Burp retroattivi

Sui PNAS, Donatella Zona dell’università di Sheffield e UC-San Diego, Beniamino Gioli dell’Ibimet-CNR et al. pubblicano misure delle emissioni di metano nella tundra dell’Alaska. Non le hanno rilevate unicamente d’estate, così hanno scoperto che

emissions during the cold season (September to May) account for ca. 50% of the annual CH4 flux, with the highest emissions from noninundated upland tundra.

Grassetto mio. Sembra contro-intuitivo, ma Gioli lo spiega nel com. stampa del CNR:

Il motivo della persistenza di emissioni biogeniche in inverno risiede nella cosiddetta zero curtain, una condizione fisica in cui strati di suolo a media profondità, confinati in basso dal permafrost ed in alto dagli strati superficiali di neve-ghiaccio, riescono a permanere a temperature prossime allo zero, mantenendo attivi i processi biologici anche con temperature dell’aria estremamente più basse.

I modelli devono ancora tener conto dei nuovi dati, comunque l’effetto è prevedibile:

Because Arctic warming disproportionally impacts the cold season, our results suggest that higher cold-season CH4 emissions will result from observed and predicted increases in snow thickness, active layer depth, and soil temperature, representing important positive feedbacks on climate warming.

Bethel protest

Fonte

*

Avevo segnalato il paper di Kate Marvel, Gavin Schmidt et al. sulla sensibilità del clima a un raddoppio della CO2 stimata integrando l’effetto delle singole forzanti, naturali e non, vincolate dalle osservazioni 1850-2015 (ma ho dimenticato il link alla divulgazione fatta dal GISS-NASA…). Kate Marvel si sente “una principessa!” dopo un articolo delirante che gli ha dedicato ieri il Daily Express.

*

Sempre sui PNAS, Insu Koh, Taylor Ricketts et al. dell’università del Vermont mappano l’abbondanza di api selvatiche in USA. Stimano che

wild bee abundance between 2008 and 2013 declined in 23 percent of the contiguous U.S. The study also shows that 39 percent of U.S. croplands that depend on pollinators — from apple orchards to pumpkin patches — face a threatening mismatch between rising demand for pollination and a falling supply of wild bees.

Map: wild bees at risk

Dicono che il declino è correlato alle coltivazioni di mais da bioetanolo, la cui superficie è aumentata del 200% circa nello stesso periodo. Bozza del paper e altro materiale sul sito dell’università

*

Nature intervista la nuova direttrice del CERN. A proposito delle due gobbe avvistate nei dati che forse chissà suggerirebbero una nuova particella, magari una Susy, non si sbilancia:

 At the moment, experiments are seeing some fluctuations and hints, which, if they are due to signals from new physics, will next year consolidate with the huge amount of data the LHC will deliver. On the other hand, if they are just fluctuations, they will disappear.

Agg. 24/12: Si sbilanciano altri, 95 papers sono già stati messi  su arXiv.

*

La teoria della SUSY è “testabile”, ma quella delle stringhe che non sembra proprio esserlo è scienza?

Physicists and cosmologists have been debating the question for the past decade. Now the community is looking to philosophy for help.

scrive Davide Castelvecchi – proprio bravo secondo me – che ha seguito il seminario all’univ. Maximilian di Monaco. Dev’essere stato vivace:

At the workshop, David Gross, who has suggested that a lack of alternatives to string theory makes it more likely to be correct, sparred with Rovelli, who has worked for years on an alternative called loop quantum gravity. Rovelli flatly opposes the assumption that there are no viable alternatives. Ellis, meanwhile, rejects the idea that theoretical factors can improve odds. “My response to Bayesianism is: new evidence must be experimental evidence,” he says.

Bayesianisti” (privi di dati empirici…) non sono rimasti sulle rispettive posizioni, ma forse si rivedranno per due settimane in una scuola estiva. Sono interessanti anche la cronaca di Massimo Pigliucci, genetista all’origine, che partecipava al seminario in veste di filosofo penso, e le riflessioni di Sabine Hossenfelder sulla “realtà” del multiverso.

