I'd rather not

Mentre tutti deplorano l’abuso di metriche come impact factor e citation index per valutare il lavoro dei ricercatori, da Bad Science si discute sugli incentivi che aziende fornitrici di materiali per la ricerca biomed danno agli autori che nei paper citano la marca dei prodotti utilizzati. Offrono tutte sconti e omaggi, ma di solito sono legati alla quantità acquistata, non a una pratica usuale in ogni disciplina.

In fisica per esempio, nel celebre “Why spaghettis do not break in half” Basile Audoly e Sébastien Neukirch precisavano
Barilla no. 1 dry spaghetti pasta of length L  24:1.


La novità introdotta quest’estate dalla Cyagen Biosciences, vedo su Retraction Watch, è che l’incentivo base di $100, sotto forma di buono sconto, viene moltiplicato per l’impact factor della rivista: su Science diventano $3.000, su Nature  $4.000 e $5.000 su Cell.
Physics comes cheap, per le Phys. Rev. Letters la Barilla dovrebbe solo $750. Dubito che Basile & Sébastien avrebbero accettato, e sembra che l’offerta Cyagen sia stata disdegnata anche dai bio-med.

Se ne può discutere anche sotto l’intervista di Richard Poynter al product manager della Cyagen.

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(La mia è una domanda…)

Sarei curiosa di vedere una tabella come questa per l’Italia: paragona la spesa del 2014 per abbonamenti alle riviste scientifiche nelle varie università britanniche (cliccarle nella colonna a destra). Prevale Elsevier, and music and arts come really cheap!

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Resto in tema di editoria. Su Nature, Monya Baker dice che i giudici americani sono maldisposti verso gli autori che cercano di impedire a un editore di ritrattarne gli articoli in caso di misconduct grave: sarebbe violare la sua libertà di stampa. Di solito, mi sembra che gli editori facciano come Springer con Carpinteri & Co. e arrivino a un compromesso extra-giudiziale, più discreto:

Would-be litigants will also be put off by the publicity that lawsuits attract, says Kenneth White, a lawyer, because it spreads news about criticism of scientific work more effectively than anything that journals might do. 

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Matt Hodgkinson di Journalogy ha indagato sulla rivista pseudo-scientifica che aveva pubblicato la pseudo-scoperta che mangiare cioccolato fa dimagrire. Certe zone dell’open access sembrano proprio ehm… a luci rosse.

Il discutibile editore Frontiers – di Henry Markram e MacMillan, non più del gruppo Nature che ora fa parte di Springer – sta spammando i bibliotecari accademici perché pubblichino, al costo di $1.900 per articolo, su una nuova testata, scrive Jeffrey Beall che non l’ha ancora messo fra i predoni dell’open access. Ci manca poco, credo, anche data l’esperienza di un cacciatore di bufale, quelle di Marco Ruggiero in particolare.

L’ex medico Ruggieroemigrato in USA secondo la moglie ex dott. Pacini ma attiva in USA e tuttora prof all’università di Firenze che non si nega nulla, rif. saga a puntate su HIV Forum e Oggi Scienza – s’è appena comprato la partecipazione a una conferenza organizzata a Birmingham, UK, dallo spenna-polli Omics, in qualità di chief scientist dell’Immuno Biotech Ltd e di cliniche illegali.

Illegale quanto quella aperta dalla sua concorrente Amanda Jewell nella Repubblica Dominicana, lei cura il cancro, l’autismo ecc. sia con lo yogurt al GcMAF che con la candeggina, lui con la candeggina ancora no…

12 commenti

  1. I made the mistake myself of confusing ‘Dominica’ with ‘Dominican Republic’, but they are two different Caribbean nations.

  2. FRONTIERS: anch’io fatico a capire come mai non sia ancora finito nella lista di predatory editors compilata da Jeffrey Beall. E questo almeno dalla pubblicazione su Frontiers in Immunology dell’articolo negazionista dell’HIV/AIDS di Patricia Goodson:
    http://www.hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=22&t=3894
    Fra l’altro, Tara Smith a inizio agosto ha segnalato un’altra perla, pubblicata questa volta su Frontiers in Neurology:
    http://scienceblogs.com/aetiology/2015/08/04/another-frontiers-in-journal-steps-in-it/
    RUGGIERO: dopo gli articoli in riviste predone e la partecipazione a congressi poco seri, pare che l’attitudine agli acquisti bizzarri si sia manifestata anche nell’acquisto su Amazon di recensioni a 5 stelle del suo ultimo capolavoro, “Your Third Brain: The Revolutionary New Discovery to Achieve Optimum Health”, con entusiastica prefazione di John Gray (uomini marziani, donne venusiane) – che fra l’altro si pregia di vendere nel suo sito MarsVenus nulla di meno che lo yoghurt magico:
    http://www.amazon.com/Your-Third-Brain-Revolutionary-Conversation/dp/098827714X
    http://www.hivforum.info/forum/viewtopic.php?p=54194#p54194
    Altri particolari sul Turd Brain, qui:
    http://www.hivforum.info/forum/viewtopic.php?p=54171#p54171
    Parte del capitolo “Marco’s Story and the Importance of this Book” può essere letta direttamente nel sito di vendita del libro e offre spunti di riflessione che credo appassionerebbero uno psichiatra.

