Europa dreaming


Parecchi di noi conoscono greci in difficoltà e danno già una mano. Su Indiegogo c’è un crowfunding, ce n’est qu’un début? D

a ingenui si può sognare di essere una minoranza e contare lo stesso come si usa in democrazia? Trasformare la troika in una quadriga e con una frazione del debito greco partecipare alle decisioni prese nel nostro nome?

Quanti europei uniti siamo a pensare che proseguire con un’austerità da cavallo abbasserà ulteriormente il PIL, un aumento dell’IVA al 23% ridurrà ulteriormente il potere d’acquisto dei più poveri ecc.?

In base ai risultati delle elezioni 2014, a naso e arrotondando, circa 60 milioni? Di cui circa 50 milioni possono dare 100 euro/anno al governo greco senza privarsi di beni essenziali?

Se in 50 milioni fossimo solidali non solo a parole, chiederemmo al governo greco di spendere i nostri 5 miliardi/2015 in

  • medicinali e attrezzature per il servizio sanitario
  • cibo per famiglie e mense popolari
  • reddito di cittadinanza contro lavoro socialmente utile per i disoccupati sotto i 65 anni
  • fondi alle banche greche
  • stipendi dei pubblici dipendenti
  • interessi e debiti a banche straniere
  • esperti (nomi di Ong a richiesta) che verifichino la trasparenza degli interventi e i risultati
  • ??? (cont.)

Domanda di riserva: la politica siamo noi o chi la fa di mestiere?

h/t Giancarlo (IbeC)

8 commenti

  1. E’ già stato verificato che i 40€ la Grecia non se li sa gestire e non finiscono di certo in Medicinali, cibo e lavori, e non smettono di certo le pensioni strane e le agevolazioni fantasiose.
    E d’altronde, chi siamo noi per dire a loro come spendere i soldi che gli diamo? O glie li diamo, o no. E io direi anche basta col tasso agevolato e i vuoti a perdere.
    O si intraprende la strada un commissariamento (che appunto significa controllare che i medicinali arrivano, le pensioni giuste pure e quelle strane la smettano, e le agevolazioni smettano di essere fantasiose e più teutoniche), oppure quella di un allontanamento, a loro scelta.
    E mi pare ieri abbiano scelto…

  2. Forse avete ragione entrambi.
    Una cosa non esclude l’altra.
    Ci vogliono misure per pagare i debiti senza deprimere il PIL, altrimenti non si riesce a pagare i debiti.
    Poi, anche una volta che hai ben salvaguardato il PIL, devi controllare come vengono spesi i soldi, ossia anche come vengono redistribuiti.
    Io ho sentito dire (da Prodi – onorevole mi corregga se ricordo male) che inizialmente il problema greco era un problema da 40miliardi di euro, poi con la speculazione è diventato un problema da 400 miliardi di euro.
    Si sono fatti finanziare il debiti dagli strozzini?
    Qualcuno ci capisce qualcosa?
    Ci sono davvero spese folli, pensioni fantasiose, strane agevolazioni?
    Mi aiutate, a fare il punto della situazione?
    Purtroppo non ho seguito la maratona di Mentana.

    1. tutti,
      scusate, avevo schiacciato “pubblica” invece di “salva” prima di finire, grazie a Giancarlo (IbeC) per avermi fatto notare un errore kolossal
      Andrea,
      qui dicono in tanti “siamo con il popolo greco”, anche perché magari domani tocca a tutti i PIGS. So let’s put our money where our mouth is e vediamo con chi siamo solidali.
      mW
      forse può essere utile questa cronologia, in fondo c’è un link alle contromisure – i tagli votati dal parlamento greco, anche a spese folli del settore pubblico e strane agevolazioni (evasione fiscale e tangenti).
      Pensioni: capitolo dolente, quasi 1/4 della popolazione è pensionata, quasi il 45% dei pensionati prende 665 euro/mese. Qui trova due grafici eloquenti (Grecia = EL), fonte Eurostat.
      La Grecia spende il 17% del PIL in pensioni rispetto al 14,50% di media UE. Le mutue greche hanno un deficit cronico del 9%, all’incirca quello dell’INPG (Ordine dei giornalisti italiani) il cui presidente prende 314 mila euro/anno. Di media un giornalista pensionato ne prende “solo” 66 mila, un pre-pensionato 75 mila.

    2. mW (segue)
      quando il governo greco ha ammesso di aver truccato i conti, mi sembra fosse un problema da 120 miliardi. Da allora gli interessi hanno avuto picchi oltre il 40%. Gli strozzini sarebbero le banche (tedesche e francesi innanzitutto) e i fondi di investimento che hanno comprato buoni del Tesoro greco e nel frattempo hanno accettato di dimezzarne il valore.
      Prima del referendum gli interessi sui buoni a 10 anni erano al 14.83%, quelli a 2 anni al 31%, quelli a 5 anni al 19%.

  3. un giornalista pensionato ne prende “solo” 66 mila
    Se lo sarà meritato di sicuro.
    Porc omissis.
    Vengono rapinati spesso, i giornalisti pensionati? No-o? Bisogna rimediare.

    1. Nasty,
      Bisogna rimediare.
      be’ aspetti, hanno rifiutato i tagli, ma ancora non ci hanno chiesto di tappare il buco!
      Fa un po’ impressione che qui tanti giornalisti d.o.c. critichino le pensioni greche, mentre vanno in pensione a 58 anni se hanno 18 anni di contributi.

  4. Le recenti questioni migranti e debito greco sono l’ultima (in ordine di tempo) intonazione dell’inno all’ipocrisia europea. Se non ne usciamo in fretta si rischia l’implosione e sarebbe davvero grave per tutti.

  5. “qui dicono in tanti “siamo con il popolo greco”, anche perché magari domani tocca a tutti i PIGS. So let’s put our money where our mouth is e vediamo con chi siamo solidali.”
    Io non sono solidale con nessuno che non mi da motivo per esserlo, per fare beneficienza a perdere ci sono persone che bisognano più dei greci.
    E se domani toccasse agli altri PIGS, Italia compresa, spero si comporti in modo diverso di come si è comportata la Grecia, indicendo referendum inutili, bracci di ferro ridicoli, e nel frattempo bruciando prestiti a tasso agevolato che l’Italia non ha mai avuto.
    Nel frattempo, giustamente, l’unione europea ha riveduto l’haircut per l’ultimo prestito di liquidità quindi le cose non si mettono bene dal punto di vista finanziario.

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