Dopo il Wellcome Trust in ottobre, ieri la Gates Foundation ha deciso di pubblicare in proprio i risultati delle ricerche che finanzia su Gates Open Research, con peer review successiva, firmata e pubblica.
Ci sono altri tentativi simili, finanziati con minuscoli grant nelle scienze esatte. Per i due principali finanziatori privati della ricerca biomed però, F1000Research fa da editore in appalto, e mette gli articoli on line dopo una settimana, il tempo di un “sanity check” da parte dei suoi redattori. Di solito i peer ci mettono un mese a decidere, e se ritengono l’articolo inaffidabile, resta sul sito senza essere indicizzato su Pubmed.
Scrive Declan Butler su Nature
The foundation will have no editorial oversight of Gates Open Research, says spokesperson Bryan Callahan. It will also fully cover all article-processing charges (APCs) — US$150 for articles of up to 1,000 words, $500 for those ranging 1,000–2,500 words and $1,000 for those exceeding 2,500 words.
La fondazione finanzia tra 1000 e 2000 articoli/anno, gli conviene anche se, come il Wellcome, paga la tariffa più alta:
According to Robert Kiley, Wellcome’s head of digital services, the platform currently hosts 53 articles, at an average cost of £791 (US$990) per paper for the 50 invoiced so far. That contrasts with an average of £2,044 for the 3,552 articles that Wellcome Trust supported to make open access between October 2015 and September 2016. Over this period, the trust spent £6.6 million on APCs — up 32% from the previous financial year. [… ]
Non solo:
Along similar lines, the European Commission (EC) is considering its own open-access publishing platform for outputs from its €80-billion (US$86-billion) Horizon 2020 research programme. At an ‘open science’ conference in Berlin on 21 March, an EC representative suggested the service might launch this year, says Sabina Leonelli, a philosopher at the University of Exeter, UK, who attended the meeting.
Alla conferenza, c’erano anche editori interamente o in parte open access di sole riviste biomed come la Public Library of Science e BioMedCentral del gruppo Springer-Nature dalla qualità molto variabile.
Quest’anno la organizzano le istituzioni tedesche che a gennaio, per via di pretese troppo esose, hanno rotto le trattative per il rinnovo degli abbonamenti alle riviste non open access di Elsevier. E c’era anche l’editore open access Hindawi, di qualità spesso dubbia, che ha un margine di profitto del 50% nonostante prezzi più bassi di F1000Research.
Con i tagli ai fondi previsti in USA, sembra che alcuni business plans siano da rivedere e magari il publish or perish degli ultimi trent’anni.
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Interpretazione di Erza Klein (Vox): ignorante di politica e incapace di studiare, Trump s’è fatto intortare da Paul Ryan e dal suo Freedom Caucus che trovano la sua legge sulla sanità né abbastanza anti-welfare per i poveri, le minoranze e le donne, né abbastanza generosa con i miliardari. Secondo Bloomberg, Steve Bannon l’ha capito e nel caso il piano non sia approvato alla Camera, darà la colpa all’inettitudine di Ryan.
American voters disapprove 56 – 17 percent, with 26 percent undecided, of the Republican health care plan to replace Obamacare, the Affordable Care Act, according to a Quinnipiac University national poll released today. Support among Republicans is a lackluster 41 – 24 percent.
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Insieme al genoma del Culex quinquefasciatus, portatrice del West Nile virus, su Science Aviva Presser Aiden, Erez Lieberman Aiden et al pubblicano il genoma dell’Aedes aegypti dieci anni dopo la pubblicazione di un “brogliaccio” con i geni alla rinfusa. C’è voluto il panico suscitato in USA dal virus Zika per trovare i soldi necessari a finanziare un altro gruppo.
Nemmeno questo “assemblaggio” dei geni sui rispettivi cromosomi è definitivo, scrive Cassandra Willyard,
this improved genome isn’t perfect: it omits millions of DNA letters, and some small stretches are likely in the wrong orientation. The Aedes Genome Working Group, which formed last year in the wake of the Zika outbreak, is working hard to construct an even more complete and accurate genome.
Non sarà perfetto, ma gli Aiden ci hanno lavorato per anni con peanuts…
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Scombussolamenti anche su Lenr forum dove Bob Higgins, il ricercatore indipendente in FuF, e altri hanno fatto a polpette la fatica di Rossi e del dottorando svedese che fa parte del suo “team”. Un IbeC segnala questo commento di C. Franchini
@Rossi paper
Comments?
Basta leggere l’abstract per capire che si tratta di spazzatura.
Oh sì, ma dopo 10 pagine di “teorie” – nel senso di fantasticherie sconnesse dai risultati del presunto esperimento – il finale fa ridere ancora di più. Soprattutto in coincidenza con certe deposizione fatte al processo…