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Con Dora si parlava del Quotidiano sanità che ha pubblicato falsità sui consumi crescenti di zucchero (e acqua) omeopatico, corrette con una sonora lettera al direttore di Salvo Di Grazia. Sono andata a leggerla, e m’è caduto l’occhio su questa notizia, pubblicata martedì da altri giornali:

Terni. Cure miracolose per malattie degenerative, dalla Sla al Parkinson, sei arresti per truffa

In manette un avvocato, un farmacista, un(a) fisioterapista, un medico, un ingegnere biomedico e un aiutante.

Regolarmente iscritti ai rispettivi ordini, si presume.
Da due anni, dice la polizia avvisata da una segnalazione, il medico Gianluigi Proietti, già responsabile del reparto di odontostomatologia dell’ospedale di Terni, l’avv. Fabrizio De Silvestri e la moglie fisioterapista Annalisa Grasso, entrambi spacciatori di falsi certificati della “Università Popolare Homo & Natura”, prescrivevano, e il farmacista  di Rieti Giovanni Domenico Petrini preparava, costose

cure farmacologiche ad oltre 200 malati, secondo un protocollo medico di sua invenzione [dell’avvocato, ndr] denominato ‘Seven to  stand’”. Le cure che venivano spacciate come alternative alla medicina ufficiale e già “testate” negli U.S.A., erano pubblicizzate come risolutive o comunque in grado di fornire un considerevole miglioramento della qualità della vita.

Restano in carcere l’avv. De Silvestri e la moglie. Per ora è chiuso “volontariamente” lo spaccio on line che pubblicizza il Seven to stand in “attesa di accertamenti”, presumo, sull’ingegnere bio-medico nel senso di “analista di dati” Edoardo Romani che ordina la merce e gestisce il sito.

Sulla stampa le informazioni sulle persone sono tante, quelle sul “protocollo” poche.
In gennaio però il “Rotary Club di Manhattan” (non esiste e quello di New York non riporta l’evento) avrebbe dato la spilla Paul Harris all’avvocato quale “premio” per i miracoli compiuti dalla sua cura. Nel festeggiare il “riconoscimento” con una marchetta, pregasi leggere l’ultimo paragrafo, Terni in rete forniva un’informazione sul “test” svolto negli U.S.A.

Il metodo ideato da Fabrizio De Silvestri, viene applicato In Italia nella clinica (sic) diretta dal dottor Pierluigi Proietti a Terni e negli Stati Uniti. Al momento la sperimentazione ha superato con successo la Fase 2. La registrazione dei trials  è stata effettuata presso il registro ufficiale del Governo americano (www.register.clinicaltrials.gov ID: NCT02632591).

 I risultati sono stati quindi vagliati e considerati validi dall’organismo per il controllo delle cure mediche degli Stati Uniti. Nello specifico si tratta dei  trials  effettuati su 90 pazienti.

La registrazione esiste, ma è del 14 dicembre 2015: mancano i trials, i risultati, l’approvazione della FDA concessa all’azienda farmaceutica produttrice della miscela, che – stando all’avvocato De Silvestri – sta sfruttando il brevetto da lui ottenuto. In realtà, con l’ing. Romani ne ha chiesto uno abbastanza vago da somigliarci, per ora non concesso.
Depositare una registrazione sul sito del governo statunitense è come depositare nella Genbank la sequenza parziale di un gene e attribuirlo a una Ralstonia immaginaria. Però fa un po’ specie che non ci sia alcun controllo

  • sullo sponsor dott. Pierluigi Proietti, di formazione dentista…
  • sulle attività del suo ente di appartenenza “Forme di Bellezza s.r.l.” … bis
  • sull’attività degli “sponsor e collaboratori Università Popolare Homo & Natura” … ter
  • last but not least sui motivi (rationale) di quell’esperimento clinico di fase 1 su 90 pazienti affetti da sclerosi multipla.

Dopo 45 giorni verrebbero confrontate eventuali differenze fra tre gruppi di volontari da 18 a 65 anni, a stadi imprecisati della malattia, tanto per cominciare. Un gruppo riceve 1 antibiotico, 1 fungicida, 1 statina, uno riceve in più il copaxone e l’altro il fingolimod – entrambi già usati per la sclerosi multipla insieme alla statina – e tutti e tre “counseling e fisioterapia”.
Perché somministrare anti-microbici ad ampio spettro se per ora nessun fungo o batterio risulta causare la sclerosi multipla? Non si sa. Risultati ipotizzati? Non si sa. Comitato etico che ha approvato il trial? Non si sa.
E la reazione degli Ordini di medici, avvocati, fisioterapisti, ingegneri e farmacisti?

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Pro-memoria ritrovati 
E’ autunno, da lunedì cadono i premi Nobel. Previsioni di

Scommesse sulle candidature al Nobel per la Pace (Francesco Celani non c’è); per Economia e Letteratura non ho visto niente.

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Open access 
Nonostante $5 milioni/anno in finanziamenti di Howard Hughes Institute, Wellcome Trust e Max Planck Gesellschaft, dal 2017 la rivista open access E-Life chiede $2.500 euro a pubblicazione (Declan Butler, Nature, tenta di non gongolare).
Invece la SciPost Foundation, finanziata da enti di ricerca europei (corr: dalla NWO olandese con piccoli contributi ai propri volontari da parte alcune università e centri di ricerca UE), ha pronta una rivista di fisica in open access Diamond, con regole trasparenti e chiare:

  • access to publications is unrestricted
  • as an author, you do not have to pay article processing charges
  • as an author, you maintain copyright over your work
  • scientists are in control of the whole publication process
  • refereeing is not run behind closed doors (though referee anonymity can be protected)
  • refereeing work is recognized and credited
  • feedback and extensions on existing publications can easily be provided.

