Epidemie

Brutte storie di virus su Science. Laura Margottini riassume quanto si sa dell’inchiesta dei NAS sull’associazione a delinquere di ricercatori, dirigenti di Big Pharma, veterinari e amministratori pubblici – di cui farebbe parte Ilaria Capua (!) – che avrebbe contrabbandato virus dell’aviaria in Italia per causare epidemie e incrementare la vendita dei vaccini.

Continua a sembrarmi pulp fiction.

Fin troppo realistico invece, il rapporto dell’OMS sul “paziente indice” arrivato in Nigeria, il medico che ha tentato di curarlo e la ricostruzione dei contatti di entrambi tra il 20 luglio e il 21 agosto, di cui parla Gretchen Vogel.

La diffusione dell’epidemia è sottostimata dall’OMS, dicono gli specialisti di modelli epidemiologici a Kai Kupferschmidt. Dalla storia del “paziente indice” e dal fatto che i contagi e le vittime raddoppiano ogni mese, pare proprio così. L’altra epidemia nella R.D. del Congo, da un ceppo diverso, è avvenuta in un villaggio isolato, com’era successo fino a quest’anno, non era previsto che originasse in una grande città.

La comunità internazionale ha fatto troppo poco, troppo tardi, ripete Médecins sans frontières da aprile. Fa eco l’Economist, che sottolinea gli effetti collaterali di una quarantena applicata a interi paesi, sette mesi dopo il momento in cui sarebbe servita in un quartiere di Conakry.

Marc Lipsitch, di Harvard, fa parte degli epidemiologi contrari alle ricerche che rendono più infettivi (“gain of function”) dei “patogeni potenzialmente pandemici”, scrive Jocelyn Kaiser. Vista la serie di “incidenti” nei laboratori americani ad alta sicurezza, il suo articolo con Alison Galvani su PLoS Medicine in cui propongono e chiedono alternative, era profetico.

Ron Fouchier nei Paesi Bassi e Yoshihiro Kawaoka negli USA, i due principali virologi che lavorano sull’infettività dei virus influenzali, avevano risposto picche.

A ridosso della scoperta degli “incidenti”, Lipstich e altri 17 pubblicavano un “consensus statement” (la raccolta delle firme e delle adesioni al Cambridge Working Group continua) accolto malissimo dai suddetti virologi, che ora sarebbero più disposti a dialogare.

Adesso gli NIHs devono decidere se continuare a finanziare queste ricerche o meno e con quali limitazioni.

Potrebbero farlo comunque e “secretarle” attraverso il National Science Advisory Board for Biosecurity che nel 2011 aveva già cercato di impedire la pubblicazione dei paper di Fouchier e di Kawaoka su Science e Nature. Alla fine le riviste l’avevano spuntata e il dibattito è diventato pubblico.

Continua a sembrarmi una pessima idea voler produrre una maggiore infettività dei PPP, come se in laboratorio lavorassero unicamente esseri perfetti che non hanno mai violato una norma di sicurezza.

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Fra i papers
– il genoma del caffè (Caffea canephora detta robusta) da parte di un gruppo principalmente italo-francese, e confronto dei geni per la caffeina con quelli del cacao e del tè.
– una coerenza degna di un campo di Higgs (“Higgs mode”) è stata creata da impulsi di luce tra gli elettroni nel nitruro di niobio.

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Per questi esperimenti di Giulio Ruffini et al. sulla comunicazione cervello-cervello (in realtà su un’interfaccia cervello computer), aspetto una “expert opinion”:

Authors affiliated to Starlab or Neuroelectrics have a commercial interest in promoting the EEG/brain-stimulation system described in the paper (Starstim). Authors affiliated to Axilum Robotics have an interest in promoting their robot to automate the positioning of a transcranial magnetic stimulation coil.

Indeed…

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Altre letture per il w/e

– Ross McKitrick si compra una pubblicazione da un editore spennapolli che entusiasma il Daily Bufala – che sia stato rifiutato perfino da Energy & Environment?

And she can cherry-pick too:

Animazione di Hot Whopper, con il contributo di Anthony BigOil Watts.

Sul Wall Street Journal, il Visconte Ridley racconta le stesse bufale sul riscaldamento che non c’è più.

– Anche Media Matters riassume fatti e misfatti dei fratelli Koch.

– E’ salva la curva di Keeling, lo Scripps ci mette 100 mila dollari/anno fino al 2019.

– Da Climalteranti, Stefano C. insegna tre equazioni fondamentali del clima e

Gavin Schmidt da RealClimate a sospettare delle analogie.

3 commenti

  1. contrabbandato virus dell’aviaria in Italia per causare epidemie
    E da quando le influenze hanno bisogno di essere contrabbandate da (improbabili) untori di manzoniana memoria? Le epidemie influenzali arrivano comunque dovunque tutti gli anni anche più di una volta all’anno grazie agli inevitabili portatori, ignari spesso di avere qualsiasi malattia o comunque giudicantisi non pericolosi (quanti stanno a casa al minimo raffreddore o mal di gola, per dire?).
    Che ci sia anche “un business delle epidemie” a questo mondo è ben possibile, ma me pare che si alimenti a sufficienza di ansie più che di *contagi volutamente procurati*. Che poi: pacchi anonimi spediti per posta?? Si tentava di diffondere con qualche anno di ritardo??

  2. mW,
    stessi “fatti”, ma adesso l’inchiesta dei NAS è conclusa. Ilaria C. dice che non c’entra niente, come qui
    Da quello che so, una delle accuse riguarda la ditta dove lavorava suo marito. “Quanto prima” la vedo difficile, qui tra un grado e l’altro un processo dura in media 3000 giorni.

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