***

Gli assegnisti di ricerca hanno chiesto al Ministero del Lavoro come mai insiste per togliere loro l’indennità di disoccupazione che estende a tutti gli altri precari. Risposta: perché siete degli studenti.

L’ADI commenta:

Emerge dunque l’impressione che nella tesi del Ministero la ricerca non abbia la dignità di altri lavori
Nella risposta all’interpello, inoltre, il Ministero arriva a negare che i dottorandi con borsa versino contributi alla Gestione separata, compiendo un errore marchiano (qui nota INPS sull’iscrizione alla Gestione Separata delle borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca), come possono confermare le migliaia di dottorandi che ogni anno versano oltre 1.300 euro di contributi
4. Il silenzio del MIUR è diventato insostenibile e imbarazzante. 
Richiamiamo tutta la comunità accademica all’esigenza imprescindibile di prendere posizione e far sentire la propria voce nei confronti di un atto che non solo offende la dignità del lavoro di migliaia di giovani ricercatrici e ricercatori, ma che delegittima la funzione sociale della ricerca e degli atenei e centri di ricerca che la producono.

***

Un’amica mi segnala l’articolo di Repubblica sull’aggiornamento dei dati demografici pubblicato dall’ISTAT:

Le schede … arrivano fino all’agosto scorso e dicono che nei primi otto mesi sono stati registrati 445mila decessi, contro i 399mila nello stesso periodo dell’anno precedente. Si è passati cioè da una media di meno di 50mila al mese a una di oltre 55mila.

Su Neodemos, Gian Carlo Blangiardo ha soprattutto domande.

 ***

La truffa Stamina continua all’estero per 27 mila euro/cad., dice Marino AndolinaSospeso per sei mesi dall’Ordine dei medici, commenta:

“A me non cambia nulla, non ho interesse a lavorare in Italia, sono disgustato.”

Meno male.

22 commenti

  1. A proposito di proteste universitarie, poco nota è quella in corso degli Atenei italiani. Finora (o meglio al 29 Novembre) sono stati coinvolti 129 dipartimenti e 21 Senati Accademici di 46 Atenei.
    I docenti universitari “non particolarmente pronti di riflessi […] sono usciti dal congelatore”, ovviamente al momento inascoltati non solo da Governo, Ministro e mondo politico in generale ma anche dai media, pronti alle lacrime di coccodrillo per il calo del numero degli studenti ma senza che nessuno abbia il coraggio di mettere in risalto il sottofinanziamento cronico e grave del mondo dell’Università e della ricerca italiano.

