Bad Karma

In copertina di Nature, “Weed out Bad Karma” si riferisce agli ibridi di palma da olio con il fiore e il frutto “incapottati” (mantled) e quindi improduttivi. Sono clonati, quindi identici alla palma genitrice e nonostante parecchie ricerchenon si capiva perché crescessero quasi sempre sterili.

Guarda caso, c’entra la metilazione del DNA come in tanti casi di variazione epigenetica. Meilina Ong-Abdullah et al. hanno analizzato l’intero genoma gene per gene, alla ricerca dei loci associati al capotto, e li hanno trovati nei geni Karma (nei retrotransposoni di un loro introne). Durante la divisione cellulare, la parte finale del DNA viene trascritta male. Adesso che si sa com’è fatto e dove si trova l’epiallele Bad Karma, si possono identificare le pianticelle neonate che ne sono portatrici. 

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Oltre allo speciale sulla cannabis che merita non solo per i giochi di parole, raccomando l’editoriale che riguarda noi signore, e una proposta di legge californiana per bandire i cosmetici e i dentifrici con microsfere di plastica:

A beautiful woman comes into focus. What makes her skin glow so? Why, she says, she uses Aveeno’s Positively Radiant skin-brightening daily scrub for “naturally beautiful results”.

Spot televisivo.

In a paper published on 3 September, aquatic-health researcher Chelsea Rochman at the University of California, Davis, and her colleagues estimate that 8 trillion microbeads per day are emitted into aquatic habitats in the United States alone. … 

Il sistema di depurazione ne trattiene solo il 90%, quando va bene. Sono ingerite dallo zooplancton dal quale risalgono su per la catena alimentare.

Some of these are then eaten by larger creatures, and toxic chemicals in the plastics, as well as other toxic chemicals that adhere to plastic particles, accumulate in fish — which might end up on our dinner tables.

Nel frattempo trovate quali prodotti evitare da Beat the Microbeads. Ancora non ci sono quelli venduti in Italia, ma alcuni sono uguali a quelli francesi.

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L’anno scorso, Nature aveva pubblicato due paper poi ritrattati di ricercatori giapponesi che dicevano di aver ottenuto staminali pluripotenti “stressando” cellule normali, una tecnica detta STAP. Ora pubblica un editoriale in parte mea culpa in parte lezioni imparate, due “Brief Communications Arising” (BCA)

Why is Nature publishing these pieces? The main reason is to update the scientific record. The wording of the STAP retraction notices left open the possibility that the phenomenon was genuine. It said: “Multiple errors impair the credibility of the study as a whole and we are unable to say without doubt whether the STAP-SC phenomenon is real.” The two BCAs clearly establish that it is not.

e una rassegna

intended to offer guidance from the community to help researchers, editors and reviewers to decide how best to evaluate future claims as well as how to view those already published in the scientific literature.

Rif. anche l’articolo su The Scientist.

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Jeff Tollefson si occupa dei 169 “scopi per lo sviluppo sostenibile” in discussione da domani all’Onu:
some experts fear that the goals are too numerous and vague to have practical value. 
First on the list: “End poverty in all its forms everywhere”. Second is to end hunger and achieve food security while improving nutrition and promoting sustainable agriculture. The list goes on to address fundamental issues such as education, gender equality and access to water and basic sanitation services. It also calls for economic growth, environmental conservation and clean energy for all people, while urging action to combat climate change. The goals are supplemented by 169 specific targets that are meant to clarify the work that needs to be done.

Gli esperti fanno notare che certi “obiettivi specifici” sono in conflitto tra loro

For example, without advances in efficiency and a shift towards renewable energy, the expansion of access to modern energy sources (goal 7) would interfere with the goal of keeping global warming in check (goal 13).

e che non c’è alcun accordo su come misurarne il raggiungimento o meno. (Ne discutiamo sabato con gli ascoltatori di popolare network dalle 9.30 alle 10.30, ne riscrivo a parte.)

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Sotto il post “Sentore di suini”, si discute di aerei elettrici a batteria e giustamente mW dice che il problema è l’energia con la quale caricare la batteria. Oggi ne scrive Jon Lemmon dell’ARPA-E, segnalando i progetti di nuove celle a combustibile polivalenti

Researchers must now demonstrate that fuel cells can perform multiple functions and still generate power efficiently.

La bibliografia è breve, ma ci sono alcune rassegne per chi vuol farsi un’idea.

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Fra i paper, mi sembra bello – anche nella sua pluri-disciplinarietà – quello di Charles Clark et al. Spiegano come aggiungere in teoria e in pratica un momento angolare orbitale, una proprietà degli elettroni, a una “onda” di neutroni. Appena si è saputo fare con i fotoni, è nata la fotonica con tutte le sue bizzarrie ed applicazioni. Idem per la neutronica?

Com. stampa del Joint Quantum Inst.

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Carlo Tecce e Marco Palombi del Fatto quotidiano fanno un peana al tubo neo-Tucker detto Dukic Day Dream, sigh…

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