, spacca la fialetta di veleno o meno e ammazza la povera bestia o meno, un fotone c’è e non c’è e quindi è entagled oppure no con una minuscolissima pulsazione di luce laser.

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O meno

Il K.C. segnala un “buontempone” che propone scommesse sul prossimo Third Party Report e il COP miracoloso o meno dell’E-cat.

A quanto pare, il TPR sarebbe determinante per salvare o meno dalla bancarotta l’assai malferma Cyclone Power di Pompano Beach, Florida, titolare di 31 richieste di e/o brevetti per un motore a vapore, alimentato con qualsiasi tipo di carburante, da rifiuti compresi, e dal rendimento spettacolare.

In via di sviluppo dal 2004, un prototipo da 150 mila dollari – se funziona – è appena stato venduto al TARDEC dell’esercito statunitense che ci dovrebbe investire $1,4 milioni per svilupparlo ulteriormente.

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A proposito, qualcuno sa se ha mai funzionato il reattore adronico dell’assai più malferma MagneGas, promosso dai soliti techunter e pagato 1 milione di euro dal Consorzio ASI di Benevento cinque anni fa?

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Kall Fusion cont.

Tempo fa, il dott. Passerini osservava che la trasmissione della radio svedese sul TPR1 aveva avuto poca eco sui media italiani. Sono stupita anch’io: i media italiani commentano sempre le trasmissioni radiofoniche svedesi sul comportamento di ricercatori svedesi, e dal 2011 parlano quotidianamente dell’E-cat.

Oltre a Ny Teknik, in Svezia le notizie date dalla radio sono state riprese per esempio da

http://fof.se/blogg/nya-kalla-fakta-om-kall-fusion
http://www.thereserosenvinge.se/2014/06/08/ny-granskning-av-rossi-och-mediernas-roll/
http://blog.elinor.se/2014/05/27/kall-fusion-och-beprovade-politiska-misslyckanden/
http://www.klimatupplysningen.se/2014/06/06/tror-susanna-baltscheffsky-att-kall-fusion-enligt-andrea-rossi-kan-radda-klimatet/
http://blog.bosjo.net/2014/05/30/lurendrejaren-vetenskapsmannen-och-journalisterna/
http://cornucopia.cornubot.se/2014/05/vetenskapsradion-pekar-ut-e-cat-och.html

Stranamente, Ny Teknik è l’unica testata favorevole alle marchette di scienziati e giornalisti.

6 commenti

  1. È un momentaccio per i believer nella FF: le risposte alle questioni tecniche, puntuali e storiche sollevate dagli scettici sono affidate alle illusioni degli AlainCo e dei Lmwillys, all’educazione dei Duca, alle certezze dei Mistero e ai giochi dei 22 Passi. Hanno davvero poco da stare allegri.

  2. Cimpy,
    è proprio un momentaccio, dalla “truffa della Defkalion” in poi, una mazzata via l’altra. Se non tirano fuori presto un’altra bufala, il povero dott. Passerini sarà costretto a scriversi mail anonime fino all’autunno.

  3. Scusi Signora Oca,
    mi par di capire che l’ esercito USA intende studiale la doppia ciofeca Cyclone-Ecat?
    Ma allora sono dei polli senza rimedio; voglio provare a spacciargli un Kitegen, lo sa che oltre a produrre energia sempre e dovunque il Kitegen e’ adatto anche alla difesa antimissile? Con il piffero, naturalmente.
    Cerchi su google se non ci crede.
    Saluti.
    Piffy

    1. Piffy,
      l’E-cat non so, il Cyclone se lei si fida dei com. stampa. Per il Kitegen anti-missile, lei rischia di rimetterci le spese di trasporto, usano la forza psicotronica che faceva esplodere i criceti con la mente.

  4. Il momentaccio è per noi, con le notizie che arrivano da neutrino. Ci si mette anche la Carrozza che offre lussuosa ospitalità ai ff a Venezia il prossimo anno. I ff hanno capito da tempo come si porta il cappello; hanno scoperto che peer review e confronti scientifici servono ai puri di spirito; servono invece alleanze politiche, blog che diano voce ai tifosi più disparati, comprese le donne di Voghera e i loro mariti.
    All’INFN hanno lasciato scappare i buoi dal recinto e ora è molto difficile farli rientrare.
    Ammetto di essere scoraggiato.

    1. Camillo,
      se ti riferisci all’articolo su Oggi Scienza, non ti scoraggiare: mi hanno cambiato il titolo e la foto, creando un controsenso. A Venezia la prof. Carrozza non offre neanche uno spritz, invece quand’era ministra aveva fatto il proprio dovere chiedendo all’istituto competente una risposta alle interrogazioni parlamentari.

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