  2. Agente Anatra 00h a rapporto dalla divertita osservazione di Fusione Fredda, dove da giorni si sta svolgendo un formidabile confronto tra una forza irresistibile e una massa irremovibile. Ma non puo’ essere raccontata: e’ uno spettacolo che deve essere fruito personalmente.
    Quello che volevo segnalare e’ un’altra spettacolare franchinata; questa volta in campo storico. Cercando ossessivamente di dimostrare che uscendo dal proprio ambito di competenza si scrivono delle solenni corbellerie, Franchini pontifica sulla seconda guerra mondiale scrivendo
    [I nazisti] in aviazione fecero degli arrosti terrificanti, con aerei mehrzweck che le buscavano da tutti. La battaglia d’Inghilterra, che distrusse due terzi della Luftwaffe, fu impostata a capocchia perché quei pollaccioni non conoscevano l’esistenza del radar!
    Trovo discutibile l’uso del termine “pollaccioni” (avrei voluto vedere lui ad affrontarli) per descrivere i piloti di un’aeronautica che ha letteralmente terrorizzato l’Europa, ma sorvoliamo (per rimanere in tema) su questo aspetto.
    La prima affermazione di Franchini mi risulta un po’ oscura: cosa intende per “aerei mehrzweck” (aerei multiruolo) nazisti “che le buscavano da tutti”?
    Cercando con google ho trovato tre candidati:
    Focke-Wulf Fw 57
    Henschel Hs 124
    Heinkel He 59
    Peccato che i primi due siano stati solo dei prototipi e che il terzo sia stato solo un idrovolante — con ruolo di silurante e ricognitore — che non aveva ambizioni da aereo da caccia.
    Come che sia, ho l’impressione che il prude Franchini sottostimi pesantemente gli aerei che i tedeschi svilupparono nella WWII. Basti pensare al panico che si diffuse tra i piloti alleati quando i tedeschi iniziarono a usare il Messerschmitt Me 262.
    Ma veniamo all’affermazione piu’ gustosa di Franchini: “[In nazisti, nel 1940,] non conoscevano l’esistenza del radar”.
    Siamo proprio sicuri?
    Gli aspetti tecnici di quel conflitto non sono precisamente nel mio campo di interesse, ma ricordi scolastici (per quanto estremamente sbiaditi) mi suggerivano il contrario.
    Con qualche semplice ricerca sul radar, scopro che:
    – alla marina tedesca venne proposto un prototipo di radar gia’ nel 1916 (respinto in quanto, secondo l’allora Marina Imperiale, inutile per lo sforzo bellico);
    – una concreta ed efficace dimostrazione di un prototipo di radar navale venne tenuta nel 1935 in presenza dei capoccia della marina nazista; da allora, la marina tedesca inizio’ a installare i radar nelle proprie navi;
    – i nazisti, nel 1940, erano talmente all’oscuro dell’esistenza del radar che, a partire dal 1939, costruirono migliaia di stazioni di rilevamento che, a voler credere a wikipedia (ma anche alla successiva, citata, pagina di spitfiresite.com), erano piu’ avanzate delle contemporanee britanniche.
    Forse Franchini crede che in nazisti conoscessero e usassero i radar ma che fossero convinti che i britannici non l’avessero?
    A parte il fatto che era difficile lasciarsi sfuggire le torri di rilevamento inglesi (alte piu’ di cento metri) poste in prossimita’ della costa, se cosi’ fosse non si capirebbe perche’ il primo atto della Battaglia d’Inghilterra (dopo le iniziali scaramucce sulla Manica) fu, la mattina del 12 agosto 1940, l’attacco della Luftwaffe a 5 stazioni radar britanniche.
    Quanto all’affermazione secondo la quale i tedeschi avrebbero “impostato a capocchia” la Battaglia d’Inghilterra (a prescindere dalla causa addotta), mi sembra quasi altrettanto ridicola quanto quella della non conoscenza del radar.
    A parte il fatto che mi sarebbe piaciuto vedere come Franchini l’avrebbe impostata, al posto loro; per quanto non senza errori (e quando mai?) i tedeschi condussero le fasi iniziali in maniera alquanto efficace. Infatti, i bersagli della prima fase della battaglia era, essenzialmente, la RAF; ovvero gli aerei in volo, gli aeroporti da dove partivano e dove tornavano, le fabbriche dove li costruivano, i centri di rilevamento da dove li dirigevano e i centri di comando (o presunti tali).
    E non dimentichiamolo: i tedeschi, pur con molti limiti (vero e’ che, pur conoscendone l’esistenza, sottostimavano l’importanza e l’efficacia del radar nella difesa britannica) e molte perdite (sia di aerei che di piloti; sopratutto di piloti che, contrariamente a quelli britannici, se si lanciavano col paracadute venivano poi catturati dal nemico), la stavano vincendo la Battaglia d’Inghilterra. Forse non sarebbero riusciti ad invadere l’Inghilterra meridionale (anche col controllo aereo, e’ discutibile che i tedeschi sarebbero riusciti a contrastare la marina britannica e a condurre efficacemente in porto l’operazione Seelöwe) ma quella battaglia la stavano vincendo.
    Forse non tutti sanno che gli inglesi furono sostanzialmente salvati (o, almeno, ebbero un formidabile aiuto) dal caso: fu a causa di un errore che una squadriglia tedesca, il 24 agosto 1940, sgancio’ alcune bombe su Londra.
    Questo errore causo’ una rappresaglia britannica, consistente in un bombardamento su Berlino. La rappresaglia britannica fece infuriare Hitler, che fino a quel momento — vuoi perche’ rispettava e ammirava gli inglesi, vuoi perche’ sperava di arrivare a una pace con loro — aveva premuto per evitare bombardamenti sulla popolazione, e gli fece ordinare il cambio radicale di strategia e di bombardare Londra in maniera massiccia.
    Fu questo cambio di strategia che permise permise alla RAF di tirare il fiato, riprendersi e sconfiggere la Luftwaffe.
    Approfitto dell’occasione per augurare a tutti un Buon Natale e un Felice 2016.

