Un lungo "stato nascente"

Scrivo un pezzo su Sette brevi lezioni di fisica, il best-seller di Carlo Rovelli, per l’annuario che la fondazione Mondadori distribuisce nelle biblioteche. A dieci mesi dall’uscita “vende ancora bene”, mi dicono i librai. Ne tengono un po’ vicino alla cassa, infatti, e ne deduco che sta nella coda lunga della gaussiana e che l’innamoramento iniziale sta sfumando.
Risposta di Adelphi: macché sfumando, sta ancora in cima alle classifiche della saggistica e va a gonfie vele.

Tutti sbalorditi, per primi l’autore e Armando Massarenti, responsabile del Sole-Domenicale e “filosofo minimo“, per il quale le lezioni erano un esperimento. L’ipotesi da verificare era se nella “silly season” estiva (2012) le idee fondamentali della fisica del ‘900 si facevano leggere “come un romanzo”.
Risposta dei lettori: sì, ancora, bravo, bis. Ma l’amato non vuole

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Continuo con gli amici miei. Uno sta costruendo un triciclo-risciò rivoluzionario e mi ha fatto venire in mente un alisca-pedalò che aspira a esserlo altrettanto (h/t The Economist).

Al posto dell’elica Adrian Thomas – prof. di biomeccanica al Dip. di zoologia di Oxford e dell’Animal Dynamics, una start-up dell’università – ha messo una coda di delfino. Dovrebbe fornire una spinta maggiore perché la produce la superficie della pinna e non solo di una parte delle pale. Così spera di battere il record di velocità per l’acqua-ciclismo stabilito nel 1993 dal Decavitator del MIT: 100 metri a 18 nodi/ora. (h/t Nasty)

Giancarlo (IbeC) avrà da ridire, scommetto…

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h/t The Guardian. New Climate Economy analizza costi e benefici degli investimenti per tagliare le emissioni urbane di CO2 equiv. Sorpresona, usare meno energia da fonti fossili conviene. Dal com. stampa:

 New research finds that investing in public and low emission transport, building efficiency, and waste management in cities could generate savings with a current value of US$17 trillion by 2050. These low-carbon investments could also reduce greenhouse gas emissions by 3.7 Gt CO2e per year by 2030, more than the current annual emissions of India.
With complementary national policies such as support for low-carbon innovation, reduced fossil fuel subsidies, and carbon pricing, the savings could be as high as US$22 trillion.

Povero signor Sorgenti dell’Assocarboni. Le angurie (Verdi fuori, comuniste dentro) come il miliardario Bloomberg vogliono ridurre i $2-3 mila miliardi/anno (1) dati alle BigOil & Coal che lottano contro la FAME e la miseria, invece di ridurre i $7,15 miliardi/anno dati alle agenzie dell’Onu per gli aiuti umanitari …

(1) Visto il prezzo in picchiata del carbone e del petrolio, direi che la proiezione di $3 mila miliardi fatta dall’IMF per il 2015 andrebbe dimezzata,

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Scrive Riccardo Reitano sotto il post precedente:

L’ISAC parla della terza estate più calda in Italia dopo il mitico 2003 e il 2012.
Il 2015 fino ad ora resta in testa rispetto al record dello scorso anno.

Pare in testa anche per la siccità che ha già causato $8 miliardi di danni agli agricoltori. Caveat: Aon Benfield usa i dati delle assicurazioni, ma nei paesi poveri i contadini non sono assicurati.

Nuovo paper di Leela Frankcombe, Michael Mann et al. su come i modelli separano la variabilità naturale interna al clima, l’andamento dell’AMOC in particolare, dalle forzanti antropiche. Abstract mio: tutti i modelli sono imperfetti, ma in modi diversi quindi si possono migliorare (sorpresona bis).

Sbaglio, o proprio Michael Mann diceva di non chiamare più AMOC l’oscillazione atlantica pluridecennale?

Agg. Confondevo con l’AMO dice Steph, che aggiunge altri dati su temperature e siccità in Europa.

Se avete scommesso sul minimo 2015 di estensione della banchisa artica, magari vi interesserà la discussione sulle Phys. Trans. A della Royal Society, h/t Gavin Schmidt che da neo-papà fa battutacce sulla p x 2-value.

