Figli del Sole


Su Nature Geoscience, cinque giovanotti della NASA propongono una nuova ipotesi per spiegare l’origine della vita. Quattro miliardi di anni fa (h/t bombarda), ai tempi del Sole giovane e ancora flebile – come il campo geomagnetico d’altronde – potenti getti di plasma espulsi dalla sua corona detti “superflare” hanno accelerato particelle, queste hanno compresso la magnetosfera terrestre e aperto falle nella flebile calotta magnetica dei poli.

Dalle falle, le particelle hanno bombardato l’atmosfera ricca di azoto, innescando reazioni chimiche che convertivano N2, CO2 e CH4 in acido cianidrico, un precursore senza il quale vita ciccia. Il bombardamento distruggeva i gas serra, però li sostituiva con una tale abbondanza di NOx da garantire acqua liquida in permanenza, un gradevole tepore e un posto al Sole ai cianobatteri dai quali discendiamo pure noi.
Tutto al condizionale.

La concatenazione deriva da un modello di evoluzione chimica abbinato a simulazioni magneto-idro-dinamiche, e i parametri su potenza e frequenza dei superflare derivano dalle osservazioni di altre stelle – provviste di esopianeti – con il telescopio spaziale Kepler. Il campione è un po’ ridotto, prevedo qualche obiezione.
Foto NASA, com. stampa.

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A proposito del gradevole tepore attuale invece, Stefan Rahmstorf recensisce una manciata di paper sul raffreddamento dell’Atlantico attorno alla Groenlandia, come previsto dai modelli di riscaldamento globale, e sulle conseguenze: indebolimento dell’AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation), rallentamento della corrente del Golfo e riscaldamento nel nord-ovest dell’Atlantico.

Rahmstorf spiega quali dati (coralli ecc.) e osservazioni hanno confermato i modelli, e prevede che

For the future, we have every reason to expect that both things will continue: the long-term weakening trend due to global warming, and short-term natural variability. When both work in the opposite direction, the AMOC will strengthen again for a while. When both work in the same direction, record cold in the subpolar Atlantic may result, like last year.

Chissà se è d’accordo Steph, che continua a far flanella.

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Per la serie non dite a mia madre che faccio ricerca mi crede pianista ecc., le archeologhe Ann Koloski-Ostrow e Gemma Jansen rivelano la storia segreta dei gabinetti del Palatino, 2000 anni fa:

They measured the heights of the benches’ stone base (a comfortable 43 centimetres), the distances between the holes (an intimate 56 cm), the drop down into the sewer below (a substantial 380 cm at its deepest). They speculated about the mysterious source of the water that would have flushed the sewer (perhaps some nearby baths). Graffiti outside the entryway suggested long queues (…)
“You have to have a very strong sense of self and of humour to work on this topic because one who works on it is going to get ribbed by friends and enemies,” says Koloski-Ostrow.

4 commenti

  1. Quattro milioni di anni fa
    Non è che fosse 4 miliardi????
    (scusa la pignoleria, ma almeno prova che leggo con attenzione!)

  2. OT
    25 maggio. Non so perché, ho come l’impressione di aver dimenticato qualcosa – tipo una qualche commemorazione.

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