  3. EHK le consiglio di evitare di postare opinioni su temi a lei perfettamente sconosciuti. E’ vero che forme primitive di radar esistevano già ma è stata l’invenzione inglese del tubo elettronico Magnetron che ha permesso il salto di qualità che ha fatto la differenza!

  4. @ dailyLoL
    EHK le consiglio di evitare di postare opinioni su temi a lei perfettamente sconosciuti.
    E’ un ottimo consiglio.
    Io ricambio con quello di evitare di commentare quello che non si e’ letto con attenzione.
    E’ vero che forme primitive di radar esistevano già ma è stata l’invenzione inglese del tubo elettronico Magnetron che ha permesso il salto di qualità che ha fatto la differenza!
    Ho forse sostenuto il contrario?
    O magari anche lei, come Franchini, ritiene che i nazisti, nell’agosto del 1940, “non conoscevano l’esistenza del radar”?
    Crede anche lei che sia questo il motivo per cui hanno perso la Battaglia d’Inghilterra?

  5. @EKH
    Tutti quelli che hanno un minimo di conoscenze tecniche sull’argomento hanno capito immediatamente
    che Franchini intendeva dire non conoscevano l’esistenza del radar moderno basato sul magnetron, niente di paragonabile dal punto di vista della efficienza ai “radar” preesistenti. La sua mi sembra una osservazione inconsistente di lana caprina finalizzata esclusivamente a mettere in cattiva luce Franchini.

  6. @ dailyLol
    Tutti quelli che hanno un minimo di conoscenze tecniche sull’argomento hanno capito immediatamente
    che Franchini intendeva dire non conoscevano l’esistenza del radar moderno basato sul magnetron, niente di paragonabile dal punto di vista della efficienza ai “radar” preesistenti.

    Lei interpreta quello che “intendeva dire” e si arroga la capacita’ di stabilire quello che altri capiscono immediatamente.
    Io mi limito a riportare dati oggettivi: quello che Franchini ha detto: “[i nazisti] non conoscevano l’esistenza del radar” e per questo impostarono “a capocchia” la Battaglia d’Inghilterra. A me sembrano due errori storici grossolani.
    Veda lei chi fa osservazioni inconsistenti.

  7. Questo dispositivo venne alla fine messo a punto durante la seconda guerra mondiale dagli inglesi. Il “magnetron”, ovvero l’oscillatore di potenza, fece sbloccare l’epoca dei radar moderni. Gli altri paesi, come la Germania e l’Italia, che non disponevano del magnetron si dovettero accontentare di altri dispostivi trasmittenti più antiquati (tubi a valvole) e quindi non ottennero mai i livelli di efficienza raggiunti prima e dopo la guerra dagli alleati.
    http://www.enav.it/portal/page/portal/PortaleENAV/Home/ChiSiamo?CurrentPath=/enav/it/chisiamo/organizzazione_territoriale/funzionamento_radar