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Andrea Idini segnala sulle Phys. Rev. Letters un modello di David Zhou et al. basato sulla teoria del percolamento dei liquidi. Mostra come lo sprofondamento nell’anestesia come panne della rete neuronale sia causata dall’interruzione del flusso di informazioni. Quando l’anestetico smette di far effetto, le informazioni ricominciano a fluire. Philip Ball lo spiega meglio di come farei io:

The researchers also drew on standard information theory to define the amount of information encoded in the input and output signals of the network in terms of their so-called information entropy. The entropy of the output relative to the input dropped abruptly at a p value of about 0.3, meaning that very little information was getting transmitted through the network. The relative abruptness of this transition matched the observation that there is a critical concentration of anesthetic for which consciousness is abruptly and completely lost.

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Star Trek

A proposito di mezzi di trasporto, questo me l’ero perso. Però l’ho trovato da sola!

All’università di Barcellona, dentro una sfera magneticamente invisibile da fuori, i fisici Jordi Prat-Camps et al. hanno creato il primo cunicolo di tarlo, galleria gravitazionale, ponte di Einstein-Rosen?

Agg. cunicolo spazio-temporale, dice Giancarlo.

Chiamatelo come vi pare, comunque è un buco nel campo elettromagnetico che fa da scorciatoia per collegare punti distanti dell’universo, e che in fondo ha un monopolo invece di un polo nord e uno sud.

In attesa di conferma, come sempre. E stando al com. stampa sono tutti sani e salvi…

10 commenti

  1. Confermo che il libro è piacevole, si legge in un pomeriggio sotto l’ombrellone. Lo spirito divulgativo è percepibile in ogni parola. Spero in un seguito.
    Quanto alla coda di Delfino non ho nulla da eccepire: la natura conferma che funziona se i delfini sono arrivati fino a noi. Se l’evoluzione avesse preso un’altra strada e avesse fornito i delfini di un’elica, chissà, forse le nostre conclusioni ora sarebbero diverse.
    Wormhole, non avendo traduzione italiana neppure nel senso non figurato, ormai si traduce a dizionario come cunicolo spazio-temporale, mentre in francese rimane trou de ver come quello vero.

    1. Giancarlo,
      Spero in un seguito.
      Ci vuole bene, ma dice di no lo stesso.
      non ho nulla da eccepire
      meno male, ma non ho capito: come si fa a pedalare senza affondare?
      cunicolo spazio-temporale
      ecco, ne avevo dimenticato uno… Lo metto sopra, grazie.

  2. Estate europea 2015: al di sopra della linea immaginaria che congiunge Sardegna con coste venete e man mano che ci si sposta verso nordovest (fino alle coste atlantiche della Manica), l’estate 2015 è stata la seconda più calda dopo quella del 2003 e ben davanti al 2012. Al di sotto e verso sudest la terza, dopo il 2012. Nella regione alpina dove risiedo, la “distanza” in gradi fra la 2003 e la 2015 è simile a quella che intercorre fra quest’ultima e la 2012.
    Per quel che riguarda la siccità , non ho ancora verificato in dettaglio, ma ho idea che in area alpina siamo vicini a quella del 2003 (che però iniziò già in inverno, tutti i primi 8 mesi del 2003 furono siccitosi e anche nel 2011, da gennaio a fine maggio si ebbe una notevole siccità).

  3. Anch’io confermo: il libro si legge bene – per quanto non mi sarebbe dispiaciuta qualche nota di approfondimento qua e là (ma sarebbe stato un altro libro – il seguito, magari?Ah già, ha detto di no, peccato)

  4. Occhio: una cosa è l’AMOC (Atlantic meridional overturning circulation, circolazione di rovesciamento meridionale atlantica), un conto l’AMO. Quest’ultima potrebbe essere in parte il riflesso della prima, ma denota solo la variabilità (o l’oscillazione) multidecennale delle SST nordatlantiche.
    Non ti si può lasciare sola un solo… post 😉
    PS: forse sabato 19 settembre sono a Milano per l’Expo con alcuni colleghi. Semmai ci si sente (ti mando il mio contatto).

    1. CimPy,
      trova l’approfondimento in “La realtà non è come ci appare”, uscito l’anno scorso da Raffaello Cortina, molto bello.

      Steph,
      Ups, ho perso un altro neurone! Grazie per le temperature, la siccità (anche in Francia ho visto) e l’AMO – e vi aspetto il 19.

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