    1. Smut Clyde,
      I do worse, still famous after 30 years for brodcasting that the speed of light in a vacuum is 300 km/h. And I also enjoyed your experience as a peer reviewer for Frontiers.

      Dora,
      Ti credevo in vacanza.
      Third Brain: OMG e guarda che coincidenza, stessa tesi di Scienza per amore, un “ente di ricerca” per la setta del pedofilo di Roma.
      Frontiers: vado subito a vedere! Beall “lo tiene d’occhio”, ma da quelle che guardo ogni tanto, direi che non tutte le riviste sono spenna-polli. Cmq non sembrano attirare molti giovani brillanti, com’era successo a PLoS per esempio.
      p.s. S’è capito come riesce la prof Pacini in Ruggiero a fare il medico in USA e a tenere tutti questi corsi all’univ. di Firenze? E come mai i baroni così pronti a denunciare Macchiarini per (mai) tentata truffa non aprono bocca e gli altri prof nemmeno?

  3. Ciao Sylvie,
    purtroppo le vacanze sono finite. Ma, fra il complotto della nagalasi con il suo corredo di dottori o pseudotali ammazzati dal NWO e il Turd Brain per gli Übermenschen divoratori di yoghurt, il ritorno si profila interessante. 🙂
    > p.s. S’è capito come riesce la prof Pacini in Ruggiero a fare il medico in USA e a tenere tutti questi corsi all’univ. di Firenze? E come mai i baroni così pronti a denunciare Macchiarini per (mai) tentata truffa non aprono bocca e gli altri prof nemmeno?
    Io non ne ho proprio idea. Però che attorno a Mr e Mrs Ruggiero esistesse in passato un’acquiescenza che potrebbe anche essere presa per consenso da parte dei colleghi credo sia difficile negarlo. Altrimenti, come sarebbe stato possibile approvare corsi e tesi di laurea in cui si negava che HIV sia l’agente patogenetico dell’AIDS e si sosteneva che sono gli antiretrovirali a causare immunodeficienza?
    E perché alcuni degli studenti che scrissero tesi negazioniste quasi interamente copiate da materiale reperito in Internet non solo non sono stati in alcun modo sanzionati, ma continuano a lavorare presso la cattedra di Stefania Pacini?
    http://i.imgur.com/L2KYAJR.png
    Da queste slides: https://www.dropbox.com/s/6mi6fpfiqoh500t/Ruggiero%2C%20May%2021%202015.pdf?dl=0

  4. s’è appena comprato la partecipazione a una conferenza organizzata a Birmingham, UK, dallo spenna-polli Omics, in qualità di chief scientist dell’Immuno Biotech Ltd e di cliniche illegali.
    Oddly enough, although Ruggiero’s Abstract for the conference is up on the Omics site, he is absent from the actual Scientific Program:
    http://breastcancer.omicsgroup.com/pdfs/breast-cancer-2015-1050-final-scientific-program.pdf
    I grow suspicious at conferences when people pay their submission fee but pull out at the last moment; it looks as if they are only concerned with padding out their CV with another Abstract .

    1. it looks as if they are only concerned with padding out their CV with another Abstract
      Quite. A prof (who’s suing 16 journalist for libel and me also for blasphemy, fun story) tried to use his participation to a phony conference in court, but the judge discarded it.
      As to Ruggiero, he might have found that England wasn’t safe anymore.
      Dora,
      Tks. Still pushing his yogurt and adding shell companies to the mix – I hadn’t seen Bacterix Worlwide before.

    1. Dora,
      Bravo è di una Limited Liability Comp, dovevo immaginarlo. Così se un investitore ci rimette i soldi, ha poco da reclamare…
      “incongruous”: sembra uscito da Astérix.

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