  8. @ dailyLol
    Credevo che, quanto mi riporta, fosse pacifico.
    Ribadisco: ho forse sostenuto il contrario?
    Citazione, please.
    O anche lei ritiene di attribuirmi affermazioni che non ho espresso e (per citare Gilberto Govi) nemmeno pensato?
    Gli altri paesi, come la Germania e l’Italia, che non disponevano del magnetron si dovettero accontentare di altri dispostivi trasmittenti più antiquati (tubi a valvole) e quindi non ottennero mai i livelli di efficienza raggiunti prima e dopo la guerra dagli alleati.
    Assolutamente vero.
    Peccato che Franchini ha sostenuto che la Germania, nell’agosto del 1940, non sapesse dell’esistenza del radar e, per questo, avrebbe impostato “a capocchia” la Battaglia d’Inghilterra.
    Mi sembra che anche lei dimostri che il chimico Franchini abbia scritto due storiche corbellerie.

    1. Agente Anatra 00h,
      ciliegia sul panettone:
      Le guerre moderne le vince chi dispone di mezzi tecnici d’avanguardia.
      Rif. Corea, Indocina/Vietnam, Afganistan, Iraq…

  9. @ OcaSapiens
    ciliegia sul panettone [, Franchini scrive]:
    Le guerre moderne le vince chi dispone di mezzi tecnici d’avanguardia

    Visto ieri sera e, pensando proprio a Vietnam e Afganistan, sto ancora ridendo; il mio parentado, al pranzo natalizio, era seriamente preoccupato (naturalmente non dico loro che spreco tempo a discutere di storia con un chimico in pensione incapace di ammettere di aver scritto evidenti corbellerie; per motivi incomprensibili, e indipendenti dalla mia volonta, e’ assurdamente convinto che io sia una persona seria (il parentado, non il chimico) e, per loro, sarebbe un grosso trauma se dovessero scoprire la verita’).
    Peccato pero; perche’ ieri, Franchini, mi aveva illuso (“Albert Speer si lamenta perché le V2 costavano più dei danni che riuscivano a provocare”) facendomi credere di aver capito un principio fondamentale che Arthur C. Clarke descriveva magistralmente in un racconto del 1951 (“Superiority“): la superiorita’ tecnologica, se non utilizzata saggiamente, puo’ essere *causa* di una sconfitta. Poche ore dopo mi ha disilluso, cadendo in una sostanziale contraddizione. A meno che non sia convinto che, all’epoca, le V2 fossero arretrate da un punto di vista tecnico.
    E oggi peggiora le cose: riguardo alla frase di ieri, precisa “Il confronto era limitato ai belligeranti delle 2nda GM.”
    Ma allora perche’ generalizzare scrivendo de “Le guerre moderne”?
    Ammettere, piuttosto, di essersi espresso male (come quando ha affermato che, nel 1940, i tedeschi “non conoscevano l’esistenza del radar”)? Sia mai detto! Franchini ha sempre ragione e, anche quando scrive qualcosa di palesemente errato… in realta’, intendeva la cosa giusta, anche (e sopratutto) se e’ incompatibile con quanto ha scritto.
    Chissa’ se sara’ mai in grado di ammettere che — per quanto siano indubbiamente veri e significativi grossi errori squisitamente progettuali e tecnici — i nazisti persero la guerra, principalmente, per catastrofici errori strategici e politici; come bombardare Londra, o invadere la Yugoslavia, per togliere dai guai quei geniacci dei fascisti che cercavano di “spezzare le reni alla Grecia” (rischiando di perdere anche l’Albania), o invadere l’Unione Sovietica, quando si stava ancora combattendo la Gran Bretagna, o dichiarare guerra agli USA, quando si era gia’ in guerra contro GB e URSS (sostanzialmente: per non essersi resi conto che il principio “molti nemici, molto onore” e’ una solenne pirlata)?

