Crash


Ci sono rimasta ma-lis-si-mo.

All’ESA hanno deciso di schiantare Rosetta sulla cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko detta Ciuciù. Senza consultare noi che da una vita – dico per i più giovani – seguiamo le avventure della nostra libellula spaziale. Senza un  post o un tweet per avvisarci, vigliacchi, l’abbiamo saputo da un articolo di Elizabeth Gibney su Nature:

A year since a probe called Philae made history by touching down on a comet, the team that pulled off the feat is plotting a different kind of landing. Next September, the European Space Agency will crash Philae’s mothership Rosetta into the icy dust ball, but as gently as possible.

The dramatic act will bring the mission to an abrupt end — and give Rosetta’s wealth of sensors and instruments their closest view of the comet yet. “The crash landing gives us the best scientific end-of-mission that we can hope for,” says Rosetta project scientist Matt Taylor.

The crash will definitely be a hard stop to the mission, he says, however gentle the landing. Designed to manoeuvre in orbit, once Rosetta is on the comet’s surface it will no longer be able to point its antenna to communicate with Earth. Similarly, it will not be able to angle its solar array, so it will lose power, says Lodiot. “Once we touch, hit or crash, whatever you want to call it, it’s game over.”

Come se i suoi strumenti non funzionassero anche a distanza di sicurezza… Come se una cometa, anche bruttina, fosse una discarica… Come se non si poteva lasciarla volare ancora… Come se…

 Rosetta will also resume listening out for Philae. Given the huge public interest in anything to do with the lander, Rosetta’s finale will make for a fitting end to the story, adds Altwegg. “This way Rosetta gets to live happily ever after on the comet with Philae.”

Ah be’ allora, come non detto.

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Forse Michele Aresta et al. finiranno per avere ragione, dopotutto, e la CO2 emessa si potrà catturare e riciclare in prodotti utili senza le lungaggini del ciclo del carbonio, stando alla rassegna di Xiao Zhi Lim, un po’ ottimista. Magari i $20 milioni dell’X Prize suscitano idee geniali.

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Da ieri il National Geographic è di Rupert Murdoch, sono iniziati i licenziamenti.

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Nota per Andrea Idini, Neutrino, Riccardo e altri volonterosi

Nel caso del clima, sembra sempre più raro che si neghi l’evidenza scientifica, diceva un amico di Climalteranti. In Italia sembra vero. Il ten.col. Guidi la nega con il coraggio di sempre, ma pare aver perso parecchio del suo charme. Dove la propaganda bigoilista è tuttora ben finanziata, i ben finanziati frignano perché le loro bufale sono accolte senza la dovuta riverenza. Succede anche qui a proposito di FuF, truffa Stamina, Nuova medicina antisemita e caggianate varie.

Quale “tono” gli scienziati dovrebbero adottare per non offendere le corazzate spargi-bufale? Se ne discute da ATTP.

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China underreporting coal consumption by up to 17%? Colour me surprised…

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La “legge di stabilità” taglia i fondi alla ricerca:

Si tratta di 200 milioni di euro nel 2016, che passano a 220 nel 2017 e 180 nel 2018, che vanno a incidere sulla missione “fondi da ripartire” del MIUR. Giova ricordare che tra questi c’è il FOE, il fondo ordinario con cui vengono distribuiti i finanziamenti agli enti di ricerca come CNR, INAF, INFN, INGV. Non è chiaro in che proporzione verranno colpiti questi bilanci, ma sicuramente non è una buona notizia.

Buona notizia per i 22 passeri e il “prude F****i” che vuol far chiudere l’INFN, si salva lENEA

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