Spumante

Fra una critica e l’altra all’amministrazione della ricerca, Riccardo, io, altri citiamo spesso “ERC Starting Grants 2014 – Outcome: Indicative Statistics” dello European Research Council. Io di solito per invitare gli italiani a un po’ di sciovinismo, spumante quindi.

Sono 6 tabelle con provenienza e destinazione dei 328 giovani ricercatori – su 3.273 candidati – che hanno ottenuto un finanziamento milionario, per creare un lab o gruppo di ricerca in qualche ente europeo e inseguire le proprie ipotesi. Forse per rovinare un po’ il capodanno ai  lettori di Scienza in rete, Pietro Greco ritorna sul tema e mette i puntini sulle i:

nella classifica per nazionalità dei vincitori l’Italia (ma occorrerebbe dire, gli italiani) è come al solito in ottima posizione. Con 28 grant vinti, il nostro paese è secondo solo alla Germania (che con 68 vincitori fa la parte del leone) e alla Francia (36 premiati). Da notare il numero molto piccolo di vincitori inglesi, appena 13.
Un segnale molto positivo è che l’Italia vanta un numero di donne vincitrici decisamente alto (18): in termini assoluti le italiane premiate sono seconde solo alle tedesche (che sono 19). Ma in termini relativi le donne italiane sono di gran lunga prime: il 64% degli italiani premiati sono di genere femminile (18 su 28), contro il 28% (19 su 68) dei tedeschi.

Tra l’altro la maggior parte fanno ricerca in fisica, disciplina in cui le donne sono circa il 30%. Seguono “dolenti note” su fuga dei cervelli e dei finanziamenti milionari…

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Sulla copertina di Nature, le “Sabbie di Titano” con le dune disegnate dal vento, una ricerca anticipata on line tre settimane fa. Si tratta di un modello basato su dati e immagini mandate dalla sonda Cassini, un capolavoro firmato da tre agenzie spaziali, ESA, NASA e… provate a indovinare.

Sotto la copertina:
–  un predicozzo ai governanti che non capiscono l’utilità delle “scienze sociali”, come dimostrato tragicamente con Ebola

Physics, chemistry, biology and the environmental sciences can deliver wonderful solutions to some of the challenges facing individuals and societies, but whether those solutions will gain traction depends on factors beyond their discoverers’ ken. That is sometimes true even when the researchers are aiming directly at the challenge. If social, economic and/or cultural factors are not included in the framing of the questions, a great deal of creativity can be wasted.

This message is not new. Yet it gets painfully learned over and over again, as funders and researchers hoping to make a difference to humanity watch projects fail to do so.

–  Jan Eliasson chiede una “idro-diplomazia” per risolvere i conflitti per l’acqua, sempre più frequenti e barbari,

let us remember that 750 million people do not have access to safe drinking water. Roughly 80% of wastewater is discharged untreated into oceans, rivers and lakes. Nearly 2 million children under the age of 5 die every year for want of clean water and decent sanitation. One billion people in 22 countries still defecate in the open. Two and a half billion people do not have adequate sewage disposal.

– i pronostici per la scienza nel 2015 di Elizabeth Gibney, Mark Zastrow, nove “leaders” a stragrande maggioranza di sesso femminile; ricercatori under 40. I ricercatori saranno lo 0,138% della popolazione mondiale e

Global spending on Research & Development US $1,9 trillion

– fra i papers, una bella ricerca elvetico-tedesca ricostruisce la variazione della corrente meridionale atlantica (AMOC) negli ultimi 140.000 anni, e i suoi effetti sul clima, in particolare in Europa settentrionale. Mi sa che l’avevo segnalata quand’era uscita on-line, je radote… 

A la vôtre

(Per i lettori grandi e piccini, è uscita la II puntata di quelli che “Facevano esplodere i criceti con la mente”.)

4 commenti

  1. Buon 2015 a voi. Il mio personale proposito è quello di finire almeno la metà dei progetti iniziati nel 2014, e di metterne in cantiere non più del doppio. 😉

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