    1. E.K. Hornbeck
      E.K. Hornbeck,
      Ma allora perche’ generalizzare…?
      Perché si ritiene un tuttologo mehrzweck, quindi ha sempre ragione.
      “Superiority”: grazie del link, non la conoscevo.
      Invece ho dato un’occhiata al “confronto tra una forza irresistibile e una massa irremovibile” e le gag mi sono parse un po’ ripetitive. Forse è il suo bello.

  10. Non ho capito perché vi siete becchettati tanto sul radar quando, alla fine dei conti, più o meno dite la stessa cosa. I tedeschi sapevano certamente che cos’era il radar, ma erano indietro rispetto agli alleati e non arrivarono mai a fare dei radar altrettanto buoni. Ma ce li avevano, altro ché! I caccia notturni tedeschi hanno fatto strage dei bombardieri Inglesi, nonostante che i loro radar fossero primitivi.
    Più che altro, i tedeschi mancavano dei rilevatori a stato solido a Germanio che gli alleati avevano sviluppato prima della guerra. Tutto questo si può leggere nel libro di Bley’s del 1949 Geheimnis Radar – Eine Geschichte der wissenschaftlichen Kriegführung. (C’è una traduzione in inglese che devo avere da qualche parte, ma non ritrovo più).

  11. Ciao Ugo,
    forse ti sei distratto? F****i sostiene che nel 1940
    quei pollaccioni (i tedeschi, ndr)non conoscevano l’esistenza del radar
    Faute de Bley, si può leggere questo sunto di Gregory Clark, uno storico americano dello sviluppo industriale.

  12. In generale e in particolare quando si tratta di guerre la storia viene scritta dai vincitori. Strano che si cada ancora in questo antico tranello.

  13. @ Ugo Bardi
    Non ho capito perché vi siete becchettati tanto sul radar quando, alla fine dei conti, più o meno dite la stessa cosa.
    Non ci faccia (troppo) caso.
    Franchini ed io ci disprezziamo cordialmente (io non sopporto le persone che sono pressoche’ incapaci di ammettere i propri errori) e, periodicamente, ci bastoniamo a prescindere.
    I tedeschi sapevano certamente che cos’era il radar […] ce li avevano, altro ché!!
    Proprio il punto che Franchini ha negato e sul quale (more solito) non e’ stato capace di ammettere l’errore.
    Una persona ragionevole avrebbe scritto qualcosa del tipo “ok, d’accordo: mi sono espresso male; intendevo dire che i tedeschi non erano consapevoli di quanto fossero progrediti i radar britannici e questo li ha portati a impostare male la Battaglia d’Inghilterra”. Ma Franchini e’ piu’ simile a Fonzie che a una persona ragionevole e preferisce cercare di distrarre l’attenzione, dall’evidente corbelleria che ha scritto, allargando il confronto ad altri argomenti.
    non arrivarono mai a fare dei radar altrettanto buoni.
    Questo e’ pacifico.
    Più che altro, i tedeschi mancavano dei rilevatori a stato solido a Germanio che gli alleati avevano sviluppato prima della guerra. Tutto questo si può leggere nel libro di Bley’s del 1949 Geheimnis Radar – Eine Geschichte der wissenschaftlichen Kriegführung.
    Grazie per la segnalazione.
    La lista di libri che desidererei leggere ha sfondato ogni limite ragionevole ma… aggiungo anche questo.

  14. @Ugo Bardi
    La differenza l’ha fatta il MAGNETRON, i rivelatori al germanio per microonde potevano benissimo essere sostituite da rivelatore o mescolatori realizzati con tubo a vuoto. Tra l’altro la tecnologia dei semiconduttori dei primi anni 40 non credo fosse certo particolarmente matura.

    1. LOL del giorno:
      dailyLoL il 24 dicembre:
      Gli altri paesi, come la Germania e l’Italia, che non disponevano del magnetron
      dailyLoL il 26 dicembre:
      La differenza l’ha fatta il MAGNETRON
      Il magnetron di Hollmann (Telefunken) è del 1935…

I commenti sono chiusi.