Spese legali

Mentre ero ass. giust., un ennesimo comitato di esperti ha bocciato il “metodo Stamina” e Davide Vannoni ha annunciato che farà ricorso al TAR; un ennesimo editoriale di Nature si occupa del suo “torrente” di ritrattazioni:

  • That should add to the concern of those worried about wasted funds for research. But the concerned should also pay attention to what must be increasing costs in legal fees, because those under investigation increasingly turn to lawyers to defend themselves and their reputations, and their employers and journals are more frequently having to respond accordingly…

Il pro domo mea non convince Retraction Watch, ma è vero che le querele – il gruppo Nature se le può permettere! – giovano più che altro agli avvocati.

Degli altri due editoriali, uno fa i complimenti agli NIH per la gestione dell’iniziativa BRAIN che soddisfa anche i suoi critici iniziali, al contrario dello Human Brain Project europeo. (Il 30 settembre gli NIH hanno annunciato i primi 48 finanziamenti pubblici-privati.) L’altro è meno pessimista di prima sul raggiungimento di un accordo per il clima.

Un articolo bizzarro del politologo David Victor e del geofisico Charles Kennel raccomanda di cestinare l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura a 2°C

  • What is ultimately needed is a volatility index that measures the evolving risk from extreme events — so that global vital signs can be coupled to local information on what people care most about. A good start would be to track the total area during the year in which conditions stray by three standard deviations from the local and seasonal mean

Siccome l’aumento delle temperature si sarebbe inceppato (stalled) da 16 anni, al vertice di Parigi a fine 2015 dovrebbe essere concordato un “percorso” per stabilire altri “segni vitali”, in particolare l’ocean heat content (che c’entra con gli eventi estremi?), sul modello degli obiettivi del millennio dell’ONU. Chissà perché visto che non sono stati raggiunti …

Victor e Kennel pensano che la pausa del risc. glob. sia destinata reale, immagino. L’articolo non è piaciuto a parecchi altri, Stefan Rahmstorf su Real Climate, Bill Hare et al., Carbon Brief per altre critiche e sunto su Grist.

A proposito di precipitazioni e risorse idriche, Moshe Alamaro inizia dicendo che il 2014 si annuncia fra gli anni più caldi dal 1850 e cita questo provvedimento non proprio evidenced-based:

  • for the past two months in Wichita Falls, Texas, 5 tonnes of a palm oil and limestone powder have been dumped every two days into a 57-square-kilometre reservoir that has shrunk to one-fifth of its capacity because of the drought. The palm oil creates a thin film on the water surface and is claimed to reduce evaporation by 10–30%. But even if it works, a 10% reduction of evaporation is less than the natural year-to-year variability of evaporation due to climate fluctuation…

Solito tentativo di geoingegneria. Il calcare è “commestibile” (food grade) e l’alcool tratto dall’olio di palma pure, ma spargere quella miscela su quanto rimane del Lago Arrowhead… Non pare aver funzionato, Wichita Falls che trae parte della propria acqua dal lago, è

  • Under a Stage 5 Drought Catastrophe. Under Stage 5 there is absolutely no outdoor watering. Fines can reach up to $2000.

Anche Olli Varis si occupa di risorse idriche gestite male, ma in Asia Centrale

  • The republics of Uzbekistan, Tajikistan, Turkmenistan, Kyrgyzstan and Kazakhstan were developed as farming states to supply produce to the former Soviet UnionToday, they are among the highest per capita users of water in the world — on average, each Turkmen consumes 4 times more water than a US citizen, and 13 times more than a Chinese oneMore than 90% of the region’s water use is irrigating thirsty crops including cotton and wheat.

Anche in Texas, per il cotone

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Science
– Donald Kennedy chiede, come da almeno vent’anni:

  •  If we want to combat new strains of pests that destroy crops, find new crop varieties enriched in nutritional value, improve yields, develop resistance to disease and drought, and provide environmentally sensitive cultivation practices, then agricultural research must be a priority. Why isn’t it?

Ma che domanda! Nei piani del Doha Round e dell’Org. Mondiale del Commercio, doveva pensarci il libero mercato; le banche delle sementi sarebbero state cedute ad aziende private…

Fonte
– Nuno Faria et al. fra i quali molti ricercatori belgi, fanno risalire l’origine dell’HIV al Camerun prima del 1920 (già si sapeva), le prime trasmissioni a Kinsasha – Léopoldville all’epoca –  e la diffusione del ceppo M “padre” della pandemia attuale agli anni ’30-40, con lo sviluppo della ferrovia – non solo agli spostamenti sul fiume Congo –  che insieme alla prostituzione accompagnava lo sfruttamento delle miniere. E dopo, con parecchie incertezze, alla possibilità che negli ambulatori dei cantieri e delle miniere (in Katanga sopratutto), prostitute e clienti venivano curati con siringhe non sterilizzate negli anni ’60-’70.  Com. stampa dell’univ. Oxford

(Il Congo belga era un inferno schiavista, ma il paternalismo dei francesi non era il paradiso. Se vi capita, c’è un romanzo magnifico sullo sciopero dei ferrovieri della Dakar-Niger nel 1947, Les bouts de bois de Dieu di Sembène Ousmane.)

Alan Krueger e Arthur Stone passano in rassegna i vari indici che dovrebbero misurare il “benessere sociale soggettivo”, a loro avviso carenti. Krueger è il proponente dell’indice negativo U per Unpleasantness, che dovrebbe essere più oggettivo…

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L’IgNobel ha perso un sostenitore

6 commenti

  1. the concern of those worried about wasted funds for research.
    Meno male che altri sono preoccupati sugli sprechi che si fanno in ricerca.
    Speriamo che almeno le interrogazioni sulla ff servano a chiudere la partita italiana una volta per tutte.

  2. Riguardo al colonialismo c’è un bel libro di Hochschild: gli spettri del Congo.

    1. Silvio Caggia,
      chiedere scusa perché
      Vedo che non perde il vizio di citarmi a vanvera ed a sproposito e senza nemmeno informarmi…
      Le manco o sono cosi’ tutte le sue citazioni? Propendo per la seconda

      non lo ha scritto lei?

    2. Marianna,
      giusto, grazie, e anche Congo di David van Reybrouck, Feltrinelli.
      Camillo,
      be’, da un paio di secoli se ne preoccupano in molti!
      Dubito che le interrogazioni cambino qualcosa, ormai solo i privati e la Regione Toscana finanziano la ff, il MIUR cosa può farci?

  3. ocasapiens
    il MIUR cosa può farci?
    Segnalare ai 5* e a Realacci che ormai solo i privati e la Regione Toscana finanziano la ff. Che si adattino e cerchino altri modi per farci sapere che esistono.
    Anni fa sulla costa di Tirrenia le arselle si raccoglievano a chili; ora se ne pescano meno. Si può fare un’interrogazione al Ministro del Mare?

  4. Camillo
    secondo me M5*, Realacci e Scilipoti vari lo sanno già. E sanno pure che non ci crede quasi nessuno, altrimenti non chiedevano soldi al Miur, ma li davano per legge come hanno provato a fare con il piezonucleare nel 2009 e con Stamina l’anno scorso.
    arselle
    Con il tasso di piombo, arsenico, cadmio ecc. che ci trovano dentro, forse è meglio così!
    Cimpy,
    sì, tanto l’italiano si difende da solo e ho pure sbagliato thread…

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