C’è già un Editorial college di tutto rispetto che va ampliato. Bello vederci il grande Sandro Stringari con giovani prof come Giulio Biroli di Saclay, Pasquale Calabrese della SISSA e Nandini Trivedi (no, la FuF non c’entra) della Ohio State…
Scipost Physics sta preparando il suo primo numero, un paper è uscito e altri sono in “submission”, per commentare e partecipare alla peer-review, basta registrarsi.
Nel frattempo se siete del ramo e vi arriva una mail della fondazione

For your convenience, a partly pre-filled registration form has been prepared for you (you can in any case still register at the registration page).

If you do develop sympathy for the initiative, besides participating in the online platform, we would be very grateful if you considered submitting a publication to one of the journals within the near future, in order to help establish their reputation. We’ll also be looking forward to your reaction, comments and suggestions about the initiative, which we hope you will find useful to your work as a professional scientist.

Many thanks in advance for taking a few minutes to look into it.

non buttatela via! (h/t Marco P). Sono curiosa di vedere cosa uscirà sulla prossima, SciPost Physics Select, riservata a

articles of superlative quality in the field of Physics. Authors cannot submit directly to this Journal; SPS papers are editorially selected from the most outstanding Submissions to SciPost Physics.

7 commenti

  1. Bello, passi in avanti interessanti.
    Riprende e forse migliora un po’ la Royal Society Publishing (autorimmel: http://rspa.royalsocietypublishing.org/editorial-board, ed invito fisici nucleari a inviare ai gloriosi Proceedings) in quanto a peer reviewing, mantenendo la snellezza (e il supporto) tecnica ed economica di arXiv.
    Le case editoriali delle società scientifiche, specialmente quelle direttamente coinvolte nella ricerca, diciamo che in generale sono di pasta un po’ diversa.
    Però questo SciPost da chi è finanziata di preciso?
    Purtroppo il problema non è la fisica, dove la quasi totalità oramai delle riviste meritevoli è provveduta dalle associazioni di settore senza scopo di lucro quando non dal banale arXiv.
    In Fisica nucleare Elsevier rimane esclusivamente per la computazione (dove avere un database di codici garantito e mantenuto a imperitura memoria forse vale il prezzo) e per Physics Letters B che è l’unico a prender lettere ed è dove finiscono i residui di PRL ma piano piano Journal of Physics e altri stanno erodendo l’utenza. Springer rimane per i libri.
    Ma per fortuna almeno la biologia, con bioarXiv si sta svegliando, e speriamo che medicina e tutti gli altri seguano…
    PS: bellissimo il post che linkano loro stessi http://www.scottaaronson.com/writings/journal.html

    1. Ma il tuo è un mensile multidisciplinare, glorioso ma mica ci sta tutto.
      Quelli di SciPost sembrano simpatici. Fra le buone intenzioni, oltre alla witnessed peer-review c’è quella di far entrare la peer review nella valutazione dei ricercatori.
      La NWO olandese paga i costi, lo trovi nelle FAQ o sul sito della fondazione.
      L’American chemical society sta preparando un ChemRxiv. Ci aveva provato una decina di anni fa e perfino le sue riviste hanno rifiutato di pubblicare paper anticipati sul server, per non perdere gli abbonamenti del private sector che sono più di quelli accademici.
      ArXiv ha trovato i soldi per fare un “curated arXiv”, non so a che punto è. Da quello che ho capito, avrà filtri anti-plagio, ORCID e cose così, non una review.

  2. Nono, non dico
    “Il mio”, dico che in Fisica le riviste principali sono Physical Review, Journal of Physics, in alcuni ambiti e contesti Royal Society e European Journal, che sono TUTTI in mano a fondazioni.
    Lì c’è tutta la fisica…
    Poi sì non è tutto open e gratis (neanche rspa lo è, peró se paghi per un istituzionale e nella tua istituzione qualcuno pubblica un open, viene scontato sull’istituzionale), ma comunque son tutte fondazioni e associazioni di categoria, che di filosofia è molto diverso dal malefico duo Elsevier-Springer.
    C’è sicuramente spazio per altre iniziative open di questa portata, però sono tremendamente necessarie in altri ambiti, specialmente medicina, biologia, hai ben citato la chimica, ma pure humanities…etc…

    1. Andrea,
      e malefico pure Wiley.
      Humanities certo, medicina è più grave, trovo, perfino Springer-Nature ha pubblicato in open access, senza fee, i paper su Ebola. Invece le associazioni non vogliono perdere né il mercato del private sector né la pubblicità delle aziende. Se ricevi un grant NIH devi mettere i paper in open access su PubMed o sul sito dell’università entro sei mesi, ma non lo fa quasi nessuno.

      CimPy,
      Bella organizzazione vero?
      Conviene restare qui, tanto il MIUR non fa nulla contro le false università.

  3. “In manette un avvocato, un farmacista, un(a) fisioterapista, un medico, un ingegnere biomedico e un aiutante”
    Ciarlataneria multidisciplinare. Con aiutante.
    Resta da chiarire se – detenzione temporanea di un paio di loro e chiusura dello specifico luogo del business a parte – potranno riprendere a delinquere come un Hamer solo espatriando o questi da noi potranno continuare sorridenti, magari cambiando giusto l’aiutante.

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