Finelli & Tarantino, cont.

Sotto i quattro scippi riportati ieri nel Parco delle Bufale (al quale rimando per una sintesi delle punt. prec.), Smut Clyde scrive

There is always more

and more

and much, much more

Senza lasciarmi il tempo di apprezzare le scelte tematiche ed “editoriali” del duo Carmine Finelli & Giovanni Tarantino, aggiunge

I think this is the best one yet.

Riassumo per i non anglofoni. Nel 2013, il prof. Giovanni Tarantino scrive di aver copiato pari pari nella rassegna “Is there any consensus as to what diet or lifestyle approach is the right one for NAFLD patients?” (J Gastrointestin Liver Dis., 2012) un lungo paragrafo della rassegna di Zelber-Sagi et al. (World J Gastroenterol., 2011):

Gli autori si scusano sinceramente con i lettori del prestigioso J Gastrointestin Liver Dis., il direttore e il Dr. Zelber-Sagi per non aver riconosciuto il vero autore di questo paragrafo, che è stato un errore e niente affatto intenzionale, e gli autori hanno anche mandato una lettera di scuse al Dr. Zelber-Sagi.

Le scuse vennero prese per sincere e uscì una correzione molto discreta.

La migliore per ora

Peer1 pubblica la seconda puntata.

Siccome si trattava soltanto di “plagio minore”, Finelli e Tarantino se la cavarono con delle scuse e un andate fratelli e d’ora in poi non peccate più. Ahinoi, il loro stato apologetico fu di breve durata e il paragrafo è riapparso in Finelli & Tarantino (2016), “Lipids, Low-Grade Chronic Inflammation and NAFLD” [Non-alcoholic fatty liver disease], senza virgolette e attribuito a Finelli & Tarantino (2012b).

Tuttavia l’aspetto paradossale di questo singolo paragrafo riciclato sta nel fatto che nell’articolo [del J Gastrointestin Liver Dis], è quasi l’unico a non essere prelevato da Zivkovic, German e Sanyal (2007), “Comparative review of diets for the metabolic syndrome: implications for nonalcoholic fatty liver disease” (Am J. Clin Nutr., 2007).

E siamo a nove.
Mentre Peer1 continua a scavare nelle pubblicazioni dei recidivi, continuo a pensare che le autorità preposte alla vigilanza continueranno a benedirne il lavoro con un andate fratelli e d’ora in poi non peccare più. Il posto fisso non glielo toglie nessuno.

*

Il ritorno di Giuliano Poletti (bis)

Non è una coincidenza se la fuga dei “cervelli” accelera, e se ieri il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Politiche giovanili – un posto fisso che non gli toglie nessuno – si è espresso così: 

“Intanto bisogna correggere un’opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori. Se ne vanno 100mila, ce ne sono 60 milioni qui: sarebbe a dire che i 100mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti dei ‘pistola’. Permettetemi di contestare questa tesi”. E ha poi aggiunto con una stilettata destinata a far discutere: “Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”.

Se il ministro uscisse più spesso, forse si accorgerebbe che i giovani rimasti non sono 60 milioni. Per il resto, lo ha ringraziato Leopoldo Benacchio, raccontando brevemente di suo figlio Tommaso, uno dei cervelli:

Mi spiace farLa entrare in questa intimità, ma il ringraziamento è sincero: se un qualche dubbio restava sulla scelta di mio figlio Lei ce lo ha fugato e siamo ancora più contenti, la famiglia tutta, che se ne sia andato da un Paese, amatissimo e per cui da sempre nella nostra famiglia si lavora e si muore in guerra, che in questo momento ha gente come Lei al governo. E non è un problema di Laurea, anche se obiettivamente ci sono più laureati in un bar di provincia che nel Governo in cui Lei sta a offendere i giovani italiani, invece che a procurare loro un lavoro onesto e rispettabile.

Onesto, signor Poletti.

***

Nota per Leopoldo: nel Parco Buf la custode ti ha lasciato un regalino Fuf.
Non era ancora uscita la motion to dismiss dei soci di Andrea Rossi

J.M. Products, Inc. (“JMP”), Henry Johnson (“Johnson”), James A. Bass (“Bass”), United States Quantum Leap, and Fulvio Fabiani (“Fabiani”)

in risposta agli argomenti degli investitori IH. In più breve, dice così:

Cari giudici,
IH sostiene che il cliente JMP non era un cliente e non produceva nulla, Bass era una comparsa, Fabiani non ha consegnato i dati e Penon se li è inventati (omissis), il container non ha mai prodotto più energia di quella che consumava? Non importa, era previsto così dai contratti, quindi dica a IH di darci $89 milioni.