Jeffrey Beall è il prof associato e bibliotecario dell’università del Colorado a Denver che dal 2010, impressionato dalla quantità di editori “scientifici” che in cambio di soldi pubblicano qualunque cosa, li elencava via via sul sito “scholarlyoa”. Domenica lo ha cancellato senza dare spiegazioni, poco dopo aver pubblicato l’elenco aggiornato al 2017. (h/t Pietro Giacomelli)
(Jeffrey Beall, foto dal sito cancellato)
Il suo lavoro è salvato dalla Wayback Machine
- Publishers: Archive.is | Archive.org
- Standalone journals: Archive.is | Archive.org
- Hijacked journals: Archive.is | Archive.org
- Metric companies: Archive.is | Archive.org
e ripubblicato da almeno un sito apposito (h/t Emil Karlsson che aggiorna via via il suo post)
L’annuncio è stato dato dal blog (predone) di Frederick Fenter che dal 2015 guida (1) l’offensiva anti-Beall. Fenter è direttore editoriale di Frontiers (del gruppo Holtzbrinck, non più di Nature-Springer, anche se ne condivide alcuni servizi digitali), un predone secondo Beall – e non solo lui.
Per l’integrità della scienza è una brutta notizia: è l’unico elenco non soggetto alle pressioni degli editori, anche se qualcuno aveva minacciato querele, tra cui OMICS prima di essere denunciato per truffa dalla Fair Trade Commission americana. Le opinioni di Beall sull’open access hanno suscitato polemiche, lui è testardo e poco diplomatico, ma nessuno ha mai messo in dubbio la sua competenza e la sua onestà.
La decisione e il rifiuto di motivarla fanno molto discutere. Cabell, una società che intende fornire un elenco analogo a pagamento e con la quale collaborava, dice di non essere coinvolta:
@CabellsPublish stands behind close personal friend @Jeffrey_Beall who was forced to shut down blog due to threats & politics #academicmafia”
e l’università dice che “farà altra ricerca”.
Articoli su Nature, Science Insider, Retraction Watch, Inside Higher Ed
Aggiunto il 19/01
Mauro Sylos-Labini (grazie prof) e due colleghi hanno fatto una ricerca sulle pubblicazioni di autori italiani nelle riviste predone, e l’hanno riassunta su La Voce.
The propensity to publish in predatory journals differs substantially across fields. In sciences and in medical sciences, only 0.4% of articles in English were published in a predatory journal. The figure is larger in social sciences and humanities (0.7%) and in Engineering (1.6%), and it is the highest in economics and business, where 4.1% of all articles in English were published in a journal classified by Beall as predatory.
Avrei scommesso su scienze bio-mediche…
(1) Come documentato da Leonid Schneider, costretto da un’ingiunzione del tribunale a cancellare da un suo post un paragrafo su (e tratto da un libro su) ex-collaboratori di Paolo Macchiarini, che trapiantavano anch’essi trachee con risultati dubbi.
Non conosco la legge tedesca, ma trovo indecente che Schneider non abbia potuto nemmeno difendersi. Raccoglie firme sotto una lettera di solidarietà del prof. Cantera.
Schneider ha pubblicato un altro episodio della saga Macchiarini, “working through the ladies” in Russia…
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Su Nat. Communications, il gruppo BASE del CERN pubblica altre novità sull’anti-materia: una misura 6 volte più precisa del momento magnetico di un anti-protone:
Additionally, our result improves coefficients of the standard model extension which discusses the sensitivity of experiments with respect to CPT violation by up to a factor of 20.
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James Hansen et al. analizzano la temperatura globale del 2016, “All results are relative to the 1880-1920 base period” (! rif. commento di Claudio C. su Climalteranti). Sono usciti i dati MetOffice, NASA-GISS, NOAA, Gavin Schmidt paragona le serie con le proiezioni dei modelli CMIP5 e CMIP3, “CMIP3 looks pretty good”. Rif. anche The Guardian, Patrick Brown e le proiezioni di James Hansen et al. 1981, Tamino sui Big 3.
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Se siete in zona e potete aiutare, per favore guardate le urgenze su Terremoto Centro Italia?
““forced to shut down blog due to threats & politics”
Tutto ciò mi rattrista 🙁
Segnalo anche che su blog.AMS.org c’è un breve riassunto della vicenda del dramma graph isomorphism
Forse può interessare ai lettori del suo blog uno studio sulle pubblicazioni predatorie in Italia. Terminato pochi giorni prima della decisione di Beall:
http://www.lavoce.info/archives/44664/riviste-predatorie-un-pericolo-per-la-scienza/
Mauro Sylos-Labini,
grazie, interessa sicuramente – che tristezza però
Effettivamente è uno sporco lavoro… ma qualcuno deve pur farlo!
Certo, per questo proponevo una “una squadra delle pulizie“.
Ma a proposito di intimidazioni accademiche “sospette”, sai qualcosa della vicenda Holm cacciato Dalla Humboldt?
Sembra un po’ troppo capestro, proprio su uno dei principali ricercatori contro le speculazioni edilizie e per le case popolari…
http://ilmanifesto.info/il-sociologo-andrej-holm-licenziato-dalla-humboldt/
Andrea,
solo quello che scrivono The Independent e Die Zeit.
“Avrei scommesso su scienze mediche…” Re: Attenzione. Gli articoli in inglese in medicina sono molti di più. Quindi la nostra misura può essere imperfetta per misurare quello che ha in mente lei. Grazie per la copertura!
Già, immagino che il numero delle riviste predone sia proporzionale ma non le ho contate. Grazie a voi.